Redazione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 17 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 4.330 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 145 casi positivi: 23 in provincia di Bari, 23 in provincia di Brindisi, 11 nella provincia BAT, 33 in provincia di Foggia, 52 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.

Sono stati registrati 21 decessi: 3 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 6 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.385.103  test.

202.584 sono i pazienti guariti.

37.627 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 246.494 così suddivisi:

93.474 nella Provincia di Bari;

24.593 nella Provincia di Bat;

18.756 nella Provincia di Brindisi;

44.227 nella Provincia di Foggia;

25.701 nella Provincia di Lecce;

38.579 nella Provincia di Taranto;

787 attribuiti a residenti fuori regione;

377 provincia di residenza non nota.

L’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci domani, martedì 18 maggio, alle ore 17.30, sarà ospite della Confcommercio della provincia di Brindisi (presso la sede di via Sabin, a Brindisi).

L’iniziativa, promossa dalla Presidente Anna Rita Montanaro, vedrà la partecipazione del Direttore Angelo Colella e dei quadri dirigenti di Confcommercio. L’obiettivo è di ribadire all’Assessore regionale la condizione di grave disagio in cui si dibatte il settore del commercio, anche in provincia di Brindisi.

Nel corso dell’incontro, saranno sottoscritti i protocolli propedeutici alla nascita dei nuovi Distretti Urbani del Commercio (DUC) “Ceglie-San Michele S.no” e “Latiano-Oria-Torre S. Susanna”.

Per l’occasione, saranno presenti i Sindaci (o loro delegati) dei Comuni di Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Latiano, Oria e Torre Santa Susanna ed un rappresentante di Confesercenti.  

È bastata una «Piattaforma condivisa» dai Rappresentanti dei Lavoratori e delle Imprese del settore industriale – era ora, da tempo se ne sentiva l’esigenza - per risvegliare dal letargo le tante - nel numero di sigle ma non di aderenti - associazioni ambientaliste le quali in questi giorni sono arrivate a sconfessare l’operato del Sindaco che loro stesse hanno supportato e che per anni è stato il loro principale rappresentate politico. Ma tant’è: nelle dinamiche sociali e politiche Brindisi mantiene la sua particolare originalità.

Viene criticato ed ostacolato con ogni mezzo chi lavora, chi si permette di suggerire idee e chi con forza e coraggio riesce ancora ad investire in questo territorio. Lo sport preferito da questa parte minoritaria della Città è la contrapposizione totalmente ideologica al sistema industriale arrivando ad offendere l’intelligenza dei concittadini non riconoscendo le ricadute economiche ed occupazionali che l’Industria ha portato e continua a portare sul territorio. La critica è al passato, al presente ed al futuro: continuano a parlare di un futuro diverso per il nostro territorio ma piuttosto che presentare progetti – ed i relativi investimenti per il “Nuovo modello di sviluppo” di cui sentiamo parlare da trent’anni - si ostacola in ogni modo le progettualità presentate e realizzate, per somma fortuna di Brindisi, dalle grandi Aziende presenti.

Riportiamo alcuni esempi concreti.

In questi giorni il tanto criticato Petrolchimico ha avviato la fermata poliennale per raggiungere importanti obiettivi in tema di upgrade tecnologico, miglioramento di affidabilità impiantistica ed efficientamento energetico ed ambientale. Tutti interventi finalizzati ad una concreta riduzione degli inquinanti. Nello specifico si porteranno a compimento progetti come la Torcia a Terra, con l’utilizzo di terminali di ultima generazione, il miglioramento dell’affidabilità della rete elettrica e della rete di distribuzione dell’acqua di mare ed il revamping di due forni del cracking che porteranno l’impianto di Brindisi a diventare uno dei più avanzati nel panorama europeo e non solo.

Molti ignorano che si tratta di investimenti per il miglioramento delle condizioni ambientali pari a 100 milioni di euro interamente finanziati da Eni-Versalis, in aggiunta ad altri già stanziati da Enipower per la parte di sua competenza. Quindi risorse economiche che l’Azienda investe senza ricorrere a Fondi pubblici – pagati dai cittadini - quali quelli della Transizione Energetica, Europei o Regionali. Il secondo aspetto positivo di tali investimenti è la ricaduta occupazionale: grazie a questi lavori circa 1200 lavoratori rientreranno per tre mesi nelle attività produttive avendo una importante, seppur minima, possibilità lavorativa in una fase drammatica come quella che viviamo.

Per queste ragioni troviamo ancora una volta assurda ed azzardata la scelta del sindaco Rossi di non riconoscere, ricorrendo al TAR, il decreto di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata da Eni-Versalis e firmata dal ministro Cingolani il 3 marzo scorso. Una opposizione perseguita nonostante la disponibilità più volte formalizzata in varie sedi dall’Azienda di programmare l’implementazione del Sistema di monitoraggio ambientale così come previsto dall’AIA.

Troviamo totalmente incoerente l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale: da una parte sostiene il progetto A2A, non ancora tecnicamente analizzato a fondo, mentre dall’altra contrasta una AIA riveduta e autorizzata dai tecnici e dal ministro Cingolani, un riferimento di altissima autorevolezza sul tema della innovazione tecnologica. Un atteggiamento ideologico contro il Sistema industriale che se rivisto potrebbe creare notevoli speranze occupazionali per i giovani brindisini.

Prima di pronunciarci sul citato progetto A2A preferiamo avere occasione di conoscere nel dettaglio la proposta e di confrontarci con l’Azienda per verificare le reali ricadute. Ad oggi, infatti, i Sindacati non hanno avuto la stessa occasione di approfondire la Proposta data ai capigruppo consiliari del Comune di Brindisi o anche a molte associazioni e partiti vari della città, visto il susseguirsi di prese di posizioni da parte di esse. Naturalmente consideriamo favorevole l’ennesimo tentativo di A2A di presentare un nuovo progetto produttivo ad integrazione di quelli già esistenti - a qualcuno forse non noti - per rafforzare la permanenza del sito produttivo a Brindisi e consentire, dopo anni, il rientro di intere famiglie costrette ad allontanarsi dalle loro radici.

Anche nel caso della Jindal Films i ritardi delle Istituzioni mal si conciliano con i tempi industriali, facendo rischiare la perdita degli investimenti. L’Azienda ha presentato un progetto alla Regione Puglia per accedere al Contratto di Programma Regionale per un investimento di circa 50 milioni di euro per la produzione di film BOPP e BOPE che porterebbe Brindisi a diventare uno dei siti più importanti in Europa. Progetto fermo a Bari.

Altri emblematici casi riguardano il progetto Edison, anche questo chiuso in un cassetto, e l’ormai cronica situazione della riconversione della Centrale Enel di Cerano, entrambi progetti e investimenti vittime della burocrazia e soprattutto dell’assenza di un serio Piano Industriale del nostro Paese che rimetta al centro del dibattito l’importanza di un settore strategico e determinante per la tenuta di un sistema economico ed occupazionale.

Chi continua a professare che l’Italia, e Brindisi, possa fare a meno dell’Industria è in mala fede e non ha a cuore il futuro dei nostri giovani.

Noi della Uiltec di Brindisi crediamo in un Sistema Integrato, come avviene in tutti i Paesi economicamente avanzati, e continueremo a sostenere con forza la volontà ed i progetti di investimento sul territorio di tutte quelle Aziende affidabili e che dimostrano sensibilità ed attenzione all’ambiente, alla sostenibilità e soprattutto al più alto livello di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Una attenzione prioritaria, quella per la Sicurezza sui luoghi di lavoro, su cui la Uiltec continuerà a mantenere alta la guardia proseguendo con decisione nella promozione della Campagna #ZeroMortiSulLavoro avviata in questi giorni dalla Uil Nazionale.

Il Segretario Generale Uiltec Brindisi

Carlo Perrucci

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INDOVINA CHI VIENE A SCUOLA. 

VOTAZIONI ONLINE APERTE FINO AL 30 MAGGIO PER DECRETARE I TRE VINCITORI ASSOLUTI TRA I 10 FINALISTI SELEZIONATI DA UNA GIURIA DI ESPERTI

Sono online fino al 30 maggio sulla pagina Fb del Teatro Pubblico Pugliese i 10 video finalisti del concorso "Indovina chi viene a scuola". Chi vuole può votare il preferito e i primi 3 video che otterranno più like vinceranno i biglietti per uno spettacolo in programma nella stagione 2021/2022 del Teatro Pubblico Pugliese.

Sono state 71 le scuole su tutto il territorio regionale coinvolte nel concorso dedicato alle studentesse e agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, legato al progetto “Indovina chi viene a (s)cena”, sviluppato da Tpp e Ufficio scolastico regionale. Ben 140 gruppi di lavoro che dopo aver selezionato, dalla playlist video generale, l’evento streaming su cui lavorare, hanno incontrato virtualmente la compagnia e il regista e realizzato quindi la loro video-recensione di 3 minuti per un totale di 112 recensioni complessive prodotte.

La commissione selezionatrice, composta da Anna Puricella, giornalista de La Repubblica Bari, Giuseppe Antelmo della Casa dello Spettatore di Roma e Giulia Delli Santi, dirigente area attività teatrali del Teatro Pubblico Pugliese, ha dovuto visionare oltre 300 minuti di video prima di scegliere i dieci finalisti.

Numeri decisamente importanti, frutto anche dell'importante lavoro di formazione del pubblico fatto negli anni dal Teatro Pubblico Pugliese e del programma più ampio di attività di Teatro e Scuola che il Consorzio regionale per le Arti e la Cultura svolge per ogni Stagione su tutto il territorio regionale.

Tra i finalisti ci sono: il video delle ragazze e i ragazzi della 3AC del Lice De Sanctis di Trani dedicato al racconto “Paolo Grassi: visioni ed imprese di un impresario ideale” della Compagnia del Sole; il video della 3° Scienze umane economico sociale dell’IIS "Da Vinci - Agherbino" di Noci dedicato al racconto “Marina Abramović” della Compagnia Licia Lanera; il video della 1C e 2D della Scuola Secondaria di I grado "Alighieri-Tanzi" di Mola di Bari dedicato al racconto “Cafoni” dell’Associazione Culturale Ultima Fermata; il video della 5A Coreutico e 5E Scenografia del Liceo Artistico e Coreutico "Ciardo Pellegrino" Lecce dedicato al racconto “Il cavaliere senza terra” della compagnia AMA - Accademia Mediterranea dell'Attore; il video della 4LM del Liceo Classico e Musicale "Giuseppe Palmieri" di Lecce dedicato anche questo al racconto “Cafoni” dell’Associazione Culturale Ultima Fermata; il video della 1N del Liceo Lanza Perugini di Foggia dedicato racconto “Tra due padroni” della compagnia AVL; il video della 1C dell’Istituto Comprensivo Cappuccini di Brindisi dedicato al racconto “Non tutte le frise escono col buco” della compagnia Gruppo Motumus – Talìa - Scuola d'arte drammatica; il video della 4AL del Liceo Ettore Palumbo: Scienze Umane, Economico sociale e Linguistico di Brindisi dedicato al racconto “La licenza ovvero aspettando Tex” della Compagnia Teatro Menzatì; il video del gruppo “Le formiche della Fiore” della classe 1E della Scuola Tommaso Fiore Bari dedicato al racconto “Spiriti, streghe e folletti” della compagnia Anonima GR; il video della 2G del Liceo Scientifico "G.Salvemini" Bari dedicato al racconto “Enrico e Andrea” della Compagnia Malalingua.

Per votare basta andare sulla pagina fb del Teatro Pubblico Pugliese, guardare i lavori e scegliere il proprio preferito.

 

Serve una stretta per il selecontrollo della fauna selvatica con tempi certi per la predisposizione del Piano Regionale di gestione e controllo del cinghiale. E’ quanto ha chiesto Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’assessorato regionale all’Agricoltura, facendo riferimento alla convenzione sottoscritta tra gli ATC di Puglia e il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari che deve profilare il percorso per il contenimento dei cinghiali in Puglia.

E’ indispensabile – secondo Coldiretti Puglia – che il Piano regionale sia scritto e operativo entro giugno 2021, anche in considerazione della necessità di adottare misure idonee al controllo e contenimento della fauna selvatica, in particolare del cinghiale che arreca notevoli danni alle attività agricole, alla sanità e salubrità pubbliche e alla circolazione stradale.

“L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime è il risultato della incontrollata proliferazione dei cinghiali In Puglia con circa 300 l’anno gli incidenti stradali causati dagli animali selvatici, soprattutto cinghiali, uno scenario aggravato dal lungo lockdown che ha svuotato le strade rurali e di città, consentendo una più libera circolazione dei selvatici. Bisogna intervenire subito e con determinazione contro l’invasione dei cinghiali con avvistamenti continui nelle aree del Parco dell’Alta Murgia e del Gargano, nella Murgia Barese e Tarantina, nel Subappennino Dauno, nei pressi della Foresta di Mercadante, fino ad arrivare ai centri urbani”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

I cinghiali i distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare – ricorda la Coldiretti regionale – sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole.

“Si tratta di una situazione insostenibile che sta provocando l’abbandono delle aree interne da parte della popolazione, con problemi sociali, economici e ambientali. Gli imprenditori agricoli ma anche gli automobilisti, gli autotrasportatori e gli avventori occasionali, stanno segnalando con sempre maggiore frequenza – denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia - i danni provocati da cinghiali che vivono e si riproducono principalmente nelle aree naturali protette ma che, inevitabilmente, sconfinano nelle aziende agricole, sulle strade limitrofe ed in prossimità dei centri abitati. In provincia di Foggia nel giro di dieci anni sono raddoppiati, mettendo a rischio non solo le produzioni agroalimentari e l’assetto idrogeologico del territorio, ma anche la vita di agricoltori e automobilisti”.

La proliferazione senza freni dei cinghiali – aggiunge la Coldiretti regionale – sta compromettendo l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali anche in aree di elevato pregio naturalistico. I cinghiali raggiungono i 180 centimetri di lunghezza, possono sfiorare i due quintali di peso e hanno zanne che in alcuni casi arrivano fino a 30 centimetri risultando assimilate a vere e proprie armi dalle conseguenze mortali per uomini e animali oltre a diventare strumenti di devastazione su campi coltivati e raccolti.

Oltre 6 italiani su 10 (62%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – hanno paura dei cinghiali e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata da questi animali. Una situazione arrivata al limite tanto che più di 8 italiani su 10 (81%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurne il numero.

Nelle edicole il numero di maggio di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

"DESTINAZIONE MESAGNE”
Certo parlare di strategia turistica in un momento così delicato per la salute di tutti, non è proprio il massimo. Ma l’estate sta già arrivando e le attività di accoglienza devono avere una prospettiva di crescita. Nel frattempo
sono stati vaccinati con la prima dose circa il 30% dei mesagnesi.é…...

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Mesagne. Deve espiare 6 anni di reclusione per appropriazione indebita in concorso e tentata estorsione in concorso, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Bari nei confronti di un 51enne del luogo. L’uomo deve espiare la pena di 6 anni di reclusione per i reati di appropriazione indebita e tentata estorsione in concorso, commessi nel 2010 in Adelfia (BA). Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.

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E siamo a quota 22. Infatti, dall'inizio della pandemia da Coronavirus la città di Mesagne oggi piange la sua 22esima vittima. Si tratta di un cittadino, professionista, di soli 53 anni che dopo aver combattutto la sua battaglia contro il virus si è arreso. Affinchè queste morti non siano state invane è bene che tutti comprendano che non è ancora il momento di abbassare la guardia, ma continuare ad adottare le misure di contenmento del virus. Resta basilare la vaccinazione. 

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Dopo il trasferimento da Mesagne alla questura d Bari il vice questore aggiunto, Vincenzo Maruzzella, ha deciso di aderire alla proposta di candidatura a sindaco avanzata da Fratelli d'Italia. Maruzzella ha dimostrato la sua professionalità sia a Mesagne sia a Grottaglie, dove tutt'ora vive con la moglie e due figli, sia in altre realtà come Taranto, Cosenza, Jesolo solo per citarne alcune. Maruzzella è un cattolico praticante e fa parte del consiglio pastorale diocesano della Arcidiocesi di Taranto per la Vicaria di Grottaglie. A Gottaglie in molti credono che sia l'uomo giusto al momento giusto poichè con il suo carattere e la sua professionalità è riuscito a ricompattare intorno a lui le forze di centro destra. A Mesagne Vincenzo Maruzzella è ricorato con grande affetto.

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FASANO - Sono quasi 1400 i questionari compilati sul progetto di rigenerazione urbana dell’ex mercato ortofrutticolo #senzamuro. Per la precisione sono 1391 i cittadini che hanno risposto alle domande esprimendo così la propria opinione sulle migliori scelte da adottare per ridare vita all’area, abbandonata da oltre 20 anni. Compilando il questionario i cittadini hanno potuto lanciare idee e proposte partecipando così attivamente al progetto di rigenerazione. Le risposte sono in fase di elaborazione in queste ore e i dati saranno presentati alla città nei prossimi giorni in modo da condividere con tutta Fasano le ipotesi di riqualificazione dell’ex mercato. Il passo successivo sarà candidare il progetto di rigenerazione un finanziamento ministeriale che prevede l’assegnazione ai Comuni di contribuiti per iniziative di tale genere volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale.

L’area, la cui rigenerazione è sempre stata prioritaria per l’amministrazione Zaccaria, sarà ripensata in modo più organico e compatibile con il contesto, sarà resa più attrattiva e dotata di uno spazio verde polifunzionale da vivere ogni giorno dell’anno. La progettazione interesserà l’intero Aru 10: non soltanto l’area dell’ex mercato, ma l’insieme della rete viaria che circonda il mercato e le tante piazzette che sono presenti nella zona e che saranno riqualificate. «Ringrazio i tantissimi cittadini che hanno accolto il nostro invito e hanno dato il loro contributo in termini di idee e opinioni – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Lo hanno fatto con impegno ed entusiasmo, segno che la sinergia tra istituzioni e cittadini può generare solo e sempre risultati proficui.

#senzamuro è il nome che abbiamo dato al progetto perché il nostro intento è quello di far diventare l’ex mercato uno spazio aperto, ma #senzamuro è anche l’idea che guida la nostra azione amministrativa, sempre disponibile al confronto e alla costruzione che ha nel «noi» il soggetto più importante». «La partecipazione così numerosa dei cittadini, che ringrazio per l’adesione e la celerità nel farci pervenire le risposte, è la dimostrazione di quanto l’area dell’ex mercato stia a cuore a tutta Fasano – dice l’assessore all’Urbanistica, Gianluca Cisternino –. Uno spazio che finalmente potrà rivivere e che ciascuno di noi potrà sentire proprio perché frutto di un contributo collettivo di idee. Il progetto definitivo da candidare al ministero sarà calibrato sui suggerimenti e le proposte ricevute in modo tale da dare forma a una proposta che possa rispondere ai bisogni reali della città, alle priorità dei cittadini e rigenerare un’area che appartiene a tutti e che potrà essere finalmente vissuta».

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