Redazione

Nella mattinata odierna sono state completate le operazioni di brillamento dell'ordigno bellico risalente al II^ conflitto mondiale, rinvenuto il 19 agosto u.s., in località “ Punta della Contessa”, durante i lavori di riqualificazione ambientale e bonifica da materiale ferroso eseguiti all’interno dell’ex poligono di tiro a cielo aperto dell’Aeronautica Militare.

Il Centro Coordinamento Soccorsi, presieduto dal Prefetto,con la presenza dei vertici delle Forze dell’Ordine, del Comandante della Polizia Locale, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto, dell’Aeronautica Militare, dell’Enav, si è riunito stamane per coordinare e seguire  le operazioni di bonifica e neutralizzazione dell'ordigno bellico, eseguite, con tempestività e professionalità, nel luogo di rinvenimento  dagli  artificieri dell'Esercito.

Per il tempo necessario allo svolgimento delle operazioni di rimozione dell'ordigno bellico in condizioni di sicurezza sono state disposte limitazioni alla circolazione stradale ( lungo la rete viaria provinciale), la sospensione del traffico aereo, nonché della navigazione marittima.

 La operazione di disinnesco è stata condotta in una cornice di sicurezza predisposta e pianificata nei giorni scorsi, a seguito di riunioni in Prefettura ed in Questura, in cui sono stati analizzati e dettagliati gli aspetti di ordine e sicurezza pubblica ed è stato messo in campo un dispositivo di sicurezza.

Il Comune di Brindisi ha predisposto per la circostanza, un piano operativo di evacuazione, che ha riguardato pochi abitanti  della zona interdetta.  

L'interdizione dell'area è terminata alle ore 9,00,  senza criticità alcuna.

In Questura è stata istituita  la sala operativa interforze da cui sono state coordinate le attività di pattugliamento dell'area interessata.

Fin dall’inizio dell’emergenza legata al Coronavirus Unimore ha messo in campo le proprie eccellenze per fornire contributi significativi nella ricerca dei meccanismi fisiopatologici, degli ausili tecnologici e dei presidi terapeutici contro l’infezione da SARS-Cov-2. . Un lavoro che non si è mai fermato e che continua ancora oggi, reso possibile grazie al lavoro di professionisti estremamente preparati, ma anche grazie al sostegno di numerosi soggetti pubblici e privati che credono nella qualità della ricerca dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia.

In questo ambito spicca l’impegno del Gruppo BPER, che ha voluto dare il proprio contributo con una significativa erogazione a sostegno delle ricerche del gruppo coordinato dal Prof. Andrea Cossarizza, immunologo dell’Ateneo.

Il primo studio realizzato dal team del Prof. Cossarizza, pubblicato già a metà marzo sulla rivista Cytometry e presentato a fine aprile in un webinar per la rivista Science, ha riportato le prime alterazioni immunitarie presenti nei pazienti affetti da Coronavirus e con polmonite.

Un seguente studio verte sull’esaurimento funzionale dei linfociti presenti nel sangue periferico e descrive in modo esaustivo il comportamento delle molecole e delle cellule responsabili della tempesta citochinica presente nei pazienti COVID-19. Lo studio è stato oggetto di una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista di settore “Nature Communications”.

Un’ulteriore scoperta scientifica effettuata dal prof. Andrea Cossarizza insieme al suo gruppo di lavoro e pubblicata dall’European Journal of Immunology, una delle principali riviste internazionali del settore, rivela che nel sangue periferico dei pazienti con polmonite COVID-19 diminuiscono in maniera significativa i linfociti B, sia “vergini”, ovvero che non hanno ancora incontrato il loro antigene, sia le cellule di memoria. Al contrario, nel sangue si trovano in quantità anomala i plasmablasti, cellule immature che dovrebbero invece trovarsi nel midollo osseo e vengono liberati in circolo a seguito della marcata attivazione immunitaria.

“E’ un dato nuovo, ma non del tutto inatteso – commenta Andrea Cossarizza – che evidenzia ulteriormente il ruolo della tempesta citochinica, e in particolare della interleuchina-6, dal momento che le cellule che abbiamo studiato sono estremamente sensibili ad alcune delle citochine che abbiamo descritto nel lavoro uscito su Nature Communications”.

Queste ricerche hanno fornito alla comunità internazionale dati utili per l’avvio della sperimentazione di nuovi farmaci in grado di contrastare in modo sempre più efficace il Coronavirus.

“Sono molto grato all’amministratore delegato Dott. Alessandro Vandelli e a tutta BPER – dichiara il Rettore Carlo Adolfo Porro – per la generosa donazione che premia il valore dei nostri ricercatori e il ruolo del nostro Ateneo, in prima fila nelle indagini sui meccanismi dell’infezione da SARS-Cov-2. Vorrei sottolineare il valore anche simbolico di questo gesto, che testimonia unità di intenti tra la nostra storica istituzione universitaria e una banca di interesse nazionale con attenzione al territorio da cui origina. Uniti si vince: è questo lo spirito necessario per sconfiggere il virus e per assicurare un grande futuro alla nostra città”.

 

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, dichiara: “La nostra collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia prosegue da anni con piena unità d’intenti e reciproca soddisfazione. In questa situazione specifica abbiamo scelto di sostenere il lavoro di un team di professionisti di altissimo livello, che ha già ottenuto risultati molto significativi e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Ne siamo orgogliosi e ci auguriamo che l’esito di questa ricerca produca effetti positivi nelle attività di prevenzione e cura a beneficio dei cittadini. Sottolineo che Il nostro impegno a fianco di Unimore si inquadra nell’ambito di un progetto di responsabilità sociale denominato ‘Uniti oltre le attese’, che abbiamo messo in campo a seguito di una raccolta di fondi interna al Gruppo BPER e che si è concretizzato, negli ultimi mesi, in un’ampia serie di iniziative a favore dei territori e delle comunità, legate non solo al contrasto dell’emergenza sanitaria, ma anche alla gestione della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia”.

 

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 2 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.283 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 68 casi positivi: 50 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi; 5 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, 2 fuori regione.

NON sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 312.954 test.

4067  sono i pazienti guariti.

922 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5546, così suddivisi:

1964 nella Provincia di Bari;

449 nella Provincia di Bat;

706 nella Provincia di Brindisi;

1386 nella Provincia di Foggia;

675 nella Provincia di Lecce;

323 nella Provincia di Taranto;

40 attribuiti a residenti fuori regione;

3 provincia di residenza non nota (un caso è stato eliminato dal database).

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 2.9.2020 è disponibile al link: undefined

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DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL:

Dichiarazione Dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Sono 50 i casi di positività al virus registrati quest’oggi dal Dipartimento di Prevenzione. La maggior parte, 37, sono contatti stretti di casi già presi in carico e sotto sorveglianza, poi vi sono 2 rientri da Malta, 2 dalla Sardegna, 1 dalla Sicilia e 8 sintomatici individuati nelle aree triage di strutture sanitarie. Per otto casi è stato necessario il ricovero. Ribadiamo l’importanza dell’autosegnalazione per chi soggiorna o rientra a Bari e provincia, provenendo dai Paesi più a rischio ma anche da altre regioni italiane, così come la necessità di rispettare in modo rigoroso le regole per prevenire il diffondersi del contagio: mantenere le distanze interpersonali; usare la mascherina; igienizzare frequentemente le mani con soluzioni idroalcoliche”.

Dichiarazione del Dg Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone: "Oggi in provincia di Brindisi abbiamo registrato un solo positivo: si tratta di un contatto stretto di un caso già tracciato nei giorni scorsi".

Dichiarazione del direttore generale della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “I casi odierni registrati dal Servizio di Igiene in provincia di Foggia sono 5. Si tratta di 1 rientro dalla Grecia; 2 contatti stretti di persone risultate positive nei giorni scorsi; 1 cittadino straniero presente sul territorio provinciale; 1 persona individuata durante l'attività di screening".

Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “I 3 casi registrati oggi dal Dipartimento di prevenzione della ASL Le riguardano due cittadini stranieri temporaneamente presenti nella nostra provincia e un residente già in isolamento”.

Dichiarazione Dg Asl Taranto, Stefano Rossi: “Oggi si registrano 7 casi in provincia di Taranto: uno riguarda un persona arrivata dall’Albania, 3 sono contatti di casi già noti al dipartimento di prevenzione. 3 casi invece riguardano una Rsa: non appena il Dipartimento di prevenzione è venuto a conoscenza di un caso positivo tra gli ospiti della Rsa ha immediatamente attivato lo screening su tutti gli ospiti e dipendenti della struttura. I casi registrati nel bollettino di oggi sono 3, ma posso già anticipare che dall’attività di screening sono risultate positive altre 17 persone, sia tra gli ospiti che tra gli operatori sanitari, tutte asintomatiche. La situazione è costantemente monitorata dalla Asl e daremo tutti gli aggiornamenti man mano che avremo i risultati dei tamponi”.

Il 3 settembre p.v. alle ore 11.00 avrà luogo in piazza Botticelli la conferenza stampa di presentazione pubblica di Paradiso Urban Art, progetto pilota per interventi di arte all'interno del quartiere, voluto e ideato da Arca Nord Salento, grazie alla fondamentale intesa dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia, in stretta sinergia con Teatro Pubblico Pugliese, Polo Biblio-Museale di Brindisi, BJCEM (Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo), Comune di Brindisi e con il coordinamento sul campo dell'impresa sociale ImmaginAbile.
Presso l’area verde antistante la facciata della palazzina di proprietà di Arca Nord Salento, sulla quale in questi giorni sta ultimando il proprio intervento il brindisino Andrea Sergio, conosciuto a livello internazionale come Mr. Wany, saranno presenti insieme all’artista i rappresentanti degli enti promotori dell’iniziativa, che illustreranno modalità e scopi con cui il progetto ha preso forma, prospettive di ulteriore sviluppo e valorizzazione di processi culturali che vedono nell’arte una leva di riscatto e cura dei luoghi non fine a se stessa, ma che integra e aggiunge valore alle azioni di riqualificazione e rigenerazione che interesseranno diverse aree del quartiere.
Il progetto partito di fatto il 4 agosto, ha coinvolto la comunità attraverso interventi, incontri e laboratori a cura dell’impresa sociale ImmaginAbile che ha coordinato le fasi preparatorie e la realizzazione dei due interventi artistici su due grandi facciate delle palazzine che affacciano su via Egnazia, una delle principali arterie che collegano il quartiere al centro della città da un lato e alla viabilità verso aeroporto e lidi balneari dall’altro.
Molti i cittadini che hanno contribuito alla definizione dei temi sviluppati dagli artisti nelle loro opere e i visitatori incuriositi dagli interventi che hanno voluto conoscere dal vivo il lavoro svolto dagli street artist.
Il triestino Mattia Campo Dall'Orto, forte di un’esperienza internazionale e ventennale nell’ambito dell’arte urbana, dopo essersi confrontato con bambini, ragazzi e adulti del quartiere ha elaborato e realizzato un imponente murales raffigurante una grande fetta d’anguria, con tanti libri al posto dei semi. Ai piedi del frutto, una bambina che legge, momento di riflessione e raccoglimento, un invito alle giovani generazioni rispetto al piacere della lettura, dispositivo di conoscenza e crescita.
Nel murale, che proprio in questi giorni vede all’opera Mr. Wany su un'altra grande facciata, campeggia un bambino dalle dimensioni gigantesche che tra palazzi che ricordano il paesaggio urbano circostante, alberi d’ulivo, cielo azzurro e un sole sorridente, è intento a giocare con una macchina in scala 1:1, un’Alfetta che ricorda un passato che il quartiere e la città vogliono gettarsi alle spalle una volta per tutte, per costruire finalmente un futuro sereno e ricco di possibilità per tanti di quei bambini e ragazzi che in questi giorni si sono
avvicinati all’artista incuriositi e ammirati. A molti di loro Andrea, Wany, ha raccontato di come la sua passione per l’arte lo abbia portato a viaggiare per tutto il mondo e a conoscere la bellezza di tante culture diverse. Una bella testimonianza che può servire ad aprire nuovi orizzonti ai giovani che spesso appaiono rassegnati a un destino che sembra segnato per sempre. “L’opera - dice Wany – è volutamente allegra e solare, dai colori sgargianti, in stile cartoon, perché dedicata proprio ai bambini del quartiere cui auguro di scoprire la propria passione e coltivarla per incamminarsi sulla propria strada.”
In trent'anni di carriera Wany ha dipinto muri e facciate in tutto il mondo, ma non ha nascosto la gioia e l’emozione di dipingere la sua prima opera monumentale nella città dove è nato e ha mosso fin da ragazzino i suoi primi passi come artista.
La sede stessa dove è stato scelto di tenere la conferenza è una bella area verde antistante le palazzine dove gli artisti hanno lavorato, della quale gli abitanti della zona hanno intenzione di prendersi cura allestendo un parco giochi per i propri figli.
Ulteriore valore aggiunto al progetto sarà l’installazione sui due muri di altrettante mappe tattili che spiegano il progetto e le due opere anche ai non vedenti grazie al progetto MAPabile© che segue criteri di Universal Access e Design for All.
Nato nell’ambito del piano di Valorizzazione della cultura e della creatività territoriale: azione Valorizzazione del Quartiere Paradiso di Brindisi, il progetto si inserisce nel più ampio intervento FSC Puglia 2014 – 2020 – Patto per la Puglia, Area di Intervento IV “Turismo, cultura e valorizzazione”.
Prosegue così l’impegno della Regione Puglia nel sostegno della giovane creatività, ma nell’ottica di una progettualità legata al presente e al futuro dei luoghi e di chi li abita quotidianamente.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne, al termine degli accertamenti, hanno arrestato in flagranza di reato per evasione, un 40enne residente a Erchie, in atto sottoposto al regime di detenzione domiciliare in Mesagne. In particolare, l’uomo è stato sorpreso in una via del centro abitato, all’interno di un bar fuori dall’itinerario autorizzato dalla Corte d’Appello di Lecce. Questi, dopo essere uscito dal SERT, si è recato all’interno del citato esercizio pubblico per giocare alle slot machine e bere una birra. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, il 40enne è stato rimesso in libertà.

Al via le operazioni vendemmiali in casa Due Palme, iniziate la scorsa settimana presso la cantina di Cellino San Marco con la raccolta dei grappoli di uve di Chardonnay e Negroamaro per le basi spumante.

Con una vendemmia in lieve ritardo in tutto il Salento, la Cantina ha aperto le porte ai suoi 1.000 soci provenienti da 18 comuni delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. La stagione si presenta, almeno nelle premesse, eccellente nonostante una produzione in calo determinata da un clima anomalo che ha influito su un germogliamento meno vigoroso, di contro, le uve appaiono sane e di altissima qualità.

Al via le operazioni vendemmiali anche presso la cantina San Gaetano di Lizzano (Ta), acquisita da Due Palme nel 2012 e territorio del rinomato e tanto amato Primitivo di Manduria.

«Spero che le premesse dei primi giorni si trasformino in conferme a fine vendemmia. Erano un pò di anni che la viticoltura non vedeva una vendemmia di livello come questa» ha affermato il Presidente di Cantine Due Palme Angelo Maci.

Ancora un pò di attesa per la vendemmia del Negroamaro e Susumaniello, vitigni autoctoni salentini.

Un dramma della solitudine stava per consumarsi a Mesagne nella giornata di domenica quando una nonnina ultraottantenne ha telefonato al centralino dei carabinieri per chiedere aiuto poiché voleva suicidarsi. Probabilmente, però, più che un tentativo di suicidio la signora voleva richiamare su di sé un po' di attenzione. I militari, impegnati in altri servizi, hanno girato l’intervento alla polizia locale che immediatamente si è recata nell’abitazione della signora e dopo averla tranquillizzata hanno allontanato un grosso coltello che era sul tavolo. Al termine dell’intervento la signora è stata presa in carico dagli assistenti sociali del Comune di Mesagne. Purtroppo ancora una volta nell’era del consumismo e del Covid-19, che ha ulteriormente discriminato il pianeta anziano emarginandolo, si è costretti a scrivere pagine di cronaca locale legata alla solitudine, molte volte interiore, in cui è costretto a convivere il mondo degli anziani. In questo contesto si è svolto l’episodio di cui ci apprestiamo a dare conto. È domenica mattina a Mesagne, giornata di festa. In città la temperatura è piuttosto alta perciò diversa gente ha deciso di andare al mare nella speranza di un refrigerio. Una giornata di spensieratezza, ma non per tutti. Infatti, intorno alle ore 9 è giunta una telefonata al 112 da parte di una nonnina di 82 anni che al telefono minacciava di ammazzarsi poiché stanca di vivere in quelle condizioni. Il carabiniere ha cercato di calmare la donna mentre contestualmente inviava una richiesta di intervento al comando della polizia locale di Mesagne. In breve tempo la pattuglia di pronto intervento della polizia locale, con due agenti, ha raggiunto l’abitazione della donna ubicata nel cuore del centro storico di Mesagne. Fortunatamente la porta era aperta e la separava dal vicolo solo una tenda. Una volta in casa gli agenti hanno tranquillizzato la signora facendola sentire a proprio agio. Un coltello, con una lama da 30 centimetri, era sul tavolo affianco alla signora. Un vigile urbano lo ha preso ed allontanato mentre la signora ha iniziato a raccontare le sue preoccupazioni riuscendo a “scaricarsi” con questi due estranei che per oltre un’ora sono stati i suoi angeli custodi. La nonnina gli ha confessato che la settimana precedente i servizi sociali del Comune l’avevano fatta ricoverare in una casa di riposo. Lei, però, lì non ci voleva stare e aveva fatto ritorno a casa. Qui, si era lasciata andare. Non cucinava, non dormiva, non aveva voglia di fare nulla. Così, per porre fine a quella triste esistenza aveva deciso di ammazzarsi. Ma, in un barlume di lucidità, aveva deciso di chiedere aiuto. Gli agenti, particolarmente commossi da quel racconto e intravedendo in quell’anziana donna la propria nonna, l’hanno fatta sedere fuori dall’abitazione e poi si sono seduti al suo fianco riempiendola di calore umano. L’hanno fatta parlare, sfogare, rasserenare. Tanto è bastato alla nonnina per rianimarsi e accettare del cibo da parte dei vicini. Quando la signora si è ripresa i vigili l’hanno calorosamente salutata e sono andati via. Il caso è stato preso in carico dai servizi sociali del Comune che, per la verità, già seguivano l’anziana.  

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi finalizzati alla lotta ed al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope hanno scoperto, abilmente occultata all’interno di una tenuta rurale nelle campagne tra Francavilla Fontana e Ceglie Messapica (Br), una piantagione di marijuana costituita da circa 5.000 piante di varie altezze che, una volta messe in commercio, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali del territorio guadagni per centinaia di migliaia di euro.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Brindisi, grazie alla costante azione info-investigativa votata al controllo economico del territorio, sono riuscite a porre sotto sequestro, nel corso di una complessa ed articolata attività di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica di Brindisi, l’intera coltivazione illegale nonché tutti i macchinari e gli attrezzi utilizzati per il trattamento, l’essiccazione e lo stoccaggio dello stupefacente.

Infatti, la maggior parte delle piante rinvenute erano state già espiantate e sistemate all’interno di un fabbricato di pertinenza della villa padronale, completamente attrezzato ed adibito a magazzino per l’essiccazione.

La piantagione, che si estendeva per circa 2000 metri all’interno della recinzione della casa rurale, era irrigata e completamente occultata all’esterno sia da reti ombreggianti sistemate sul muro di cinta sia da vegetazione spontanea che contribuiva a nascondere le piante di marijuana non ancora raccolte.

I due responsabili, residenti in Francavilla Fontana, colti in flagranza al momento dell’intervento dei militari, sono stati tratti in arresto per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti aggravata dall’ingente quantità e associati presso la locale Casa Circondariale.

I Medici della Medicina di Gruppo " Nuova Medicina"

dr. Colelli Osvaldo

dr. Lenoci Vito

dr. Devicienti  Miro

dr. Molfetta Pompeo

NON EFFETTUERANNO I TEST SIEROLOGICI COVID-19 NEL LORO AMBULATORIO perché :

  • non sono garantiti adeguati livelli di sicurezza dei luoghi e del personale sanitario (un sierologico positivo – confermato da tampone positivo - comporterebbe la chiusura cautelare di tutto l'ambulatorio e la quarantena per gli operatori)
  • non possono essere garantiti percorsi separati rispetto ai pazienti ordinari
  • l'attendibilità dei test non garantisce certezza di risultato ne esclude la possibilità di contagio attuale e futuro
  • l'esecuzione dei test su base volontaria ne riduce ulteriormente l'efficacia per lo screening e la prevenzione
  • la mancanza di informazione adeguata, fin qui fornita, su modalità di esecuzione dei test, utilizzo dei kit sierologici, interpretazione e rendicontazione dei risultati...ecc.. ne complica lo svolgimento

Nonostante queste criticità  ribadiamo la nostra disponibilità a fare i test per i nostri pazienti in locali idonei  eventualmente messi a disposizione dal distretto- ASL a cui comunque gli operatori scolastici possono  rivolgersi.

Bene l'abolizione della tassa di 10 euro a ricetta per visite specialistiche ed esami diagnostici in strutture pubbliche, in un momento in cui più di 1 pensionato su 3 (37,8%) finirà i soldi e si ritroverà senza risparmi per pagare cibo, riscaldamento e debiti vari entro l’autunno, innescando una bomba sociale. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia all’entrata in vigore della norma nazionale che ha abolito il superticket sanitario per le prestazioni sanitarie specialistiche, prevista dalla Legge di Bilancio 2020.

“L’abolizione di quella che è stata definita la ‘tassa sulla salute’ è solo una prima risposta al grave disagio avvertito dagli anziani lavoratori autonomi come gli agricoltori, costretti a vivere con pensioni spesso al di sotto di 515 Euro mensili e, quindi, ai limiti della fascia di povertà, e con uno Stato Sociale sempre meno attento ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie. Altro punto cruciale la chiusura di molti ospedali, ubicati prevalentemente nelle aree interne e svantaggiate, dove più forte è la presenza degli anziani, desta molte preoccupazioni nelle fasce più deboli della popolazione”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. “Secondo i dati dell’analisi territoriale dell’Istat sui trattamenti pensionistici, esiste una disparità di trattamenti nelle aree rurali, alla quale si aggiunge la carenza di servizi sociali che rende più complessa la vita degli anziani”, insiste Muraglia.

In Puglia sono circa 210 mila i pensionati del lavoro autonomo, tra cui ben 63 mila coltivatori diretti, con un’altissima percentuale di pensioni integrate al minimo che non superano i 515 euro al mese – aggiunge Coldiretti Puglia – che stanno vivendo un momento di grande difficoltà, ma che, nonostante tutto, sono impegnati nel presidio territoriale nelle aree rurali, dove sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali e di solidarietà.

“Al fine di una migliore programmazione socio-sanitaria – spiega Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione regionale dei Pensionati di Coldiretti – abbiamo proposto l’istituzione di un tavolo regionale della terza età presso l'assessorato al welfare, al fine di condividere le scelte per la riformulazione del piano regionale delle politiche sociali e darne piena attuazione negli ambiti territoriali pugliesi. I continui tagli apportati alla spesa sociale, la notevole riduzione del Fondo per la non autosufficienza stanno scaricando sulle famiglie l’inadeguatezza dei servizi pubblici per gli anziani e per i non autosufficienti e stanno minando la stessa qualità della vita dei nostri pensionati, una risorsa e un patrimonio da salvaguardare”, aggiunge Marseglia.

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.

Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà. La crisi generata dagli effetti del coronavirus ha peggiorato soprattutto fra gli anziani a basso reddito, con un esercito di nuovi di circa 1/3 è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni – aggiunge Coldiretti - che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento. 

Da qui la necessità di intervenire per recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – aggiunge Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.