Redazione

Una mozione in consiglio per impegnare l’amministrazione Marasco e l'ufficio tributi ad attivarsi per contattare migliaia di cittadini destinatari di accertamenti relativi a presunte morosità, consentendo loro di sanare le eventuali situazioni debitorie. E soprattutto, ripristinare urgentemente l'aggiornamento della banca dati tributaria, per mettere fine una volta per tutte il fenomeno delle “cartelle pazze". Il gruppo interforze di opposizione continua la sua battaglia politica e amministrativa per correggere le clamorose discrepanze contabili emerse nel Bilancio di previsione per l'anno in corso: “Noi consiglieri comunali di minoranza non abbiamo distorto la realtà così come sostiene la “maggioranza” del  sindaco Marasco – affermano i quattro rappresentanti - . I numeri sono quelli presentati in consiglio comunale.

L'Amministrazione serenamente e seriamente si ponga dinanzi al  problema. Perché errare è possibile, ma perseverare è diabolico”. Secondo I consiglieri Vincenti, Lolli, Greco e Gioffreda “Al di là delle responsabilità politico amministrative, vi è un problema che interessa migliaia di  cittadini sandonacesi ed è un dovere dell’amministrazione Marasco affrontarlo”. I dati sono chiari:  rilevanti  somme non riscosse per IMU, TARI e Tributi minori pari a 2,5 milioni per gli anni 2019 e 2020. Da qui le conclusioni: “Noi non crediamo a questi numeri e che i cittadini Sandonacesi siano un popolo di  evasori”. Per questo motivo, la mozione era inevitabile , per determinare precise assunzioni di responsabilità politica e amministrativa, ed evitare ulteriori vessazioni a migliaia di cittadini.

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La commissione internazionale tecnica Aspim ha riconfermato lo status di Area Specialmente Protetta di Importanza Mediterranea per Torre Guaceto. Chiamato ad esprimersi sulla gestione della riserva, il team scientifico ha giudicato la governance attuata dal Consorzio con l’assegnazione di un punteggio pari a 95 su 99. 

Si è svolta nelle ultime ore la fase conclusiva della procedura di revisione con la quale, ogni 6 anni, la commissione dedicata valuta il grado di conformità dei risultati di gestione ottenuti dalle riserve ai criteri definiti dal protocollo per le Aspim. 
Un passo indietro, la Convenzione di Barcellona relativa alla protezione del Mar Mediterraneo dall’inquinamento, nel 1995 ha ampliato il suo ambito di applicazione geografica diventando “Convenzione per la protezione dell’ambiente marino e la regione costiera del Mediterraneo”, il cui bacino, per la ricchezza di specie, popolazioni e paesaggi, rappresenta uno dei siti più ricchi di biodiversità al Mondo.
Con il protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo del 1995 gli Stati contraenti hanno previsto, al fine di promuovere la cooperazione nella gestione e conservazione delle aree naturali, così come nella protezione delle specie minacciate e dei loro habitat, l’istituzione di Aree Speciali Protette di Importanza Mediterranea. 
Attualmente tra le Aree Marine Protette italiane, solo 10 sono Aspim, nell’intero Mediterraneo hanno ottenuto tale status in 39. 
Quanto a Torre Guaceto, la riserva ha ottenuto il riconoscimento nel 2015, in questi giorni la riserva è stata messa sotto esame ai fini del rinnovo della qualifica. 
In seno alle attività di revisione, la Commissione ha valutato i risultati di gestione ottenuti dal Consorzio di Torre Guaceto e dedicato particolare attenzione alle condizioni di conservazione degli habitat protetti, all’efficacia delle azioni messe in campo per il contrasto delle minacce presenti e all’adeguatezza delle strategie attuate nel corso degli ultimi 6 anni ai fini del raggiungimento degli obiettivi di conservazione. 
Sotto la lente di ingrandimento della Commissione le attività di monitoraggio scientifico condotte in riserva, lo stato di conservazione della posidonia e del coralligeno e i progetti realizzati per l’aumento del grado di conoscenza dell’area protetta e la risoluzione di alcune criticità, prima fra tutte lo stato di salute delle acque dell’area protetta. 
A conclusione della verifica, il comitato scientifico ha valutato la governance ideata e condotta dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto quale una delle migliori di tutto il Mediterraneo assegnando una votazione pari a 95 su 99, l’eccellenza assoluta.
Molto risalto è stato dato a: le ricadute positive sugli ambienti naturali che avrà la realizzazione del progetto del Consorzio circa il sistema di riuso delle acque reflue affinate, piano attualmente in fase di approvazione regionale del progetto definitivo; la stabilità e la completezza dello staff dell’ente gestore; il programma di monitoraggio scientifico condotto ed efficacemente concepito per dare supporto alla gestione.
“Torre Guaceto è gestita in modo efficace e la politica del Consorzio rappresenta un esempio da seguire a livello internazionale” ha riportato la commissione in chiusura dei lavori. 
Le riserve Aspim sono le aree protette che eccellono nella protezione della biodiversità nel Mediterraneo e il mantenimento dello status non era scontato. Questo risultato e l’alto punteggio ottenuto premiano gli sforzi quotidiani e le capacità dei tanti che lavorano per il bene di Torre Guaceto.

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 EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA:

Oggi a Mesagne si contano 11 nuovi casi e 12 guariti. Sono 145 le persone attualmente positive.

A2A ha presentato oggi, in Conferenza dei capigruppo presso il Palazzo di Città a Brindisi, alla presenza del Sindaco e del Direttore dell’Agenzia regionale per il servizio di gestione dei rifiuti, il progetto per la realizzazione di un nuovo impianto di recupero per i rifiuti provenienti dalle spiagge e dallo spazzamento stradale.

Il progetto relativo al nuovo impianto è stato definito grazie ad un confronto costruttivo tra A2A, il Comune di Brindisi e l’Agenzia regionale per la gestione dei rifiuti, che hanno potuto valutare le esigenze impiantistiche legate al ciclo dei rifiuti e le possibilità di intervento in un’ottica di economia circolare. L’impianto di A2A consentirà di trattare circa 11 tonnellate all’ora di rifiuti urbani provenienti dall’attività di pulizia delle strade - effettuata con l’ausilio di autospazzatrici - e dalla pulizia degli arenili. I rifiuti, raccolti dagli operatori dei servizi di igiene ambientale che effettuano la pulizia stradale – e che rappresentano mediamente circa il 3-4% del totale dei rifiuti urbani prodotti - sono costituiti da circa il 70% di frazione inerte, il 22% di frazione organica e il rimanente 8% da scarti misti e materiali ferrosi. Il materiale derivante dalla pulizia degli arenili nelle zone interessate dallo spiaggiamento delle alghe, pari a circa 600 tonnellate per chilometro di spiaggia, è composto da sabbia fino dal 60% e, per il rimanente, da frazione organica di posidonia e piante acquatiche, da una frazione minerale e da rifiuti antropici come plastiche e vetro.

Il nuovo impianto di A2A è in grado di separare e recuperare queste diverse tipologie di materiale riducendo al minimo il ricorso alla discarica. I materiali che vengono recuperati possono così essere avviati ad un percorso di riutilizzo, in linea con i principi dell’economia circolare. Grazie alle migliori tecnologie disponibili, di cui il nuovo sito è dotato, è infatti possibile recuperare una frazione sino al 70% del materiale trattato: nel caso della sabbia potrà essere restituita alla spiaggia; nel caso di ghiaino, ghiaietto e sabbia rinvenuti nel materiale di spazzamento stradale si potrà destinare alla produzione di calcestruzzo, malte e prodotti bituminosi -con certificazione UNI EN-.

L’impianto sarà realizzato all’interno del perimetro della centrale di A2A e consentirà quindi l’utilizzo di infrastrutture già esistenti senza il consumo di nuovo suolo, contribuendo inoltre alla riconversione ecologica che interesserà il sito produttivo grazie agli importanti investimenti previsti dal Gruppo a Brindisi. L’investimento previsto da A2A per l’impianto è di circa 5 milioni di euro e la sua realizzazione richiederà meno di un anno di cantiere – a seguito dell’ottenimento delle relative autorizzazioni-. Per A2A, azienda leader in Italia nel settore ambientale, questo progetto si inquadra nella strategia delineata nel nuovo Piano Industriale, che vede il Gruppo impegnato nella realizzazione di infrastrutture innovative per contribuire allo sviluppo sostenibile del Paese, con importanti investimenti destinati all’economia circolare e alla transizione energetica. Il sito di Brindisi contribuirà a ridurre il gap impiantistico relativo alla gestione dei rifiuti. Sono infatti attualmente 11 gli impianti attivi in Italia che adottano la stessa tecnologia, di cui quello più a sud è ubicato nel Lazio.

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Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 13 maggio 2021 sono state somministrate 156.680 dosi di vaccino, di cui 108.097 prime dosi e 48.583 seconde dosi. Mediamente, sono state somministrate 1.160,6 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 58,8% delle prime dosi somministrate (63.574) è rappresentato da Pfizer, il 31,1% (33.613) da AstraZeneca, l’8,2% (8.874) da Moderna e l’1,9% (2.036) da Janssen (Johnson & Johnson).

Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 46,9% agli anziani; il 28% ai soggetti fragili; il 12,1% al personale sanitario; il 7,4% al personale scolastico; il 2,5% alle forze dell'ordine; l’1% a persone al di sotto dei 60 anni; il 2,1% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 43,5% agli anziani; per il 24,9% al personale sanitario; per il 15,3% ai soggetti fragili, per il 12,7% al personale scolastico; per il 3,2% alle forze dell'ordine; per lo 0,3% alle altre categorie.

Fino al 13 maggio i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 108.098 e di questi 49.832 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 32,1% e al 14,8%.

La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari all’85,24%. Agli over 80 sono state somministrate 24.075 prime dosi e 20.866 seconde dosi.

Sono 35.092 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 11.436 (32,6%) in ambito domiciliare. Il 26% (9.130) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26% (9.133) a persone tra 70 e 79 anni, il 25% (8.765) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 23% (8.064) a soggetti sotto i 60 anni di età.

I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (24.054; 68,5%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (7.959; 22,7%), dai caregiver (727; 2,1%) e da altre categorie (2.302; 6,7%).

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Informazioni sulla data della seconda dose del vaccino a personale scolastico e Forze dellordine. 

Sono in corso le somministrazioni di seconde dosi del vaccino anti covid al personale scolastico e alle Forze dellOrdine. Per le due categorie la programmazione prefissata potrebbe subire variazioni, per cui si rende necessario consultare periodicamente il link sul sito della Asl Verifica la data per il vaccino anti covid-19 undefined
Per dubbi è possibile contattare il numero 0831 537170 o scrivere a  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Proseguono intanto le vaccinazioni alla popolazione per fasce di età. In questo caso gli utenti ricevono invece la data della seconda con coupon di prenotazione consegnato dopo la somministrazione della prima dose. 

Mesagne, chiusura al traffico del Centro Storico sabato 15 e domenica 16 maggio dalle ore 12.45 alle ore 16 e dalle ore 19.30 alle ore 22

Con ordinanza dirigenziale è stata disposta la chiusura al traffico nel Centro storico nei giorni di domani e dopodomani, sabato 15 e domenica 16 maggio.

Nelle due giornate è previsto il divieto di circolazione di qualsiasi tipo di veicolo a motore dalle ore 12:45 alle ore 16 e dalle ore 19.30 alle ore 22. L’accesso sarà consentito ai:

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​veicoli intestati ai residenti del Centro storico;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​veicoli di soccorso, polizia ed emergenza;

-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​veicoli al servizio di persone diversamente abili.

MIGRANTI: COLDIRETTI PUGLIA, DOMENICA 16/5 AL MERCATO IL RISO CONTRO GLI SCAFISTI. In Piazza Bottazzi i volontari offrono pacchi di riso 100% italiano della Filiera degli agricoltori italiani.

Oltre il 70% di quanti sono vittime della fame nel mondo sono agricoltori a livello familiare, soprattutto piccoli produttori nel Sud del mondo, minacciati dalla distorsione nei sistemi di produzione e distribuzione degli alimenti che favorisce l’accaparramento delle terre e provoca la fuga dalle campagne verso i Paesi più ricchi dove spesso li attendono la sofferenza, l’emarginazione e il rischio del caporalato. È quanto afferma la Coldiretti Puglia che insieme alla FOCSIV – Volontari nel mondo promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Abbiamo riso per una cosa seria” a sostegno dell’agricoltura familiare in Italia e nel mondo.

L’appuntamento è a Lecce domenica 16 maggio 2021, dalle ore 10,00, in Piazza Bottazzi dove al Mercato di Campagna Amica i volontari offrono pacchi di riso 100% italiano della Filiera degli agricoltori italiani, per una donazione minima di 5 euro. Il ricavato andrà a sostenere un unico grande progetto con 30 interventi diversi in 30 paesi di tre Continenti – Africa, America Latina e Asia – in difesa di chi lavora la terra.

Tutti insieme uniti per contrastare fenomeni, in Italia e nel resto del mondo, come il caporalato, il lavoro nero e la schiavitù di chi sottopaga i prodotti agricoli e il lavoro nei campi e provoca l’abbandono delle terre e il loro l’accaparramento da parte delle multinazionali e delle finanziarie. La pandemia ha aggravato una situazione che vede 34 milioni di persone in ben 30 Paesi entro giugno ad “un passo dal perdere la vita per la mancanza di cibo”: questo riporta ‘Hunger Hotspots’ lo studio, diffuso lo scorso marzo, della FAO e del World Food Programme.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 14 maggio 2021 in Puglia, sono stati registrati 9.827 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 591 casi positivi: 131 in provincia di Bari, 79 in provincia di Brindisi, 109 nella provincia BAT, 49 in provincia di Foggia, 138 in provincia di Lecce, 86 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 2 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 23 decessi: 7 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.363.894 test.

199.894 sono i pazienti guariti.

39.241 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 245.378 così suddivisi:

93.236 nella Provincia di Bari;

24.474 nella Provincia di Bat;

18.628 nella Provincia di Brindisi;

43.984 nella Provincia di Foggia;

25.413 nella Provincia di Lecce;

38.482 nella Provincia di Taranto;

786 attribuiti a residenti fuori regione;

375 provincia di residenza non nota.

Brindisi. Controllo delle attività produttive, industriali e commerciali, una denuncia. A Brindisi, a conclusione di specifico servizio di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali, i Carabinieri della Stazione di Brindisi Casale, unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi e al personale dei Carabinieri Forestale di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà una 32enne del luogo, amministratrice di un’attività commerciale, poiché, in qualità di datore di lavoro non ha provveduto a effettuare adeguata e sufficiente valutazione dei rischi per la tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche in considerazione al rischio di contagio da Covid–19.

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