Redazione

Questa la nota con cui la Direzione generale dell'Asl di Brindisi ha disposto la chisura dell'un ità Covid dell'ospedale De Lellis di Mesagne: "In considerazione dell'attuale andamento epidemiologico dell'infezione da virus SARS-CoV-2 e del basso tasso di occupazione dei posti letto Covid nelle UU.00. della Asl Brindisi, si dispone la disattivazione del presidio Post-Covid presso l'Ospedale di Comunità di Mesagne. Pertanto, con decorrenza immediata, sono bloccati i ricoveri e, ultimata la dimissione di eventuali pazienti gíà ricoverati, il Direttore del Distretto provvederà a mettere in atto tutte le azioni igienico-sanitarie per il ripristino dell'Ospedale di Comunità. Il Dott. Epifani e il Dott. Natali svolgeranno la propria attività presso il reparto Covid del P.O. di Ostuni, previ accordi con la Dott.ssa Ciraci".

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Nella giornata di ieri, martedì 24 gennaio, presso la sede della Regione Puglia a Bari si è riunita la Task Force regionale per fare il punto sulla vertenza Minermix, realtà del settore Estrazione Mineraria con sede a Fasano e Galatina. Una questione da tempo all’attenzione di Uil e Feneal-UIl Brindisi sulla quale le nostre sigle sindacali sono intervenute pubblicamente.

Nell’incontro di ieri, a cui hanno partecipato gli assessori regionali Delli Noci e Leo, i vertici aziendali e le Organizzazioni Sindacali, si è appreso che la Proprietà sia decisa a terminare le attività produttive, quindi a chiudere l’Azienda, ed a richiedere per i circa sessanta lavoratori impiegati gli Ammortizzatori Sociali previsti dalla Legge in materia. La ragione di tale ferma scelta è da attribuirsi, secondo il management aziendale, alla oramai strutturale mancanza di commesse: l’Azienda opera in mono-committenza con il cliente Acciaierie d’Italia – ex Ilva di Taranto, con la drastica riduzione di attività e la lunga crisi del Siderurgico tarantino sarebbe venuta meno la quasi totalità delle commesse quindi la sostenibilità dei costi di lavoro.

I Sindacati hanno espresso perplessità su questa giustificazione anche alla luce degli investimenti che il Governo ha previsto per il Siderurgico nell’ultimo Accordo di Programma, risorse che permetterebbero di rilanciare, in minima parte, le attività dell’ex Ilva e consentirebbero ad aziende dell’indotto come Minermix di proseguire le proprie attività seppur con ritmi meno intensi.

A nostro avviso la posizione dall’Azienda di chiudere ad ogni costo non è completamente giustificabile: appare più come una «legittima» strategia di business che come reale impossibilità a proseguire le attività aziendali. Se le scelte dell’imprenditore seguono le prospettive di mercato e di profitto quelle dei lavoratori sono legate a doppio filo all’esistenza dell’Azienda e la chiusura di Minermix sarebbe una ecatombe per il futuro di circa sessanta lavoratori e delle loro famiglie.

La Uil e la FenealUil di Brindisi non possono accettare che una Azienda che si trovi nelle possibilità di lavorare, seppure in difficoltà ed in regimi ridotti rispetto al passato, decida di chiudere mettendo a rischio la sussistenza di sessanta famiglie. La posizione del nostro Sindacato è quella di essere favorevoli alla Cassa Integrazione e ad ogni Ammortizzatore Sociale attivabile ma solo per il periodo strettamente necessario a superare la contingente, momentanea, crisi e solo per il numero di lavoratori strettamente necessario.

Le scelte imprenditoriali, libere e totalmente legittime, non possono essere pagate dai lavoratori o dalla collettività attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche per Ammortizzatori Sociali evitabili.

Siamo consapevoli che ogni crisi sia faticosa e comprendiamo tutte le ragioni in campo ma allo stesso tempo chiediamo, come abbiamo già fatto in sede ufficiale, che l’Azienda riveda le sue posizioni e consideri la dignità di questi lavoratori. Le Istituzioni, la Regione in primis, adottino ogni misura di verifica e di stimolo verso la Proprietà affinché venga certificata l’esistenza di una reale ed inevitabile necessità di ricorrere alla Cassa Integrazione, la quale è e deve essere sempre l’ultima alternativa.

La Uil e la Feneal-Uil di Brindisi continueranno a seguire la vicenda ed a fare la propria parte a difesa dei lavoratori in attesa del secondo incontro in Regione del 6 febbraio prossimo. Il lavoro non può essere sostituito da alcun sussidio, il lavoro è sempre dignità.

 

Brindisi, 25 gennaio 2023

 

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi                    Il Segretario Provinciale FENEAL UIL Brindisi

  Fabrizio Caliolo                                                                      Giovanni Librando

 

Presentazione del progetto
Music…abili.

Il pentagramma come spazio di incontro, confronto e crescita.

Music…abili è il progetto promosso dall’Associazione AGIMUS di Francavilla Fontana che sta per prendere il via nell’ambito di “Spazi Aggregativi di inclusione”, l’iniziativa ideata e finanziata dall’Amministrazione Comunale per rispondere alle esigenze formative e di socializzazione di bambini e ragazzi con disabilità.

La squadra al lavoro per la realizzazione del progetto trasformerà la didattica musicale in uno strumento educativo e inclusivo per favorire il percorso di crescita individuale e collettivo degli allievi.  

Music…abili – spiega l’Assessora ai Servizi Sociali Maria Passaro – tiene insieme l’arte e l’inclusione sociale. Un percorso che abbatte le barriere sensoriali e insegna ad agire all’unisono per non stonare e stare insieme rispettandosi reciprocamente. Ringrazio l’Associazione AGIMUS per aver pensato a questo progetto che coinvolgerà bambini e ragazzi di tutte le fasce d’età.

Music…abili sarà presentato alle famiglie dei destinatari degli interventi venerdì 27 gennaio alle 17.00 a Castello Imperiali. Nel corso dell’incontro il maestro Antonio Curto, presidente dell’Associazione AGIMUS, illustrerà nel dettaglio le attività e fornirà indicazioni utili ai genitori e ai ragazzi sullo svolgimento degli incontri.

"La nostra Associazione – conclude il Presidente AGIMUS Antonio Curto – mette al servizio della comunità le proprie competenze in materia musicale. Lo scopo di questo progetto va ben al di là della musica come estetica, ma punta all’inclusione e a favorire il percorso di crescita di tutti gli allievi che saranno coinvolti."

I destinatari del progetto sono stati individuati grazie al lavoro congiunto svolto dalla Consulta per i Diritti delle Persone con disabilità insieme a dirigenti e personale docente delle scuole che operano sul territorio di Francavilla Fontana.

L’offerta di attività promosse nell’ambito di “Spazi aggregativi di inclusione” dalle diverse realtà del terzo settore prevedono, oltre alla musica, esperienze legate allo sport, al circo, alla cultura, al teatro, alla socialità. 

Preparazioni galeniche, certificazione di qualità per l'Ufa. 

L'Ufa (Unità farmaci antiblastici) della Asl di Brindisi ha ottenuto la Certificazione di qualità (ISO 9001:2015) per l'allestimento di preparati galenici a base di farmaci antiblastici e biologici ad attività antitumorale e di terapie intravitreali.
L'Ufa, detta anche Umaca, è un laboratorio a valenza dipartimentale, che ha sede nell'ospedale Perrino, e fa capo al Dipartimento Farmaceutico diretto da Teresa Calamia.
"La sterilità di tutto il processo - spiega Roberta Pellegrino, dirigente responsabile del laboratorio - garantisce che al paziente giunga un prodotto di qualità, nel rispetto sia delle norme di buona preparazione che delle procedure condivise e standardizzate. Questa è una certificazione di qualità di tutto il sistema di gestione e per la nostra unità operativa rappresenta un punto di partenza. Come dice Parasuraman la qualità è un lungo viaggio, non una destinazione: più si ottengono i risultati, più occorrono miglioramenti".
Il raggiungimento della certificazione è importante anche per accrescere la soddisfazione di tutte le unità operative della Asl che si rivolgono al laboratorio per l'allestimento delle terapie. In particolare le attività di maggiore rilievo sono la preparazione di tutti i farmaci antineoplastici iniettabili e dell'antitumorale bevacizumab intravitreale; il monitoraggio degli eventi avversi da farmaci e dispositivi medici; l'allestimento e il controllo di farmaci sperimentali.
 

Piano rigenerazione olivicola della Puglia, Casili: “Risolvere questioni burocratiche per permettere alle aziende agricole di accedere ai contributi per il reimpianto di olivi in zona infetta”.

“Dobbiamo fare il massimo per sostenere le aziende agricole che hanno coraggiosamente deciso di essere protagoniste della rigenerazione del paesaggio dell’olivo colpito dalla xylella. Diversi imprenditori continuano però a segnalarmi difficoltà nell’accedere ai contributi previsti dall’articolo 6 del Decreto Interministeriale n. 2484/2020, con cui è stato approvato il ‘Piano Straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia’, relativi al reimpianto di olivi in zona infetta. Una misura per la quale sono stati stanziati 40 milioni di euro. Ci sono aziende che hanno sostenuto costi per la fideiussione, ma non hanno visto ancora arrivare risorse sui territori e questo provoca scoramento e sfiducia. 
A questo si devono aggiungere le problematiche dei Comuni, in molti casi ancora in attesa che venga erogato il 4 per cento in qualità di spese tecniche, per aver istruito il danno da xylella fastidiosa per gli anni 2016 e 2017. Servono aggiornamenti anche per la Misura 4.1.C, per cui le aziende hanno presentato da oltre 6 mesi concessioni edilizie e sostenibilità finanziaria, ma ad oggi non hanno ancora finito di istruire le domande. Così come bisogna capire a che punto sia lo scorrimento della graduatoria, che sarebbe dovuta scorrere fino alla posizione 600, ma su cui non si hanno più notizie. Ho già interessato l’Assessorato all’agricoltura e il direttore di Arif per procedere con lo sblocco della misura prevista dall'articolo 6 e avere risposte alle altre domande.
Occorre cercare di risolvere le questioni burocratiche, come il rilascio dei certificati antimafia, che richiede tempi troppo lunghi per i richiedenti. Continuerò a seguire la situazione, come ho già fatto, e ad aggiornare gli imprenditori, che hanno bisogno del massimo supporto da parte della Regione”. Lo dichiara il consigliere regionale del M5S e vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili. 
“Serve accorciare i tempi di intervento -  continua Casili -  per non rendere di fatto inefficace la misura riguardante il reimpianto degli olivi in zona infetta che, lo ricordo, è essenziale per la rigenerazione dei territori gravemente colpiti dal flagello della xylella fastidiosa e per la ripresa economica e ambientale dell’intera provincia di Lecce”.

Il Sindacato Cobas ha svolto questa mattina, mercoledì 25 Gennaio, il sit in contro le decisioni del Comune di Brindisi di far pagare una rette esose e insostenibili per ricevere l’assistenza domiciliare, per chiedere conto ad atteggiamenti sembra poco corretti nei confronti dei lavoratori del dirigente dei servizi sociali.

Questa situazione sembra aver provocato  l’intervento della Guardia di Finanza che ha visitato in questi giorni gli uffici dei servizi sociali .

Il Cobas continua ad insistere con lo stato di agitazione dei  lavoratori dei servizi sociali e chiede alle famiglie interessate di fare fronte comune contro le assurde richieste del Comune di Brindisi.

Questa situazione ha provocato una fuga delle famiglie interessate dalla assistenza domiciliare, sia per mancanza di soldi delle stesse famiglie  oppure optando per scelte alternative.

Questa situazione ha provocato un grave danno alle lavoratrici  creando  un grave  abbassamento delle ore , già poche prima di questa situazione con salari da fame .

Il Cobas sostiene ,fin dai grandi tagli alla assistenza domiciliare del dicembre 2019 con il voto al piano di predissesto economico del comune di Brindisi , che l’assistenza è un diritto costituzionale che non può essere soppresso né limitato.

La cosa peggiore è che le richieste di incontro cercate dal Cobas con il Consorzio ,l’unione dei comuni di Brindisi e San Vito, cadono nel vuoto.

Ma abbiamo la testa dura e continueremo con la protesta.

Brindisi 25.01.2023

Per il Cobas Cosimo Quaranta

Ci sono voluti ben 12 anni e 8 giudizi, ma finalmente il Tribunale di Ivrea ha emesso la condanna definitiva nei confronti dell’operatore telefonico Vodafone Italia Spa che dovrà risarcire quasi 200mila euro a un cittadino italiano difeso dagli avvocati Filomeno Montesardi, Margaux Monteardi, Ivana Longo e Rosalia Longo, tutti dello studio Montesardi di Latiano.

Si tratta del più alto risarcimento mai riconosciuto in Italia a favore di un consumatore ingiustamente privato di un proprio diritto da parte dell’operatore telefonico che per anni si è rifiutato di eseguire l’ordine del giudice di riattivare una linea telefonica illegittimamente interrotta.

La storia inizia nel lontano 2009, quando l’allora Vodafone Omnitel, in spregio a tutte le direttive comunitarie, impediva allo sfortunato utente, colpevole di aver pagato una fattura/bolletta con un solo giorno di ritardo, il passaggio ad altra compagnia telefonica non fornendo il codice di migrazione e determinando al contempo la perdita dell’utenza intestata allo stesso.

Dinanzi a tale sopruso della compagnia telefonica, il Giudice chiamato a decidere sul ricorso presentato dai legali dello Studio Montesardi di Latiano, condannava la Vodafone Italia Spa a fornire il codice di migrazione e, nell’ipotesi di inadempimento, a pagare una multa di 20 euro per ogni giorno di ritardo, multa che lievitava a 50 euro al giorno dopo il 31esimo giorno di inadempienza.

Ma nonostante la condanna, l’operatore telefonico rimaneva indifferente e solo dopo la prima ingiunzione di pagamento si “svegliava” contestando il diritto del cittadino e trincerandosi dietro a una non meglio specificata “impossibilità” a fornire il codice di migrazione. Iniziava, così, una vera e propria battaglia legale senza precedenti, durata ben 12 anni e 8 sentenze nei vari gradi di giudizio, e conclusasi nei mesi scorsi con la condanna e, finalmente, con il pagamento del maxi risarcimento da parte di Vodafone Italia Spa.

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Paolo Ponzio è stato eletto presidente del Teatro Pubblico Pugliese. Nel corso dell'assemblea dei Soci, il docente di Storia della Filosofia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, direttore del Dipartimento di ricerca e innovazione umanistica (Dirium) è stato nominato nuovo presidente del Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura. Succede a Giuseppe D’Urso che ha guidato il consorzio negli ultimi quattro anni.
Confermato nel ruolo di vicepresidente il consigliere per l'area di Lecce, Taranto e Brindisi, l'avvocato Marco Giannotta.
Con loro nel nuovo CdA eletto, che guiderà il Tpp per i prossimi 5 anni, riconferma anche per la giornalista Maddalena Tulanti, al secondo mandato per l'area di Bari; a cui si aggiungono l'avvocato Salvatore Sangiorgi, nominato consigliere di amministrazione in quota alla Regione Puglia; e Viviana Peloso, responsabile delle "Vecchie Segherie Mastrototaro"a Bisceglie, eletta per l'area Bat - Foggia.
“Innanzitutto, desidero ringraziare il presidente e la giunta della Regione Puglia, e tutti i sindaci dei Comuni soci del Consorzio per la fiducia riservatami: l’impegno mio e di tutto il Cda sarà certamente rivolto allo sviluppo del comparto delle arti e della cultura di tutta la regione. Cercheremo di consolidare tutto il lavoro già svolto in questi anni in un’ottica di internazionalizzazione e di crescita di tutti i settori legati allo spettacolo e al patrimonio materiale e immateriale della nostra regione” dichiara il neo presidente Paolo Ponzio.

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Una biblioteca inclusiva, capace di cogliere le sfide del contemporaneo e di rigenerare spazi finora inutilizzati. È questo, in sintesi, il cuore del progetto da 360 mila euro per la Biblioteca Calò di Francavilla Fontana che nei giorni scorsi il Ministero della Cultura ha ammesso a finanziamento con fondi del PNRR.

“La Biblioteca Comunale – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – è al centro della vita culturale e sociale di tante ragazze e ragazzi che qui trascorrono i pomeriggi per studiare, ma anche per incontrarsi e socializzare. Grazie a questo progetto potranno farlo tutti, accedendo al patrimonio culturale pubblico e a spazi che sino a questo momento sono inaccessibili, a cominciare dal terrazzo che ospiterà un magnifico giardino pensile. L’attenzione per la disabilità, con la redazione del PEBA, porta benefici per l’intera cittadinanza che può vedere valorizzati e rifunzionalizzati dei beni che, oltre ad essere patrimonio collettivo, diventano spazio di inclusione.”

Il giardino pensile sul tetto della struttura è l’immagine di copertina del progetto candidato lo scorso agosto al bando della Direzione Generale dei Musei per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali. Proprio questo luogo, al momento inaccessibile a tutta l’utenza, potrà accogliere piccoli e grandi lettori alla ricerca di un angolo di verde nel cuore di Francavilla Fontana con una vista privilegiata sul centro storico della Città.

Perché tutto questo possa avvenire è importante apportare una serie di aggiustamenti all’attuale configurazione della biblioteca. Nasce da qui l’esigenza di realizzare un ascensore, abbassare le maniglie delle porte e adeguare la cartellonistica interna.

Non solo barriere fisiche, ma anche innovazione digitale. Il processo di inclusione non può prescindere dall’utilizzo delle nuove tecnologie. Grazie ad un rinnovato sito internet saranno predisposte nuove sezioni con contenuti dedicati che renderanno più agevole l’accesso al patrimonio culturale pubblico.

“Non si tratta – conclude l’Assessore Sergio Tatarano – solo dell'ennesimo finanziamento ottenuto da questa Amministrazione, ma di un progetto rivoluzionario di valorizzazione di una parte finora inutilizzata di un bene simbolico della Città che diventerà fruibile per tutta la comunità. È un progetto che ha visto il coinvolgimento di professionisti e di persone con svariate forme di disabilità in grado di aiutarci a dare una nuova vita a un bene che resterà patrimonio della Francavilla del futuro.”

La progettualità è il frutto di un lavoro partecipato che ha coinvolto direttamente la cittadinanza e le associazioni del territorio che hanno aderito all’avviso pubblico promosso dall’Amministrazione Comunale nel giugno scorso.

L’obiettivo di lungo periodo è la costruzione di una rete capace di coinvolgere le realtà che operano sul territorio, come nel caso dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), e gli organi istituzionali come il Garante e la Consulta per i diritti delle persone con disabilità istituiti dal Comune di Francavilla Fontana.

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Alla presenza di Vito Marchionna Presidente dell'AUSER di Mesagne e della Dr.ssa Ersilia Devicienti, stamani sì è fatto seguito alla seconda e ultima tranche di consegna di dispositivi sanitari (per un totale di sei scatoloni di traverse letto monouso) a favore dell'associazione mesagnese. Il materiale donato rientra in una delle iniziative che il Centro Diagnostico Omega, il Polispecialistico Devicienti e il Dr. Enzo Devicienti hanno voluto dedicare all'attività instancabile e all'impegno dell'Auser di Mesagne e dei suoi numerosi associati.

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