Redazione

Anche due realtà della Puglia prenderanno parte alla prima edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri, promosse in tutta Italia nel fine settimana del 2 e 3 aprile dall’Associazione Nazionale Case della Memoria. La volontà dell’associazione, che mette in rete 90 case museo in 13 regioni italiane, è stata quella di unire per due giorni lo Stivale sotto la stessa insegna: valorizzare la memoria del passato. Per questo l’invito è stato esteso a tutte le case dei personaggi illustri italiani, non solo quelle facenti parte delle Case della Memoria.

Ingresso gratuito quindi in due case museo pugliesi. La prima è la Casa d'Artista Cosimo Della Ducata a Lecce, dichiarata di interesse culturale dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Ideata dai coniugi Cosimo e Rachele come abitazione con studio e laboratorio d'arte, oggi è una "living gallery" che raccoglie una collezione privata di circa mille opere tra pitture, sculture, disegni, bozzetti e opere rimaste incompiute create dall’artista salentino, oltre a una raccolta documentativa, epistolare e fotografica.

Nei due giorni si potrà visitare anche la Pinacoteca Comunale "Michele de Napoli" di Terlizzi (Ba) inaugurata il 1° ottobre del 1898, come da precise disposizioni testamentarie dell’artista, nel palazzo donato al Comune da Michele de Napoli. Qui sono raccolti i numerosi disegni, studi preparatori, bozzetti, quadri dell’artista pugliese. Sono oltre mille le opere lasciate alla città natale che si potranno visionare: il più importante e ricco insieme riconducibile ad un unico artista in Puglia. Un significativo esempio della cultura artistica e museografica del tardo Ottocento.De_Napoli_pinacoteca_terlizzi.JPG

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Ieri pomeriggio, presso la sala Mario Marino Guadalupi del Comune di Brindisi si è svolto un incontro convocato dal Sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, per un confronto tra i rappresentanti Enel e le organizzazioni sindacali, tra le quali il Cobas, e le associazioni datoriali del territorio.

Nell’ambito dell’incontro Enel ha presentato un piano di investimenti in alternativa alla ormai ineluttabile chiusura della centrale Federico II entro il 2025.

Enel ha prospettato il suo piano di investimenti che prevede di puntare energie rinnovabili, in sistemi di accumulo dell’energia e nella logistica accompagnato da un cronoprogramma fino alla phase out del carbone che avverrà, appunto, nel 2025.

Fin qui nulla di nuovo per il Sindacato Cobas perché il piano dell’Enel su Brindisi e sugli altri siti interessati dallo spegnimento definitivo delle centrali a carbone, è perfettamente in linea con le dinamiche planetarie verso l’abbandono progressivo delle fonti fossili in funzione della lotta ai cambiamenti climatici.

Il Cobas non è rimasto sorpreso dalla presentazione di questo piano “rivoluzionario” dell’Enel.

Forse il piano dell’Enel può apparire rivoluzionario per quanti oggi, con stupore e meraviglia, stanno riscoprendo che un’altra via è possibile per abbandonare via via le produzioni energetiche da fossile a Brindisi.

Anzi, per questo sì che è stato sorprendente perché il piano Enel coincide con quanto il Cobas ha sempre proposto da almeno due anni a questa parte. 

Sia stata coincidenza o sia stata telepatia poco importa.  

Infatti, nel piano, Enel prevede una serie di passaggi e i più importanti sono gli interventi per la realizzazione di nuovi insediamenti produttivi, sia per quanto riguarda le rinnovabili che per quanto riguarda la logistica, che reimpiegano e riqualificano le maestranze dell’indotto della centrale con una sorta di clausola di salvaguardia per assicurare la continuità occupazionale.

Enel prevede pure lo smantellamento (forse parziale) degli impianti della centrale di Cerano e delle aree di sua pertinenza della centrale di Brindisi nord. 

Enel, sempre nel suo piano, prevede la formazione specialistica del personale con corsi per installatori di pannelli fotovoltaici, prevede lo sviluppo delle tecnologie sulle rinnovabili con partenariati con scuole, università, istituti di ricerca e altre aziende specializzate nel settore, prevede lo sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili.

Né più e né meno di quanto il Cobas ha cominciato a dire dal almeno due anni, a partire da una manifestazione proprio sotto la centrale di Cerano il 24 ottobre del 2020, perché fortemente preoccupato dalla mancanza di una discussione vera sul futuro occupazionale dei lavoratori addetti, diretti e indiretti, subito dopo lo spegnimento della centrale a carbone.

Rispetto al bilancio sostanzialmente positivo dalla proposta avanzata da Enel, che per gli ovvi motivi non poteva andarsene da Brindisi senza colpo ferire, rimane il nodo da sciogliere della stima reale di tutti il lavoratori interessati rispetto alla ricollocazione annunciata dalla stessa Enel per vedere se i numeri coincidono effettivamente tra i lavoratori ad oggi impegnati nelle attività lavorative della centrale Federico II e i lavoratori che saranno ricollocati sui programmi di investimento prospettati da Enel.

Infatti, da quanto Enel ha riferito durante la presentazione del piano, emerge che i lavoratori addetti sarebbero a regime circa 140 rispetto alla stima di almeno un migliaio attualmente impiegati presso la centrale di Cerano.

Troppo pochi per il Sindacato Cobas per cui il problema rimane, ed è pure grosso.

Vista la costante riduzione delle attività lavorative all’interno della centrale per gli ovvi motivi Enel comunque sta procedendo al rinnovo degli appalti per i servizi e manutenzione ma al ribasso occupazionale perché il numero dei lavoratori impiegati andrà sempre a diminuire fino allo spegnimento effettivo della centrale.

Tanti lavoratori delle ditte appaltatrici stanno già uscendo in maniera irreparabile dal ciclo produttivo perché si stanno riducendo le attività e non si vuole che, per effetto di questa dinamica, i lavoratori che oggi escono dal ciclo produttivo siano penalizzati rispetto ai lavoratori che avranno la fortuna di trovarsi ancora impiegati a ridosso del momento della chiusura della centrale.

Per questo occorre capire fino in fondo e in tutti i particolari se il piano Enel regge strutturalmente per garantire la continuità di tutti i livelli occupazionali, dei lavoratori diretti ma soprattutto dei lavoratori indiretti che sono quelli che pagherebbero maggiormente questa transizione.

Occorre tuttavia anche l’intervento governativo per trovare i margini di soluzione per accompagnare verso la pensione i lavoratori delle ditte appaltatrici già prossimi e che difficilmente potrebbero avere possibilità di ricollocarsi nei piani futuri di Enel.

Anche con l’ipotetica e per fortuna scongiurata riconversione a gas della centrale Federico II il problema occupazionale sarebbe rimasto all’orizzonte se non si fossero messe in campo iniziative alternative: il caso di Civitavecchia lo sta ampiamente a dimostrare che fare diversamente si può.

I primi a prendere coscienza del problema sono stati proprio i lavoratori delle due centrali a carbone di Civitavecchia perché convinti che non avrebbero tratto nessun beneficio occupazionale dalle riconversioni a gas delle due centrali.

Resta solo il rammarico di non averlo previsto per tempo, da più di due anni ormai si parla delle chiusure entro il 2025 delle centrali a carbone in Italia e Brindisi non poteva rappresentare una eccezione.

In conclusione, il progetto Enel (per inciso… poteva essere presentato da chiunque altro!) non è assolutamente esaustivo rispetto a una serie di altre azioni da fare ancora nella stessa direzione ma rappresenta l’impostazione avanzata di una idea di futuro che va verso il riscatto del territorio che si contrappone alle logiche fossili del passato.

Rappresenta il futuro per una produzione di energia da fonti rinnovabili che si accompagna con lo sviluppo di tecnologie sempre più innovative per spingere sempre più verso l’efficientamento energetico e di conseguenza per abbandonare fin da subito le fonti fossili che, in ogni caso, entro il 2050 dovranno essere bandite dall’Unione Europea.

Non si capisce perché a Brindisi si continua con la mania di sponsorizzare gasdotti, rigassificatori, depositi di GNL ecc..

Soprattutto ora, approfittando furbescamente e strumentalmente della spinta emotiva del conflitto tra Russia e Ucraina che certamente non durerà vita natural durante.

Delle due l’una: tra il futuro e il passato è da scegliere il futuro, il futuro senza fossili senza ombra di dubbio.

Ma la politica brindisina, da sempre abituata a guardare il dito e mai la luna, fa fatica a realizzare la possibilità di cogliere questa occasione, più unica che rara, e rischia così di rimanere ancora una volta ostaggio della propria miopia.

per il COBAS Brindisi

Roberto Aprile e Cosimo Quaranta

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AL VIA IL PROGETTO PILOTA INCLUSIVO “FAI CANESTRO CON NOI”.

Il progetto nato su idea della Aps Coloriamo il Mondo in collaborazione con la società di basket NEW VIRTUS Mesagne e con il patrocinio del Comune di Mesagne e dell' Assessorato ai Servizi Educativi, che prenderà il via il  5 aprile, punta a costruire un percorso sperimentale educativo, sportivo e sociale per bambini con diagnosi di spettro autistico e  loro coetanei.
Il gioco basket, per le sue caratteristiche, crea le condizioni più adatte per mettere in atto svariati comportamenti comunicativi e  momenti di condivisione spesso deficitari nelle persone con autismo.
L’ aspetto fondamentale del progetto è rappresentato dalla forte enfasi data al gruppo. Le relazioni che si stabiliscono fra i bambini, fra gli operatori e i bambini sono importantissime affinché tutti i partecipanti possano raggiungere gli obiettivi prefissati.
I coordinatori del progetto sono la dott.ssa Federica Fonseca (psicologa e psicoterapeuta BCBA) e l’ allenatrice Rosa D’ Alò (NEW VIRTUS MESAGNE) che, si avvarranno, nello svolgimento degli allenamenti di educatori specializzati in rapporto 1:1.
L’ équipe (psicologa, allenatore e educatori) attraverso un continuo monitoraggio stabiliranno le modalità per uno svolgimento adeguato e gratificante per tutti i partecipanti.
Attraverso questo progetto pilota si punta a creare un modello di inclusione replicabile per altre fasce di età e in altri contesti sportivi.
“Permettere ai nostri giovani di praticare uno sport non è soltanto una opportunità in più che possiamo dare ma è un DIRITTO come indicato dall’ art. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’ Infanzia e dell’ Adolescenza che riconosce il diritto al gioco come fondamentale per tutti i bambini”.

 

Dati del giorno: 31 marzo 2022

7.129
Nuovi casi
36.781
Test giornalieri
16
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 2.340
Provincia di Bat: 510
Provincia di Brindisi: 680
Provincia di Foggia: 844
Provincia di Lecce: 1.838
Provincia di Taranto: 838
Residenti fuori regione: 56
Provincia in definizione: 23
118.596
Persone attualmente positive
656
Persone ricoverate in area non critica
38
Persone in terapia intensiva. 

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Si intensifica a Mesagne il controllo del territorio extraurbano da parte della polizia locale che grazie all’ausilio di un drone è riuscita ad individuare tre aree adibite a discarica e due cantieri edili abusivi. Al termine dell’operazione è stata elevata una contravvenzione per violazione della normativa sulla gestione dei rifiuti mentre altre situazioni anomale sono al vaglio degli agenti. Il controllo antiabusivismo continuerà anche nei prossimi giorni e interesserà altre zone importanti degli agri.

Dunque, controlli intensificati da parte della polizia locale di Mesagne finalizzati alla repressione delle condotte inquinanti o di abbandono di rifiuti specie nelle zone rurali e di campagna spesso molto distanti da strade provinciali e comunali. Il comando negli ultimi giorni, grazie all’uso del drone in dotazione, ha monitorato vaste zone delle contrade Galina nei pressi delle sponde del canale Reale. Durante tale servizio sono stati individuati tre siti di abbandono di rifiuti in zone particolarmente impervie. Inoltre, gli agenti hanno anche scoperto due gli immobili in fase di costruzione. I controlli della polizia amministrativa sono in corso mentre una sanzione pecuniaria è stata elevata per violazione della normativa nazionale sui rifiuti.

“Più volte il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha inteso sottolineare pubblicamente l'importanza della cura e del rispetto del patrimonio rurale ed ambientale impartendo al comando la direttiva per eseguire i controlli preventivi e repressivi anche in considerazione delle denunce e degli esposti giunti presso l' Amministrazione comunale", ha spiegato Teodoro Nigro, comandante della polizia locale, che ha tenuto a fare notare come è “sempre preziosa la collaborazione dei cittadini attenti custodi ed osservatori del territorio  ai quali va il mio personale ringraziamento per le qualificate segnalazioni”.

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La Polizia di Stato, all’alba di questa mattina, ha proceduto all’esecuzione di un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi nei confronti di: N.D. classe ’94 e U.M. classe ‘91, indagati, in concorso tra loro per il reato di tentato omicidio perpetrato ai danni di un giovane 33enne G.F..

La notte del 24 dicembre 2021 in questo centro cittadino, luogo della movida brindisina, i  due avrebbero agito per motivi abietti, ossia per vendicare un loro amico con il quale la vittima aveva ingaggiato una colluttazione per motivi di gelosia. In seguito la discussione sarebbe degenerata con calci, pugni  nonché con delle coltellate che provocavano profonde ferite al torace e al volto del G.F., al punto che lo stesso veniva immediatamente trasportato in codice rosso presso il locale nosocomio. Immediate e laboriose indagini avviate da personale di questa Squadra Mobile, proseguite senza soluzione di continuità anche nei giorni festivi, nonostante la reticenza di taluni testimoni oculari, hanno permesso alla Polizia di raccogliere elementi utili per la ricostruzione dei tratti essenziali dell’episodio criminale.

La minuziosa attività espletata dalla Polizia di Stato coordinata dalla locale Procura della Repubblica avrebbe consentito di chiarire, in modo preciso l’evoluzione della tragica vicenda che durante le festività natalizie ha notevolmente allarmato la cittadinanza brindisina.

L’attività commerciale è stata sottoposta a sequestro sin da subito ed il questore valuterà l’emissione di provvedimenti amministrativi a carico del gestore.

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COLDIRETTI PUGLIA, EMERGENZA ADDIO DOPO CRACK TURISMO DA 3 MLD. Spinti arrivi a Pasqua senza super green pass in alberghi, ristoranti e musei.

Durante lo stato di emergenza scattato il 31 gennaio 2020 e più volte rinnovato per combattere la pandemia si sono verificati quasi 3 miliardi di mancati introiti solo per l’assenza forzata dei turisti stranieri, bloccati alle frontiere a causa dei vari lockdown o scoraggiati dalle necessarie misure restrittive adottate. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti Puglia, su dati Bankitalia in occasione della fine dello stato di emergenza che prevede, tra le altre misure, il superamento del green pass base rafforzato per alberghi e strutture ricettive, per ristoranti all`aperto, sagre, fiere, parchi tematici e di divertimento, musei, mostre e altri luoghi della cultura per facilitare il ritorno dei vacanzieri dall’estero, già a partire dalla Pasqua e dai ponti di primavera.

Una decisione importante per un settore come quello turistico dove il cibo – rileva la Coldiretti regionale – è diventato la voce principale del budget delle famiglie straniere in vacanza in Puglia per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per street food o specialità enogastronomiche, arrivando a rappresentare oltre 1/3 del totale.

Resta il rischio dell’addio ad oltre 106mila turisti dalla Russia che prima della pandemia – spiega Coldiretti Puglia - erano venuti in viaggio in una delle regioni più amate dai viaggiatori della ‘Grande Madre’ per il conflitto scoppiato in Ucraina e delle sanzioni imposte dall’UE alla Russia, considerato che in epoca pre-Covid il turismo dalla Federazione Russa generava un flusso turistico importante.

“Per la Puglia si tratta di una perdita sensibile anche perché i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. I turisti russi scelgono in Puglia gli alberghi con 70mila presenze, ma anche gli esercizi extra alberghieri con 37mila presenze, secondo i dati dell’Osservatorio turistico di Puglia Promozione, con le masserie storiche degli agriturismi immersi nelle campagne pugliesi che sono ritenuti meta di eccellenza per i vacanzieri russi per la qualità dei servizi, l’offerta enogastronomica e la bellezza delle strutture e dei paesaggi”, spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Il turismo in Puglia impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, pari al 12,3% sui consumi totali – insiste Coldiretti Puglia – una ricchezza straordinaria a cui contribuisce il turismo esperienziale negli agriturismi, come dimostrato dalla quota percentuale di soddisfazione nel rapporto con il territorio. Ai primi posti di gradimento c’è l’offerta di olio di qualità all’85%, di prodotti agroalimentari all’83, paesaggi e colori per il 75%, l’ospitalità al 72% e l’offerta vitivinicola al 70%,

La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale - è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con oltre 3,8 milioni di pernottamenti di turisti stranieri che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia  grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce peraltro a valanga sull’insieme dell’economia per le mancate spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Ma l’allargamento delle maglie sul green pass – precisa la Coldiretti regionale - ha un impatto positivo a cascata sull’intera filiera agroalimentare, dalle industrie alle aziende agricole, dopo che il crollo in Puglia delle attività di 20mila bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi dove cibo e vino trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – ricorda la Coldiretti Puglia – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato ma ad essere stati più colpiti sono i prodotti di alta gamma dal vino ai salumi, dai formaggi fino ai tartufi.

La mancanza di vacanzieri si è traferita a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alimentazione, alloggio trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Il cibo infatti – conclude Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Puglia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia,  9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.

Nell’attività di ristorazione – conclude la Coldiretti Puglia - sono coinvolte 100mila aziende agricole, stalle e più di 5mila imprese di lavorazione alimentare non si è peraltro mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione e gli agriturismi hanno accolto in sicurezza turisti e viaggiatori.

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Dal primo aprile per le pensioni si ritorna al passato; cessa lo stato di emergenza per il Covid-19 e di conseguenza, come hanno comunicato le Poste italiane, sarà ripristinato il normale calendario di pagamento presso gli uffici postali con assegni ogni primo del mese delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili.

Per i pensionati titolari di un Conto BancoPosta, di un Libretto di Risparmio o di una Postepay Evolution le pensioni tornano a essere accreditate regolarmente dal primo giorno del mese e quindi dal 1° aprile.
I pensionati che possiedono una Carta Postamat, una Carta Libretto o una Postepay Evolution possono prelevare in contanti dai circa 8mila Atm Postamat, senza recarsi allo sportello e possono prelevare il rateo di aprile sempre dal 1° del mese.
Anche per chi ha un conto presso un istituto di credito, il pagamento delle pensioni avverrà il primo giorno bancabile del mese, e cioè il 1° aprile.
Occorre però dire al Governo secondo la Uil pensionati Stu Appia, che occorre tutelare il potere dacquisto che è sempre più basso e perché i pensionati non riescono più a sopportare i costi in particolare per le cure e per le necessità dei bisogni alimentari. Negli ultimi quindici anni la perdita del potere dacquisto è stata del 33 per cento. Da ciò ne deriva una situazione preoccupante che gli anziani non possono più sostenere. La Uil pensionati lo dice da qualche tempo. La necessità è nelladeguare le pensioni allinflazione. A volte, però, i politici non si ricordano che  loro sono "delegati" per il popolo e quindi, anche per i pensionati, ma manca la riconoscenza per chi ha lavorato in tutto il proprio vissuto, oltre al presente per creare vita ai giovani, nella sola speranza di dare prospettiva di un assegno dignitoso per tutelare il proprio futuro di attesa di vita esistenziale almeno  come socio integrato di cure.
Il richiamo è per i politici nellappello alla memoria che si è eletti per operare in difesa dei bisogni e come delle cicale ma per essere eletti come  formiche che lavorano in rappresentanza di chi li ha delegati.
Linflazione, oggi, è in salita. Nel mese di febbraio i prezzi, rispetto allanno precedente, sono cresciuti del 5,8% e del 35 rispetto a gennaio, purtroppo anche a causa della situazione di grave crisi che si è prodotta sui mercati internazionali a seguito della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia. Uno scenario che continua a peggiorare ulteriormente sul fronte degli interventi straordinari per abbattere gli effetti delle care bollette. Su questo punto la Uil pensionati Stu Appia chiede al Governo e alle istituzioni tutte di tutelare i redditi adeguando i meccanismi di calcolo Icef salvaguardando le pensioni più povere e il potere dacquisto degli anziani. La domanda sulla povertà degli assegni dei pensionati sorge spontanea, perché le pensioni corrispondono a meno di 1000 euro netti. La perequazione, come sappiamo, influisce sul valore delle prestazioni assistenziali come pensioni sociali e assegni sociali, prestazioni e assegni a favore di mutilati, invalidi civili, ciechi e sordomuti. Per questi assegni il trattamento minimo Inps per questanno è perequato all1,6% migliorando lassegno da 515,58 euro mensili a 523,83 euro, mentre lassegno sociale si adegua da 460,28 euro a 467,65 euro al mese. 
.. La richiesta è nel rispetto di avere una Vera riforma delle pensioni, il cui dibattito è rimasto sospeso con la guerra. Mancano, però, nove mesi alla fine di quota 102, con il rischio del ritorno alla Legge Fornero in assenza di soluzioni alternative, quando sarebbe possibile accettare indicazioni che coniugano sostenibilità e flessibilità previdenziale, che non sia punitiva per le categorie più deboli, in particolare per chi svolge lavori gravosi e chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane. Il vantaggio sarebbe soprattutto verso la crescita occupazionale, in particolare verso il milione di giovani del Sud soprattutto laureati che sono stati costretti a spostarsi dal proprio paese alla ricerca di un posto di lavoro e per formare una famiglia propria, lasciando soli i genitori anziani ormai di età avanzata, persone sole e ammalate senza poter avere il conforto di un figlio cresciuto con sacrifici e tanto amato.
 
Il segretario responsabile della Stu Appia
Giunta Tindaro

A far data da venerdì 1 aprile 2022, per l’accesso a musei, istituti e luoghi della cultura, decade l’obbligo di esibire il green pass (base o rafforzato).

Tuttavia, fino al 30 aprile 2022, i fruitori delle attività museali dovranno indossare mascherine chirurgiche per tutta la durata della visita.

In occasione di eventi e manifestazioni assimilabili agli spettacoli nelle sale museali e da concerto, resta obbligatorio indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2.

Tali prescrizioni sono state introdotte dal Decreto legge n. 24 del 24 marzo 2022, recante “Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”.

Qualora necessario, gli ingressi potranno essere contingentati nella quantità e nella frequenza.

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Si entra nel vivo della 36^ edizione della regata velica internazionale “Brindisi-Corfù”. Presso la segreteria del Circolo della Vela, infatti, sono state formalizzate le prime cinque iscrizioni. Si tratta delle imbarcazioni del Circolo della Vela di Brindisi Idrusa, Blu Fantàsia,  Morgan e Lea 1 e di Shaula del Circolo Nautico L’Approdo di Porto Cesareo, i cui armatori hanno deciso di bruciare i tempi e di ufficializzare la propria partecipazione ad uno degli eventi velistici più importanti del Mediterraneo.

La regata “Brindisi-Corfù” (valida quale prova del Campionato Italiano Offshore 2022 della Fiv) si svolgerà dal 12 al 14 giugno 2022 e sarà preceduta da una serie di iniziative legate all’accoglienza degli equipaggi nella settimana che precede l’evento sportivo. Il tutto, ovviamente, con il pieno coinvolgimento della cittadinanza, visto che il palcoscenico della regata anche quest’anno sarà il Lungomare Regina Margherita e l’antistante specchio di mare del porto interno.

La regata partirà alle ore 12.00 di domenica 12 giugno 2022 dalla parte esterna del porto di Brindisi, mentre l’arrivo è previsto nell’isola di Corfù dopo aver percorso le 104 miglia che separano le coste pugliesi da quelle elleniche.vela_idrusa.jpg

La partecipazione è aperta a imbarcazioni monoscafo ed a imbarcazioni multiscafo.

Le iscrizioni dovranno giungere alla Segreteria di regata del “Circolo della Vela Brindisi” entro il 31 maggio 2022.

L’organizzazione dell’evento è del Circolo della Vela Brindisi e del Marina Gouvia Sailing Club.

Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria di regata (+390831/411479 - +393296256611 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

La regata, inserita a pieno titolo nei programmi della Federazione Italiana Vela, gode del sostegno di partner istituzionali e privati, a dimostrazione della grande rilevanza che viene attribuita a questo evento sportivo che rappresenta una delle regate d’altura più importanti del Mediterraneo.

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