Redazione
TORNEO BRINDISI PORTA DEL SALENTO NEL SEGNO DELL'AMICIZIA CON L'ALGERIA. VINCE L'AURONRA BASKET BRINDISI
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UE: COLDIRETTI PUGLIA, OGGI 1/7 SCATTANO I DAZI SUL GRANO RUSSO
UE: COLDIRETTI PUGLIA, OGGI 1/7 SCATTANO I DAZI SUL GRANO RUSSO DOPO +1004% ARRIVI; STANGATA DA 95 EURO/TON
Da oggi 1° luglio scattano i dazi sul grano russo decisi dall’Unione Europea dopo che si è registrata una vera e propria invasione di prodotto da Mosca, con le importazioni aumentate del 1004% rispetto all’anno precedente, un provvedimento importante per la sopravvivenza di 38mila aziende agricole in Puglia, il Granaio d’Italia, con gli arrivi selvaggi di grano dall’estero che hanno un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori, crollati sotto i costi di produzione. A ricordarlo è la Coldiretti Puglia, in occasione dell’entrata in vigore del regolamento che aumenta i dazi all'importazione di tutti i cereali, semi oleosi e prodotti derivati della Federazione russa e della Repubblica di Bielorussia, in modo che non possano accedere al mercato dell'Ue a condizioni altrettanto favorevoli rispetto ai prodotti di altre origini. Nel caso del grano si tratterà di un dazio aggiuntivo di 95 euro a tonnellata.
Si tratta di una misura decisa dalla Commissione Ue per porre un freno a quello che viene considerato un tentativo di Putin di destabilizzare il mercato comunitario, anche se per tutelare gli agricoltori italiani è necessario un cambio di passo con l’adozione di politiche europee strutturali di difesa del reddito, partendo dall’affermazione del principio di reciprocità. Le regole che vengono seguite dalle aziende agricole nazionali devono valere anche per chi vuole vendere i propri prodotti sui mercati della Ue. Nella coltivazione del grano russo vengono peraltro usate – denuncia Coldiretti - sostanze non ammesse in Europa, come l’erbicida Fenoxaprop P ethyl ma anche il Glifosato, l’essiccante vietato in Italia in pre raccolta e usato anche sul frumento canadese, oltre al Pirimiphos methyl fumigante insetticida.
Nel 2023 si è registrata un’invasione di grano duro russo per la pasta mai registrata prima della storia, con quasi mezzo milione di tonnellate che è entrato nel nostro Paese, abbattendo fino al -60% il prezzo del grano italiano. Si tratta di valori che – rileva la Coldiretti – portano la coltivazione ampiamente sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive. A tale invasione si è aggiunta peraltro quello dalla Turchia, Paese spesso oggetto di triangolazioni dello stesso grano russo.
Proprio da Ankara si sono peraltro intensificati gli arrivi anche nel 2024, proprio alla vigilia della trebbiatura in Italia, con il paradosso che nonostante il grave calo di produzione stimato in un -20% a causa della siccità al Sud il grano nazionale viene pagato ancora meno dello scorso anno.
Sotto accusa ci sono gli accordi gli accordi di libero scambio europei – incalza Coldiretti Puglia – per cui vanno fermate le importazioni sleali, introducendo con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno, poiché è intollerabile la concorrenza sleale che mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole. Ad aumentare sono anche gli arrivi dalla Turchia sulla quale grava peraltro il sospetto di triangolazioni dalla Russia.
La scelta dei ministri Ue – conclude Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali e una risposta alla tutela del reddito degli agricoltori, dopo che con il Decreto legge agricoltura sono stati stanziati 20 milioni di euro in più per i contratti di filiera del grano.
Proprio per affermare il principio di reciprocità e una totale trasparenza su tutti i prodotti alimentari venduti sui mercati dell’Ue la Coldiretti ha avviato una grande mobilitazione alle frontiere, dal Brennero ai porti con la raccolta di un milione di firme per imporre l’obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta e cambiare il codice doganale.
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Nella mattinata di domenica 30 giugno, ad Oria, presso il Santuario di San Cosimo alla Macchia, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, nell’ambito dei seminari divulgativi per la prevenzione delle truffe in danno di vittime vulnerabili, promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno tenuto un incontro al termine della celebrazione eucaristica per fornire alcuni consigli pratici soprattutto ai cittadini meno giovani, ma anche ai familiari, per conoscere e riuscire a prevenire eventuali tentativi di truffa che, purtroppo, malviventi senza scrupoli cercano di attuare ai danni delle fasce più vulnerabili della popolazione, con l’intento di indurre in errore le anziane vittime per impossessarsi di denaro contante, oppure di oggetti preziosi. In tale ottica, all’incontro, tenuto dal Capitano Alessandro Genovese, Comandante della Compagnia di Francavilla Fontana, hanno partecipato circa 200 persone, alle quali sono state illustrare alcune delle metodologie più diffuse; nel contempo, sono stati forniti dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l’ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono:
- il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;
- il finto “amico” di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;
- un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;
- dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell’Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali;
- messaggi recapitati sul cellulare, da parte di numeri sconosciuti, in cui il mittente si spaccia per figlio/a o nipote dell’anziano/a, riferendo di aver smarrito il telefono e di aver necessariamente dovuto cambiare il numero, invitando il destinatario del sms a cliccare su un link contenuto nel messaggio col fittizio pretesto di memorizzare la nuova utenza mobile nella rubrica. Prestare attenzione a tali messaggi ed evitare categoricamente di cliccare su tali link, in quanto in realtà contengono dei virus che permettono ai truffatori di rubare dai telefoni dati sensibili, password, codici di accesso a indirizzi e-mail e conti bancari.
Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l’abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che altri incontri saranno tenuti anche nelle prossime settimane, al fine di instaurare un confronto con quante più famiglie e anziani possibile, in un’ottica di massiccia prevenzione del fenomeno.
È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell’ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, noi sempre pronti ad aiutarvi.
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Mesagne. Quando le ordinanze mandano in tilt i residenti
Da giovedì scorso sono entrate in vigore le ordinanze emesse dalla polizia locale di Mesagne per regolamentare la movida estiva. Manon tutto è a posto, almeno a sentire un gruppo di residenti che da una parte plaudono per i provvedimenti che l’ente pubblico ha adottato, ma dall’altra protestano poiché per loro non c’è stata nessuna tutela. In particolare si riferiscono ai parcheggi poiché l’ordinanza 295/24 vieta di tenere le auto dei residenti in piazza, ma non offre loro alternative. Da qui la levata di scudi. Dunque, nel centro storico di Mesagne monta la protesta dei residenti dopo che le ordinanze emesse giorni fa dalla polizia locale per regolamentare di sera i parcheggi nel centro storico sono entrate in vigore. In pratica dal 28 giugno al 1° di settembre è vietato posteggiare nelle aree indicate nell’ordinanza dalle ore 20,00 all’una del giorno successivo.
Pena per chi contravviene alle direttive la ricezione di una multa. A nulla sono valse le rimostranze dei residenti che in passato hanno redatto e inviato in Comune delle petizioni affinché l’ente pubblico garantisse loro uno stallo per le loro auto al di fuori del centro storico. “Noi non protestiamo contro l’ordinanza – hanno spiegato alcuni residenti – bensì contro l’emarginazione cui l’ente ci sottopone. Abbiamo speso fior di euro per restaurare le abitazioni del centro storico, ritornarci a vivere e rivitalizzarlo per l’intero anno e pertanto è giusto chiedere una tutela da queste ordinanze”. I residenti hanno, quindi, precisato: “Queste ordinanze ci obbligano a uscire le nostre auto dal centro storico entro le ore 20. Diciamo uscire e non parcheggiare nei garage poiché di questi ce ne sono pochissimi nel cuore antico della città. Qui inizia il nostro disagio poiché in ossequio a quanto ordinato usciamo i mezzi, ma nel circondario non vi sono posti sia perché alcune strade limitrofe sono interessate dalla medesima ordinanza sia perché gli altri stalli, compresi quelli a pagamento, sono già occupati”. Allora che fare? “Siamo costretti – hanno proseguito i residenti – a peregrinare con le nostre auto in zone molto più lontane, dove sperare di poter trovare qualche stallo libero per posteggiare. Non è tutto poiché dopo l’una della notte ci dobbiamo alzare e andare a riprendere le auto oppure ci andiamo il giorno dopo quando dobbiamo utilizzarle per andare a lavorare”.
Per la verità il problema dei parcheggi, che di sera esplode, esiste anche nel resto della giornata. “Pur avendo gli stalli a noi riservati nel centro storico – hanno concluso i residenti – durante la giornata sono tanti gli automobilisti che per non pagare la sosta posteggiano in piazzetta sant’Anna dei Greci occupando i nostri posti. La carenza dei controlli, più volte auspicati, da parte delle istituzioni preposte non fa che aggravare il problema”.
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Auto fuori strada, due ragazzi rimasti feriti
Un incidente stradale si è verificato nella serata di ieri sulla provinciale adriatica nel tratto della litoranea tra Brindisi ed Apani, dove una Fiat Punto, per cause ancora in fase di accertamento, si è andata a schiantare contro un albero. I due ragazzi che erano a bordo sono rimasti intrappolati all'interno. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi ed equipe del 118. I vigili del fuoco hanno estratto i ragazzi e li hanno consegnati ai soccorritori che li hanno trasferiti presso l'ospedale Perrino di Brindisi. Qui sono stati sottoposti ad accertamenti. Sul luogo dell'incidente sono giunti i vigili urbani di Brindisi che lo hanno rilevato. (Foto archivio)
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SANITÀ BRINDISINA IN CRISI: FIALS SOLLECITA AZIONI CONCRETE
SANITÀ BRINDISINA IN CRISI: FIALS SOLLECITA AZIONI CONCRETE E ATTENZIONE AGLI EFFETTI DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
La FIALS esprime profonda preoccupazione per la grave situazione del sistema sanitario nella provincia di Brindisi e ritiene che sia giunto il momento di affrontare con urgenza le criticità che minano la qualità dell'assistenza ai cittadini. In primo luogo, la cronica mancanza di personale medico e infermieristico. Una carenza che non è solo un problema per chi lavora nel settore, ma ha conseguenze dirette sulla salute e sul benessere della popolazione. Le liste d'attesa si allungano ogni giorno di più ed il personale esistente è costretto a sopportare carichi di lavoro insostenibili. Questo sovraccarico non solo mette a rischio la qualità delle cure, ma compromette anche la sicurezza degli operatori e dei pazienti. Gli ospedali e le altre strutture sanitarie stanno operando al limite delle loro capacità, una situazione che non può essere ignorata ancora a lungo. Alla carenza di personale si aggiunge una direzione strategica che riteniamo inefficace ed inadeguata. Le scelte amministrative non tengono conto delle reali necessità del territorio e portano a una gestione inefficiente delle risorse umane e finanziarie. Manca una visione a lungo termine, e senza strategie adeguate, i problemi strutturali della sanità brindisina non possono che peggiorare.
Non solo. Siamo fortemente preoccupati per le potenziali conseguenze dell’autonomia differenziata sul sistema sanitario regionale. La prospettiva di una gestione autonoma, che potrebbe comportare contratti di lavoro differenziati, rischia di ampliare il divario già esistente tra le regioni del Nord e del Sud. Questa autonomia potrebbe portare a una frammentazione dei diritti e delle tutele per i lavoratori del settore, generando disuguaglianze territoriali che penalizzerebbero ulteriormente le aree meno sviluppate come la Puglia.
È fondamentale che le istituzioni e la cittadinanza prendano coscienza di queste problematiche. FIALS chiede un intervento deciso e concertato per affrontare le criticità della sanità in provincia di Brindisi. Solo riconsiderando le scelte strategiche attuali e valutando attentamente le implicazioni dell’autonomia differenziata, potremo evitare che le disuguaglianze territoriali si accentuino ulteriormente.
La situazione è grave e richiede risposte immediate. La qualità dell’assistenza sanitaria non può e non deve essere compromessa. FIALS è pronta a collaborare con tutte le parti coinvolte per cercare soluzioni efficaci che garantiscano un sistema sanitario efficiente, equo e in grado di rispondere adeguatamente alle necessità dei cittadini di Brindisi.
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Incidente stradale con due feriti condotti in ospedale
Un incidente stradale si è verificato nel pomeriggio di oggi lungo la statale 379, Brindisi-Bari, dove due mezzi, una Fiat 500 e un furgoncino, per cause ancora in fase di accertamento si sono scontrati. Nell'urto i due occupanti della Fiat 500 sono rimasti feriti e sono stati trasportati presso l'ospedale di Brindisi. Per i rilievi è giunta la Polstrada di Brindisi. (Foto archivio)
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Un uomo ha perso la vita in mare
Un uomo di 67 anni, nativo di San Pietro Vernotico, è deceduto oggi pomeriggio mentre era a pesca nella marina di Casalabate. Il corpo è stato recuperato in acqua. Sulla spiaggia sono giunti i carabinieri e i soccorritori del 118, ma per l'uomo un docente liceale in pensione non c'era più niente da fare. La salma è stata consegnata alla famiglia.
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GRANCHIO BLU: COLDIRETTI PUGLIA, RISCHIA DI RADDOPPIARE CONTO SALATO CAUSATO DA KILLER DEI MARI.
Rischia di raddoppiare se non verranno presi provvedimenti il conto salato pagato dal comparto della pesca a causa dell’invasione del granchio blu, il “killer dei mari” che devasta gli allevamenti di vongole e cozze ma facendo piazza pulita anche di ostriche, telline, altri crostacei e pesci come sogliole e cefali. E’ il bilancio stilato da Coldiretti Impresa al Villaggio di Venezia, dove per l’occasione è stata allestita un’esposizione delle specie più a rischio a causa dell’invasione del granchio blu, mentre i cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica hanno preparato una serie di ricette per valorizzare in cucina il temibile predatore, con la cattura per il consumo che è oggi la soluzione più valida per affrontare il problema.
In Puglia le coste sono a rischio, dalla laguna di Lesina e Varano – afferma Coldiretti Puglia -fino ai bacini retrodunali del Salento, con danni all’ecosistema, ma soprattutto alla pesca della paranza, decimata e resa invendibile dagli attacchi del granchio alieno. Il granchio blu, la specie aliena originaria delle coste Atlantiche dell’America, sta prendendo il sopravvento nei fondali delle coste dell’Adriatico – sottolinea Coldiretti regionale - spinta dai cambiamenti climatici dal riscaldamento delle acque che hanno reso i nostri ambienti più idonei alla sua sopravvivenza e proliferazione.
Una soluzione per contenere l’eccessiva diffusione del granchio può essere la sua pesca per il consumo. In questo modo – continua Coldiretti - sarebbe possibile trasformare quella che oggi è una calamità in un’opportunità, con l’inserimento nei menu a km zero, a partire dalle attività di ittiturismo, pescaturismo e dagli agriturismi sul litorale, nel rispetto delle normative territoriali. Il granchio blu vanta tra l’altro proprietà nutrizionali importanti, grazie a una presenza forte di vitamina B12, estremamente preziosa per l'organismo umano ma ha anche un sapore delicato e gustoso. I prezzi per chi vuole acquistarlo si aggirano intorno ai dieci euro al chilo. Ma c’è anche – aggiunge Coldiretti Puglia - il riutilizzo degli scarti di granchio blu, da cui si estraggono per esempio la chitina e il chitosano, sostanze molto utilizzate a scopo biomedico e nutraceutico come negli integratori alimentari.
Un comparto che potrebbe acquisire un’importanza sempre maggiore considerato che nel 2022 a livello mondiale, per la prima volta nella storia, l'acquacoltura ha superato la pesca di cattura come principale settore di produzione di animali acquatici, secondo l'ultimo rapporto pubblicato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao).
Dinanzi al dilagare di quella che viene elencata dalla scienza tra le peggior specie invasive introdotte nel Mediterraneo, con un gravissimo impatto sugli ecosistemi lagunari che è oggi solo la “punta dell’iceberg” di una vera e propria catastrofe ecologica, la soluzione è la promozione del consumo di granchio blu, con la creazione di una filiera che coinvolge pesca, grande distribuzione, ristoranti e agriturismi.
Al Villaggio di Venezia sono stati presentati alcuni piatti a base di granchio blu creati dalla fantasia dei cuochi pescatori e contadini di Campagna Amica. Un’opportunità che trova d’accordo il 54% degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata per l’occasione, tra un 8% che ha già messo nel piatto una pietanza a base di granchio blu e un 46% che sarebbe disposto a farlo, mentre un analogo 46% non li assaggerebbe.
L’obiettivo – conclude la Coldiretti – è contribuire a contenere l’eccessiva diffusione del granchio, che sta prendendo il sopravvento nei fondali delle nostre coste, individuando opportunità economiche per i territori duramente colpiti.
Pd. “Amministrazione di centrodestra irresponsabile. Dà priorità a poltrone anziché alla BMS”
La grave crisi politico-amministrativa nella maggioranza del Comune di Brindisi, avviata irresponsabilmente in queste settimane e che tarda ad essere ricomposta, ha compromesso in modo irrimediabile ogni possibile tentativo di individuare soluzioni concrete e definitive per azzardare una prospettiva seria per la Brindisi Multiservizi.
I ritardi accumulati a partire dall’assemblea dei soci di fine luglio 2023 e lo scarso coraggio evidenziato con le non-decisioni, hanno aggravato il quadro economico-finanziario della partecipata. È utile ricordare come il sindaco Marchionna, durante il consiglio comunale di dicembre sul bilancio preventivo 2024, avesse rassicurato tutti i consiglieri che entro i primi giorni del successivo gennaio 2024 avrebbe portato in discussione il piano industriale della BMS. Da quella promessa sono trascorsi ben 7 mesi e 4 proposte di piano industriale senza vedere una, benché minima, soluzione.
Non possiamo sottacere la superficialità e l’incoscienza amministrativa con cui si è trattato un dossier particolarmente spinoso come il salvataggio della partecipata comunale che ha accumulato un deficit di circa 3 milioni di euro.
Il fattore tempo è determinante, poiché, a oltre metà anno 2024, nessuna di tutte le misure previste nella bozza di piano industriale, peraltro ancora in fase interlocutoria, è stata attivata. Non abbiamo nessuna notizia degli abbonamenti dei parcheggi per i residenti del centro, non sono state attivate le procedure né per il partenariato pubblico/privato per l’efficientanento energetico degli immobili comunali né per i sistemi di rilevamento per la sosta, solo per fare qualche esempio. E il nuovo parcheggio nei pressi dell’aeroporto, presentato in pompa magna come una soluzione, rischia di trasformarsi in un peso in quanto non ancora utilizzabile e privo delle necessarie procedure di esproprio nonché di sistemazione definitiva con l’asfalto.
Insomma, anche i contributi per il miglioramento del piano industriale che, con responsabilità, le minoranze hanno consegnato all’amministrazione comunale sono stati vanificati e neutralizzati dall’imprudenza, dall’approssimazione e dal dilettantismo amministrativo.
Le criticità finanziarie della BMS dovevano rappresentare la priorità delle priorità dell’amministrazione comunale di centrodestra che invece ha preferito litigare per le poltrone e per la giunta aprendo una crisi al buio e rischiando di compromettere definitivamente il destino di 150 dipendenti e delle loro famiglie.
La nostra pazienza è finita, i partiti e gli amministratori di centrodestra si assumano le proprie responsabilità politiche ed amministrative una volta per tutte se ne sono capaci.
Partito Democratico, Alleanza Verdi/Sinistra-Brindisi Bene Comune, Impegno per Brindisi, Attiva Brindisi, Movimento 5 Stelle, Movimento Regione Salento, Uguaglianza Cittadina, Gruppo misto.
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