Il Fascismo
Nell’ottobre del 1922, dopo alcuni anni di difficoltà economiche e tensioni sociali legati alla fine della Prima Guerra Mondiale, Mussolini guida i fascisti alla conquista del potere in Italia.
In pochi anni il governo fascista instaura la dittatura e elimina ogni forma di democrazia:
- 1924: elezioni politiche messe sotto controllo;
- 1926: i partiti politici contrari al fascismo sono eliminati, la libertà di stampa soppressa.
Gli impieghi pubblici furono riservati agli iscritti al partito fascista.
La propaganda fascista convince la parte consistente del popolo italiano che il governo fascista risolverà i problemi sociali ed economici del paese.
Molti cittadini si oppongono al fascismo dai primi anni della dittatura, ma chiunque si opponga rischia la vita: gli oppositori sono incarcerati e qualche volta lasciati morire in carcere. Gli oppositori sono comunque perseguitati, perdono il lavoro e sono costretti all’esilio o al confino. Tanti sono malmenati e uccisi dalle squadre fasciste.
Il Sogno dell’Impero
Al di fuori dei confini nazionali il fascismo cerca di rafforzare ed estendere i domini coloniali. Completa la conquista della Libia e nel 1936 attacca ed invade l’Etiopia. L’Italia è fortemente criticata dagli altri paesi europei e si trova isolata.
L’alleanza con la Germania
Per uscire dall’isolamento, dovuto alla condanna della Società delle Nazioni per avere invaso l’Etiopia, il governo fascista stringe nuovi legami con il governo tedesco: dal 1933 la Germania è sotto la feroce dittatura nazista, guidata da Adolf Hitler.
Nel 1938 anche l’Italia vede l’approvazione delle leggi razziali che discriminano gli ebrei.
Nel 1939 Italia e Germania firmano un’alleanza militare (Patto d’acciaio).
La guerra
Il governo nazista intende ridare vita all’antico regno prussiano in Europa centrale a danno degli stati vicini. Nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria, invade la Cecoslovacchia. Ma, quando l’1 settembre 1939 la Germania invade la Polonia, la Francia e il Regno Unito entrano in guerra contro il Terzo Reich: la seconda guerra mondiale ha inizio.
L’Italia è in guerra
Il 10 giugno 1940, l’Italia dichiara guerra al Regno Unito e alla Francia, questa già sconfitta dai tedeschi, occupando alcuni territori nel confine italo-francese. Nell’ottobre 1941, l’Italia scatena un’offensiva contro la Grecia, ma solo l’intervento della Germania permette l’occupazione di questo stato antico e pacifico.
La disfatta
Nel giugno 1941 la Germania aggredisce l’Unione Sovietica e il governo fascista invia duecentomila alpini. Dopo le sconfitte dei primi mesi i russi organizzano una strenua resistenza che blocca l’avanzata tedesca, allorché il 7 dicembre 1941 l’attacco proditorio nella rada di Pearl Harbor per opera delle forze aereonavali del Giappone, alleato della Germania e dell’Italia, porta nella guerra gli Stati Uniti d’America.
Nell’inverno 1942-43 i russi passano all’offensiva, travolgendo le divisioni tedesche e italiane. Oltre 100.000 soldati italiani cadono o finiscono prigionieri. Anche sugli altri fronti, come nel deserto di Libia, la situazione precipita: l’Italia, meno forte economicamente e militarmente della Germania e del Giappone, è invasa il 10 luglio 1943 dalle truppe angloamericane che sbarcano in Sicilia.
Caduta del fascismo e armistizio
Dopo lo sbarco alleato in Sicilia, e con la prospettiva della sconfitta, il Gran consiglio del fascismo toglie i poteri a Mussolini e il re lo fa arrestare. Il nuovo governo del Maresciallo Badoglio avvia segrete trattative con il Regno Unito e gli Stati uniti per l’armistizio: l’Italia con combatterà al fianco della Germania e si opporrà ad ogni attacco straniero (tedesco).
8 settembre 1943: l’annuncio a sorpresa dell’armistizio e la mancanza di direttive e informazioni adeguate nel paese non permettono che sia organizzata una valida difesa delle città, allorché i soldati italiani sono facilmente disarmati dai tedeschi o abbandonano i ranghi cercando di raggiungere i propri focolari.
Gli altri reparti che rifiutano di consegnare le armi agli ex alleati germanici sono massacrati: a Cefalonia (Grecia), 5100 ufficiali, sottufficiali e soldati sono fucilati.
Subito dopo l’annuncio dell’armistizio la famiglia reale e il governo lasciano la capitale nelle mani dei tedeschi e fuggono alla volta di Brindisi, già liberata dai paracadutisti alleati.
Nel frattempo (12 settembre 1943) i tedeschi liberano Mussolini che poco dopo costituisce il governo della Repubblica di Salò.
Nell’autunno 1943, l’esercito anglo-americano libera tutta l’Italia meridionale, mentre nell’Italia centro-settentrionale, sotto il controllo dei tedeschi e dei fascisti, giovani italiani sono arruolati per combattere contro gli anglo-americani. Molti, però, si rifugiano sulle montagne o si nascondono nelle città e incominciano a lottare contro le formazioni della Repubblica di Salò e contro i tedeschi: anche in Italia nascono le Bande partigiane, alle quali molte donne si uniscono generosamente per dare il loro contributo di entusiasmo e di sangue nella guerra di Liberazione.
ENZO POCI, Società Storica di Terra d’Otranto