Redazione
Tre arresti per detenzione di droga
I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno tratto in arresto, in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, CUNEO Mario, 27enne e CANNALIRE Pamela, 32enne, entrambi del luogo. In particolare, nel pomeriggio del 12 novembre, il CUNEO, mentre transitava a bordo di un ciclomotore, alla vista degli operanti si è dato a precipitosa fuga per le vie del centro abitato, ponendo in essere una condotta di guida pericolosa, per poi abbandonare il mezzo e proseguire la fuga a piedi fino a raggiungere la sua abitazione. La successiva perquisizione domiciliare alla presenza della compagna CANNALIRE Pamela, in atto ivi sottoposta alla misura degli arresti domiciliari, ha consentito di rinvenire, sul tavolo della cucina, 10,85 grammi di cocaina, suddivisi in 32 dosi, oltre a 350 euro in denaro contante in banconote di vario taglio, ritenuto provento dell’attività di spaccio, un bilancino di precisione e vario materiale utile per il confezionamento, il tutto sottoposto a sequestro. Il 27enne dovrà ora rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale. Dopo le formalità di rito, CUNEO è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi e CANNALIRE presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
LA DIETA MEDITERRANEA A 10 ANNI DALLA TUTELA UNESCO
COVID, LA DIETA MEDITERRANEA A 10 ANNI DALLA TUTELA UNESCO. Il valore culturale e salutistico riconosciuto a livello internazionale illustrato dal segretario della Fondazione Nazionale della Dieta Mediterranea
Mobilitazione degli agricoltori pugliesi nell’anniversario dei 10 anni dell’iscrizione della Dieta Mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO avvenuta proprio a metà novembre del 2010. Secondo quanto riportato nella decisione del Comitato di valutazione la dieta mediterranea è infatti molto di più che il solo cibo ma un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola che promuove l’interazione sociale, che è profondamente cambiata nel tempo del Covid.
L’appuntamento è domani sabato 14 novembre, a partire dalle ore 10,00, nel mercato di Campagna Amica di Via Appia 226 a Brindisi, insieme al nutrizionista, al tutor della spesa, ai produttori delle specialità alimentari, il cui valore culturale e salutistico è stato riconosciuto a livello internazionale e sarà illustrato da Domenico Rogoli, biologo nutrizionista, segretario della Fondazione Nazionale della Dieta Mediterranea.
Saranno svelati i segreti dei prodotti simbolo della dieta mediterranea particolarmente utili con le limitazioni che costringono a rimanere a casa per la pandemia.
Nell’occasione sarà divulgato anche il Dossier Coldiretti sulla Dieta Mediterranea nel tempo del Covid.
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GIU' LE MANI DAI PREZZI DELL'OLIO
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, GIU' LE MANI DAI PREZZI DELL'OLIO; GARANTIRE COSTI PER PRODUZIONE DIMEZZATA (-48%) MA DI ECCELLENTE QUALITÀ. Giù le mani dai prezzi dell’olio extravergine di oliva che stanno subendo una contrazione incomprensibile se si considera il dimezzamento della produzione di olive del 48% a causa del clima pazzo in una annata di eccellente qualità. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia contro i tentativi in atto di deprimere il mercato e le quotazioni dell’olio extravergine d’olive ai danni degli agricoltori che stanno vivendo uno scenario di crisi causato dal Covid che ha ridotto del 2% anche le esportazioni, oltre al blocco delle vendite nel canale HoReCa per la chiusura di ristoranti, pizzerie e agriturismi.
“Non siamo disposti ad accettare che anche quest’anno le quotazioni dell’olio extravergine subiscano ribassi inaccettabili dei prezzi dell’olio extravergine di qualità eccellente”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
In piena emergenza Covid 19 si sono fermati gli ordini di olio extravergine dai canali Ho.Re.Ca. e si sono rarefatti – aggiunge Coldiretti Puglia - gli ordini dal mercato estero per i problemi della logistica e delle barriere.
“La sensibile flessione quantitativa della produzione è accompagnata da ottima qualità e ciò deve portare – ha insistito il presidente Muraglia - ad un recupero dei prezzi che l’anno scorso sono stati spesso deludenti. A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia che è l’olio extravergine. Il settore ha bisogno di liquidità e sostegno senza burocrazia”, aggiunge Muraglia.
In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell’ottima annata Made in Italy, il consiglio è quello di guardare con più attenzione le etichette – spiega Coldiretti Puglia – e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica.
“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo – aggiunge il presidente Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli”, tiene a precisare il presidente Muraglia.
Un olio extravergine di oliva (EVO) di qualità – conclude Coldiretti Puglia – deve essere profumato all’esame olfattivo deve ricordare l’erba tagliata, sentori vegetali e all’esame gustativo deve presentarsi con sentori di amaro e piccante, gli oli di bassa qualità invece puzzano di aceto o di rancido e all’esame gustativo sono grassi e untuosi. Riconoscere gli oli EVO di qualità significa acquistare oli ricchi di sostanze polifenoliche antiossidanti fondamentali per la salute.
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Emergenza COVID-19. Disposizioni sul funzionamento degli Uffici comunali di Mesagne
Emergenza COVID-19. Disposizioni sul funzionamento degli Uffici comunali.
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Cambia radicalmente la raccolta dei rifiuti di Mesagne
La nuova gestione della raccolta dei rifiuti è spazzamento della città di Mesagne è una rivoluzione confronto al passato. Diversi, infatti, sono i servizi aggiuntivi che si trasformano in vantaggi per la popolazione. Il tutto con un aumento di 50 mila euro mensili confronto all’ultima gestione. La Te.kra Srl, infatti, nel capitolato di appalto ha inserito una serie di attività che permetteranno di avere una città maggiormente pulita e attenta all’ambiente che la circonda. Iniziamo col dire che il parco mezzi è aumentato. Attualmente ci sono 49 mezzi nuovi, alcuni a metano, dotati di gps che possono fornire in tempo reale la loro posizione geografica. Non è tutto poiché per la prima volta è presente una squadra di netturbini nel pomeriggio per gli interventi urgenti. Inoltre, sarà utilizzata un’attrezzatura che permetterà di ottenere una pulizia ottimale del centro storico: il Glutton.
Si tratta di una macchina aspiratrice che ha un’alta qualità della pulizia e, soprattutto, di efficienza di aspirazione rispetto al vecchio sistema manuale con scopa e paletta. Nel capitolato di appalto è previsto anche il lavaggio periodico delle strade cittadine. Oltre al servizio di spazzamento della città ci sono novità anche sul fronte della raccolta del rifiuto. Innanzitutto, sarà potenziata la raccolta della plastica che avverrà due volte a settimana. Il metallo non sarà più associato al vetro bensì alla plastica. Ciò permetterà al Comune maggiori guadagni in fase di conferimento ai centri di raccolta. Un’altra chicca di questa nuova gestione è il mercatino del riuso che si svolgerà periodicamente presso il piazzale davanti all’Ecocentro. “Si tratta di una iniziativa molto bella che ci permetterà di far diventare il rifiuto un oggetto da riutilizzare – ha spiegato l’assessora all’Ecologia e Ambiente, Maria Teresa Saracino -. Grazie agli operatori ecologici i rifiuti saranno selezionati e riutilizzati. Come ad esempio i giocattoli per i bambini. Periodicamente saranno realizzate delle raccolte specifiche per i giocattoli”. Novità ci sono anche sul fronte delle buste in cui dovranno essere depositati i rifiuti. La nuova azienda consegnerà agli utenti dei sacchetti semitrasparenti dentro ai quali dovrà essere conferito l’indifferenziato. Nelle altre buste potranno essere depositati i rifiuti relativi alla carta e alla plastica. Con la nuova gestione cambiano anche gli orari di apertura della piattaforma. L’attuale periodo di apertura, infatti, sarà incrementato con altre 60 ore lavorative mensili. Ed ancora la disponibilità di un numero verde da utilizzare per la raccolta domiciliare dei rifiuti ingombranti, un aumento del numero delle foto-trappola e la presenza di guardie ambientali per combattere l’abbandono selvaggio dei rifiuti. “Possiamo dire che con la nuova gestione abbiamo incrementato in maniera notevole i servizi – ha concluso l’assessora Saracino – ad esempio per la piattaforma ecologica utilizzeremo dei sistemi di controllo degli ingressi per ogni utente. Questo perché, attualmente, ci sono persone che ogni giorno vanno e vengono diverse volte, credendo che sia una discarica illimitata. Per questo motivo si è reso necessario contingentare gli ingressi”.
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Covid - 19. Oggi 1434 casi positivi in Puglia, 54 in provincia di Brindisi con 4 decessi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 12 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 8.936 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.434 casi positivi: 679 in provincia di Bari, 54 in provincia di Brindisi, 150 nella provincia BAT, 232 in provincia di Foggia, 121 in provincia di Lecce, 183 in provincia di Taranto, 15 residenti fuori regione.
Sono stati registrati 39 decessi: 10 in provincia di Bari, 8 in provincia BAT, 4 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 631.030 test.
8.252 sono i pazienti guariti.
21.255 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 30.442, così suddivisi:
12.317 nella Provincia di Bari;
3.257 nella Provincia di Bat;
2.122 nella Provincia di Brindisi;
7.127 nella Provincia di Foggia;
2.243 nella Provincia di Lecce;
3.146 nella Provincia di Taranto;
229 attribuiti a residenti fuori regione;
1 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Ospedale di Ostuni, iniziati i ricoveri di pazienti Covid
Stamattina sono stati ricoverati nell’ospedale di Ostuni i primi tre pazienti Covid, uno nel reparto di Pneumologia e due in Medicina interna. Sono 73 i posti disponibili: 26 in Medicina interna, 19 in Pneumologia, 18 in Chirurgia generale e 10 in Ortopedia (nello stesso reparto si potranno aggiungere a breve ulteriori 10 posti letto).
Negli ultimi giorni la direzione sanitaria ha avviato gradualmente la riconversione dell’ospedale in presidio Covid. I pazienti no Covid che erano ricoverati a Ostuni in gran parte sono stati dimessi, mentre alcuni stati trasferiti al Camberlingo di Francavilla Fontana nei reparti di Ortopedia e di Medicina interna. Nelle prossime ore sono previsti nuovi ricoveri di pazienti Covid.
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“SPACCATA IN PIENO CENTRO” – CONFCOMMERCIO: INAMMISSIBILE CHIUDERE LE CITTA’ E LASCIARLE NELLE MANI DELLA CRIMINALITA’
La notte scorsa “Portico 12”, una attività commerciale situata nel cuore del centro commerciale di Brindisi, è stata presa di mira dai malviventi che hanno sfondato la porta di ingresso portando via numerosi capi di abbigliamento.
Alla piena e convinta solidarietà della Confcommercio di Brindisi si aggiunge una richiesta pressante – rivolta alle forze del’ordine – affinché le nostre città non restino nelle mani della criminalità organizzata quando i cittadini sono costretti a rintanarsi in casa per effetto del coprifuoco.
Ai controlli per il rispetto del lockdown notturno occorre aggiungere un presidio delle zone commerciali più rilevanti, implementando i sistemi di videosorveglianza, così come previsto anche nell’accordo sottoscritto tra Confcommercio e Ministero dell’Interno.
E’ evidente che gli esercenti non possono farcela da soli a reggere il perso dell’emergenza sanitaria ed anche quello dell’attacco che – ancora una volta – la criminalità organizzata ha sferrato alla società civile di questa provincia.
Confcommercio Brindisi
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Mesagne. La protesta degli operatori ambulanti valica i confini
Pioggia di polemiche ieri mattina a Mesagne da parte dei commercianti ambulanti, presenti nell’area mercatale, a causa dell’ordinanza che il sindaco Toni Matarrelli ha firmato martedì pomeriggio per vietare lo svolgersi di mercati per la vendita di generi di non prima necessità. La decisione è stata adottata alla luce dell’aumento della curva dei contagi. “Nel rispetto della normativa anti-Covid, le aperture dei mercati che a Mesagne si svolgono ogni lunedì, mercoledì e terza domenica del mese, da domani sono sospese. Sarà consentita la vendita solo ai banchi di prodotti alimentari, nessuna deroga è prevista per altre tipologie di merci. Si intendono così evitare gli assembramenti, riducendo le occasioni di contagio”, questo è quanto il primo cittadino ha scritto nell’ordinanza.
Così, ieri mattina gli ambulanti sono arrivati in città per vendere le loro mercanzie. Sul posto, però, hanno trovato i vigili urbani che li hanno edotti della decisione sindacale. Da questa decisone è scaturita la protesta degli ambulanti che si sono visti “abbandonati da tutte le istituzioni”. Dunque, la situazione economica degli operatori “no food” è grave. Ieri mattina erano, più che adirati, preoccupati per il futuro poiché non hanno in cassa nemmeno i soldi necessari per nutrirsi: “poter portare almeno un piatto in tavola per la famiglia”, hanno tenuto a fare notare. Una pandemia sanitaria che è sfociata, nei casi di coloro che non hanno uno stipendio fisso al mese, in un disastro economico. Travolti da un vortice finanziario, giacché molti di loro si sono impregnati con le banche, accendendo dei prestiti per acquistare le mercanzie da rivendere. “Il mercato settimanale in quest’area può essere gestito molto bene con i dovuti distanziamenti tra i vari stand e il contingentamento degli ingressi controllati dalla protezione civile o dai vigili urbani. Per cortesia troviamo insieme una soluzione, ma fateci lavorare”, ha chiesto la signora Daniela, commerciante ambulante che è arrivata da fuori provincia. Damiano, ambulante di Mesagne, ha tenuto a precisare che la “nostra protesta non è contro il sindaco Matarrelli, ma contro le ristrettezze che stanno mettendo in ginocchio un’intera economia fatta dagli operatori dei mercati settimanali. Come faremo a pagare i fornitori se non incassiamo nulla”. A Mesagne sono 150 gli operatori economici ambulanti che ogni mercoledì arrivano per vendere i loro prodotti nel mercato settimanale. “Siamo 150 famiglie che vivono di questo lavoro – ha proseguito Damiano – purtroppo la nostra categoria non è tutelata dai decreti “Ristoro”.
Da queste preoccupazioni è nata la nostra protesta perché non vendere significa non incassare e non mangiare. Con queste chiusure ci hanno gettato in mezzo alla strada”. Antonio è un altro commerciante che settimanalmente giunge da fuori città. “Il governo – ha sfatto notare - ci deve aiutare. Come ha deliberato di dare incentivi ai disoccupati, alle aziende, deve erogare anche a noi dei contributi che ci possano permettere di superare queste criticità. Se noi non incassiamo dalla vendita dei nostri prodotti, come facciano a pagare le utenze come la luce, il gas, l’acqua. Oppure le tasse che incombono. Non abbiamo un euro. Nei giorni scorsi, con il divieto di uscire fuori dal proprio Comune di residenza, la gente si era ridotta di oltre il sessanta per cento. Però, quei pochi incassi, servivano a far girare l’economia. Con il fermo totale ci hanno distrutto”.
Gara per la gestione del Canile: l’Amministrazione Comunale punta su un bando innovativo per la tutela degli amici a quattro zampe
Il Comune di Mesagne ha pubblicato la gara europea mediante procedura aperta per la gestione del canile municipale. Il capitolato d’appalto e tutti gli allegati sono disponibili sul sito istituzionale dell’Ente, pubblicati lo scorso 28 ottobre. La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata alla data del 21 dicembre.
L’offerta sarà valutata attribuendo alla parte economica il 30% del punteggio e all’offerta tecnica il restante 70%. “I criteri di aggiudicazione del punteggio tecnico – spiega Vincenzo Carella, consigliere comunale con delega al Randagismo, Tutela e Benessere degli animali - sono indicativi dell’importanza attribuita dall’Amministrazione Comunale all’attesa innovatività dei progetti che verranno presentati. Gli elementi di valutazione terranno conto del rapporto che il soggetto proponente descriverà per la realizzazione di relazioni efficaci con le associazioni di volontariato”. Di seguito gli altri aspetti che concorreranno all’assegnazione dei 70 punti massimi: alimentazione ed educazione cinofila - quest’ultima garantita dalla figura professionale dell’educatore/istruttore cinofilo - con particolare attenzione alle attività destinate alla riduzione dell’aggressività e degli aspetti fobici; miglioramento qualitativo degli immobili. La commissione premierà con un punteggio massimo di 10 punti i progetti che proporranno il maggior numero di ore di apertura del canile.
Al fine di promuovere la stabilità occupazionale e la salvaguardia del personale attualmente impiegato nel servizio - nel rispetto dei principi dell’Unione Europea - l’aggiudicatario del contratto di appalto sarà tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico i lavoratori che già operano alle dipendenze dell’aggiudicatario uscente, garantendo l’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di settore. La durata del servizio è di 3 anni, l’Amministrazione Comunale si riserva la facoltà di procedere al rinnovo dell’appalto per ulteriori 3 anni. L’ammontare dell’appalto è di 1 milione e 400mila euro, un importo complessivo da intendersi come indicativo poiché il pagamento del corrispettivo spettante all’aggiudicatario dovrà tenere conto delle unità canine effettivamente accolte e del numero dei giorni di ricovero.
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