Redazione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 11 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 7.913 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.332 casi positivi: 677 in provincia di Bari, 84 in provincia di Brindisi, 106 nella provincia BAT, 189 in provincia di Foggia, 110 in provincia di Lecce, 153 in provincia di Taranto, 12 residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 27 decessi: 11 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 622.094 test.

8.013 sono i pazienti guariti.

20.099 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 29.008 così suddivisi:

11.638  nella Provincia di Bari;

3.107 nella Provincia di Bat;

2.068  nella Provincia di Brindisi;

6.895 nella Provincia di Foggia;

2.122 nella Provincia di Lecce;

2.963 nella Provincia di Taranto;

214  attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Fanno registrare un balzo le denunce di reati ai danni del settore agricolo con le razzie di olive nelle campagne e il furto di mezzi e attrezzi agricoli, un fenomeno recrudescente anche a causa dell’emergenza Covid. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori in campagna in provincia di Bari, con le denunce che fioccano a Terlizzi per cui è stato chiesto un incontro urgente al Sindaco, Ninni Gemmato e al Prefetto di Bari, Antonia Bellomo.

“Con la campagna olivicola in corso, gli agricoltori subiscono l’assalto di bande ben organizzate che in 2/3 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Per questo chiediamo di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti di collaborare a concretizzare iniziative tempestive ed efficaci di presidio delle aree rurali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.  

Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della ‘refurtiva’ che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.

“Chiediamo un incontro urgente al Sindaco Gemmato e al Prefetto di Bari Bellomo – aggiunge Nicola D’Orfeo, presidente di Coldiretti Terlizzi - in modo che sia organizzato un presidio capillare delle forze dell’ordine negli areali dove i fenomeni sono più gravi e stiamo subendo il furto di olive, di attrezzature come gli scuotitori e dei mezzi agricoli. Gli agricoltori sono costretti a organizzarsi in ronde notturne e diurne”, denuncia D’Orfeo.

Capitolo a parte merita – insiste Coldiretti Puglia - il  mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio sulla criminalità dell’agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l’intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all’alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell’ordine per l’opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori, agli operai e al mercato del vero Made in Italy prodotto in Puglia.

Gestione ospedaliera e domiciliare del paziente Covid: il protocollo Asl

Definire gli aspetti principali della gestione ospedaliera e di quella domiciliare del paziente Covid e disciplinare i punti cardine della comunicazione tra ospedale e territorio. Sono gli obiettivi delle linee guida varate della Asl di Brindisi per fronteggiare questa nuova fase di emergenza. 
A stilare il documento, approvato dalla direzione generale nei giorni scorsi, un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Consiglio dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi, Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, professionisti Asl referenti di Distretto socio-sanitario, Dipartimento Medico, Servizio di Igiene e Sanità pubblica e di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Perrino.
L’assistenza domiciliare, viene precisato nel documento, è di competenza di medici e pediatri di base, delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), e dei medici ambulatoriali (internisti, infettivologi e pneumologi). Nell’assistenza ospedaliera a bassa intensità di cure entrano in campo, accanto al Pronto Soccorso del Perrino, gli ospedali post Covid. Nel setting assistenziale ospedaliero ad alta intensità di cure, invece, sono coinvolti i reparti di Malattie infettive, Pneumologia, Medicina interna e Rianimazione del Perrino e le Unità Operative Covid dell’ospedale di Ostuni. Le linee guida disciplinano tutti gli aspetti del percorso di cura, dalle modalità di assistenza domiciliare del paziente ai test di laboratorio, dalla diagnostica radiologica ai farmaci da utilizzare in ospedale. 
Quando un soggetto richiede l’intervento del medico di famiglia viene effettuato il triage telefonico e, in caso di sospetto Covid (presenza di febbre, malessere generale, tosse, mal di gola, congestione nasale, cefalea, dolori muscolari, diarrea, perdita del gusto e dell’olfatto), attiva il medico Usca per la valutazione diretta e l’esecuzione del tampone. In caso di positività il medico Usca deciderà il livello assistenziale del paziente ritenuto più idoneo, e se non è necessario il ricovero, congiuntamente con il medico di famiglia, continuerà il monitoraggio clinico, o il telemonitoraggio laddove possibile, del paziente. 
In caso di negatività al tampone, la gestione diretta del paziente resta di competenza del medico di base. Per il paziente pediatrico, in particolare, occorre un triage telefonico approfondito con l’utilizzo di videochiamata o la rapida condivisione di immagini, audio e video. Con questi sistemi i genitori, guidati dal pediatra di famiglia, possono integrare i dati raccolti attraverso il triage telefonico con altri importanti elementi clinici. Nel caso di paziente pediatrico, date le sue peculiarità, il medico Usca valuterà il caso con il supporto telefonico del pediatra. 
Nella gestione domiciliare le linee guida prevedono che il paziente in isolamento venga contattato telefonicamente ogni giorno da un operatore sanitario, che ha il compito di accertarsi dell’evoluzione delle sue condizioni cliniche. I positivi sintomatici possono rientrare in comunità dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi con un unico tampone molecolare negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Gli asintomatici possono rientrare in comunità dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, con un tampone negativo. Le persone, invece, che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno comunque interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Per quanto riguarda i caregiver, secondo il protocollo una sola persona dovrebbe essere impegnata nell’assistenza del paziente Covid: deve essere un soggetto in buona salute, che non presenti nessuna delle caratteristiche a rischio per lo sviluppo di malattia grave. Il caregiver viene istruito all’autovalutazione dei sintomi e in caso di dubbi sul proprio stato di salute deve contattare subito la Asl.
 

Nelle edicole il numero di novembre di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

UN BUSTO PER GLI IMPRENDITORI E GLI OPERATORI SANITARI CHE LOTTANO CONTRO IL VIRUS
La nostra Mesagne si distingue sempre per capacità, caparbietà, intraprendenza e bellezza. Spesso, però, si trova ad affrontare questioni anacronistiche, che nulla hanno a che fare con la realtà di tutti i giorni. Di chi sia la responsabilità di certe contraddizioni non è dato saperlo, ma mettere in chiaro le cose serve a tutti per andare avanti......

In allegato il pdf della rivista

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DA DOMANI A MESAGNE SONO SOSPESE LE APERTURE DEI MERCATI, SARÀ CONSENTITA SOLO LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI.

L'ORDINANZA SINDACALE CHE HO FIRMATO OGGI RECEPISCE LE DECISIONI ASSUNTE DAL COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE E LA SICUREZZA
 
Cresce la curva dei contagi. Nel rispetto della normativa  anti-Covid, le aperture dei mercati che a Mesagne si svolgono ogni lunedì, mercoledì e terza domenica del mese, da domani sono sospese. Sarà consentita la vendita solo ai banchi di prodotti alimentari, nessuna deroga è prevista per altre tipologie di merci. Si intendono così evitare gli  assembramenti, riducendo le occasioni di contagio.
 
La decisione, recepita con ordinanza sindacale che ho firmato in data odierna, scaturisce dalle valutazioni emerse in occasione dell’incontro del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato oggi dalla Prefettura di Brindisi e svoltosi in videoconferenza. Del CPOSP fanno parte il presidente e i sindaci dei comuni della provincia di Brindisi, il Questore, i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza, il direttore generale della Asl e il dirigente del Dipartimento di Prevenzione Asl-Brindisi. Il provvedimento sarà valido fino a nuove disposizioni.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi  martedì 10  novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 8.825 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.245 casi positivi: 579  in provincia di Bari, 79 in provincia di Brindisi, 62 nella provincia BAT, 318 in provincia di Foggia, 59  in provincia di Lecce, 131 in provincia di Taranto, 17 casi di residenti fuori regione. 

Sono stati registrati 25 decessi: 3 in provincia di Bari, 17 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 614.181 test.

7.921 sono i pazienti guariti.

18.886 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 27.676, così suddivisi:

10.961 nella Provincia di Bari;

3.001  nella Provincia di Bat;

1.984 nella Provincia di Brindisi;

6.706 nella Provincia di Foggia;

2.012  nella Provincia di Lecce;

2.810  nella Provincia di Taranto;

202 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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DICHIARAZIONE DEL PROF. PIER LUIGI LOPALCO

Dichiarazione del prof. Pier Luigi Lopalco: “L’elevato numero di casi registrati oggi nella provincia di Bari è legato ad un recupero di informazioni da parte del laboratorio del Policlinico, riferite a prelievi analizzati negli ultimi cinque giorni”.

UE: COLDIRETTI PUGLIA, BENE ALLARME CORTE DEI CONTI SU PSR; NON SPESI 257 MLN IN AGRICOLTURA IN PUGLIA. Anche la Corte dei Conti lancia l’allarme sulla mancata spesa dei fondi comunitari, con la Puglia che corre il rischio di restituire all’UE 257 milioni di euro se non saranno spesi entro il 31 dicembre 2020. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia in riferimento all’allarme della Corte dei Conti sul fatto che l’Italia è ancora fanalino di coda in Europa per l'assorbimento dei fondi strutturali Ue nel 2019.

Dallo stato di avanzamento al mese di ottobre 2020 emerge – sottolinea Coldiretti Puglia – una situazione drammatica in un momento di grave emergenza economica ed occupazionale dovuta alla pandemia Covid, con l’erogazione di appena 578 milioni di euro rispetto alla dotazione complessiva del PSR Puglia 2014 – 2020 di 1,6 miliardi di euro, a causa dell’eccesso di burocrazia, problemi informatici e conseguenti ricorsi al Tar e per la strutturazione dei Bandi.

“Occorre una decisa inversione di tendenza per recuperare risorse preziose ma anche per non ripetere gli stessi errori per i progetti del Recovery fund. La Coldiretti ha ripetutamente evidenziato questo rischio, purtroppo con pochi riscontri. Il nuovo governo regionale è chiamato a recuperare ritardi enormi e le strutture amministrative a dare risposte immediate. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse a costruire il proprio futuro e soprattutto per le imprese che in molti casi stanno lottando per la loro sopravvivenza”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La Puglia ha speso solo il 35,6% delle risorse del Psr, per cui “Coldiretti ribadisce la collaborazione massima per individuare le soluzioni più appropriate – aggiunge  Muraglia - per uscire da una situazione preoccupante, ma ancora noi crediamo recuperabile. Il rischio di non utilizzare le risorse va assolutamente scongiurato, soprattutto oggi alla luce della sofferenze che la filiera agroalimentare sta vivendo in questa lunga contingenza pandemica”, insiste Muraglia.

E’ mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia - con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato 5mila giovani under 40 a presentare domanda per l’insediamento in agricoltura in Puglia, ma quasi 9 richieste su 10 (86%) non sono state finanziate.

Dall’analisi dei dati sullo stato di attuazione del Psr Puglia 2014-2020 emergono forti criticità, perché la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse PSR –  conclude Coldiretti Puglia -  ed è l’ultima nella spesa delle risorse pubbliche.

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E’ di queste ore la notizia dell’avvio di indagini su presunti illeciti ambientali commessi nella gestione del depuratore di Francavilla Fontana collegato al canale Reale, il quale sfocia a Torre Guaceto. 

Le ultime segnalazioni fatte alle Autorità competenti dal Consorzio di Gestione della riserva, circa il concretizzarsi di probabili anomalie, risalgono all’estate 2018, quando, a seguito di abbondanti piogge, l’acqua assunse caratteristiche che destavano preoccupazione. 
Oggi, si apprende che la Magistratura ha avviato un’indagine dedicata. 
“Ringrazio il pubblico ministero Pierpaolo Montinaro ed i carabinieri forestali - ha dichiarato il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino -, a nome dell’ente che rappresento, per l’attenzione dedicata al canale Reale e, quindi, a Torre Guaceto. Siamo certi che gli accertamenti faranno luce su quanto accaduto, il che fa il paio con gli sforzi che profondiamo quotidianamente per una risoluzione definitiva della problematica”. 
Sul fronte Reale, proseguono i lavori inerenti l’allungamento della condotta sottomarina e quelli per il riutilizzo in agricoltura dei reflui affinati, come da progetto del Consorzio, interventi entrambi che, a conclusione, permetteranno di mettere la parola fine allo sversamento delle acque depurate in riserva. E vanno avanti anche i lavori con i partner istituzionali nell’ambito del Contratto di fiume che permetterà di fare del Reale un attrattore culturale.
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Rossi: “Ho chiesto ad Asl test antigenici per tutta la popolazione scolastica”. “Ho chiesto all’Asl di Brindisi, anche a seguito del costante confronto nella nostra amministrazione, la possibilità di effettuare test antigenici a studenti, docenti e personale scolastico che ogni giorno si recano negli istituti e condividono spazi comuni. Credo sia necessario per consentire a tutti di vivere con serenità, o almeno con quella che ci è concessa in un momento di emergenza sanitaria, la quotidianità ed il ritorno in famiglia. È innegabile che la situazione della popolazione scolastica sia molto difficile e complicata. Dal punto di vista sanitario vorremmo che si scongiurasse, il più possibile, qualsiasi rischio di contagio. Spero che l’Asl possa accogliere la nostra richiesta ed effettuare uno screening a rotazione in tutte le scuole”, lo dichiara il sindaco Riccardo Rossi.

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Questa mattina, i pescatori artigianali che operano nell’ambito della Zona Speciale di Conservazione Torre Guaceto-Macchia San Giovanni hanno ricevuto i banchi mobili che permetteranno loro la vendita diretta del pescato. 

La consegna rappresenta il raggiungimento di uno degli obbiettivi che il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto si era prefissato di raggiungere insieme al partner Blue Marine Foundation. La donazione di oggi che, di fatto, agevolerà nettamente il lavoro degli artigiani, nasce nell’ambito del progetto “Pesca responsabile”. 
Lo scorso giugno, il Consorzio e BLUE, ong che opera in tutto il mondo per la tutela delle aree marine e per incoraggiare la piccola pesca a basso impatto ambientale, infatti, hanno dato il via al piano per la diminuzione dell’impatto antropico sul mare al quale hanno aderito pescatori di Brindisi, Ostuni e Fasano.  
L’obbiettivo del progetto è quello che, un passo alla volta, i pescatori attivi nella ZSC, constatando un miglioramento delle rese di pesca e dei propri guadagni, adottino misure sempre più eco sostenibili.  
Nella sostanza, con il progetto “Pesca responsabile”, BLUE si è impegnata ad affiancare il Consorzio ed i pescatori della Emma, la cooperativa degli artigiani che operano a Torre Guaceto, e quelli attivi all’interno della ZSC che hanno sottoscritto il protocollo, attraverso: 
-la donazione di box frigo brandizzati al fine di massimizzare il mantenimento del pescato del giorno e favorire, quindi, guadagni più alti per i pescatori; 
- l’erogazione di un contributo per l’acquisto di banchi temporanei mobili provvisto di cartelli informativi destinati ai consumatori finali, riportanti un codice che consentirà la tracciabilità dei prodotti; 
- l’erogazione di un contributo per l’acquisto di sonde che segnalano la posizione delle reti in superficie, proprietà, dimensioni, maglia, specie target, con lo scopo d’incrementare il monitoraggio degli attrezzi utilizzati all’interno dell’AMP e di controllare l’eventuale perdita per la lotta al ghost fishing; 
- la promozione dello scambio interculturale, organizzando un incontro con altri gruppi di pescatori operanti in varie parti del Mar Mediterraneo con il fine di incentivare il network. 
In cambio di tali benefici, i pescatori della ZSC si sono impegnati ad utilizzare reti da posta da 30 millimetri, adeguandosi così alle misure utilizzate per la pesca nell’AMP e ben più sostenibili di quelle consentite dalla Legge. 
Ed oggi, si è festeggiato il primo traguardo raggiunto, la consegna dei bancali per la vendita diretta che agevola e promuove il lavoro dei pescatori e garantisce i consumatori. 
“Sono molto felice per la consegna avvenuta oggi - ha commentato il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino -, rimanendo al fianco dei pescatori che hanno già sposato o si stanno convertendo alla sostenibilità, dimostriamo che il rispetto dell’ambiente fa bene a tutti ed è anche economicamente vantaggioso”.
 


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