Redazione

Le attese ( si spetta)
Testo e musica: Rino Carparelli
Esecuzione: Rino Carparelli
Produttori: Antonio Bruno (Pan Pot Studio), Rino Carparelli
Video: Rino Carparelli, Alessandro Laterza
Si ringraziano Antonio Carparelli ed Emanuele Polito per la collaborazione e le idee.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 16 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.895 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 404 casi positivi: 95 in provincia di Bari, 38 in provincia di Brindisi, 41 nella provincia BAT, 74 in provincia di Foggia, 131 in provincia di Lecce, 23 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 8 decessi: 3 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.380.773 test.

201.369 sono i pazienti guariti.

38.718 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 246.349 così suddivisi:

93.451 nella Provincia di Bari;

24.582 nella Provincia di Bat;

18.733 nella Provincia di Brindisi;

44.194 nella Provincia di Foggia;

25.649 nella Provincia di Lecce;

38.576 nella Provincia di Taranto;

787 attribuiti a residenti fuori regione;

377 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

In Salento il 70% degli incendi interessa gli ulivi che si seccano a causa della Xylella fastidiosa. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in riferimento all’incendio divampato in un fondo di 500 ulivi già espiantati in agro di Copertino in provincia di Lecce, dove c’è stato l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco.

“Una strage che si ripete lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti, con evidenti problemi di sicurezza”, denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce.

“Gli incendi sono solo la punta dell’iceberg – insiste il presidente Cantele - dello stato di abbandono in cui versano le campagne in Salento a causa della Xylella che non è un problema solo dell’agricoltura, perché enorme è il danno arrecato dalla malattia al paesaggio e al patrimonio culturale stesso del Salento, con ripercussioni gravissime su tutta l’economia salentina, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività”.

Secondo Coldiretti Puglia, è necessario avviare un confronto con l’UE affinché vengano destinati fondi per gli espianti degli ulivi secchi a causa della Xylella, per i reimpianti, per la diversificazione, oltre che per la prevenzione, rimodulando al contempo il Piano per la rigenerazione olivicola.

“Sono arrivate all’assessorato regionale all’Agricoltura domande di espianto degli ulivi per 216 milioni di euro, ma ne è stato finanziato solo il 19% - incalza il presidente Cantele - per l’esiguità delle risorse messe a disposizione. La dotazione finanziaria per gli espianti e i reimpianti di 40 milioni di euro è risultata assolutamente insufficiente, considerato che la Xylella ha colpito ormai il 40% del territorio regionale. Per questo è urgente riattivare il pressing sugli organi competenti comunitari per stanziare risorse congrue alla prevenzione e per espianti e reimpianti, anche di altre specie resistenti alla Xylella per la ricostruzione del patrimonio produttivo e paesaggistico”, conclude il presidente Cantele.

Serve anche la rimodulazione del Piano per la rigenerazione olivicola da 300 milioni di euro - aggiunge Coldiretti Puglia - valutando quali strumenti non abbiamo assorbito tutte le risorse a disposizione e per quali ragioni.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

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Prezzi dei voli ancora convenienti, ma tariffe di hotel e case vacanza in forte crescita, con alcune località che registrano già un boom di prenotazioni, e Porto Cervo che risulta la meta più costosa dove soggiornare. Lo afferma il Codacons, che ha svolto una indagine sui costi delle vacanze estive 2021 sul fronte di tariffe aeree e prezzi di hotel e appartamenti, mettendo a confronto le principali destinazioni turistiche italiane ed estere, ipotizzando uno scenario privo di restrizioni e limiti ai viaggi.

Per un volo a/r in pieno agosto (periodo 9-16 agosto) i prezzi praticati da compagnie aeree e agenzie di viaggi online risultano al momento particolarmente convenienti – spiega il Codacons – Ad esempio chi vuole raggiungere il Salento in aereo atterrando all’aeroporto di Brindisi, acquistando oggi il biglietto (e accettando di partire anche in orari particolarmente scomodi) trova biglietti da 28 euro viaggiando da Roma e da 49 euro da Milano. Per arrivare a Palermo i biglietti partono da 46 euro, mentre più costosi risultano i voli per la Sardegna (218 euro Roma-Olbia, 128 euro Roma-Alghero), ma si risparmia se si parte da Milano (da 86 euro il volo per Alghero, da 78 quello per Olbia).

Volare su Santorini costa 109 euro partendo da Milano, mentre più costoso risulta il biglietto per Mykonos (205 euro da Roma); per Palma di Maiorca bastano appena 59 euro viaggiando da Milano, 102 euro per raggiungere Spalato da Roma e 215 euro per arrivare a Gran Canaria.

La situazione si inverte però se si analizzano i costi di hotel, appartamenti e case vacanza: cercando online una sistemazione nelle varie località prese ad esame, i vari siti di prenotazione informano dell’elevata richiesta per il periodo prescelto, con alcune destinazioni che registrano già oggi il 90% delle camere prenotate nel periodo 9-16 agosto.

Dall’indagine del Codacons emerge così che la località più cara dove soggiornare resta Porto Cervo, dove per una settimana in hotel in camera doppia si spendono da un minimo di 1.534 euro a un massimo di 14.962 euro, mentre un appartamento o una casa vacanza per due persone (non di lusso) costa in media tra i 300 e i 700 euro a notte. La destinazione più economica è Djerba (Tunisia): qui un soggiorno di una settimana in albergo parte da un minimo di 105 euro per arrivare ad un massimo di 2.050 euro, mentre il costo medio di una notte in appartamento è compreso tra i 30 e i 120 euro.

Tra le mete italiane risulta richiestissima Gallipoli: da 1.067 a 2.216 euro una settimana in hotel, tra 105 e 280 euro il costo medio a notte in casa-vacanza.

Di seguito i dati emersi dall’indagine Codacons:

VOLI AEREI A/R (partenza 9 agosto, ritorno 16 agosto)

Roma-Gran Canaria           da 215 euro a 782 euro

Roma-Santorini                  da 187 euro a 246 euro

Milano-Santorini                 da 109 a 138 euro

Milano-Mykonos                 da 218 a 290 euro

Roma-Mykonos                  da 205 a 267 euro

Roma-Spalato                    da 102 a 256 euro

Milano-Spalato                   115 euro

Roma-Tunisi                       da 242 a 316 euro

Milano-Tunisi                       243 euro

Milano-Palma di Maiorca     da 59 a 98 euro

Roma-Palma di Maiorca      da 204 a 276 euro

Roma-Olbia                            218 euro

Milano-Olbia                         da 78 a 259 euro

Roma-Alghero                      da 128 a 152 euro

Milano-Alghero                     da 86 a 169 euro

Milano-Palermo                    da 66 euro

Roma-Palermo                     da 46 euro

Roma-Brindisi                      da 28 euro

Milano-Brindisi                     da 49 euro

HOTEL (7 notti, prezzo min e prezzo max)

 

Gran Canaria                        da 300 a 1.400 euro     

Santorini                               da 350 a 9700 euro             

Mykonos                               da 914 euro a 8300 euro   

Isola di Havr                         da 251 a 4.568 euro      

Djerba                                   da 105 a 2.050 euro                

Palma di Maiorca                da 756 euro a 3530 euro     

Porto Cervo                         da 1.534 a  14.962 euro              

Alghero                                 da 707 euro a 3.196 euro     

Cefalù                                    da 769 a 4.970 euro     

Gallipoli                                da 1.067 a 2.216 euro 

APPARTAMENTI E CASE-VACANZA (prezzi medi a notte)

Gran Canaria                      da 50 a 150 euro

Santorini                             da 90 a 320 euro

Mykonos                            da 155 a 358 al giorno

Isola di Havr                       da 50 a 150 euro

Djerba                                 da 30 a 120 euro

Palma di Maiorca              da 100 a 260 euro

Porto Cervo                       da 300 a 700 euro

Alghero                               da 90 a 225 euro

Cefalù                                 da 90 a 206 euro

Gallipoli                              da 105 a 280

Il Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi è fortemente critico rispetto al “metodo Brindisi”, la piattaforma promossa da Confindustria Brindisi, Cgil, Cisl e Uil, siglata qualche giorno fa dinanzi al Prefetto Carolina Bellantoni e presentata a tutti i Sindaci dei Comuni della Provincia di Brindisi, i Parlamentari e i Consiglieri regionali per il rilancio del territorio e per cogliere le opportunità che verranno dal PNRR, presentato dal Governo alla Commissione Europea.

Piattaforma che avrebbe l’ambizione di rilanciare il territorio brindisino per cogliere le sfide chiave del futuro dell'intera provincia.

Transizione energetica, chimica verde, industria della creatività, bonifiche, infrastrutture e ruolo del porto, dell'aeroporto e della ferrovia, mobilità sostenibile, inclusione sociale, rilancio del settore aeronautico e metalmeccanico, dell'edilizia, del commercio, dell'agroalimentare e del turismo sarebbero le priorità contenute nella piattaforma.

Una anomalia evidente di questa proposta del “metodo Brindisi” è l'assoluta esclusività dei proponenti che si sono guardati bene dal coinvolgere tutti i portatori di interesse diffusi su questi argomenti.

Pare anche evidente come non mai che c'è un tentativo di sostituirsi alla politica per schivare le inevitabili ingerenze che possono arrivare da più parti che potrebbero mettere in discussione i facili entusiasmi di qualcuno affascinato dalle opportunità derivanti dal PNRR.

E per sostituirsi alla politica astutamente si coinvolge la politica, ma per imporre la scelta in una determinata direzione e non di certo per offrire un ventaglio di proposte da valutare singolarmente a secondo delle reali fattibilità e dei reali bisogni del territorio.

E diventa mortificante che ciò possa accadere perché significa che la politica è di fatto estromessa dal proprio ruolo.

Ma è pur vero che la politica brindisina latita da decenni su questi argomenti per l'incapacità di affrontare con determinazione i problemi di un territorio pesantemente martoriato dalla devastazione ambientale che come conseguenza ha avuto enormi impatti negativi sul piano della salute e sul piano dell'occupazione.  

Ma quando il punto vero è la transizione energetica la faccenda diventa di lana caprina.

Perché se si deve parlare di vera transizione energetica è necessario intendersi su alcuni punti che devono essere dirimenti e fermi per il proseguo del dibattito sulla “decarbonizzazione” e di tutto quello che ci gira intorno.

Perché questi argomenti, queste discussioni che riguardano il futuro di una intera comunità non possono essere trattati in maniera esclusiva da una cerchia ristretta di categorie.

Proprio per questo l’inclusione nei processi di partecipazione è la parte sostanziale di una democrazia compiuta se è vero com'è vero che siamo in un Paese democratico.

L’inclusione è necessaria per consentire ad ogni cittadino del territorio brindisino di esprimere il suo punto di vista e serve ad evitare che le scelte vengano imposte dall'alto con i soliti schemi collaudati che producono devastanti effetti collaterali che tutti ormai conoscono.

E a maggior ragione, visto che si tira in ballo la transizione energetica che ha strettissime implicazioni con l'ambiente e la salute, la via dell'inclusione è l'unica da percorrere e deve essere accompagnata e sostenuta dalla politica e dalle Istituzioni a tutti i livelli per favorire la partecipazione dei cittadini nei processi decisionali che influiscono sulla salute e sull'ambiente come espressamente richiamato dalla Convenzione di Aarhus firmata nel 1998 dagli Stati membri dell’Unione Europea.

Ecco perché il c.d. “metodo Brindisi” non solo è inopportuno ma è anche irricevibile per il semplice fatto che deve essere solo la politica a gestire la discussione sul tema perché deve garantire il pieno coinvolgimento di tutti i cittadini alle scelte che riguardano il loro futuro. 

E se è per questo, anche noi come Movimento NO TAP/Snam della Provincia di Brindisi siamo stati ricevuti dal Prefetto di Brindisi, la Dott.ssa Carolina Bellantoni, a seguito di una richiesta di incontro fatta alla Prefettura, a giusta ragione, dalle realtà ambientaliste brindisine sul tema della “decarbonizzazione”.

Per la parte nostra non ci siamo limitati di rappresentare al Prefetto solo il nostro punto di vista sulla c.d. “decarbonizzazione” ma abbiamo offerto alla discussione una analisi generale del contesto locale e nazionale che sembra avulso dalle dinamiche europee e mondiali per quanto riguarda la prospettiva di un necessario cambio di paradigma per la lotta ai cambiamenti climatici e l'uscita dalle fonti fossili.

Nell’ incontro però il Prefetto ci aveva assicurato che i cittadini sarebbero rientrati nella discussione e che le loro istanze sarebbero state ascoltate al pari di quelle di Confindustria e dei vari sindacati.

Ma nulla di tutto questo sembra essere andato in questa direzione.

Mentre il mondo e soprattutto l'Unione Europea vanno avanti spediti verso la riduzione delle emissioni climalteranti ci pare di capire che a Brindisi questo ragionamento è ben lungi dall’ essere recepito in chiave di una progettazione collettiva di un nuovo modello di sviluppo che esca definitivamente dalle logiche del passato e che determini un cambiamento epocale rispetto ad un modo di gestire il territorio, proiettato verso un futuro veramente a dimensione dei bisogni reali del pianeta e delle forme di vita che lo abitano.

Movimento No Tap/Snam della Provincia di Brindisi

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In questa città sta diventando alquanto inquietante la pervicacia, e soprattutto la convergenza, di gruppetti politici sulla carta agli antipodi, nell’insistere con la disinformazione dei cittadini mediante palesi fake news. Dalle fontane pubbliche chiuse all’ingiustificato dubbio sulla possibile realizzazione di un inceneritore nel porto, gli argomenti trattati sono i più disparati.
La battaglia agli sprechi decennali è una sfida che l’amministrazione comunale ha accettato consapevole delle ripercussioni politiche dovute alla censura di comportamenti scorretti e illegali, diventati quasi normalità, come quelli di “prelevare” indisturbati a qualsiasi ora centinaia di litri di acqua da una fontana pubblica per interessi privati. Troppo ghiotta l’occasione per qualcuno di soffiare sul disagio di tante famiglie che, per anni, sono state abbandonate al loro destino e che, con la nostra amministrazione comunale, iniziano ad intravedere la fine del tunnel a partire dal rilascio dei permessi a costruire in sanatoria e dalla prossima trasmissione alle autorità competenti di un maxi piano che include tutte le aree urbane prive di tronconi di acqua e fogna. Certo è che l’utilizzo di quelle fontane sarà profondamente razionalizzato e controllato al fine di evitare gli abusi perpetrati finora a danno della collettività e di tutti coloro che pagano regolarmente per il consumo dell’acqua.
E' altrettanto sconcertante adombrare che l'investimento di economia circolare di A2A possa preludere alla realizzazione di un inceneritore nel porto. Infatti qualche giorno fa il gruppo A2A, in maniera trasparente, ha presentato ai capigruppo consiliari un piano di investimenti per la realizzazione di un impianto di economia circolare inerente il recupero e la separazione merceologica della posidonia dalla sabbia e dei residui dello spazzamento stradale. Coloro che invece  sostengono altro hanno il chiaro scopo di avvelenare i pozzi e alimentare un falso dibattito in città su argomenti inesistenti solo per testimoniare la propria esistenza e sopravvivenza. Nelle prossime settimane il progetto verrà depositato presso gli enti per l’iter autorizzativo e le bugie verranno smascherate.
Siamo certi che i cittadini di Brindisi, sicuramente più intelligenti di coloro che scrivono tali falsità, sapranno reagire a questa ricercata disinformazione e piuttosto si interrogheranno sulle reali motivazioni che spingono esponenti politici, ideologicamente su posizioni opposte, a creare disorientamento diffondendo fake news.
 
Partito Democratico di Brindisi 

Ceglie Messapica. Il Tribunale di Brindisi emette una Ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo che ha maltrattato e procurato lesioni alla madre e allo zio materno, arrestato.

In Ceglie Messapica, i Carabinieri della locale Stazione hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Brindisi, nei confronti di un 29enne del luogo, per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori. Il provvedimento è scaturito in seguito alle molteplici denunce sporte nell’anno in corso dalla madre e dallo zio materno. L’arrestato, concluse formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Ceglie Messapica. Esecuzione ordinanza applicativa di misura coercitiva personale di divieto avvicinamento ai luoghi frequentati da persona offesa.

I militari della Stazione di Ceglie Messapica hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misura coercitiva personale di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da persona offesa, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, nei confronti di un 22enne del luogo. Il provvedimento è scaturito poiché si è reso responsabile di maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori, commessi in Ceglie Messapica e Diano D’Alba (CN) ininterrottamente dal 2019, nei confronti della sua ex compagna, 20enne del luogo.

San Vito dei Normanni. Servizio straordinario di controllo del territorio. Denunciata 1 persona e 3 segnalate all’Autorità Amministrativa.

A conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio eseguito dai reparti dipendenti dalla Compagnia di San Vito dei Normanni nel comune di Carovigno, i Carabinieri hanno:

‒​ ​ ​denunciato in stato di libertà:

  • un 22ennedi San Michele Salentino, per porto di armi o oggetti atti ad offendere, poiché, nel corso di una perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 16 cm., sottoposto a sequestro.

‒​ ​ ​segnalato all’Autorità Amministrativa, per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:

  • un 30ennedi Mesagne, veniva sorpreso a fumare uno spinello confezionato con sostanza stupefacente di Marijuana del peso di Gr.0,5;
  • un 29ennedel posto, trovato in possesso di uno spinello confezionato con tabacco e marijuana, che cecava di disfarsene gettandolo per terra;
  • un 22ennedi Mesagne, corso perquisizione personale e domiciliare, sul tavolo della cucina veniva trovato all’interno di una scatola, Gr.1,2 di hashish.

Gli stupefacenti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro.

Complessivamente sono stati eseguiti 10 controlli a persone sottoposte a misure di sicurezza e prevenzione; identificate 49 persone, controllati 40 automezzi, effettuate 9 perquisizioni.

EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA:

Ieri a Mesagne si contano 7 nuovi casi e 14 guariti. Sono 138 le persone attualmente positive.

ASL BRINDISI. 

Circa 3.000 le vaccinazioni in programma oggi nella Asl di Brindisi, in particolare per soggetti fragili, persone tra 70 e 79 anni, tra 60 e 69 e con meno di 60 anni. In calendario anche somministrazioni a cura dei medici di medicina generale, che hanno superato le 35mila dosi erogate, di cui oltre 11mila in ambito domiciliare. Il 26% (9.130) delle dosi è stato somministrato dai medici di famiglia a soggetti over 80, il 26% (9.133) a persone tra 70 e 79 anni, il 25% (8.765) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 23% (8.064) a soggetti sotto i 60 anni di età.