Redazione

A Fasano, i Carabinieri della locale Compagnia, a conclusione di un servizio straordinario di controllo del territorio, hanno:

-   denunciato in stato di libertà un 33enne del luogo, per guida senza patente; in particolare, l’uomo, controllato in una via del centro abitato alla guida di un’autovettura, è risultato sprovvisto di patente di guida, poiché revocata;

-   segnalato alla Prefettura di Brindisi, per detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti:

  • un 19enne del luogo, trovato in possesso di 2,6 grammi circa di marijuana e 0,7 grammi di hashish, il tutto, spontaneamente consegnato ai militari operanti;
  • un 25enne del luogo, trovato in possesso di 0,9 grammi circa di marijuana, 0,4 grammi circa della medesima sostanza confezionata in uno spinello, nonché 0,3 grammi circa di hashish, il tutto spontaneamente consegnato.

La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro.

Nel complesso, i Carabinieri hanno controllato 27 veicoli e identificato 81 persone, di cui 14 di interesse operativo.

I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno tratto in arresto in flagranza di reato, per detenzione illegale di arma e ricettazione, Palmisano Natale Roberto, 47enne residente a Latiano e domiciliato a Mesagne. Nella mattinata di ieri, l’uomo, alla vista dei militari giunti presso il suo domicilio per effettuare una perquisizione, con la scusa di doversi recare nel giardino retrostante per legare i cani, ha tentato di disfarsi – lanciandolo nella campagna limitrofa – di un fucile doppietta marca Carrai & Piccinali calibro 16 con matricola abrasa e ribattuta, nonché due pacchi contenenti 48 cartucce, il tutto rinvenuto e posto sotto sequestro. La perquisizione domiciliare ha poi consentito di rinvenire nel cassetto dell’armadio nel corridoio, parti di un secondo fucile (calcio, calciolo, grilletto, paragrilletto, canne e bindella) privo di matricola e posto sotto sequestro. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi.

Prosegue senza soluzione di continuità l’azione di monitoraggio e controllo della Polizia di Stato presso le strutture ricreative e di ristorazione, finalizzata alla verifica non solo dell’adeguamento alle necessarie autorizzazioni amministrative, ma soprattutto, nell’attuale momento storico, del rispetto della normativa sul contenimento del contagio da Covid-19, anche allo scopo di frenare l’escalation del fenomeno pandemico sul territorio provinciale.

Negli ultimi due fine settimana, il personale degli uffici di Polizia Amministrativa della Questura e del Commissariato di P.S. di Mesagne, unitamente agli operatori del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL di Brindisi, ha proceduto al controllo di diversi esercizi commerciali nei comprensori di Brindisi e  Mesagne.

            In particolare, dalle verifiche effettuate sono emerse delle irregolarità in un noto ristorante di questo Capoluogo ed in un locale-bar sito nel centro storico di Mesagne, dove i poliziotti e gli operatori sanitari hanno riscontrato la presenza di considerevoli assembramenti di persone e l’inadempimento delle linee guida sulla ristorazione, nonché il mancato utilizzo delle mascherine da parte dei dipendenti addetti al servizio ai tavoli, alla cassa e alla cucina.

            In entrambe le occasioni, sono stati sanzionati sia i titolari delle suddette attività per inosservanza delle misure anti-Covid 19 sia numerosi avventori per violazione della recente ordinanza del Ministero della Salute.

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 31 agosto 2020 in Puglia, sono stati registrati 1.974 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 38 casi positivi: 28 in provincia di Bari, 2 nella provincia BAT, 6 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 1 fuori regione.

NON sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 305.020 test.

4.040 sono i pazienti guariti.

844 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.440, così suddivisi:

1.890 nella Provincia di Bari;

442 nella Provincia di Bat;

706 nella Provincia di Brindisi;

1.377 nella Provincia di Foggia;

670 nella Provincia di Lecce;

313 nella Provincia di Taranto;

39 attribuiti a residenti fuori regione;

3 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

EMERGENZA SANGUE

Accolgo e volentieri condivido il messaggio diramato in queste ore dalla dott.ssa Antonella Miccoli, dirigente medico del Centro trasfusionale dell’Ospedale “Perrino” di Brindisi: domattina - martedì 1° settembre, dalle 8 alle 12 in via De Amicis a Mesagne (nei pressi del bar “Love Garden”) - è previsto un momento di raccolta straordinaria di sangue organizzato dall'Avis. Chi può non faccia mancare un gesto di solidarietà così semplice ma di grande valore. 
 
Colgo l'occasione per ringraziare, non lo facciamo mai abbastanza, l'Avis e la Fidas per il prezioso e instancabile impegno garantito per far fronte alla carenza di sangue anche durante i mesi estivi. Entrambe le associazioni fanno sapere che è sempre  possibile donare recandosi direttamente presso il Centro trasfusionale di Brindisi.

I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata il 9 agosto 2020 da un 72enne, pensionato di Sesto San Giovanni (MI), hanno denunciato in stato di libertà un 33enne di Cutrofiano (LE), per furto aggravato. In particolare, le indagini condotte mediante l’analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, hanno permesso l’individuazione del responsabile che, lo scorso 8 agosto, all’interno di un tabacchino del luogo, ha asportato il portafogli di proprietà del denunciante, contenente 70 euro.

Un ruolo importante per la produzione del Primitivo lo riveste l’esercito di enologi che dopo aver selezionato le uve in cantina iniziano le varie fasi di lavorazione per ottenere un prodotto di eccellete qualità. Il Primitivo, infatti, negli ultimi lustri sta riscuotendo un ottimo successo tra gli appassionai di questo particolare vino che si presenta con un colore rosso rubino intenso, quasi impenetrabile. Al naso sprigiona profumi di frutti scuri e spezie mentre all’assaggio è caldo, morbido, strutturato e di buona persistenza. Proprietà organolettiche che per essere sprigionate completamente hanno bisogno della professionalità degli enologi. Tra questi c’è Giuseppe Battista che è consulente in diverse cantine sociali delle province di Brindisi e Taranto.

Battista come si presenta l’annata vinicola 2020 relativa alle uve di Primitivo?

“E’ un’annata eterogenea poiché in alcune zone le uve sono sane mentre in altre sono state colpite da marciume e c’è la necessità di vendemmiarle subito affinché non si perda il prodotto. Insomma, è una fase, quest’ultima, di decadenza che va subito affrontata e risolta. Ecco perché in quest’ultimo caso la soluzione è intervenire subito, vendemmiando il prodotto danneggiato”.

Eppure nelle scorse settimane non sembrava esserci una certa urgenza nel vendemmiare subito le uve di Primitivo.

“E’ vero. Però in quest’ultimo mese di Agosto abbiamo avuto temperature molto alte con un sole cocente che ha abbacchiato i grappoli. Inoltre, i viticoltori che hanno defogliato le viti hanno esposto i grappoli a un sole molto forte. Infine, la conformazione del grappolo di Primitivo è così compatta che nelle viti, dove si sono registrati casi di marciume, hanno una percentuale di marcescenza maggiore proprio in virtù di questa loro particolare conformazione che favorisce gli attacchi di patogeni come la tignola”.

Per quanto riguarda la gradazione Babo su che livelli siamo?

“Difficile dirlo al momento. Anche qui bisogna fare una differenza tra zone in cui le uve sono eccellenti e altre zone dove ci sono dei vitigni che hanno sofferto, tra le altre cose, anche di un marcato stress idrico. In questo caso i viticoltori sono intervenuti con le irrigazioni di supporto, almeno nelle aziende in cui è presente un impianto idrico. Pertanto le gradazioni cambieranno da zona a zona”.

Con questo quadro non proprio roseo come si farà ad ottenere del Primitivo di qualità?

“Semplice: bisognerà selezionare le uve. Un lavoro di prevenzione che dovrà iniziare nelle aziende viticole e proseguire nelle cantine. Solo selezionando il prodotto si potranno ottenere dei vini di ottima qualità”.

Il Primitivo di Manduria, quindi, è un vino a tutto pasto poiché oltre agli abbinamenti classici con il ragù di carne, i salumi, le carni rosse e la cacciagione si sposa molto bene con la cucina tipica locale. Ad esempio lo si abbina favorevolmente con le orecchiette alle cime di rape oppure con formaggi stagionati come il caciocavallo o il cacioricotta. Infine, l’abbinamento audace, ma ben riuscito, è con il pasticciotto tipico leccese.

Dopo la vendemmia delle uve Chardonnay in provincia di Brindisi ha preso avvio quella della base spumante e da qualche ora anche la vendemmia del Primitivo Dop che si prospetta piuttosto incerta sia sotto l’aspetto qualitativo sia quantitativo a causa delle bizze metereologiche degli ultimi mesi. Anche se, per la verità, proprio nella nostra provincia il Primitivo è qualitativamente migliore di altre zone poiché interessato marginalmente dagli eventi atmosferici. In fibrillazione sono i viticoltori e le cantine sociali che in queste ore hanno predisposto macchine e tecnologie al fine di vendemmiare queste uve evitando uno stress termico che potrebbe danneggiarle irrimediabilmente. Ad accoglierle ci sarà un esercito di enologi pronti a produrre il migliore nettare di Bacco dell’annata 2020. Dunque, ha preso avvio anche in provincia di Brindisi la vendemmia del Primitivo piuttosto attesa giacché il vino che si produce da questi preziosi grappoli da qualche anno è particolarmente ricercato sui mercati internazionali. Negli ultimi anni, infatti, la produzione è aumentata in maniera significativa tanto da costringere la Regione Puglia, su proposta del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, di bloccare per i prossimi tre anni le richieste di nuovi impianti di vitigni destinati a produrre ill “Primitivo di Manduria Dop”. Infatti, la denominazione Primitivo di Manduria, Di origine protetta, è passata nelle ultime quattro campagne vitivinicole, cioè il 2016, 2017, 2018 e 2019, da 3460 a 4592 ettari, con un aumento di produzione di oltre il 30%. Un vino, dicevamo, particolarmente apprezzato dal mercato globale, tanto che nel 2019 ha fatto registrare un fatturato di 140 milioni di euro, che, se non regolamentato, potrebbe saturarsi e far crollare la richiesta proprio in virtù dell’aumento di produzione. Da qui la richiesta del Consorzio di dare una stretta ai nuovi impianti. In ogni modo, messi da parte gli sterili dati statistici resta la realtà dei viticoltori e cantine che si apprestano a lavorare il Primitivo Dop che, solo nel 2019, è stato prodotto in 23 milioni di bottiglie di cui il 70 per cento è finito sui mercati internazionali. “Le nostre uve di Primitivo sono sane e di buona gradazione – ha confessato Oronzo Pati, presidente delle Cantine di San Pancrazio Salentino – sono convinto che otterremo un’ottima resa e un’eccellente qualità di vino”. Intanto, la vendita delle uve di Primitivo ha superato la soglia psicologica dei 100 euro a quintale attestandosi intorno ai 120 euro. “Nella nostra zona il Primitivo, grazie al caldo del mese di Agosto, si è ripreso molto bene. Noi inizieremo a vendemmiarlo subito”, ha spiegato Emanuele Guglielmi, vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne. Speranzoso anche Marco Pagano, patron dell’antica Cantina di Sandonaci. “La maturazione del Primitivo procede molto bene, le uve sono sane e siamo pronti per incantinarlo”. Infine, l’ammiraglia delle cantine brindisine, Cantine Due Palme di Cellino San Marco, inizierà oggi a vendemmiare il Primitivo. “Nella nostra zona il Primitivo Dop è abbastanza buono, ma nella zona del tarantino dove si produce il Primitivo Doc c’è del marciume a causa delle avversità atmosferiche dei mesi scorsi”, ha sottolineato Angelo Maci, presidente del sodalizio cellinese che ha un amore sviscerato per la sua terra. “Sotto le viti – ha aggiunto poeticamente il presidente - è terra rossa, le foglie nascondono tesori, e di là dalle foglie sta il cielo con la sua alba fumosa.
È l'inizio di un nuovo giorno, la raccolta continua, i grappoli sani e maturi diventeranno nettare prezioso”. Infine, giorni fa presso la Cantina Due Palme si è svolta l’assemblea pre vendemmiale dei soci in cui il presidente Maci ha augurato a tutti i soci conferitori “di proseguire in un'eccellente vendemmia così come iniziata da lunedì 17 agosto con uve sane, raccolte in cassette che consentiranno di ottenere la produzione di grandi base spumante”.

 

Con i cambiamenti climatici arrivano le prime coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche di largo consumo come le bacche di aronia e di Goji, le banane e il lime. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia sulla produzione di frutta tropicale, un fenomeno esploso per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima e destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole.

“Lo dimostra il fatto che si è passati da pochi ettari piantati con frutti tropicali ad oltre 150 ettari con un incremento esponenziale negli ultimi anni. Il fenomeno della frutta esotica in Puglia, spinto anche dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nel settore ortofrutticolo che troppo spesso viene però ostacolata da un ritardo organizzativo, infrastrutturale e diplomatico che ha impedito alle imprese di agganciare la ripresa della domanda all’estero, con un crollo nell’ortofrutta fresca esportata nel 2019 dell’11% in quantità e del 7% in valore, rispetto all’anno precedente”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.  

Originario della zona che dalle montagne centrali ed occidentali del Messico arriva fino alle coste del Pacifico dell’America Centrale – spiega Coldiretti Puglia -  l’avocado è un frutto tropicale che ha trovato nel clima del sud Italia un perfetto habitat a cui adattarsi,

A Castellaneta sono state piantumate altre 32mila piante di avocado, mentre in Salento si parla di 8mila piante di mango e altrettante piante di lime, mentre fanno capolino timidamente le coltivazioni di banane 100% made in Puglia. Le rosse bacche della Pianta di Goji spesso definite frutti della salute per le loro funzioni antiossidanti e antiinfiammatorie grazie a sostanze nutritive – dice Coldiretti Puglia - che danno alle Bacche di Goji tali caratteristiche sono rilevate in grande quantità, molto di più che in altri vegetali per una dieta sana e naturale tanto che la Bacca prodotta dalla Pianta di Goji è centrale nell'alimentazione di molte zone dell'Asia orientale. Le bacche di aronia arrivano dall'America, ma ormai sono diffusissime nell'Est Europa – aggiunge Coldiretti Puglia - hanno numerose proprietà benefiche, dovute soprattutto al loro elevato apporto di antiossidanti.

Il segmento di mercato della frutta esotica sta crescendo vertiginosamente considerato che oltre sei consumatori su 10 (61%) acquisterebbero banane, manghi, avocado tricolore se li avessero a disposizione invece di quelli stranieri, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè. Il 71% dei cittadini sarebbe inoltre disposto a pagare di più per avere la garanzia dell’origine nazionale dei tropicali. Una scelta motivata dal maggiore grado freschezza ma anche dal fatto che l’Italia – precisa la Coldiretti – è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%), quota inferiore di 1,6 volte alla media dell’Unione Europea (1,3%) e ben 7 volte a quella dei Paesi extracomunitari (5,5%).

La lotta all’abbandono dei rifiuti nelle campagne resta per la città di Mesagne un obiettivo primario da raggiungere per individuare e perseguire gli sporcaccioni che giornalmente abbandonano nell’agro centinaia di chili di rifiuti indifferenziati. Per arginare il fenomeno l’assessorato ha messo in campo un servizio saltuario di fototrappole che è effimero se si pensa che questi strumenti non possono essere sparsi dappertutto poiché hanno bisogno di particolari condizioni ambientali per essere installati. L’ultima operazione della polizia locale, contro questa particolare pratica incivile, risale al giugno scorso quando furono elevati 15 verbali contro altrettanti individui che avevano abbandonato nelle campagne i rifiuti. Poi non si è saputo più nulla mentre negli agri i rifiuti continuano a essere abbandonati. In questi giorni alcuni cittadini hanno denunciato la presenza di una discarica di rifiuti in contrada Bosco Colombo, a pochi metri da una fonte sorgiva di acqua utilizzata dagli agricoltori per irrigare i prodotti colturali che rivendono sulla piazza della città e che sono sicuramente a chilometro zero. Secondo le attuali norme in materia ambientale, come in questo caso, la responsabilità dell’abbandono dei rifiuti, quando non si è colti in flagranza, non può essere imputata a persone fisiche e quindi ai proprietari dei terreni che non possono essere chiamati a rispondere sull’abbandono dei rifiuti e alla bonifica dell’area. In questo caso l’operazione di rimozione dei rifiuti è di competenza dell’Amministrazione comunale che l’esegue a proprie spese. O meglio a spese di tutti i cittadini, attraverso la tassazione della tari, compresi quelli che hanno abbandonato tali rifiuti. Eppure basterebbe solo un po' di buona volontà e anziché scaricare i rifiuti in campagna si potrebbero conferire, in maniera completamente gratuita, presso l’ecocentro comunale che è aperto tutti i giorni, domenica compresa. In conclusione è giusto ricordare che lo scorso anno la città di Mesagne ha chiuso il ciclo della raccolta differenziata con una percentuale del 69,67 per cento. Se non ci fossero questi sporcaccioni che abbandonano l’immondizia in campagna e per strada la città potrebbe sicuramente ambire a traguardi ben più gratificanti facendola sentire un cenacolo di civiltà. Ma così non è per colpa di qualche incivile. Altre protesta per rifiuti abbandonati sono giunte dalla contrada di Muro Tenente.