Redazione
SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, MORTALITÀ SALE A BRINDISI
SALUTE: COLDIRETTI PUGLIA, MORTALITÀ SALE IN PUGLIA CON BRINDISI (+22%) E BARI (+16%) IN TESTA ALLA CLASSIFICA; ARRIVA PRIMO BOX SALVA VITA FAI DA TE.
Arriva il primo box salva vita fai da te per avere in diretta il “tagliando salute” su pressione, invecchiamento, stato di forma e stress, parametri legati alle abitudini quotidiane a partire da quelle a tavola, quando la mortalità in Puglia ha registrato un picco che ha superato il 22% in più a Brindisi e il 16% in più a Bari rispetto al 2021, anche a causa delle ondate di calore che hanno caratterizzato l’estate 2022. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento ai nuovi dati Istat sulla mortalità a luglio 2022 rispetto all’anno precedente, con la capsula medica, realizzata su progetto del Politecnico di Milano che è stata presentata su iniziativa dei Senior della Coldiretti e permette all’utente, in totale privacy e sicurezza, di effettuare una serie di esami sullo stato di forma e benessere della persona, in uno spazio inferiore ai 3 metri quadrati, tutto automatizzato senza interventi esterni.
La valutazione – spiega Coldiretti - si basa sui principali fattori di rischio come quello cardiovascolare e quello metabolico con un misuratore di pressione arteriosa e un sistema per effettuare una valutazione della variabilità del battito cardiaco correlata allo stato di stress della persona, oltre a un “age check” che misura lo stato di invecchiamento cellulare della pelle e una bilancia con impedenziometria, metodica utilizzata per la determinazione della composizione corporea, massa grassa, massa magra, acqua totale, fortemente influenzata dall’alimentazione.
Completati i test, viene consegnato un report cartaceo o visualizzato su APP che illustra i risultati. Il report è dotato di QR code che consente di accedere al Cloud di Capsula, dove si possono ottenere informazioni più dettagliate con alcuni suggerimenti a carattere generale sul proprio stato di salute in base ai parametri misurati, attingendo alle più recenti linee guida della letteratura scientifica su salute e benessere. Si tratta di indicatori importanti sul proprio stile di vita, a partire dall’alimentazione – evidenzia Coldiretti - con la Dieta Mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco, che con frutta, verdura, pane, pasta, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, ha da sempre effetti positivi su peso corporeo, sistema cardio circolatorio, sistema nervoso e metabolismo migliorando longevità e salute.
“L’attenzione a comportamenti idonei e all’alimentazione e l’attività di prevenzione – spiega Angelo Marseglia, presidente dell’Associazione Pensionati di Coldiretti Puglia – sono particolarmente importanti nei soggetti a rischio come i 130mila anziani over 80 anni presenti in Puglia che vivono una situazione di disagio in un 2022 già classificato nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica”.
Non è un caso – continua Coldiretti - che proprio uno dei cardini alimentari della Dieta Mediterranea, come l’olio extravergine di oliva, sia fra i cibi scelti dagli astronauti dell’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, come bonus food proprio nel volo della navetta Dragon Freedom di SpaceX con a bordo l'equipaggio Crew 4 composto anche dall’italiana Samantha Cristoforetti. Alcuni campioni di olio selezionati sono anche protagonisti di un inedito esperimento sugli effetti della permanenza nello spazio su questo importante alimento.
Il successo degli alimenti della Dieta Mediterranea è però minacciato – afferma la Coldiretti – dai bollini allarmistici a semaforo che alcuni Paesi stanno applicando su diversi alimenti sulla base dei contenuti in grassi, zuccheri o sale. I sistemi di etichettatura nutriscore e a semaforo sono fuorvianti, discriminatori ed incompleti e – sottolinea la Coldiretti – finiscono paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta mentre si rischia di favorire – conclude Coldiretti - cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di danneggiare invece elisir di buona salute come l’olio extravergine di oliva.
La mortalità in Puglia a luglio 2022 |
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Province |
Luglio 2021 |
Luglio 2022 |
Variazione % |
Foggia |
549 |
578 |
+5% |
Bari |
937 |
1093 |
+16% |
Taranto |
494 |
566 |
+15% |
Brindisi |
318 |
388 |
+22% |
Lecce |
733 |
804 |
+10% |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati Istat
Agricoltura, in 10 anni la Puglia ha perso un terzo delle sue aziende
Agricoltura, in 10 anni la Puglia ha perso un terzo delle sue aziende. Sicolo, Cia Puglia: “Serve un Recovery Fund agricolo, le imprese sono al limite del collasso”. I dati del 7° Censimento agricolo, meno imprese ma più grandi, servono più giovani e più innovazione.
Negli ultimi 10 anni, il numero delle aziende agricole pugliesi è diminuito del 29,6%: un dato che fa riflettere, anche se in linea con la media nazionale (-30,1%), e che in qualche modo è connesso a un altro elemento statistico, vale a dire l’aumento della superficie agricola media per azienda passata dai 7,9 ettari del 2010 agli 11,1 ettari attuali. Si tratta dei primi dati resi disponibili dall’Istat sul Settimo censimento generale dell’agricoltura. La Puglia resta la regione italiana con il maggior numero di imprese nel comparto primario: sono 191.430, in Italia complessivamente ammontano a 1.133.023. A soffrire di più, nell’ultimo decennio, sono state le imprese di piccole dimensioni. Sono stati fatti alcuni importanti passi in avanti per ciò che attiene alla creazione di nuovi consorzi, Organizzazioni di Produttori e cooperative, ma bisogna insistere, perché l’aggregazione e il fare sistema sono gli strumenti più importanti per assicurare agli imprenditori agricoli le risorse indispensabili ad accrescere redditività, innovazione, competitività sui mercati, potere contrattuale nei confronti di industria e GDO.
LA PUGLIA. “In generale, sul piano comparativo con le altre regioni, la Puglia ha mostrato una buona tenuta, ma gli imprenditori agricoli per andare avanti spesso hanno dovuto indebitarsi, resistere con le unghie e coi denti, fare sacrifici”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, commentando i dati Istat. “C’è bisogno di un recovery fund agricolo”, ha aggiunto Sicolo. “Uno sforzo straordinario dell’Europa per sostenere un comparto fondamentale da tutti i punti di vista, poiché dall’agricoltura dipendono assetti strategici decisivi per contrastare i cambiamenti climatici, intervenire sulla questione idrica, velocizzare la transizione ecologica, completare il processo che dovrà portarci all’indipendenza energetica e all’autosufficienza alimentare. Il 2022, finora, è stato uno degli anni peggiori per l’agricoltura pugliese. Troppe aziende agricole versano in condizioni di grandissima sofferenza: alle difficoltà dei prezzi al ribasso riconosciuti alle produzioni, infatti, si sono aggiunti i rincari folli di energia, gasolio e materie prime che hanno fatto schizzare in alto i costi di produzione. Come se non bastasse, anche gli eventi climatici estremi sono aumentati sia nel numero che nella frequenza e nei danni conseguenti”.
IL CONSUMO DI SUOLO. In Puglia, è diminuita del 1,8% la SAT (Superficie agricola totale), un decremento molto meno rilevante della media nazionale che si attesta a -3,6%, mentre la SAU pugliese – Superficie agricola utilizzata – registra una decrescita di appena lo 0,2%, quando la media nazionale è del -2,5%. In Puglia, però, ciò che preoccupa fortemente è la contrazione che potrebbero subire alcune tipologie di coltivazioni. Il 2022 rischia di essere l’annus horribilis per il calo generalizzato delle rese di grano, pomodoro, uva, olive e prodotti del settore ortofrutticolo.
DONNE, GIOVANI E INNOVAZIONE. In Italia, solo il 13% dei titolari di aziende agricole ha un’età inferiore ai 44 anni. Il 31,5% dei capi d’azienda è donna, ma solo l’11,3% di quelle donne ha un’età inferiore ai 44 anni. Nelle aziende in cui la leadership è giovane, il tasso d’innovazione arriva al 32,2%, con processi innovativi, agricoltura di precisione, nuovi metodi per ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica, digitalizzazione e internazionalizzazione dei mercati di riferimento. Un tasso d’innovazione che si attesta appena al 7,69% nelle imprese agricole condotte da ultrasessantacinquenni.
COVID. Il 17,8% delle aziende agricole italiane è stato colpito negativamente dalle conseguenze dei due anni più acuti dell’emergenza Covid: contrazione della domanda locale, effetti sull’organizzazione aziendale, contrazione della domanda nazionale.
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TURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER ENERGIA GREEN E DIGITALIZZAZIONE; STANGATA ENERGIA +220% SU AGRITURISMI
TURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER ENERGIA GREEN E DIGITALIZZAZIONE; STANGATA ENERGIA +220% SU AGRITURISMI. Convenzione tra Ministero del Turismo, Cassa Depositi e Prestiti e ABI a favore di interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale.Contro l’impennata dei costi di produzione causata dall’aumento dei costi energetici arrivano i finanziamenti agevolati per gli agriturismi e le strutture ricettive per interventi di riqualificazione energetica, sostenibilità ambientale e innovazione digitale. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento al perfezionamento della convenzione tra Ministero del Turismo, Cassa Depositi e Prestiti e ABI che darà l’avvio all’iter di presentazione delle domande di accesso alla misura da parte delle imprese, a partire dalla data che sarà definita con successivo provvedimento del Ministero del Turismo.
Le agevolazioni sono previste nella forma del contributo in conto capitale, concesso alle imprese beneficiarie dal Ministero del Turismo utilizzando 180 milioni di risorse del PNRR. A queste si aggiungono i finanziamenti agevolati, concessi da CDP a valere sul FRI, per un importo complessivo fino a 600 milioni, in affiancamento a prestiti di pari importo e durata (fino a 15 anni) erogati dal settore bancario a condizioni di mercato. Per un totale, appunto, di quasi 1,4 miliardi.
“La bolletta dell’energia elettrica recapitata ad agosto ai nostri agriturismi è aumentata del 220% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a parità di consumi. Dopo le restrizioni causate dalla pandemia con il blocco praticamente totale delle strutture agrituristiche che non hanno potuto lavorare, è l’ennesima tegola che si è abbattuta sul settore dell’accoglienza in campagna che ha bisogno di essere sostenuto”, afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.
Un bilancio pesante che nell’estate ha gravato sui 952 agriturismi pugliesi e sulle spese per la gestione e l’irrigazione delle masseria, anche per il l’aumento esponenziale dei prezzi del gas – denuncia Coldiretti Puglia - con la bolletta del bimestre schizzata alla stelle, mentre le aziende agricole, agrituristiche e agroalimentari fanno i conti con spese di energia, carburante, mangimi per l’alimentazione degli animali ormai insostenibili.
Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano che va sostenuto adeguatamente.
“Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività a rischio per i fenomeni speculativi, inflazionistici e i costi esorbitanti dell’energia. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, conclude De Miccolis.
Nell’estate 2022 si è confermato il gradimento dei vacanzieri per le ferie all’aria aperta, nelle campagne pugliesi, dal quale si evidenzia che spesso l’agriturismo viene scelto in abbinamento alla vacanza al mare o ai tour culturali ed esperianziali, con molte aziende agrituristiche di Campagna Amica – aggiunge Coldiretti Puglia – che si sono attrezzate con l’offerta di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione di spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo all’acquisto dei prodotti aziendali. Nonostante l’ultimo biennio di forte criticità l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta per numero di aziende (+2%) in Puglia, superando quota 950. L’alloggio (con 870 aziende, 91% del totale) e la ristorazione (688 aziende, il 72% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 448 aziende (il 47% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta esponenzialmente.
Bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro anche con lo sviluppo di alternative energetiche che offre il settore agricolo, dal fotovoltaico su tetti di stalle, serre e aziende agricole, senza consumo di suolo al biometano, quando – conclude la Coldiretti Puglia - la produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.
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Mesagne. Sorteggio scrutatori nell’Aula Consiliare del Comune
Sorteggio scrutatori, sabato 3 settembre ore 10 nell’Aula Consiliare del Comune.
Bilancio 2021, la Asl Brindisi ottiene la certificazione
Bilancio 2021, la Asl Brindisi ottiene la certificazione. La Asl di Brindisi ha ottenuto la certificazione completa del bilancio di esercizio per l’anno 2021 in conformità ai principi di revisione internazionali. È tra le prime aziende sanitarie italiane ad aver raggiunto questo importante traguardo, condiviso a livello regionale solo con un’altra Asl.
La certificazione di stato patrimoniale, conto economico, rendiconto finanziario e nota integrativa è stata rilasciata dalla società di revisione contabile Ernst&Young, a completamento del percorso iniziato lo scorso anno che aveva portato alla certificazione dello stato patrimoniale del bilancio di esercizio 2020. La redazione del bilancio ha visto impegnato tutto il personale dell’Area Gestione Risorse Economico-Finanziarie diretta da Claudia D’Onofrio, in particolare il dirigente Giuseppe Solito, responsabile della UO Bilanci, Rendiconti e rapporti con la Tesoreria, con la collaborazione di Marcello Bacca, responsabile del Controllo di Gestione.
“A nostro giudizio - si legge nella relazione consegnata dai revisori - il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso a tale data, in conformità alle disposizioni del D. Lgs. n. 118/2011 e delle norme civilistiche ivi richiamate”.
Alcuni dati: nel Bilancio 2021 il valore della produzione aziendale ammonta a 828.199.411 euro, in linea con il totale dei costi, generando così un utile di esercizio pari a 1.453 euro. In particolare, il costo per acquisto di beni ammonta a 138.325.411 euro, quello per acquisto di servizi sanitari e non, rispettivamente a 336.310.115 euro e 67.759.544 euro. Il costo registrato per il personale ammonta a 206.228.314 euro così suddivisi: 171.571.411 euro sono stati destinati al personale sanitario; 695.467 euro al personale professionale; 20.193.203 al personale tecnico; 13.768.233 al personale amministrativo.
Il direttore generale Flavio Roseto ha dichiarato che "a tutte le articolazioni amministrative va il riconoscimento per l’impegno quotidiano nell’operare rispettando le corrette procedure e in particolare all’Area Risorse finanziarie che ha definito i piani previsti dalla normativa per il conseguimento della certificazione. Un traguardo raggiunto per l'ottimo lavoro svolto nel corso del 2021, anche grazie alla valida guida del mio predecessore, Giuseppe Pasqualone. Il nostro obiettivo è di continuare nel solco tracciato da chi è venuto prima di noi e migliorare lì dove ancora ci sono margini per farlo. Un bilancio in ordine è uno degli indicatori principali dello stato di salute di un'azienda e su questo la Asl di Brindisi, come certificato da una delle più importanti società di revisione, ha dato prova di avere una solida base sulla quale costruire il proprio futuro”.
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GRANO: COLDIRETTI PUGLIA, IN 2 MESI IL GRANAIO D’ITALIA PERDE 80 €/TON; TEMPESTA PERFETTA CON STANGATA ENERGIA E PREZZI SOTTO COSTI PRODUZIONE.
Con la stangata dell’energia, del carburante e della materie prime si è scatenata una tempesta perfetta nel granaio d’Italia dove da giugno sono andati in fumo 80 euro a tonnellata di grano duro, in uno scenario di crisi per le aziende agricole che stanno vendendo a prezzi al di sotto dei costi di produzione, balzati alle stelle a causa delle speculazioni aggravate dalla guerra in Ucraina, con il crollo della produzione per la siccità e del clima di incertezza nazionale e internazionale. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla quotazione del grano duro a 500 euro a tonnellata alle Borse Merci di Foggia e Bari, con una discesa verticale da giugno nonostante il mercato sia in fermento per la ripresa di attività e scambi, per cui vanno trovate soluzioni urgenti, ma anche a medio e lungo termine per la filiera del grano duro.
Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.
In Puglia, tra l’altro, la produzione è crollata del 35%-40% a causa della siccità, proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti.
Ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.
La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari, con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.
La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente.
La speculazione in atto a causa del conflitto – conclude la Coldiretti – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.
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Covid 19. Oggi sono complessivamente 1114 i casi positivi in Puglia di cui 79 in provincia di Brindisi
Dati del giorno: 31 agosto 2022
Dati complessivi
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Iniziata in provincia di Brindisi la vendemmia 2022
In una prospettiva di totale incertezza economica e produttiva ha preso avvio la vendemmia 2022 anche in provincia di Brindisi mantenendo la tempistica, più o meno, dello scorso anno. Tuttavia, nel 2022 vi sono delle incertezze e delle incognite che gravano sul comparto. Infatti, la siccità e il caldo, oltre i 40 gradi, avrebbero tagliato la produzione di almeno il 15% con i vigneti messi a dura prova anche da continui eventi estremi come nubifragi e grandinate che stanno caratterizzando un agosto pazzo. “In provincia di Brindisi si è avuta prima la siccità poi le grandinate, eventi che avranno sicuramente effetti negativi sulle quantità, ma la qualità delle uve non si discute, e a quella qualità deve corrispondere il giusto prezzo”, ha tenuto a precisare Pietro De Padova, presidente di Cia Due Mari. Al momento in provincia di Brindisi è terminata la vendemmia dello Chardonnay e sta per iniziare quella del Primitivo. “La situazione nella zona della Dop Primitivo di Manduria è complessa. L’anno scorso erano riconosciuti anche 170-180 euro a quintale.
Quest’anno i prezzi sono in picchiata del 30-40% per il primitivo di Manduria Dop, mentre l’Igp Primitivo Salento è pagato a 50 euro, a fronte dei 150 euro a quintale del 2021”, ha fatto notare il presidente De Padova secondo cui “con l’aumento dei costi delle materie prime gli agricoltori si vedono decurtato il reddito”. Intanto, nella prima decade di settembre si dovrebbero iniziare a vendemmiare tutte le altre tipologie di uve, comprese la Malvasia Nera e il Negramaro che formano la Doc Brindisi. “Per aiutare le aziende agricole a sopravvivere la regione Puglia dovrebbe farsi promotrice di una defiscalizzazione degli oneri contributivi”, è ciò che ha chiesto l’imprenditore agricolo e vice presidente della Cantina Riforma Fondiaria di Mesagne, Emanuele Guglielmi. “I costi di gestione – ha proseguito l’imprenditore – ci stanno soffocando. Purtroppo l’azione speculativa messa in atto ai nostri danni dai trasformatori, con un basso prezzo di acquisto dell’uva da vino, non preannuncia nessuna ripresa. Le grosse aziende di trasformazione vogliono scaricare su di noi l’aumento dei loro costi di gestione”. Per ciò che riguarda la vendemmia dello Chardonnay Guglielmi ha spiegato che “è stata buona sia sotto l’aspetto quantitativo sia sotto quello qualitativo. Bisogna tenere presente, però, che la mia azienda è irrigua altrimenti le aziende che non hanno potuto irrigare hanno registrato un calo di produzione”. Anche nella zona di Mesagne lunedì inizia la vendemmia del Primitivo, del Cabernet e del Syrah, mentre per la Malvasia e Negramaro bisognerà attendere oltre la prima decade di settembre.
Nel territorio di San Pancrazio la vendemmia dello Chardonnay è stata soddisfacente. “Abbiamo vendemmiato un’uva sana e di eccellente qualità”, ha spiegato il presidente delle Cantine di San Pancrazio, Oronzo Pati. “Fare una stima di un eventuale calo di produzione sulle altre varietà di uve al momento è impossibile - ha chiarito il presidente – da lunedì iniziamo a tagliare il Primitivo e potremo constatare eventuali cali. La qualità, in ogni modo, è buona”. Medesima situazione presso la cooperativa Agricola Latianese. “Abbiamo terminato la vendemmia dello Chardonnay riscontrando un calo di circa il 20 per cento, da lunedì iniziamo quella del Primitivo – ci ha detto, Giuseppe Schiena, presidente del sodalizio latianese – per ciò che riguarda un eventuale calo di produzione generale dobbiamo aspettare il termine di tutte le operazioni vendemmiali”. Infine, il presidente Schiena ha confermato che le vendite dell’uva, al momento, sono poche e a basso prezzo. Certamente prezzi che faranno chiudere in rosso i bilanci aziendali.
Nella zona agricola a nord della provincia di Brindisi la vendemmia, per ciò che riguarda le due Doc Ostuni, Bianco e Ottavianello, si prospetta buona, sia sotto l’aspetto qualitativo sia sotto quello quantitativo. Almeno è quanto afferma Enzo Iaia, presidente del Gal Alto Salento e imprenditore agricolo di Villa Agreste.
Presidente Iaia che vendemmia state affrontando in questi giorni?
“La vendemmia 2022 nel nostro areale di competenza, quello delle due Doc Ostuni, Bianco e Ottavianello, caratterizzato da piccoli appezzamenti che si vanno ingrandendo, per ridare alla zona la viticultura di un tempo, ad opera di piccoli produttori che lavorano solo sulla qualità varietale e non sulle quantità di uve e di mosti per il commercio all’ingrosso, si prospetta ricca e interessante: infatti, non essendoci state piogge e umidità rilevanti, non si sono registrate pressioni di patogeni per lo sviluppo di malattie fungine come oidio e peronospora”.
Il forte caldo dei mesi scorsi non ha stressato i vitigni?
“No di certo. Il caldo, che ha interessato la zona a partire dalla metà di maggio, quasi senza soluzione di continuità, ha sicuramente predisposto alla massima espressione la maturazione fenolica che, soprattutto nelle uve a bacca bianca, necessita di equilibrio con l’acidità potenziale. Due elementi rompicapo, in quanto potrebbero non coincidere con le tempistiche del loro singolo sviluppo”.
Nella sua azienda quest’anno ha voluto fare una sperimentazione piuttosto spericolata.
“E’ vero. A Villa Agreste, la cui cifra è la “sperimentazione” di nuove interpretazioni del passato, abbiamo voluto provare a realizzare due ulteriori scommesse: se lo scorso anno abbiamo vendemmiato tutte le uve bianche a fine settembre e quelle rosse addirittura il 2 ottobre, quest’anno abbiamo deciso di vendemmiare Impigno e Francavidda, che sono le due componenti del Bianco Ostuni Doc, immediatamente dopo Ferragosto. Questo dovrebbe averci consentito di conservare la giusta acidità che è necessaria per spumantizzare: per Natale, pertanto, dovrebbe essere pronto il nostro primo spumante, realizzato con metodo Charmat, che sarà peraltro il primo in assoluto con questo uvaggio”.
E l’Ottavianello che risultati sta dando?
“Il giorno dopo la vendemmia dei bianchi, abbiamo vendemmiato parte dell’Ottavianello presente in vigna, per provare, sempre nel solco delle sperimentazioni, a vinificare in bianco anche l’Ottavianello. Il nostro vitigno portabandiera potrebbe svelare delle interessanti sorprese con una vinificazione in bianco, grazie alla peculiarità che è propria del suo acino, ovvero la speziatura”.
Pertanto vi proponete come “Casa dell’Ottavianello” nella terra della Doc?
“Naturalmente sì. Cercheremo di coinvolgere, innanzitutto, i giovani agricoltori per dare un contributo alla rinascita, come nel secolo passato, di un territorio fatto di piccoli appezzamenti, anche solo di un ettaro, o, come nei tempi andati, anche solo di un tomolo, di Ottavianello, di Impigno e di Francavidda. Un sistema agrario piccolo, ma di grande qualità, fatto di impegno di studio e sviluppo per far emergere le più profonde tipicità ed identità della nostra terra, sfidando il mercato dei grandi numeri”.
E per le altre uve che programmi avete?
“Il Minutolo, che vinifichiamo sempre in purezza, sarà vendemmiato probabilmente a metà settembre, e le restanti quantità di uva a bacca rossa saranno parte di una vendemmia collettiva che vorremo condividere con chi avrà piacere di partecipare all’evento, in quanto quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario delle due Doc Ostuni (1972 – 2022) e abbiamo in programma una valorizzazione e dei festeggiamenti ad hoc”.
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Inizio della vendemmia 2022 piena di tensione per i viticoltori della provincia di Brindisi per la flessione che ha avuto il prezzo di vendita delle uve da vino a causa di una speculazione dei trasformatori sul comparto produttivo. Così, mentre i costi di gestione stanno soffocando le aziende vinicole i prezzi di vendita sono, al momento, talmente bassi da non essere remunerativi. In questo quadro di profonda crisi Coldiretti ha chiesto un incontro con l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, che avverrà lunedì mattina.
“Oggi il settore vitivinicolo pugliese affronta una crisi che è frutto di errori e carenza di un sistema che non è ancora capace di cogliere le opportunità di questo settore”, ha spiegato Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Coldiretti Brindisi che lunedì avrà un vis-a-vis con l’amministratore regionale all’Agricoltura. “Nonostante la Puglia viva un momento felice in termini di posizionamento, la logica che sembra predominare è quella della quantità e non quella della qualità, la logica della speculazione e non la realizzazione di una filiera forte”, ha spiegato il presidente -. La Puglia dimostra di non avere ancora la stoffa del leader per questo settore e, come sempre, si cerca di scaricare la contingenza negativa sulla parte più debole della filiera: il produttore, quello che quando la pianta è matura dopo un anno di sacrifici, ansie, siccità, grandine, costi folli del gasolio e dei fitofarmaci, si vede riconoscere per un prodotto di altissima qualità dei prezzi da fame”.
Parole dure, quelle del presidente De Miccolis, che dimostrano la disperazione presente in un comparto cruciale dell’economia nazionale. “Questo non è più accettabile – ha precisato il presidente provinciale di Coldiretti - occorre vigilare innanzitutto su di un mercato troppo spesso falsato dalle logiche speculative del vino sfuso. Bisogna premiare ed incentivare chi mira alla qualità, a prodotti distintivi capaci di valorizzare il territorio e che sappiano far parte anche del sistema turistico, in sostanza bisogna proteggere e valorizzare chi fa della terra e dell'agricoltura un valore”. La prospettiva è che se le aziende agricole cessano di produrre lasciano sul territorio abbandono e degrado. “Il tema dei costi per gli agricoltori, il caro energia e gasolio, la siccità e la strategia sull'acqua dovrebbero essere al centro dell'agenda politica e della campagna elettorale, ma ad oggi l'unica cosa che si sente sono i litigi per le candidature e le relative poltrone, mentre il nostro territorio viene divorato dalla xylella e gli agricoltori si vedono riconosciuti prezzi da vergogna”, ha messo in chiaro De Miccolis Angelini che ha invitato i politici a “svegliarsi perché l'inverno si preannuncia "caldo" e bisogna agire ora con misure specifiche per il settore volte a garantire il reddito degli agricoltori e lavoro per il nostro territorio”.
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GIORNATA SOLIDARIETÀ: COLDIRETTI PUGLIA, 30MILA BAMBINI A FORTE RISCHIO DISAGIO E POVERTÀ
GIORNATA SOLIDARIETÀ: COLDIRETTI PUGLIA, 30MILA BAMBINI A FORTE RISCHIO DISAGIO E POVERTÀ. Proprio per aiutare a combattere le nuove povertà è stata riattivata in Puglia la distribuzione dei migliori prodotti agroalimentari Made in Italy.
Sono oltre 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti e sono a forte rischio di povertà, disagio e anche dispersione scolastica che hanno addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare, in uno scenario reso ancora più grave dall’inflazione, dalla guerra e da fenomeni speculativi. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, che ha donato i pacchi alimentari al Centro per l’Infanzia di Annibale di Francia a Bari, in occasione della Giornata internazionale della Solidarietà, Istituita dall'ONU nel 2005.
Proprio per aiutare a combattere le nuove povertà è stata riattivata in Puglia la distribuzione di cibi e bevande gourmet per i nuovi poveri per offrire a tutti la possibilità di mettere in tavola i migliori prodotti agroalimentari Made in Italy, promossa da Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia. L’obiettivo è dare la possibilità anche ai più poveri di gustare il meglio della gastronomia regionale e nazionale per ricordare che insieme all’emergenza sanitaria bisogna combattere quella economica ed occupazionale.
E’ raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa in Puglia, passate in 1 anno da 290mila a 440mila, anche a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina – afferma Coldiretti Puglia - con l’aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce, secondo una analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat per cui su scala regionale la Puglia è passata dal 18,1% di indice di povertà relativa nel 2020 al 27,5% nel 2021, il dato di crescita di povertà relativa più alto d’Italia.
Si tratta di una situazione destinata ad aggravarsi in autunno con l’aumento dei prezzi alimentari che costerà in media – precisa la Coldiretti regionale – alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina, da fenomeni speculativi e del taglio dei raccolti per la siccità che aumenta la dipendenza dall’estero e alimenta i rincari.
Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.
Tra le categorie più deboli in Puglia ci sono i bambini, ma anche gli anziani a basso reddito, con un esercito di nuovi poveri di cui circa 1/3 è rappresentato da uomini e donne con più di 65 anni – aggiunge Coldiretti Puglia - che non possono pagarsi un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento.
La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.
Contro la povertà – conclude la Coldiretti Puglia – è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dall’esperienza della Spesa sospesa dei mercati contadini di Campagna Amica grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.
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Sarà la Biblioteca comunale “Giovanni Calò” di Francavilla Fontana il luogo candidato dall’Amministrazione Comunale al bando Galattica promosso dalla Regione Puglia.
L’iniziativa intende potenziare i servizi rivolti a ragazze e ragazzi che qui potranno trovare un ambiente ideale dove esprimere il proprio talento.
La Biblioteca Comunale, così come previsto dal bando, conterrà spazi per l'informazione, l'accompagnamento e il supporto delle iniziative giovanili, favorendo esperienze in ambito sociale, professionale e di partecipazione.
L’efficacia del progetto non può prescindere dalla creazione di una rete capace di coinvolgere le realtà che operano sul territorio.
Per questa ragione nelle scorse ore l’Amministrazione Comunale ha pubblicato un avviso pubblico di manifestazione di interesse per la sottoscrizione di un partenariato locale finalizzato alla partecipazione al bando.
Tutti i soggetti interessati potranno aderire all’iniziativa entro il prossimo 5 settembre per dare il proprio contributo.
L’Avviso Pubblico è consultabile sul sito internet istituzionale.
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