Redazione

Urgono chiarimenti in merito alla cessione di attrezzature sportive di proprietà del Comune di Brindisi ad altri enti”. In seguito ai ritardi nella ristrutturazione della pista di atletica leggera di Brindisi che si stanno protraendo più del dovuto, è emerso che parte dell'attrezzatura, inclusi il materasso del salto in alto e altri strumenti sportivi di valore significativo, è stata trasferita in una struttura comunale di Oria, accessibile solo mediante pagamento di un ticket.

Questi beni, di proprietà del Comune di Brindisi, rappresentavano una risorsa fondamentale sia per gli atleti locali e sia per i componenti delle forze dell'ordine e militari e i giovani impegnati in prove fisico-attitudinali. Perciò allo stato attuale risulta davvero paradossale che gli atleti di Brindisi rischino di trovarsi nella posizione di dover pagare un obolo per utilizzare attrezzature che appartengono alla propria comunità.

A fronte di questa situazione, dunque, sorgono numerosi interrogativi a partire dall’esistenza di un accordo ufficiale, a titolo oneroso o gratuito, tra le parti coinvolte, che specifichi i dettagli sull'attrezzatura, il suo valore e le condizioni di utilizzo.

Inoltre un altro aspetto da chiarire è il motivo per il quale le attrezzature non siano state trasferite in un’altra struttura sportiva cittadina, che avrebbe permesso un accesso diretto e senza costi per gli atleti brindisini, che al momento si trovano penalizzati da costi e distanze per accedere all'impianto di Oria.

Al fine di avere risposte chiare e tempestive dal Sindaco a tutela dei diritti degli atleti di Brindisi e per avere notizie certe in merito alle attrezzature sportive patrimonio della nostra comunità, abbiamo depositato un’interrogazione consiliare che verrà illustrata nel prossimo consiglio comunale.

Francesco Cannalire, Alessio Carbonella e Denise Aggiano consiglieri comunali PD Brindisi

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Il nucleo di polizia giudiziaria del Comando della Polizia Locale di Mesagne ha deferito alla Procura della Repubblica di Brindisi un uomo di 72 anni che in violazione delle prescrizioni previste dall art 318 bis del decreto legislativo 152/06 ha abbandonato rifiuti in agro del Comune di Mesagne. L attività di indagine, partita dal ritrovamento dei rifiuti in  c.da Tobiano, ha permesso di accertare che l uomo aveva trasportato ed abbandonato rifiuti derivanti da piccoli lavori edili eseguiti su un abitazione di San Donaci.L ipotesi di reato e' quello previsto dall art 6 ter comma 1 del decreto legge n 105/2023 convertito in legge n 137/2024. La polizia locale di Mesagne continuerà a monitorare anche a mezzo di videocamere il territorio di Mesagne al fine di reprimere atti contrari alle norme di legge in materia ambientale che deturpano il territorio.

Sono in corso inoltre ed in collaborazione con l ufficio ambiente del comune e la società che gestisce l appalto della raccolta dei rifiuti una serie di controlli sul corretto conferimento dei rifiuti da parte dei singoli utenti ed in particolare dei condomini e degli esercizi pubblici. Si raccomanda ai cittadini di rispettare le norme in materia di conferimento rifiuti perché oltre ad evitare sanzioni contribuiranno a rendere sempre più pulita ed ordinata la città di Mesagne

Una città bloccata per dei lavori stradali infiniti. Tanti i problemi che stanno causando: da quelli alla regolare percorribilità stradale, con gli automobilisti costretti a fare giri infernali, a quelli economici, per quei commercianti che hanno le attività nell’area interessata e che hanno visto i loro ricavi colare a picco. La preoccupazione dei non addetti ai lavori è che al momento non si intravede il “fine lavori”. Lo scenario è quello di via Marconi, a Mesagne, mentre i lavori sono quelli della ristrutturazione della fogna bianca che dovrebbe permettere il deflusso di una maggiore quantità di acqua pluviale evitando l’allagamento di interi rioni. Nell’aprile scorso i lavori furono bloccati poiché nell’attraversare piazza San Michele Arcangelo riaffiorò un’antica tomba messapica con un corredo funerario integro. L’antico manufatto, databile al IV – III secolo avanti Cristo, fu studiato per alcune settimane e fu visitato da diverse scolaresche. Trascorsa l’estate, e ricevuto il nulla osta da parte della Soprintendenza ai Beni culturali, i lavori ripresero e dalla piazza si incanalarono in via Carducci. Ma a settembre mentre erano giunti all’intersezione con via Marconi ci fu un altro stop. Questa volta lo scavo aveva intercettato la condotta principale che rifornisce di gas la città.

Pertanto ci furono altre settimane di blocco dei lavori mentre i tecnici trovavano una soluzione per aggirare il gasdotto ed evitare di doverlo spostare con un aggravio di costi e di tempi. Risolto questo problema fu ripreso lo scavo per altre settimane fino a quando un banco di roccia ne ha bloccato, nei pressi dell’incrocio con via Confalonieri, nuovamente il percorso. “Stiamo periziando la zona per aggiornare il computo metrico dei lavori di scavo poiché lo scasso in roccia ha un prezzo differente da quello di terra friabile”, hanno spiegato dall’ufficio Tecnico del comune di Mesagne. A questo punto facciamo un riepilogo di costi e tempi. Secondo il cartello dei lavori affisso nel cantiere i lavori sono stati consegnati il 28 ottobre 2023 e dovevano terminare dopo 180 giorni: cioè il 24 aprile 2024. L’importo iniziale dei lavori era di 853.310 euro che con un ribasso del 29,93% erano divenuti di 602.593 euro. Dal termine ufficiale dei lavori, cioè il 24 aprile, sono trascorsi altri 7 mesi, poco più di 200 giorni, e ancora non si intravede la fine dei lavori. Alcuni commercianti ieri mattina erano davanti alla canalizzazione a guardare l’ennesimo stop. “In questi mesi di scavo della condotta le nostre attività hanno dimezzato i ricavi, i clienti hanno preferito dirigersi altrove per i loro acquisti – hanno spiegato – ci siamo rivolti ad alcuni legali, ma la necessità di realizzare un’opera di primaria importanza per la sicurezza della città ha la priorità sui disagi. Di certo c’è che se questa situazione non è risolta in pochi giorni ci salta anche il Natale. Intanto, noi dobbiamo pagare i fornitori, poiché la merce contrattualizzata mesi fa ci è stata consegnata regolarmente, poi ci sono gli affitti, i servizi e le tasse”. A questo punto nei commercianti una domanda è sorta spontanea: “Possibile che prima di iniziare questi lavori, particolarmente importanti e difficili, non si siano state consultate le mappe dei sottoservizi e letto le relazioni geologiche che fotografano il terreno e permettono di pianificare i lavori a tavolino?”.

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Per i cultori dei funghi e per gli appassionati della natura, tornano a Mesagne la mostra del fungo e il convegno di micologia.

L’attesa XXIV edizione dell'iniziativa, arricchita dalla mostra fotografica delle orchidee spontanee che crescono sul territorio brindisino, si svolgerà sabato 16 domenica 17 novembre presso l'Auditorium del Castello. Sabato 16 novembre, dopo i saluti istituzionali, interverrà come relatore Nicolò Oppicelli, noto micologo, giornalista, divulgatore scientifico e collaboratore della trasmissione “Geo” su Rai 3. Domenica, a partire dalle ore 18, interverranno gli esperti Carlo Agnello e Vincenzo Curcio. L’evento è organizzato dal Gruppo Micologico Naturalistico “Claudio Dipietrangelo” di Mesagne, con il patrocinio del Comune di Mesagne. 

La mostra potrà essere visitata sabato dalle ore 17 alle ore 22; domenica, mattina dalle ore 09:00 alle ore 12:30 e pomeriggio dalle ore 15:00 alle ore 22:00. L’ingresso è gratuito.

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È stato inviato ai Presidenti delle Regioni un documento per evidenziare le gravi criticità emergenti dalla bozza del nuovo Nomenclatore Tariffario per la Sanità, che stabilisce le tariffe di rimborso per le prestazioni ambulatoriali e di laboratorio”. Confcommercio Brindisi Salute  manifesta “preoccupazione per l’insostenibilità economica che il nuovo tariffario comporta, a danno della continuità dei servizi e del diritto alla salute”.
Punti principali:
 
1. tariffe insufficienti: le nuove tariffe non coprono i costi reali delle prestazioni, risultando in una perdita operativa per le strutture pubbliche e accreditate, soprattutto nelle Regioni economicamente più vulnerabili. Questo mette a rischio la sostenibilità delle strutture e la capacità di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA);
2. impatto sulle strutture private e sull’occupazione: le tariffe inadeguate minacciano l’attività delle strutture accreditate, che potrebbero ridurre i servizi o uscire dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), con ripercussioni negative sull’occupazione e sulle liste d’attesa;
3. rischio di disparità regionali: l’integrazione regionale delle tariffe, necessaria per coprire le spese, crea disparità territoriali e violazioni del principio di uguaglianza, generando un SSN a due velocità in base alla Regione di residenza;
4. effetti sui fornitori e qualità delle cure: la pressione finanziaria costringerebbe le strutture a ridurre l’acquisto di materiali di qualità e il personale, abbassando la qualità complessiva dei servizi sanitari.
Confcommercio Brindisi nella sua sezione salute  chiede “una revisione del Nomenclatore affinché le tariffe siano commisurate ai costi reali, preservando la sostenibilità delle strutture sanitarie e garantendo l’universalità del sistema sanitario italiano”. Pertanto si fa un appello al Sottosegretario alla salute Dott. Marcello Gemmato di aprire con un urgenza un tavolo di concertazione per la rivisitazione delle tariffe . 

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Sono 38 i vini DOP e IGP che posizionano la Puglia al quinto posto in Italia per prodotti certificati con un valore di 631 milioni di euro pari al 93,1% del paniere IG del Paese, un gradimento che i consumatori confermano anche sul fronte della qualità, facendola salire al quarto posto della top ten delle regioni con i vini rosati e al quinto per i vini rossi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione del confronto organizzato a Gioia del Colle, in collaborazione con il Comune e il Consorzio di Tutela Vini DOC di Gioia del Colle, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Giovanni Mastrangelo, sindaco di Gioia del Colle, Pasquale Petrera, vicepresidente Consorzio DOP Primitivo di Gioia del Colle, Mirko Raguso, presidente Provinciale Coldiretti Bari, Felice Adinolfi dell’Università di Bologna, Riccardo Fargione, direttore del Centro Studi Divulga, Domenico Bosco, responsabile settore vino Coldiretti e Donato Pentassuglia, Assessore Agricoltura Regione Puglia.

“L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini contro i tentativi in atto di demonizzazione di un prodotto che fa parte a pieno titolo della Dieta mediterranea – ricorda Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia - considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tutti gli alimenti a partire dal bicchiere di rosso o di bianco ai pasti i cui effetti benefici sono stati raccontati nel corso dei secoli. Se gli italiani continuano a far segnare record di longevità rispetto agli altri popoli un motivo ci sarà”.

“Il rischio paradossale di alcune politiche europee, come il tentativo di apporre sulle bottiglie delle etichette allarmistiche adottato in Irlanda, è – aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – quello di trovare gli scaffali vino “bollato” con scritte terroristiche accanto a cibi e bevande ultraprocessate, che non hanno niente di naturale, ma che magari vantano bollini verdi e claim positivi, nonostante gli ormai sempre più evidenti e riconosciuti effetti dannosi sulla salute”.

Bene in questo scenario la riforma delle Indicazioni geografiche (IG) dopo due anni di negoziato, con un nuovo quadro giuridico che prevede una procedura semplificata per la registrazione con l’unificazione delle norme attualmente in vigore per i tre settori, alimentare, vino e alcolici. Riducendo i tempi si punta all’obiettivo di aumentare il numero di produttori del sistema Ig. E’ prevista poi una maggiore tutela delle Ig come ingrediente in un prodotto trasformato e in particolare on line. La protezione ex-officio varrà anche nei domini internet.

Viene riconosciuto il valore delle pratiche sostenibili (ambientale, economica e sociale) compreso il benessere animale. La sostenibilità diventa così un ulteriore elemento di valorizzazione delle Ig. Il provvedimento attribuisce maggiore potere ai gruppi di produttori Ig che possono anche istituire un sistema volontario finalizzato a rafforzare la posizione nella catena del valore. Introdotto l’obbligo di indicare nell’etichetta di una Dop o Igp del nome del produttore per garantire così la massima trasparenza ai consumatori.

La riforma semplifica e tutela ed è importante – conclude la Coldiretti – per lo snellimento delle procedure, i maggiori poteri ai consorzi di produttori, una tutela rafforzata, in particolare nel commercio online, e il divieto all’uso di menzioni generiche che emulano le indicazioni geografiche di altri Stati membri.

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Con l’approssimarsi della fine dell’anno torna a mettersi in moto il percorso di avvicinamento al “TUFFO DI CAPODANNO” che, forte di una storia consolidata e carica di record ed emozioni, si appresta a festeggiare, con tutta una serie di novità, il 15° anno di vita.

Un compleanno speciale per la XV Edizione che, a proposito di novità, sarà caratterizzata dalla partecipazione di Don Cosimo Schena in qualità di testimonial d’eccezione che accompagnerà l’evento in tutte le sue fasi.

L’iniziativa senza scopo di lucro da sempre legata alla solidarietà e la cui organizzazione è firmata dal gruppo “Summer Time – Animazione & Spettacolo” di Ilaria Lenzitti e Nico Lorusso rappresenta ormai, da oltre dieci anni, un passaggio immancabile della tradizione brindisina.

La goliardata tutto cuore, che può contare su un gruppo organizzativo formato dai brindisini Alessandro Barba,  Monica Buonasperanza, Alberto Capriati, Alessandro Cazzato e Maria Grazia Chiechi, riprenderà ufficialmente domenica 1 dicembre 2024 con l’avvio delle iscrizioni per la XV Edizione del “TUFFO DI CAPODANNO”, grazie all’illustre partenariato del Main Sponsor DealGroup Brindisi by ALLEGRINI e la collaborazione di “Puliamoilmare Brindisi” rappresentato da Alessandro Barba, Il Nautilus di Salvatore Carruezzo e “Uniti per lo Sport” Brindisi del Presidente Carmine Iaia. Si rinnova per l’occasione la collaborazione con  l’Associazione “Volare in Salento” del Presidente Diego Provinzano, specializzata in voli panoramici condivisi che, salvo condizioni meteorologiche avverse, tornerà con i propri mezzi aerei a sorvolare la Conca con a bordo macchina fotografica e telecamera pronte a catturare le suggestive immagini dei momenti più significativi dell’evento.

Un’altra importante novità è rappresentata dalla location di raccolta iscrizioni: sarà infatti il punto Cisalfa Sport di Brindisi all’interno del parco commerciale Brin Park ad ospitare le adesioni per l'edizione 2025. In uno stand allestito per l'occasione, fino al 31 dicembre 2024 tutti gli appassionati dei bagni fuori stagione, i simpatizzanti dell'iniziativa, i neofiti e i curiosi potranno ricevere informazioni in base al seguente calendario: dall'1 al 22 dicembre dal lunedì al giovedì ore 17:30-20:00 (solo pomeriggio) mentre dal venerdì alla domenica ore 10:30-12:30/17:30-20:00 (mattina e pomeriggio), mentre dal 23 dicembre dal lunedì alla domenica 10:30-12:30/17:30-20:00 (mattina e pomeriggio) e, volendo, potranno partecipare alla consueta raccolta fondi anche con una semplice offerta.
A coloro che invece aderiranno all'iniziativa, come ogni anno, in cambio di una piccola donazione gli organizzatori consegneranno la maglia della quindicesima edizione e il biglietto della lotteria per l'assegnazione di simpatici premi e gadget offerti da negozianti e artigiani di Brindisi. Sarà tuttavia possibile iscriversi fino alle ore 10 del 1° gennaio 2025 direttamente alla “Conca”.  Per informazioni sul progetto e sulle modalità di partecipazione è possibile contattare i numeri 393/58.21.619 - 329/80.59.256.

L'iniziativa prosegue quindi il suo legame con la solidarietà e anche in questa occasione ha individuato un nuovo beneficiario. La raccolta fondi dell’edizione 2025 sarà destinata a beneficio delle ragazze e dei ragazzi con autismo e delle loro famiglie con particolare riferimento al Progetto “Home Lab - Visioni inclusive” a cura di ANGSA - Associazione Nazionale Genitori perSone con Autismo Brindisi.

Resta ben saldo, ormai da 9 anni, anche il “Gemellaggio Morale” con il Tuffo di Capodanno – Città di Viareggio organizzato in Toscana dall’Asd Escape Tuscany Triathlon  del Presidente Aldo Angeli, che ha ideato l’ormai ‘famosa’ cuffia con il motto “Hai Freddo?…STAY HOME”.

Il “TUFFO DI CAPODANNO” ha permesso alla città di Brindisi di collocarsi di diritto tra le città mondiali che festeggiano eccentricamente il primo giorno dell’anno nuovo, una tra le poche a prevedere in ogni edizione la raccolta fondi da devolvere ad un progetto sociale. Un modo alternativo di festeggiare il capodanno, aperto a tutta la cittadinanza e spettacolo unico ed imperdibile per quanti vi assistono come spettatori. Per chi non potrà raggiungere la Conca, potrà seguire la Diretta Tv sull’emittente Antenna Sud, media partner dell’evento per il 7° anno consecutivo.

  La manifestazione avrà inizio a partire dalle ore 10:30 del 1° gennaio 2025 con la presentazione curata dal giornalista brindisino Nico Lorusso. Alle ore 11:00, dopo la benedizione delle acque, il conto alla rovescia e il caratteristico momento del tuffo, aperto a tutti gli interessati e a quanti vogliono provare l’ebbrezza di un bagno in mare in pieno inverno. Al termine un “Brindisi” collettivo come augurio per tutti.

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È iniziato il conto alla rovescia per l’atteso gran finale di “Giallo e Nero di Puglia, il festival letterario organizzato dalla Fondazione Nuovo Teatro Verdi con il Comune di Brindisi. Due giorni, venerdì 29 e sabato 30 novembre al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi, per un appuntamento rivolto agli  appassionati del genere giallo-noir-thriller e non solo. L’ingresso è gratuito. Per la serata del 30 novembre, che avrà inizio alle ore 20.30, è richiesta la prenotazione sulla pagina rebrand.ly/GialloNeroPuglia al fine di garantire la migliore accoglienza e assicurare una partecipazione ampia a un evento tanto atteso.

Si comincia il 29 novembre alle ore 9.30 e i protagonisti saranno i ragazzi delle scuole medie di Brindisi, coinvolti nella sezione Junior del concorso. Una giuria composta da 19 giovani lettori avrà il compito di decretare il miglior giallo per ragazzi del 2024. Le opere finaliste sono “Omicidio al Castello di Fausto Vitaliano (Edizioni Piemme), “Alex e i cattivi pensieri di Andrea Biscaro (Giunti Editore) e “Silvia Spider e il ragazzo scomparso di Gabriella Genisi e Antonio Laudati (Edizioni Piemme). La matinée permetterà agli studenti di interagire direttamente con gli autori attraverso le domande e i segreti che si celano dietro la costruzione di una trama mozzafiato. L’obiettivo è accendere la passione per la lettura e stimolare la creatività dei giovani, portandoli a comprendere il valore dell’immaginazione e della narrazione.

La serata del 30 novembre, a partire dalle ore 20.30, sarà invece dedicata ai cinque finalisti della sezione editi del festival. Sul palcoscenico del Verdi le storie dei romanzi finalisti prenderanno vita attraverso le interviste agli autori della coordinatrice del festival, Regina Cesta, accompagnate dalle note della musica di Stefania Dipierro Dario Skèpisi. Sarà un momento in cui parole e suoni si fonderanno per creare un’esperienza immersiva che terrà il pubblico con il fiato sospeso. In gara per il titolo di vincitore dell’edizione 2024 di “Giallo e Nero di Puglia sono i seguenti romanzi: “La star di Francesca Bertuzzi (Giunti Editore), “Il taglio freddo della luna di Piera Carlomagno (Solferino Editore), “Abbaiare alla luna di Valeria Corciolani (Indomitus Publishing), “È così che si muore di Giuliano Pasini (Edizioni Piemme) e “L’ombra della solitudine di Paolo Roversi (Marsilio). Partner della serata Cantine Risveglio. Ognuno dei romanzi disegna un viaggio unico nell’universo del mistero, con storie sapientemente costruite e personaggi indimenticabili che incarnano il meglio della narrativa noir contemporanea.

Giallo e Nero di Puglia” si propone come un contrappunto necessario in un’epoca dominata dall’intrattenimento veloce e visivo: riporta la parola scritta al centro, esaltando la potenza delle storie e la loro capacità di trasformare chi le vive. La Fondazione Nuovo Teatro Verdi, attraverso la creazione di uno spazio culturale, contribuisce a costruire un’esperienza capace di coinvolgere e spingere la comunità a riscoprire il piacere del pensiero critico e della narrazione condivisa. Un festival che non si accontenta di essere solo un evento, ma si fa portavoce di un'idea: la lettura non è un passatempo, ma un viaggio che sorprende, ispira e lascia tracce profonde.

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Negli ultimi giorni sono emerse le ennesime significative tensioni e divergenze all’interno della maggioranza. L’occasione, questa volta, è nata dalla apertura della ormai nota selezione pubblica per l’individuazione di un Dirigente Amministrativo, con rapporto di lavoro a tempo determinato, cui affidare la direzione del Settore "Programmazione Economica e Sviluppo". Sul punto abbiamo avuto già modo di manifestare tempestivamente tutte le nostre perplessità, ma ancor più grave appare la totale instabilità manifestata da questa Amministrazione, oramai quotidianamente bersaglio di fuoco amico dall’interno e dall’esterno delle mura del palazzo di Città. Confronti come quello che sta “appassionando” la stampa da qualche giorno sono mortificanti ed andrebbero risolti una volta per tutte nella riservatezza delle stanze di maggioranza, piuttosto che ammorbare una città già sfiancata da questioni ben più vitali, su cui l’attenzione di chi ci governa dovrebbe essere costantemente su livelli di guardia. Al contrario le continue beghe, i dibattiti e i toni sempre accesi e le posizioni pubbliche palesemente contraddittorie non fanno che alimentare l’incertezza e i timori dei brindisini. Questi conflitti di basso livello stanno di fatto compromettendo da tempo l’efficacia e l’incisività di questa Amministrazione, sottraendo tempo prezioso ai veri tempi cruciali di questo delicatissimo momento storico, legittimando interrogativi sempre più gravi in ordine alla stabilità politica nel breve periodo. La assoluta mancanza di coesione nella maggioranza appare sempre più insanabile – con incredibile buona pace di parte della stessa – e le conseguenze sono sotto gli occhi di una città che meritava e merita di meglio.Negli ultimi giorni sono emerse le ennesime significative tensioni e divergenze all’interno della maggioranza. L’occasione, questa volta, è nata dalla apertura della ormai nota selezione pubblica per l’individuazione di un Dirigente Amministrativo, con rapporto di lavoro a tempo determinato, cui affidare la direzione del Settore "Programmazione Economica e Sviluppo". Sul punto abbiamo avuto già modo di manifestare tempestivamente tutte le nostre perplessità, ma ancor più grave appare la totale instabilità manifestata da questa Amministrazione, oramai quotidianamente bersaglio di fuoco amico dall’interno e dall’esterno delle mura del palazzo di Città. Confronti come quello che sta “appassionando” la stampa da qualche giorno sono mortificanti ed andrebbero risolti una volta per tutte nella riservatezza delle stanze di maggioranza, piuttosto che ammorbare una città già sfiancata da questioni ben più vitali, su cui l’attenzione di chi ci governa dovrebbe essere costantemente su livelli di guardia. Al contrario le continue beghe, i dibattiti e i toni sempre accesi e le posizioni pubbliche palesemente contraddittorie non fanno che alimentare l’incertezza e i timori dei brindisini. Questi conflitti di basso livello stanno di fatto compromettendo da tempo l’efficacia e l’incisività di questa Amministrazione, sottraendo tempo prezioso ai veri tempi cruciali di questo delicatissimo momento storico, legittimando interrogativi sempre più gravi in ordine alla stabilità politica nel breve periodo. La assoluta mancanza di coesione nella maggioranza appare sempre più insanabile – con incredibile buona pace di parte della stessa – e le conseguenze sono sotto gli occhi di una città che meritava e merita di meglio.

CONSIGLIERI COMUNALIDiego RachieroPasquale LupertiMichelangelo Greco

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SLA. Amati: “Da oggi test genetici obbligatori per utilizzo terapie più avanzate. Un altro grande passo avanti” 

“Da oggi, gli specialisti neurologi hanno l’obbligo di sottoporre a test genetico i malati di SLA, affinché possano essere somministrate le terapie più avanzate ai pazienti con malattia con origine eredo-familiare. È stato infatti approvato dalla ASL di Bari il protocollo operativo previsto dalla legge regionale approvata nel maggio scorso all’unanimità dal Consiglio regionale. Un altro grande passo in avanti.” 

Lo comunica il consigliere e assessore regionale Fabiano Amati.

“La legge riguarda la Sclerosi laterale amiotrofica – SLA e in particolare i test genetici, per meglio precisare la diagnosi di malattia e conseguire maggiore efficacia terapeutica per i casi con causa genetica e così utilizzare i nuovi farmaci a disposizione. 
In questo senso, emerge l’obbligo della prescrizione di test genetico, salvo espressa rinuncia della persona interessata o di chi ne abbia la facoltà legale, per individuare eventuali mutazioni dei geni SOD1, FUS, C9ORF e TDP43, ovvero di ulteriori geni individuati nel corso dei prossimi anni e sulla base di nuove e ulteriori innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Il Laboratorio di medicina genomica competente sarà quello dell’ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara.
Pur non essendovi ad oggi cure definitive per la SLA, il miglioramento delle terapie di supporto ha significativamente aumentato l'attesa di vita, per cui è una stima attendibile quella di una prevalenza di circa 8-10 casi di SLA ogni 100.000 abitanti, che, nella nostra Regione, porta ad un numero totale sino a circa 400 malati di SLA.
Nonostante gli sforzi degli ultimi decenni, attualmente non esiste una terapia risolutiva per la SLA e la presa in carico dei pazienti si focalizza sull’attenuazione dei sintomi e sulle cure palliative. In termini generali, sino al 2024 l’unico farmaco approvato per il trattamento della SLA in Italia era il Riluzolo, che permette di ritardare l’uso della ventilazione assistita e di estendere lievemente la sopravvivenza dei pazienti.

Genetica della SLA
Una chiara causa genetica è identificabile solo nel 10-15% dei casi di SLA. Sino a pochi anni fa tale identificazione, pur importante per la definizione di un rischio familiare e/o riproduttivo, non aveva carattere di priorità/urgenza non essendovi alcuna relazione specifica con il trattamento.
Negli ultimi anni vi sono state novità importanti. 
La FDA nel 2023 e, più di recente il 30 Maggio 2024 la Commissione Europea (CE) hanno concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco Tofersen per il trattamento di pazienti adulti affetti da SLA associata a mutazione del gene SOD1 (SOD1-SLA). Tofersen è il primo trattamento specificamente mirato a una causa genetica della SLA ad essere stato approvato nell’Unione Europea.
Il trattamento si basa sull’utilizzo di nucleotidi antisenso (ASO). Gli ASO sono acidi nucleici corti a singolo filamento che legano specificamente l'mRNA per alterare l'elaborazione o indurre la degradazione tramite RNasi H. Gli ASO degradano l'mRNA tramite RNasi H1 sia nel citoplasma che nel nucleo, riducendo la sintesi proteica e avendo un impatto benefico sulle malattie neurodegenerative.
Gli studi di fase hanno confermato la sicurezza di impiego e, successivamente, di efficacia del Tofersen. Gli ASO mirati a SOD1 e C9orf72 nella SLA hanno mostrato efficacia nel ridurre i livelli di mRNA e proteine.
Purtroppo, solo una parte delle forme genetiche di SLA presenta mutazioni nel gene SOD1, per cui nel complesso i pazienti che potrebbero essere sottoposti alla terapia con mutazioni per SOD1 sono il 12-15% dei casi familiari (familiari 10% del totale, per cui in assoluto l’1% dei casi) e l’1-2% dei casi sporadici per un totale che si colloca al 2-3%. In Puglia si tratterebbe nel complesso di 10-12 pazienti, un numero esiguo la cui identificazione, tuttavia, si rivela di estrema importanza.
A ciò va aggiunta la necessità di identificazione dei pazienti con mutazioni di C9orf72 per i quali sono in corso trials clinici accessibili anche nel nostro paese.
Sebbene i test genetici siano in linea di principio accessibili alle persone affette da SLA in Italia, in termini pratici esistono diverse barriere per l'analisi genetica molecolare:
1) Fino a poco tempo fa, i test genetici erano sostanzialmente limitati alla SLA familiare. Inoltre, le linee guida nazionali per la diagnosi e il trattamento della SLA non avevano ancora approvato i test genetici per la SLA sporadica. Solo con l'introduzione del Tofersen, i test genetici per la SLA sono stati gradualmente introdotti nella pratica clinica, ma non sono ancora stati universalmente stabiliti;
2) Il processo di riferimento dai centri SLA ai consulenti genetici pone una barriera amministrativa o logistica per alcuni pazienti e le loro famiglie;
3) Gli appuntamenti con i consulenti genetici sono limitati e possono tradursi in liste di attesa fino a diversi mesi.
Per abbassare le barriere all'ingresso nell'indagine genetica, in alcuni paesi è stato introdotto un programma di screening delle mutazioni come corsia preferenziale per i test genetici. Ad esempio negli 11 centri SLA specializzati in Germania, il programma di screening genetico è stato aggiunto allo standard di cura dei test genetici e della consulenza. Il programma comprende l'indagine genetica di SOD1, FUS, C9orf72 e TARDBP, e una gestione delle informazioni genetiche incentrata sul paziente.
"Anche per questa ulteriore novità ringrazio Mattia Gentile, per la costante consulenza scientifica e genetica, e Giancarlo Logroscino per la consulenza neurologica.”

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