Redazione

Ripartiamo da dove eravamo rimasti. Ottimi risultati agonistici per il settore giovanile della Mens Sana Mesagne, sempre fucina di giovani talenti. La cantera mensanina ha messo le mani su tutte le classifiche delle prime fasi dei campionati giovanili, qualificandosi con tutte le leve alle fasi "Gold", in vista delle finali regionali di categoria. Nonostante il perdurare della pandemia, nonostante alcuni ragazzi hanno deciso di non riprendere la pratica sportiva e considerando anche la limitata disponibilità di strutture sportive, ancora una volta la Mens Sana Mesagne ha evidenziato la sua missione prioritaria nel settore giovanile regionale. I risultati conseguiti a questo giro di boa, sono il frutto di una capillare organizzazione e della competenza di uno staff tecnico di primissimo livello composto da Angelo Capodieci, Fabio Mellone, Angelo Greco e Mimmo De Vita. Gli Under 19 hanno ceduto il primo posto, dopo due entusiasmanti partite, alla Cestistica Ostuni squadra formata quasi totalmente da atleti stranieri che militano nel campionato di Serie C Gold. Sfortunata la stagione degli Under 17 Eccellenza. Partiti con il secondo posto nella regione conquistato lo scorso anno, alla prima giornata di campionato i mensanini hanno perso per infortuni gravi Panico e Petrarulo e successivamente anche Zofra. Nonostante le importanti assenze, Campana e compagni hanno ottenuto la quarta posizione in classifica, in vista della fase a orologio che potrebbe ancora portare ancora buoni risultati. Percorso immacolato per gli Under 16 che hanno sbaragliato tutte le altre concorrenti, qualificandosi tra le migliori sei squadre del campionato nella regione. Una sola sconfitta, ma primo posto garantito, per gli Under 15 e Under 14 che hanno messo in campo, nel complesso, una buona tecnica di base in previsione del duro impegno della fase che determinerà l'accesso alle finali regionali di Bari. Anche i più piccoli dell'under 13 hanno effettuato un percorso netto fatto di sole vittorie. I mensanini, causa la pandemia, sono stati catapultati in un campionato federale saltando due anni di minibasket, fase molto formativa per la crescita dei ragazzi. Il recupero delle numerose gare rinviate, sempre a causa del Sars-Cov2, ha limitato notevolmente le sedute di allenamento privilegiando le gare, molte delle quali disputate in pochissimi giorni senza il necessario riposo. Adesso si azzera tutto e si riparte per una fase più stimolante, dove si incontreranno le migliori formazioni pugliesi. "Questa stagione sportiva - dice il presidente Fabio Mellone - è tra le più difficili e complicate da quando esiste la Mens Sana Mesagne. La pandemia e la carenza di strutture idonee, hanno limitato moltissimo il nostro lavoro. Ringrazio gli istruttori per l'impegno profuso, adesso intensificheremo le nostre forze per cercare di migliorare ulteriormente il livello raggiunto. L'obiettivo sarà cercare di accedere alle finali regionali di Bari e confrontarci con le migliori società sportive della regione". Nei prossimi giorni la categoria Under 14 della Mens Sana parteciperà a Rimini al 14° Memorial Papini, uno dei tornei giovanili più importanti d’Italia.

PASQUA: COLDIRETTI PUGLIA, IN 4 TAVOLE SU 10 AGNELLO SALVA-PASTORI; IN PUGLIA SONO 4MILA MA E’ SOS TAROCCHI, STRANIERA OLTRE LA META’ DELLA CARNE.

Quattro pugliesi su 10 (39%) porteranno agnello a tavola per rispettare le tradizioni di Pasqua, ma anche per sostenere anche la sopravvivenza dei 4mila pastori pugliesi duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in occasione dei festeggiamenti della Santa Pasqua e del lunedì dell’Angelo che prende il nome dall’incontro in questo giorno dell’Angelo con le donne giunte al sepolcro.

In occasione di queste festività – sottolinea la Coldiretti regionale – si acquista infatti gran parte di circa 1,5 chili di carne di agnello consumata a testa dai pugliesi durante tutto l’anno. La carne di agnello è – evidenzia la Coldiretti regionale – una presenza antica della tradizione gastronomica pugliese, come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli, come l’agnello alla Murgiana, con funghi cardoncelli spontanei e lampascioni, i noti cipollotti selvatici pugliesi, l’agnello al Cutturiddu con pecorino e cicorielle selvatiche o cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge e gli gnumeredde, involtini di frattaglie di carne d’agnello cotti al forno, alla brace o stufati nei tegami di coccio.

“Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali. Quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado”.

“Sono essenziali misure per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l’allevamento è l’attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora ‘Gentile’ di Altamura o la ‘Moscia’ leccese”, insiste il presidente Muraglia.

Centinaia le richieste dei consumatori che per le festività pasquali si fanno consegnare direttamente dai pastori l’agnello a casa, con i cuochi contadini degli agriturismi di Campagna Amica che lo cucineranno nelle masserie per i turisti, nel rispetto delle tradizioni e della stagionalità con menù tipici della tradizione. Sostenere con i propri acquisti la produzione Made in Italy significa – afferma la Coldiretti – aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio.

Tra coloro che non rinunciano all’agnello, il 24% acquisterà quello Made in Italy e un altro 9% lo andrà addirittura a comperare direttamente dal produttore per avere la garanzia dell’origine, mentre solo un 7% non si curerà della provenienza di quel che metterà nel piatto, secondo Coldiretti/Ixe’. Per evitare rischi e portare in tavola qualità al giusto prezzo l’appello della Coldiretti è quello di preferire carne di agnello a denominazione di origine, quella garantita da marchi di provenienza territoriale come l’Igp, o di rivolgersi direttamente ai pastori, quando è possibile. In una situazione in cui oltre un agnello su due (55%) presente nei banchi frigo per Pasqua è di origine straniera il pericolo è, infatti, di mettere nel piatto carne spacciata per italiana che non rispetta gli stessi standard qualitativi di quella nazionale.

La pastorizia – continua la Coldiretti – è un mestiere ricco di tradizione molto duro che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 4mila allevamenti e 202mila pecore a vantaggio della biodiversità. Negli ultimi anni si è sviluppato anche il recupero della lana di pecora come materiale di pregio per le montature di occhiali, borse, scarpe e articoli di alta moda e come isolante termo acustico in edilizia dove garantisce prestazioni eccellenti sia nella protezione dal caldo e dal freddo, regolando il livello di umidità, sia contro i rumori, con un materiale naturale, sano e riciclabile.

Senza un deciso impegno dell’intera filiera agroalimentare la pastorizia rischia di scomparire con l’abbandono di migliaia di famiglie che hanno fatto dell’allevamento il centro della loro vita, conclude Coldiretti lanciando un appello a consumare prodotto italiano per sostenere l’economia e il lavoro nel Paese, messe a rischio dalla crisi legata alla guerra.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza sanitaria nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl, elaborato su fonte dati Sorveglianza integrata dei casi di Coronavirus Covid-19 in Italia - Istituto Superiore di Sanità. I casi comprendono i positivi accertati con tamponi molecolari e antigenici certificati. 

Alla data del 10 aprile 2022 risultano positivi 5.998 soggetti, il 44,6% uomini e il 55,4% donne, con età media di 44 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 1.287 nella fascia 0-18 anni, 3.550 tra 19-64 anni, 810 tra 65-79 anni, 351 negli 80 e oltre. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive il 77,5% dei soggetti asintomatici, l'11,9% paucisintomatici, il 9,9% con sintomatologia lieve, lo 0,7% severi e lo 0,1% critici.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 1.419 a Brindisi, 792 a Fasano, 441 Francavilla Fontana, 433 a Ostuni, 419 a Mesagne, 281 a San Vito dei Normanni, 240 a Oria, 236 a San Pietro Vernotico, 213 a Cisternino, 211 a Carovigno, 186 a Ceglie Messapica, 179 a San Pancrazio Salentino, 170 a Latiano, 162 a Erchie, 160 a Torre Santa Susanna, 108 a Cellino San Marco,  107 a Villa Castelli, 100 a San Donaci, 86 a Torchiarolo, 55 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torchiarolo, Brindisi, Oria, Cellino San Marco. 
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 10 aprile 2022, i soggetti risultati positivi al test sono stati 89.341, con una incidenza cumulativa stimata pari a 2.288,1 casi x10.000 residenti. Degli 89.341 soggetti risultati positivi al test, il 53,6% sono donne e il 46,4% sono uomini e l’età media è pari a 38 anni.
Il tasso di letalità è pari allo 0,6%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso. Sono 562 i decessi totali: 458 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 65 tra i 60 e i 69 anni, 27 casi tra i 50 e i 59, 9 casi tra i 40 e i 49 e 3 nella fascia 30-39.

E’ stata firmata questa mattina, alla presenza dei sindaci Giovanni Allegrini per San Michele Salentino e Giovanni Barletta per Villa Castelli, la convenzione per la realizzazione dei progetti di rigenerazione urbana, volti alla valorizzazione dei territori e del tessuto sociale attraverso interventi di decoro urbano ed il recupero di immobili finalizzati alla realizzazione di contenitori sociali e culturali, sia a Villa Castelli (Comune capofila) che a San Michele Salentino, nonché alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Il progetto è denominato “I percorsi sociali e culturali dell’Alto Salento”.

In particolare, per quanto riguarda il Comune di San Michele Salentino, gli interventi riguardano la riqualificazione e manutenzione straordinaria di alcune vie del centro urbano per il miglioramento della fruibilità agli immobili di interesse storico, artistico, culturale, al fine di promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale e la qualità dell'offerta turistica, nonché il recupero funzionale di un immobile, di proprietà comunale, da convertire in centro socio-culturale. 
“La rigenerazione urbana è una di quelle opportunità che cambiano il volto delle nostre comunità, per renderle più funzionali, inclusive e attrattive dal punto di vista economico, sociale e culturale – dichiara il sindaco di San Michele Salentino, Giovanni Allegrini -, per questo è fondamentale la collaborazione con altri enti pubblici, in questo caso con il Comune di Villa Castelli, con il solo fine di fornire ai nostri concittadini servizi che abbiano conseguenze positivi per tutto l’ambiente. Il finanziamento, qualora avvenisse l'assegnazione, permetterebbe la rigenerazione delle pavimentazioni ed arredi del centro urbano e la realizzazione di un centro socio-culturale”.
Nel Comune di Villa Castelli, invece, il progetto riguarderà il recupero dell’immobile di via Puccini per la realizzazione di un centro per l’inclusione sociale destinato a bambini e ragazzi dai 6 ai 24 anni, il recupero dell’ex centro di educazione ambientale per convertirlo in centro polivalente destinato a diverse realtà culturali e sociali, nonché il miglioramento di tutto il centro storico dal punto di vista del decoro urbano.
“Una importante opportunità che i Comuni di Villa Castelli e San Michele Salentino non poteva perdere – dichiara, infine, il primo cittadino di Villa Castelli, Giovanni Barletta -, una convenzione che gioca sui tempi e che crediamo potrà solo portare evidenti miglioramenti ai due Comuni accomunati da diverse attitudini. Un finanziamento che, se dovesse arrivare così come speriamo, permetterà di ottenere 5 milioni di euro per il decoro urbano, creare laboratori culturali e di inclusione sociale. I tempi erano ristretti ma ci siamo fatti trovare pronti. Dovremo attendere la metà di giugno ma siamo certi che questi progetti ci vedranno protagonisti”.
 

La solidarietà dei ragazzi dell’istituto Ferdinando di Mesagne. L’attenzione verso chi ha più bisogno di noi si è concretizzata con un bel gesto di solidarietà da parte degli alunni dell’E. Ferdinando, organizzando, in questo periodo di Pasqua, una raccolta fondi da destinare alla Casa di Zaccheo. 

I ragazzi, con questa donazione, intendono offrire per la giornata di Pasqua un pasto completo alle persone con difficoltà economiche che quotidianamente si servono del servizio mensa della Casa di Zaccheo e rispondere alle esigenze sanitarie della CRI per l'Ucraina. 
Nella giornata di mercoledì 13 aprile, nell’Auditorium del liceo, l’offerta in denaro verrà consegnata alla presenza di Don Pietro e di alcuni genitori degli alunni. I ragazzi, nell’occasione, alterneranno riflessioni, poesie, disegni, canti e una coreografia sul tema della solidarietà.
 

 



UNIVERSITA’ BRINDISI, Caroli (: “Altrove le Facoltà di Medicina da noi è possibile almeno avere due magistrali di Scienze Infermieristiche e Fisioterapia e due triennali per Tecnici di Laboratorio Radiologia”  

“La provincia di Brindisi è nella Sanità pugliese la Cenerentola. Forse anche per colpa dell’assenza di un’offerta formativa per i nostri giovani non al pari dei coetanei pugliesi: la Facoltà di Medicina è, infatti, presente a Bari, Foggia, Taranto e ora anche a Lecce. La presenza di facoltà universitarie porta i nostri studenti a formarsi e spesso rimanere altrove.

“Noi a Brindisi non chiediamo l’ennesima Facoltà di Medicina, ma la riorganizzazione e il potenziamento dell’offerta formativa del Polo Didattico ASL Br – Formazione Universitaria e Organizzazione Didattica - con sede in Brindisi presso l’ex Ospedale Di Summa mediante l’istituzione di due corsi di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche e Fisioterapia e due corsi triennali per Tecnici di Laboratorio e Tecnici di Radiologia.

“Ci risulta che il direttore generale dell’ASL, Flavio Roseto, abbia già dato la sua piena disponibilità, per questo, ai presidenti delle Commissioni Sanità e Istruzione, Vizzino e Metallo, l’audizione in seduta congiunta degli alla Sanità, Rocco Palese, al Lavoro e Formazione Professionale, Sebastiano Leo, dello stesso Direttore Generale Roseto, del referente dell’Ordine, degli Infermieri, Antonio Scarpa, del Referente dell’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (TSRM e PSTRP), Domenica Caterina Argese, del Responsabile del Polo Didattico ASL Br – Formazione Universitaria e Organizzazione Didattica, Sandra Fersini, del Preside della Scuola di Medicina dell’Università di Bari, Alessandro Dell’Erba, perché si possa davvero procedere a una riorganizzazione dell’offerta universitaria a Brindisi.”

 

Dati del giorno: 12 aprile 2022

7.780
Nuovi casi
41.476
Test giornalieri
21
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.817
Provincia di Bat: 521
Provincia di Brindisi: 783
Provincia di Foggia: 997
Provincia di Lecce: 1.459
Provincia di Taranto: 1.127
Residenti fuori regione: 51
Provincia in definizione: 25
105.260
Persone attualmente positive
640
Persone ricoverate in area non critica
37
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

983.378
Casi totali
10.110.259
Test eseguiti
870.018
Persone guarite
8.100
Persone decedute

 

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina 
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione 
contattaci  

 


 
Fermati motociclisti a Torre Guaceto: il plauso alla polizia locale. 


Gli agenti della polizia locale di Carovigno hanno fermato quattro motociclisti mentre, passando per la Zona Speciale di Conservazione di Torre Guaceto, si apprestavano ad entrare in riserva. Il Consorzio di Gestione dell’area protetta: “Ringraziamo il comando, solo così possiamo proteggere il Parco”. 

La buona notizia è delle ultime ore. Nell’ambito di un’attività coordinata di controllo del territorio, gli agenti della polizia locale hanno individuato quattro motociclisti pochi metri prima che invadessero la riserva di Torre Guaceto con i loro mezzi. 
Il fermo nella Zsc Torre Guaceto-Macchia San Giovanni è il frutto degli appostamenti in borghese e in divisa organizzati nelle ultime settimane dalla stazione di Carovigno. 
“Ringrazio il comandante Lorenzo Renna e tutti gli agenti della polizia locale per l’attività svolta a Torre Guaceto – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta -, solo con un impegno costante delle Autorità possiamo mettere al riparo la riserva e gli animali che la abitano da chi in sfregio all’ambiente e alla fauna selvatica, irrompe in moto, con cani, droni e calpestano le delicate dune già messe a dura prova dai cambiamenti climatici. Sappiamo che le risorse a disposizione per il controllo del territorio sono limitate, ma auspichiamo che l’occhio vigile delle Autorità – ha chiuso Malatesta -, protegga sempre con maggiore efficacia questo gioiello naturalistico che ci invidia tutta Europa”. 
Alcuni divieti possono apparire ingiustificati agli occhi di chi vorrebbe muoversi liberamente in riserva. 
Occorre quindi spiegare l’importanza ed il senso delle norme di tutela di Torre Guaceto. 
L’accesso dei mezzi a motore è vietato perché questi creano impatto sull’ecosistema protetto e il danno arrecato all’ambiente e agli animali peggiora drasticamente in presenza di motocross che sfrecciano nei delicati habitat, mettendo anche a repentaglio la vita degli esemplari di fauna. Così come, basta il solo passaggio di un cane per disturbare gli animali che vivono a Torre Guaceto, e a tal proposito si ricorda che in riserva nidifica il fratino, specie a rischio di estinzione undefined 
La presenza di droni spaventa e spinge alla fuga i volatili che, sopravvissuti alla migrazione, si fermano per trovare ristoro, e va da sé che costringere un animale già debilitato a rimettersi in volo vuol dire esporlo al rischio di non farcela. 
Non si deve in alcun modo calpestare le dune perché queste, oltre ad essere un habitat popolato da specie vegetali e animali di grande pregio, sono già in continua riduzione a causa della crescente forza dei moti ondosi (causata dall’innalzamento della temperatura del mare a livello globale) che ogni anno distruggono una nuova porzione di duna. 
Il Consorzio di Gestione dell’area protetta, dal canto suo, prosegue e implementa le attività di sua competenza, ossia di informazione e sensibilizzazione della comunità locale e dei turisti circa le peculiarità dell’ecosistema della riserva e, quindi, dei divieti imposti per la sua salvaguardia. 
Importante è lo sforzo fatto nelle scuole per stimolare lo sviluppo di una coscienza ambientale nelle giovani generazioni e di comunicazione dentro e fuori il parco, che, peraltro, sarà implementato nelle prossime settimane. 
Cruciale per la tutela di Torre Guaceto è l’impegno dei tanti, la maggior parte, utenti che la vivono in modo sostenibile, rispettandola e prendendosene cura in prima persona. 
Si invita quindi, chiunque assista ad eventi che violano lo status di tutela della riserva a segnalarli alle Autorità competenti, quindi, polizia locale, carabinieri forestali e capitaneria di porto. 
Torre Guaceto è un bene universale e spetta a tutti proteggerlo. 

VINITALY: COLDIRETTI PUGLIA, SI CONTRAE EXPORT VINI PUGLIESI IN PAESI EST (-20%). 

La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di esportazioni di vino Made in Puglia. 

​La guerra in Ucraina mette a rischio quasi 6,5 milioni di euro di export di vino Made in Puglia nei Paesi dell’Est con una contrazione del 20% del commercio estero in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Romania, Ucraina, Bulgaria e Russia. E’ il risultato dell’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat Coeweb, diffusa in occasione del Vinitaly con l’esposizione delle bottiglie provenienti da tutta Italia a Casa Coldiretti.

Sanzioni europee, difficoltà nei trasporti, spedizioni interrotte, ordini annullati stanno incidendo sul commercio con l’estero delle cantine pugliesi – spiega Coldiretti Puglia - mentre un certo numero di operatori ha ridotto il periodo di differimento dei pagamenti o l’ha annullato del tutto.

Al contempo, a causa della guerra in Ucraina sono aumentati del 35% i costi per il vino con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole che si sono così trovate a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi che – spiega la Coldiretti Puglia – arrivano oggi a pesare sui bilanci. Una bottiglia di vetro costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette per i tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20% ma per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo l’analisi Coldiretti. Ma i prezzi degli ordini cambiano – aggiunge Coldiretti - ormai di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.

Rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge – continua la Coldiretti Puglia - la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

La situazione di difficoltà si evidenzia anche dall’andamento delle vendite che – rileva Coldiretti regionale - per il 55% delle cantine sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull’export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.

Occorre comunque ricordare che sino ad oggi l’incremento dei costi è stato scaricato esclusivamente sulle spalle dei viticoltori, come dimostra il fatto che il prezzo del vino, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat, è addirittura diminuito dell’1,2% e dello 0,4% nei primi due mesi del 2022, per poi crescere appena dello 0,5% a marzo, in netta controtendenza con i rincari, spesso a doppia cifra, di tutti gli altri prodotti alimentari.

Per difendere il patrimonio vitivinicolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro – conclude Coldiretti Puglia – perché tutelare il vino significa tutelare il principale elemento di traino per l’intero sistema agroalimentare non solo all’estero ma anche sul mercato interno, a partire dal settore turistico. 

Dal 10 gennaio scorso l’Amministrazione Comunale in collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale Br3 e il Terzo Istituto Comprensivo ha attivato la prima sezione "Primavera" della Città. Si tratta di un particolare percorso formativo ospitato nel plesso di via D’Annunzio e rivolto a 20 bambini tra i 24 e i 36 mesi con lo scopo di facilitarne il passaggio dal nido alla scuola d'infanzia.

Il progetto della sezione "Primavera" di Francavilla Fontana è nato per offrire un contesto educativo adeguato, non costoso per le famiglie e capace di rispondere alla carenza dei posti degli asili nido.

“Grazie alla sinergia con il presidente dell’Ambito Giuseppe Bellanova e con la dirigente Adelaide D’Amelia – spiega il Sindaco Antonello Denuzzo – da alcuni mesi la sezione "Primavera" di Francavilla Fontana è diventata realtà. Ho potuto constatare personalmente come questa sperimentazione garantisca una buona qualità del servizio e stia incontrando l’apprezzamento dell’utenza.”

Da lunedì 11 aprile anche le porte della sezione "Primavera" si sono aperte per accogliere uno dei bambini in fuga dalla guerra in Ucraina.

D., che è stato accolto festosamente da tutti i bambini che frequentano il plesso di via D’Annunzio, è arrivato a Francavilla Fontana direttamente da Kiev insieme alla mamma e al fratello più grande. Un viaggio lungo e difficile, iniziato nel buio di un treno sino al confine con l’Ungheria, completato grazie alla generosità delle Zebre Rugby di Parma che hanno portato in salvo la giovane famiglia.

Una volta giunti nella Cittá emiliana D. e i suoi compagni di fuga hanno trovato ad attenderli la famiglia francavillese che ha ospitato la giovane mamma in Italia sin da bambina e che ha accolto le tre persone.

“La storia di D. e della sua famiglia conferma l’impegno di tanti francavillesi che negli anni hanno accolto i bambini che avevano vissuto la tragedia di Chernobyl e che ora sono diventati adulti. Come istituzioni – conclude il Sindaco – faremo il possibile per offrire sostegno e aiuti concreti. Per questo siamo in stretto contatto con la Prefettura e mettiamo a disposizione di tutti i nostri servizi comunali.”