Redazione

Erchie. Truffa on line, denunciate due persone. I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da una 18enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà, per truffa, un 60enne di Catania e un 33enne originario del Bangladesh, irreperibile. In particolare, i due si sono fatti consegnare 500,00 euro mediante ricarica postpay, quale pagamento di uno smartphone messo in vendita su una piattaforma on-line, mai consegnato all’acquirente.

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Francavilla Fontana. Si appropria di un telefono cellulare, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da una 50enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà un 17enne, per appropriazione indebita. In particolare, il giovane si è appropriato indebitamente del telefono cellulare denunciato smarrito dalla proprietaria, successivamente localizzato all’interno dell’abitazione del minore. Il telefono è stato restituito alla legittima proprietaria.

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Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti: nella giornata di oggi a Mesagne si contano 8 nuovi casi e 5 guariti

 Sono 71 le persone attualmente positive, di cui 5 in ospedale. Una di loro versa in condizioni critiche.

In arrivo 150mila euro grazie al bando Anci con “Appia 2030”. Il Comune di Brindisi come capofila del progetto “Appia 2030”, insieme ai Comune di Francavilla Fontana, Oria, Mesagne e Latiano, ha partecipato all’avviso pubblico “MediAree” di Anci che rientra nell’iniziativa della Commissione europea “Next Generation EU”, aggiudicandosi 150mila euro per i servizi connessi alla valorizzazione della Via Appia Antica per dodici mesi.

Il finanziamento, nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-20, ha una durata di tre anni, e dà sostegno ai capoluoghi per realizzare azioni di miglioramento e rafforzamento dei processi, delle competenze e degli strumenti di pianificazione strategica sovra-comunale; per l’individuazione e sperimentazione di ambiti territoriali di Area Vasta adeguati alla gestione di politiche di sviluppo economico e sociale, che prevedano per i Comuni capoluogo funzioni di coordinamento e integrazione di soggetti, progetti e risorse; per l’innesco di strumenti di diagnosi e valutazione delle politiche urbane, con un approccio volto a mettere in rete dati e informazioni territoriali.

Anci fornirà un supporto personalizzato attraverso attività di: consulenza e affiancamento da parte del proprio personale interno e di società e centri di consulenza; formazione specialistica rivolta al personale del Comune capoluogo e dei Comuni partner di progetto e ai soggetti del territorio coinvolti nel progetto; supporto logistico e organizzativo per la realizzazione di incontri territoriali in presenza e a distanza; partecipazione dei sindaci alla Cabina di Regia del progetto e alle iniziative di comunicazione finalizzate a dare visibilità ai propri progetti territoriali.

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È stato firmato ieri pomeriggio, dopo un'attesa lunga quasi 20 anni, il conferimento degli incarichi di coordinatore sanitario del comparto della Asl di Brindisi. Sono 93 i dipendenti che hanno accettato i nuovi ruoli organizzativi, firmando i nuovi contratti nella sala riunioni della direzione strategica, in via Napoli.

La lunga attesa affrontata dal personale ha mosso i vertici aziendali a radunare i dipendenti interessati nel piazzale dell'edificio che ospita gli uffici amministrativi dell'azienda dove, rispettando le norme relative il distanziamento sociale, hanno ascoltato le parole del direttore generale, Giuseppe Pasqualone, del direttore amministrativo, Caterina Diodicibus, e del direttore sanitario, Andrea Gigliobianco.

“È stato un percorso lungo e faticoso – ha dichiarato il Dg rivolgendosi ai presenti – ma con soddisfazione possiamo dire che il risultato ottenuto giustifica gli sforzi profusi. In questi sei anni e mezzo abbiamo lavorato tanto per dare un'organizzazione efficiente al comparto sanitario della Asl e questo è un altro tassello che si aggiunge a quelli già messi a posto: non abbiamo ancora concluso e nei mesi a venire faremo ancora qualcosa in questo senso”.

Pasqualone ha proseguito illustrando il lavoro svolto per arrivare alla firma dei conferimenti degli incarichi. “Sappiamo che nella Pubblica amministrazione i documenti, gli attestati e le qualifiche hanno un loro peso in questo tipo di decisioni: noi abbiamo scelto di mediare tra le carte e le capacità, le competenze e l'esperienza. La commissione ha svolto un lungo lavoro per mettere a fuoco tutti gli aspetti necessari a consentire una selezione accurata e chiara”. Il Dg, poi, si è preso tempo per fare le sue valutazioni e per condividere le riflessioni con i direttori delle Uoc: “siamo convinti di aver fatto le scelte giuste”.

Il direttore amministrativo Diodicibus ha rilanciato gli spunti offerti da Pasqualone, esprimendo soddisfazione per l'esito della vicenda. “Il percorso è stato lungo e, come detto dal direttore generale, la commissione ha affrontato un lavoro per nulla semplice: abbiamo tenuto il piede sull'acceleratore per chiudere la questione nel più breve tempo possibile dopo anni di attesa e, devo ammettere, sono contenta di come siano andate le cose anche perché conosco molti di voi e so quanto date a quest'azienda e agli utenti dei quali vi prendete cura ogni giorno”.

Prima di passare in sala riunioni per la firma da apporre sugli atti di conferimento degli incarichi, rigorosamente uno per volta nel rispetto delle normative anti-covid, anche il direttore sanitario Gigliobianco ha salutato gli infermieri. “Siete lavoratori e persone che meritano. Abbiamo puntato sull'impegno e sulla passione che dimostrate e che sono essenziali per svolgere al meglio delicati compiti che vi sono affidati, il minimo comune denominatore che accomuna tutti in quest'azienda, in tutte le nostre strutture”.

Pasqualone, poi, ha chiuso il suo intervento augurando buon lavoro a tutti e ricordando le responsabilità cui un operatore Asl è chiamato ogni giorno. “Vi ringrazio per aver aspettato così a lungo, vi auguro di completare il percorso che avete intrapreso ma ricordate che ogni volta che si assume una posizione inizia un nuovo viaggio. Abbiamo portato avanti un lavoro importante e sinergico che ha coinvolto anche le organizzazioni sindacali: i miei direttori sono orgogliosi di voi e lo sono anch'io. Oggi è una bella giornata”.

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In un anno il Comune di Mesagne è riuscita a risparmiare migliaia di euro con una gestione oculata del patrimonio comunale. Infatti, sono oltre 200 i cespiti immobiliari di cui il Comune detiene la proprietà. Per raggiungere questi obiettivi l’ente ha effettuato una ricognizione puntuale e dettagliata di tutti gli immobili comunali. Una volta avuto il quadro completo della situazione patrimoniale e dello stato di conservazione degli immobili ha dato avvio alla catalogazione ed alle schede tecniche con un lavoro certosino degli uffici. “Abbiamo iniziato a lavorare fin da subito – ci ha spiegato il vicesindaco, Giuseppe Semeraro con delega al Patrimonio - con la consapevolezza che il patrimonio comunale oltre che essere di importante valore, necessita di una attenzione particolare riguardo la sua destinazione. Abbiamo razionalizzato le spese con un evidente risparmio di spese e con l’abbattimento dei costi di gestione, compresi quelli concessi in locazione e in comodato gratuito, attraverso la voltura delle utenze e la ripartizione delle spese di manutenzione ed il pagamento del canone ove previsto”.

Il Comune al 28 febbraio 2021 ha assegnato 18 immobili comunali ad attività commerciali per un introito annuo stimato di circa 62 mila euro; 24 immobili concessi a titolo gratuito ad enti ed associazioni e 44 ad alloggi di edilizia popolare con un introito annuo stimato di circa 14.500 euro. Inoltre, è di questi giorni la pubblicazione del nuovo bando per la graduatoria per l’assegnazione delle case popolari di proprietà comunale, con la verifica dei requisiti di assegnazione, che scade il 9 aprile. “Per ciò che concerne le utenze relative a tutto il patrimonio comunale, compresi gli edifici pubblici, gli edifici scolastici e i beni monumentali, vi è stato, dall’insediamento della nuova Amministrazione, una intensa attività di ricognizione e verifica soprattutto orientata alla razionalizzazione della spesa”, ha proseguito il vice sindaco. Da maggio 2020 a seguito di gara Consip è subentrato un nuovo gestore di energia elettrica che ha portato ad un netto risparmio di costi di energia, sia sulla pubblica che negli edifici, pari a circa il 25%. Sono state volturate, nel frattempo, circa il 99% delle utenze di energia sugli immobili comunali concessi in locazione o in comodato, mentre continua il lavoro di voltura relativa alla fornitura AqP. La telefonia mobile è stata completamente riconsiderata, un lavoro che ha portato ad un evidente risparmio economico. Attualmente sono utilizzate solo sim ricaricabili per un costo di 3,4 euro a scheda per circa 40 schede in dotazione, che, insieme alle ricariche, prevede un costo di circa 340 euro a bimestre, con un netto risparmio rispetto al passato, il cui costo era di circa 3.800 euro a bimestre. La telefonia fissa è più razionale grazie all’installazione del centralino automatizzato, che ha portato all’eliminazione di molte linee telefoniche ed ha solo un costo fisso unitario, circa 1.000 euro a bimestre, azzerando in questo modo il costo delle telefonate che incideva sui costi totali per circa 4.000 mila euro a bimestre, con un evidente risparmio rispetto al sistema precedente. Infine, il Comune ha una trattativa in corso per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia popolare.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, martedì 2 marzo  2021 in Puglia, sono stati registrati 9.322 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.021 casi positivi: 410 in provincia di Bari, 134 in provincia di Brindisi, 105 nella provincia BAT, 137 in provincia di Foggia, 105  in provincia di Lecce, 123 in provincia di Taranto, 4 residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 40 decessi: 11 in provincia di Bari, 10 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.571.274 test.

111.599 sono i pazienti guariti.

33.111 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 148.702, così suddivisi:

57.057 nella Provincia di Bari;

15.761 nella Provincia di Bat;

10.989 nella Provincia di Brindisi;

29.750 nella Provincia di Foggia;

12.629 nella Provincia di Lecce;

21.749 nella Provincia di Taranto;

588  attribuiti a residenti fuori regione;

179  provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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La decisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di autorizzare anche una seconda Zona Franca Doganale a ridosso del porto di Brindisi rappresenta una ottima notizia perché va nella direzione dello sviluppo del territorio ed aumenta la capacità del porto di attrarre nuovi traffici.
E’ positivo anche il fatto che sia impegnata in prima battuta anche una grande realtà produttiva come l’Enel attraverso la disponibilità delle proprie aree e delle strutture attualmente impiegate per la movimentazione del carbone.
La transizione energetica, però, richiede ben altro per evitare che sul territorio brindisino ricadano le conseguenze della decarbonizzazione, soprattutto in termino occupazionali.
Oggi più che mai, pertanto, occorre che la provincia di Brindisi disponga di una cabina di regia, capace di interloquire con Regione e Governo nazionale e soprattutto in grado di saper proporre quest’area a possibili investitori internazionali.
Il tutto, attraverso la definizione di un modello di sviluppo che parta dalle realtà industriali esistenti per individuare ogni possibile forma di crescita.
Farsi trovare impreparati a questo appuntamento significherebbe scomparire dall’agenda degli investimenti, anche in prospettiva della definizione del Recovery Fund e delle ricadute su ciascun territorio.
Ecco perché bisogna far presto, mettendo da parte sterili polemiche e abbattendo il muro dei veti incrociati che già tanti danni ha procurato alla nostra provincia. Procedere in ordine sparso per l’ennesima volta, infatti, significherebbe presentare un pessimo biglietto da visita anche all’attuale Governo, con inevitabili conseguenze negative.
Proprio per questo, dichiaro sin d’ora la mia piena disponibilità a svolgere una azione di stimolo nei confronti della Regione Puglia, sulla base di ciò che si deciderà a livello territoriale.

Mauro Vizzino – Presidente Commissione Sanità della Regione Puglia

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COVID: SUI VACCINI PRIORITÀ ANCHE ALLA POLIZIA LOCALE. Nel recepire il Piano strategico nazionale per la vaccinazione, la Puglia ha istituito una Cabina di regia regionale e Nuclei operativi aziendali, al fine di assicurare un supporto tecnico-scientifico, pianificare le azioni e monitorare l'andamento della campagna. Durante la prima fase, come ben noto, le vaccinazioni sono state riservate al personale che opera in ambito sanitario e sociosanitario di strutture pubbliche e private e agli ospiti delle Rsa. La seconda fase, avviatasi circa due settimane fa, vede diversamente coinvolti tra i soggetti destinatari volontari di vaccinazione gli over 80, gli operatori scolastici, le forze dell’Ordine e le forze Armate, lasciando la gestione vaccinale in capo alle rispettive amministrazioni. Così, entro il 15 febbraio le Aziende Sanitarie Locali (ASL), acquisite le manifestazioni d’interesse da parte dei soggetti interessati, hanno provveduto ad individuare le modalità di esecuzione della vaccinazione anti-COVID19, avviandone già la realizzazione.

“Ad oggi pare si stia rispettando il cronoprogramma del piano vaccinale che prevedeva la somministrazione dell'AstraZeneca già a partire dal 22 febbraio scorso e di questo possiamo essere soddisfatti – dichiara la parlamentare pugliese Francesca Galizia (M5S) – Non possiamo, però, esserlo altrettanto per l'esclusione della Polizia Locale dalla compagine delle Forze dell'Ordine. Non darle la stessa priorità prevista per gli agenti delle forze dell'ordine è irriguardoso nei confronti di una categoria di prossimità, che ogni giorno sui nostri territori garantisce sicurezza e ordine pubblico. Gli operatori della Polizia locale, soprattutto in questa fase di crisi sanitaria da COVID-19, si trovano ad avere un rischio di esposizione al virus maggiore rispetto ad altre attività lavorative. È necessario, dunque – prosegue la deputata 5 Stelle – che ricevano un'attenzione e una tutela maggiore, nel rispetto dell'importante ruolo che rivestono nei nostri comuni e dell'impegno che mettono nell'occuparsi anche delle fasce più vulnerabili della popolazione. Occorre, pertanto, provvederne un immediato inserimento tra le categorie di aventi prioritariamente diritto al siero anti Covid-19".

La questione rimanda all’esigenza, divenuta a ancora più urgente, di una riforma della Polizia Locale che possa riconoscerle, per diritto e norma, l'equiparazione alle Forze di Polizia di Stato, chiaramente nel contesto di specifiche competenze. Una questione che ha visto in prima linea la deputata Francesca Galizia (M5S).

"Nei prossimi mesi accoglieremo in Aula la proposta di riforma della Polizia Locale, che non potrà più restare inascoltata – conclude – Insieme al collega Giuseppe Brescia abbiamo depositato una proposta di legge e, in ultimo, un emendamento alla Legge di Bilancio che prevede l’istituzione di un Fondo, a fronte del quale il Parlamento dovrà necessariamente impegnarsi ad approvare la riforma entro il 2021. Ora che sono state individuate le risorse, mi auguro che tutte le forze politiche appoggino questo percorso di riforma”.

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Lo sportello salute e sicurezza è stato avviato circa un anno fa presso la Camera del Lavoro di Brindisi in pieno periodo COVID al fine di offrire uno strumento di tutela a tutti i lavoratori e le lavoratrici sui posti di lavoro in un periodo così delicato come quello della pandemia.

Dopo un periodo sperimentale di “sportello telefonico” che ha comunque garantito risposte tempestive, assistenza e tutela, dal 4 marzo 2021 lo Sportello Salute e Sicurezza inizierà ad operare anche in presenza fisica, con le dovute precauzioni per il contenimento della diffusione del Covid19, garantendo sempre una presenza qualificata e massima disponibilità all’ascolto.

Lo Sportello, tra i pochi operativi sul territorio, ha l’obiettivo di fare prevenzione attraverso una qualificata e preventiva informazione offrendo assistenza in tutte le fasi lavorative sino alla denuncia di infortunio sul lavoro attraverso i nostri qualificati delegati INCA.

Tutti i lavoratori hanno il diritto di lavorare in sicurezza. Il datore di lavoro ha il dovere di garantire tale diritto.

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