Redazione
Cinque ore di ritardo per i voli Ryanair Bergamo Brindisi e ritorno, ai viaggiatori 250 euro
Domenica da incubo per i passeggeri aerei dei voli Bergamo Brindisi e Brindisi Bergamo, che, nella giornata di ieri, domenica 14 luglio, hanno riportato dei ritardi consistenti da parte della compagnia aerea Ryanair.
I viaggiatori, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbero richiedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.
Nella fattispecie, il volo Bergamo Brindisi FR3637 doveva partire alle 16:15 ed i passeggeri sono atterrati solamente alle 23:11. Un pesante ritardo che ha comportato anche disagi con altrettanto successivo ritardo del volo Brindisi Bergamo FR3638 con partenza prevista alle 18:15 ed i viaggiatori sono atterrati alle 01:17.
Per attivare l'assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, i passeggeri dei voli in ritardo Ryanair Bergamo Brindisi e ritorno possono farlo attraverso la compilazione del form online presente nell'homepage del sito web italiarimborso.it.
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Carovigno: istituita la rimozione coatta con il carroattrezzi
Con la delibera di giunta n. 116 del 07 giugno 2024, il Comune di Carovigno ha annunciato l'istituzione di un nuovo servizio di carroattrezzi e rimozione coatta dei veicoli in sosta vietata. Questo importante passo è stato possibile grazie alla collaborazione di tutta l'amministrazione guidata dal sindaco Massimo Lanzilotti, del comandante della polizia municipale Gabriele Grassi e, in particolare, dell'assessorato alla polizia municipale rappresentato da Francesco Monna.
L'introduzione di questo servizio rappresenta una risposta concreta alle esigenze dei cittadini e dei visitatori di Carovigno, soprattutto in vista della stagione estiva. Durante i mesi più caldi, infatti, la città vede un aumento significativo del traffico e della presenza di veicoli, situazione che spesso porta a problemi di sosta selvaggia e di accessi carrabili bloccati.
Il nuovo servizio di carroattrezzi mira a migliorare la fruibilità delle strade cittadine, garantendo che gli accessi carrabili regolarmente autorizzati siano rispettati. Troppe volte, infatti, si è assistito a situazioni in cui veicoli parcheggiati in maniera irresponsabile hanno creato disagi non solo ai residenti, ma anche alle attività commerciali e ai servizi di emergenza.
La presenza del carroattrezzi permetterà una rimozione rapida ed efficiente dei veicoli in sosta vietata, riducendo al minimo i disagi per la circolazione e aumentando la sicurezza stradale. Questo intervento è particolarmente significativo per una località turistica come Carovigno, dove l'afflusso di visitatori può mettere a dura prova la gestione del traffico e della sosta.
L'istituzione di questo servizio non sarebbe stata possibile senza la stretta collaborazione tra le diverse componenti dell'amministrazione comunale. Il sindaco Massimo Lanzilotti ha sottolineato l'importanza di un lavoro di squadra efficace e coordinato, che ha coinvolto anche il comandante della polizia municipale Grassi Gabriele, il quale ha messo a disposizione la propria esperienza e competenza per la pianificazione operativa del servizio.
Un ruolo fondamentale è stato svolto dall'assessorato alla polizia municipale, con l'assessore Monna Francesco che ha promosso e sostenuto l'iniziativa fin dalle prime fasi. Grazie al suo impegno, è stato possibile superare le difficoltà burocratiche e organizzative, portando a termine un progetto che avrà un impatto positivo sulla qualità della vita dei cittadini di Carovigno.
L'introduzione del servizio di carroattrezzi e rimozione coatta rappresenta un passo avanti significativo per Carovigno. Non solo migliorerà la gestione del traffico e della sosta, ma contribuirà anche a creare un ambiente urbano più ordinato e sicuro. Si tratta di un esempio concreto di come una buona amministrazione possa rispondere in modo efficace alle esigenze della comunità, migliorando la vivibilità e l'attrattività della città.
In conclusione, Carovigno si prepara ad affrontare la stagione estiva con un servizio in più a disposizione dei cittadini e dei turisti. Grazie alla determinazione e alla collaborazione dell'amministrazione comunale, il servizio di carroattrezzi e rimozione coatta è ora una realtà, pronta a garantire una città più ordinata e accessibile per tutti.
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Cerimonia di commemorazione del Maresciallo Ordinario dell’Arma dei Carabinieri M.O.V.M. Antonio DIMITRI
Cerimonia di commemorazione del Maresciallo Ordinario dell’Arma dei Carabinieri M.O.V.M. Antonio DIMITRI.
Alle 09:30 di oggi, lunedì 15 luglio 2024, alla presenza del Sindaco di Francavilla Fontana, avv. Antonello Denuzzo, del Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Brindisi, Dott. Maurizio Saso, del Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Leonardo Acquaro e con la partecipazione delle massime Autorità civili e militari della provincia, ha avuto luogo a Francavilla Fontana la cerimonia di commemorazione del 24° anniversario del sacrificio del Maresciallo Ordinario Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla memoria” Antonio Dimitri, trucidato a Francavilla Fontana da alcuni malviventi mentre tentava di sventare una rapina in banca.
Per l’eccezionale coraggio e il senso del dovere dimostrati nella circostanza, al Maresciallo DIMITRI è stata concessa la massima onorificenza al valor militare, compendiata nella seguente motivazione:
“Con ferma determinazione e insigne coraggio, affrontava due malviventi in flagrante rapina in un istituto di credito che tentavano, armi in pugno, di guadagnare la fuga, facendosi scudo di due ostaggi. Rinunciava all’uso dell’arma in dotazione per non mettere a repentaglio la vita degli ostaggi e intimava la resa ai malfattori, ma veniva raggiunto mortalmente dai colpi proditoriamente esplosi da un terzo rapinatore appostato all’esterno dell’istituto. Chiaro esempio di ardimento ed elette virtu’ militari, spinti fino all’estremo sacrificio.” Francavilla Fontana (BR), 14 luglio 2000.
Alla cerimonia, officiata dal Vescovo di Oria, S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello, ha presenziato il fratello del caduto, Raffaele, Luogotenente dei Carabinieri in congedo, oltre alle rappresentanze delle Sezioni della provincia dell’Associazione Nazionale Carabinieri (colleghi non più in servizio). Nel corso della commemorazione è stata data lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare, resi gli onori ai Caduti e deposta una corona di alloro nei pressi della targa commemorativa presente sul luogo dell’eccidio, benedetta da S.E. Monsignor Vincenzo Pisanello.
A seguire, c’è stata l’allocuzione del Sindaco di Francavilla Fontana.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, che, dopo aver salutato i familiari del Maresciallo Dimitri presenti, ha ricordato il tragico evento affinché emerga forte, vivido, luminoso soprattutto ai più giovani, a coloro che hanno solo qualche sfumata notizia di quell’episodio, l’eroismo del Maresciallo dell’Arma che non esitò un solo attimo a mettere a repentaglio la propria vita per contrastare un delitto efferato che aveva messo in serio rischio l’incolumità di innocenti cittadini. L’eroismo di Antonio Dimitri è un ricordo che appartiene a tutta la comunità francavillese in particolare, a tutta la Nazione e a tutti coloro che quotidianamente continuano ad adempiere il proprio dovere con convinzione costante, disponibilità totale e generoso slancio verso le comunità che gli sono state affidate, in nome di quegli ideali di legalità e giustizia tramandatici dai nostri Padri e da tutti coloro che hanno sacrificato la vita per quegli stessi valori.
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MIGRANTI: COLDIRETTI PUGLIA, RENDERE ‘VISIBILI’ EXTRACOMUNITARI CON CONDIZIONI VITA DIGNITOSE; IN PUGLIA 10% LAVORATORI AGRICOLI EXTRACOMUNITARI SU TOT NAZIONALE.
Vanno fatti emergere dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante all’economia, quando il 10’% sul totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari viene occupato in Puglia, dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola, con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che hanno trovato regolare occupazione in agricoltura. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla missione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia nelle campagne del Foggiano, con i sopralluoghi a Cerignola a Pietra di Scarto, a Borgo Mezzanone a Manfredonia e a Torretta Antonacci in agro di San Severo.
Coldiretti a Foggia ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni e all’assistenza a beneficio dei migranti.
“Si tratta di rendere strutturale un modello di sviluppo dell’agricoltura, fonte di grandi opportunità occupazionali da realizzarsi seguendo la strada della trasparenza, della legalità e delle regole certe. E’ fondamentale mettere le imprese agricole nella condizione di beneficiare realmente del contributo che i lavoratori extracomunitari possono offrire, strappandoli alla condizione di invisibilità”, dice Mario de Matteo, presidente di Coldiretti Foggia.
La Coldiretti ricorda che in Puglia è ottenuto da mani straniere più di un quarto del Made in Italy a tavola, con oltre 38mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.
Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili. In Puglia il maggior numero di extracomunitari hanno nazionalità rumena (51,18%), albanese (13,02%), bulgara (13,11%), marocchina (4,11%) e polacca (3,51%).
E’ importante affrontare il tema della disponibilità di manodopera con una gestione dei flussi più efficiente – conclude Coldiretti - partendo dal decreto triennale che Coldiretti ha fortemente sostenuto e che può dare una grande mano tenendo conto che non solo si passa dalle 42 mila unità di lavoro stagionale alle 82 mila del 2023 fino alle 90mila del 2025 ma soprattutto che le quote riservate alle associazioni agricole per i loro soci passano dalle 22.000 unità dell’anno scorso e raggiungono le 40.000 quest’anno, assicurando alle imprese la certezza di poter avere a disposizione lavoratori regolari e di non subire la concorrenza sleale di chi sfrutta le persone.
Monica Priore, stabilisce un nuovo record personale nella traversata dello Stretto di Messina
Monica Priore, madrina dell’Evento sportivo a Messina, stabilisce un Nuovo Record personale nella Traversata dello Stretto di Messina. Lo scorso 13 Luglio si è svolto a Messina il congresso“Diabete, sport e tecnologia: un tuffo nell’innovazione”, organizzato dall’Associazione Medici Diabetologi, con il patrocinio dalla Federazione delle Società Diabetologiche Italiane (FeSDI).
All’evento scientifico è seguito quello sportivo che ha visto, ieri 14 Luglio, assoluti protagonisti una ventina di nuotatori suddivisi fra 11 persone con diabete, 5 medici diabetologi e 6 “amici” della diabetologia che si sono cimentati nell’attraversamento a nuoto dello Stretto di Messina.
La presenza di Monica Priore come madrina dell’evento ha aggiunto un tocco speciale alla sfida non competitiva.
Monica ha nuotato con straordinaria determinazione attraverso lo Stretto di Messina, stabilendo un nuovo record personale, senza tralasciare la solidarietà che l’ha vista ferma per diversi minuti poco dopo la partenza nel tentativo di tranquillizzare e incitare una nuotatrice che si era lasciata sopraffare dalle emozioni del momento.
Partendo dalla Spiaggia di Torre Faro, Priore ha completato i 3,5 chilometri in 1 ora e 2 minuti, dimostrando ancora una volta la sua forza e il suo spirito indomito.
La traversata fra Scilla e Cariddi, leggendarie figure mitologiche associate allo Stretto di Messina, ha reso l’impresa di Priore e di tutti i partecipanti ancora più epica e simbolica. Come Colapesce, l’eroe leggendario che affrontò le stesse acque, Monica con gli altri ragazzi con diabete ed i medici diabetologi, hanno nuotato attraverso questi mari, dimostrando che anche con il diabete si possono raggiungere risultati straordinari.
“Per me è stato emozionante tornare a nuotare in queste acque a 17 anni di distanza dalla prima traversata che ha segnato la mia storia personale, questa volta ero lì con uno spirito ed una maturità diversi” - ha dichiarato Priore.
“Avrei dovuto fare solo la partenza a causa di un infortunio che mi ha tenuta fuori dall’acqua per oltre 2 mesi, ma non sono riuscita a resistere nel percorrere tutto lo Stretto. Nel 2007 ero da sola in quelle acque, con delle condizioni meteo marine avverse, erano gli anni in cui si pensava che una persona con diabete T1 non avrebbe mai potuto compiere un‘impresa del genere. Ieri ero circondata da 11 ragazzi con diabete tipo 1 e medici diabetologi che hanno voluto dimostrare quanto la determinazione e la corretta gestione della patologia possa fare la differenza, il loro entusiasmo, nonostante le ovvie preoccupazioni di attraversare quel tratto di mare, mi rende orgogliosa di loro. In loro ho rivisto la me stessa di molti anni fa. Ringrazio l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) per avermi voluta lì ieri, è stato un onore poter accompagnare medici e pazienti in questa avventura.” - conclude Priore.
L’evento sportivo ha voluto sottolineare l’importanza dell’attività fisica per la gestione del diabete e l’importanza di superare le sfide con determinazione e spirito di squadra.
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COLDIRETTI PUGLIA, IN PASSERELLA AL ROME FASHION L’ABITO CONTADINO ISPIRATO AL VIVAIO SALENTINO
Dal vivaio in Salento all’atelier fino alle passerelle nella Capitale per la Rome Fashion Show # Haute Couture 2024, la due giorni di sfilate al Nazionale Spazio Eventi di Roma con nuovi stilisti e maison affermate. A Roma con Rosa D’Urso di Donne Coldiretti Puglia, Mariafrancesca Serra, responsabile di Donne Coldiretti e la presidente di Terranostra Dominga Cotarella, è stato proposto l’abito ideato e realizzato dalla stilista e florovivaista Angela Lomuto e sua figlia Martina Maiorano architetto paesaggista, traendo ispirazione dai fiori dell’azienda floricola a Nardò.
“Esperienze che dimostrano come la riscoperta di alcune fibre e delle tinture naturali possono rappresentare un’occasione di sviluppo per le imprese agricole, ma anche un contributo al rilancio della moda Made in Italy” ha sottolineato la responsabile di Donne Coldiretti Mariafrancesca Serra.
“La moda come il cibo - e dunque l’agricoltura - sono senza dubbio i due settori che meglio e più di tutti gli altri sono evocativi e rappresentativi del Made in Italy, certamente i più conosciuti, famosi, ammirati e imitati nel mondo. Anche in virtù, dunque, dell’importante messaggio che accompagna l’evento, legato alla tutela e alla valorizzazione dell’autentico e “sostenibile” Made in Italy, stati lieti di concedere il nostro patrocinio morale” ha ricordato la presidente di Terranostra Dominga Cotarella
E’ ispirato ai fiori che coltivano nell’azienda floricola in Puglia Angela e Martina, l’abito che ha sfilato a Roma. Martina ha 33 anni, è architetto paesaggista, trasferisce la bellezza dei fiori in allestimenti e bouquet e nella realizzazione di giardini, terrazzi fioriti e in orti verticali e orizzontali. La mamma Angela, florovivaista e stilista, ha proposto, tra gli altri, l’abito floreale indossato a Parigi in una sfilata di haute couture e pubblicato sulla rivista di moda L’Officiel. Dalla sartoria al florovivaismo, una passione per i fiori a 360 gradi. L’azienda floricola è nata nel 1988 a Nardò nello scenario suggestivo del Salento produce piante perenni e annuali: crisantemi, ciclamini, stelle di Natale, piante aromatiche, ma anche piante primaverili/estive con la scaveola, la portulaca, la surfinia, la potunia, nel vivaio che si estende per oltre 30 ettari, con serre e spazi esterni. La giornata tipo di Marina è andare in serra accudire i fiori, preparare le piante e portarle al mercato Coldiretti di Lecce.
La presenza delle donne in agricoltura è cresciuta soprattutto nelle nuove attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole, gli agriasili, le fattorie didattiche, i percorsi rurali di pet-therapy, gli orti didattici, ma anche nell’agricoltura di precisione e a basso impatto ambientale fino nella presenza nei mercati di vendita diretta di Campagna Amica oltre che nell’agriturismo. Le donne che hanno scelto l’agricoltura dimostrano capacità di coniugare la sfida con il mercato e il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, a contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità.
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Spot della Polizia di Stato contro la violenza sulle donne, dal 13 luglio in TV e sui canali social
La Polizia di Stato rilancia “Questo non è amore”, la campagna permanente di comunicazione contro la violenza di genere, attraverso uno spot televisivo e sui canali social. Lo spot ricorda che la violenza sulle donne è un fenomeno che riguarda tutti noi, ogni giorno, non solo quando accade un fatto drammatico, quando celebriamo una triste ricorrenza o il 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Protagonista dello spot e del video social è Filomena Di Gennaro, una donna giovane, intelligente, che ha superato le prove per entrare nelle forze dell’ordine.
Nel 2017 è stata violentemente aggredita dal suo ex fidanzato che, incapace di accettare la fine della loro relazione, le ha sparato 8 colpi di pistola tentando di ucciderla. Filomena è sopravvissuta, oggi vive su una sedia a rotelle ma questo non le ha impedito di rifarsi una vita, sposarsi, avere dei figli. Dopo aver incontrato un amore malato, ne ha trovato uno sano, che l’ha aiutata a superare il momento più drammatico della sua vita e che oggi la sostiene e la incoraggia a raccontare la sua storia nelle scuole superiori per insegnare ai giovani a non tacere di fronte ai primi segnali di un amore tossico, anche quando non ci riguarda direttamente. Filomena chiede a tutti di “non voltarsi dall’altra parte perché siamo tutti coinvolti, come società nel suo insieme e come singoli cittadini. Ognuno di noi deve sentirsi responsabile e lavorare affinché tutti imparino a distinguere l’amore malato dall’amore sano”.
La Polizia di Stato è da sempre in prima linea per sostenere e proteggere sia chi denuncia in quanto vittima sia chi segnala una situazione di pericolo. Anche queste segnalazioni sono molto importanti per prevenire e contrastare la violenza sulle donne. Le Forze di Polizia sono capaci di intervenire sempre con attenzione, discrezione e sensibilità, attraverso personale altamente qualificato e formato.
Al fianco della Polizia di Stato operano numerose associazioni che offrono assistenza alle donne vittime di violenza e rappresentano una insostituibile rete di protezione e aiuto che contribuisce a far fronte al fenomeno.
Lo spot da 30 secondi verrà trasmesso sulle reti RAI e sarà visibile anche sui canali social della Polizia di Stato. E’ stato prodotto in collaborazione con il Dipartimento per l’informazione l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
ANALISI CRIMINOLOGICA DELLA VIOLENZA DI GENERE
PREMESSA
ATTIVITÀ DEL SERVIZIO ANALISI CRIMINALE NELL’AMBITO DELLA VIOLENZA DI GENERE
Nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, presso la Direzione Centrale della
Polizia Criminale è istituito, ai sensi dell’art. 8 della Legge 1° aprile 1981, n. 121, il Centro Elaborazione Dati che “provvede alla raccolta, elaborazione, classificazione e conservazione delle informazioni e dei dati”. Il Centro Elaborazione Dati rappresenta la fonte primaria per il monitoraggio delle attività delle Forze di polizia e dei diversi fenomeni delittuosi sul territorio.
Il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, quale polo per il coordinamento informativo e per l’analisi interforze dei fenomeni criminali, attraverso i dati acquisiti dal Sistema di Indagine (SDI), integrati con le informazioni che pervengono degli Uffici territoriali delle Forze di polizia, nonché da notizie acquisite dalle c.d. fonti aperte, elabora documenti di analisi sui reati afferenti la c.d. violenza di genere nonché studi e approfondimenti tematici sugli omicidi volontari con vittime donne.
Nello specifico vengono in primo luogo analizzati alcuni delitti, i c.d. reati spia o reati sentinella, che sono spesso già parte integrante della violenza di genere, ovvero possono costituire un campanello d’allarme del fenomeno: sono considerati tali gli atti persecutori (art. 612 bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.), le violenze sessuali (art. 609 bis, 609 ter, e 609 octies c.p.) e alcune fattispecie delittuose introdotte con la legge n. 69 del 19 luglio 2019, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, che ha, inoltre, ampliato il sistema di tutele per le donne vittime di violenza di genere.
In particolare, con riferimento a suddetta legge, nota anche come “Codice rosso”, vengono analizzati i dati relativi ai reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387 bis c.p.), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter c.p.), costrizione o induzione al matrimonio (art. 558 bis c.p.) e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583 quinquies c.p.), al fine di approfondirne l’andamento.
Per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in quanto tale definizione, pur costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni[1].
L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri.
I dati raccolti sugli omicidi volontari rivestono un carattere operativo in quanto sono suscettibili di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale periodicamente provvede al loro confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI). L’esame degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento, il movente, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.
La promulgazione della legge 5 maggio 2022, n. 53 recante “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, ha, inoltre, segnato un passaggio epocale, che si pone nell’ottica del potenziamento e del coordinamento nella raccolta dei dati sullo specifico tema, perseguendo l’obiettivo di meglio comprendere il fenomeno anche al fine di fornire un più puntuale supporto al Decisore nell’elaborazione delle strategie di prevenzione e contrasto.
In particolare, in adempimento delle disposizioni di cui all’articolo 5 della predetta legge, la Direzione Centrale della Polizia Criminale ha sviluppato le attività propedeutiche a dotare la Banca dati SDI di funzionalità che consentano, con riguardo a numerose fattispecie di reato[2][3], qualora si tratti di violenza di genere, la raccolta di specifici dati utili a definire la relazione autore-vittima, attraverso un “set minimo” di “modalità” relazionali3 ed eventuali ulteriori informazioni qualora note. Tra queste ultime rientrano l’età e il genere degli autori e delle vittime, la relazione che intercorre tra loro, le informazioni sul luogo dove è avvenuto il fatto, la tipologia di arma eventualmente utilizzata, la consumazione del reato in presenza sul luogo del fatto dei figli degli autori o delle vittime e se la violenza è commessa unitamente ad atti persecutori.
La nuova procedura per la raccolta dei dati è operativa a partire dall’1 gennaio 2024, ed è accompagnata da una specifica attività di formazione da parte delle singole Forze di polizia, sulla base di una nota d’indirizzo con allegata “istruzione operativa” elaborati dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale.
Verrà, quindi, progressivamente potenziata l’analisi dell’andamento della specifica delittuosità, che costituisce un valido strumento anche per valutare l’impatto della normativa e come essa riesca a rendere più immediate e incisive le misure di protezione a sostegno delle vittime vulnerabili.
Molti degli elaborati di analisi prodotti non sono condivisi soltanto con le Autorità e le Istituzioni interessate al fenomeno[4], ma vengono anche pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, a disposizione dei media e di tutti i cittadini che desiderino essere informati sulla problematica in questione.
L’analisi criminologica della violenza di genere, infatti, consente anche di offrire delle chiavi di lettura per una comprensione più approfondita del fenomeno, restituendo la dimensione reale dell’agire criminale contro le donne, dando contezza dell’azione comune nel contrasto al fenomeno, e contribuendo a una generale sensibilizzazione sull’esistenza e le caratteristiche di tale violenza, che si qualifica come una problematica di civiltà la quale, a fianco e forse prima ancora di un’azione di contrasto, richiede una crescita culturale e una presa di coscienza collettiva attraverso l’impegno corale di tutti gli attori sociali.
LA VIOLENZA DI GENERE
La violenza contro le donne costituisce un ambito particolare che, per sua stessa natura, non è legato alle normali dinamiche criminali, rendendo quindi opportuna una particolare metodologia di approfondimento.
REATI SPIA
Per avere una chiara percezione del fenomeno della violenza contro le donne, un’analisi specifica viene quindi dedicata, in primo luogo, ai cosiddetti reati spia o reati sentinella, ovvero a quei delitti che sono ritenuti i possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna: sono ritenuti tali gli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e le violenze sessuali (art. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.); queste ultime, particolarmente gravi e certamente parte integrante della violenza di genere, vengono accorpate con i reati spia solo per esigenze di logica espositiva.
In particolare, nel triennio in esame, con riferimento ai reati commessi, si evidenzia, per tutte le fattispecie in esame, un trend in progressivo e costante incremento nel corso degli anni, ad eccezione di un lieve decremento degli atti persecutori in flessione in relazione all’anno 2022.
L’analisi inoltre si concentra nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo semestre del 2023.
Nello specifico si registra una diminuzione sia degli atti persecutori, che da 9.359 scendono a 8.592 (-8%), che delle violenze sessuali che da 2.991 passano a 2.923 (-2%); mentre aumenta il numero dei maltrattamenti contro familiari e conviventi per cui si registra un incremento (5%), passando da 11.808 a 12.424.
Va precisato che si tratta di un trend da verificare nel prosieguo, in quanto si tratta di dati non consolidati e suscettibili di variazione in incremento, tenuto conto anche del ridotto tempo intercorso dalla conclusione del semestre.
Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile. (Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 quindi suscettibili di variazioni) |
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Descrizione reato |
2021 |
2022 |
2023 |
Gen - Giu 2023 |
Gen - Giu 2024 |
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Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
|
ATTI PERSECUTORI |
18.724 |
74% |
18.671 |
74% |
19.538 |
75% |
9.359 |
74% |
8.592 |
74% |
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI |
23.728 |
82% |
24.570 |
81% |
25.260 |
81% |
11.808 |
81% |
12.424 |
81% |
VIOLENZE SESSUALI |
5.274 |
92% |
6.291 |
91% |
6.230 |
91% |
2.991 |
91% |
2.923 |
91% |
Per quanto attiene alle vittime delle fattispecie di reato monitorate nel triennio in esame
(2021-2023), l’incidenza di quelle di genere femminile risulta pressoché costante, attestandosi tra il 74 ed il 75% per gli atti persecutori, tra l’81 e l’82% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori intorno al 91% per le violenze sessuali.
Il grafico sottostante permette di visualizzare come, sia nel triennio che nei periodi parziali considerati, il reato maltrattamenti contro familiari e conviventi evidenzi un trend in crescita, mentre si regista un lieve decremento per le violenze sessuali nel 2022 rispetto al 2023 e nei semestri esaminati[5]. Gli atti persecutori, invece, evidenziano nel triennio un trend lievemente in aumento, mentre nel periodo parziale considerato un decremento.
CONTRASTO AI REATI CORRELATI ALLA VIOLENZA DI GENERE
La tabella sottostante evidenzia come, dal 2021 al 2023, l’azione di contrasto ai delitti in argomento abbia fatto registrare un tendenziale incremento.
I dati relativi alle segnalazioni a carico dei presunti autori noti, infatti, mostrano, nel triennio, un incremento, rispettivamente del 6% per gli atti persecutori, dell’11% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e del 15% per le violenze sessuali.
Segnalazioni a carico dei presunti autori noti (Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni) |
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Descrizione reato |
2021 |
2022 |
2023 |
Gen - Giu 2023 |
Gen - Giu 2024 |
ATTI PERSECUTORI |
17.059 |
17.113 |
18.043 |
8.413 |
9.911 |
MALTRATTAMENTI CONTRO FAMILIARI E CONVIVENTI |
25.022 |
26.033 |
27.659 |
12.955 |
15.924 |
VIOLENZE SESSUALI |
5.068 |
5.766 |
5.834 |
2.880 |
3.031 |
Tale trend si conferma anche dal raffronto tra il primo semestre 2024 (Gennaio – Giugno
2024) e l’analogo periodo del 2023. In particolare per gli atti persecutori si registra un aumento delle segnalazioni a carico dei presunti autori noti pari al 18%, per i maltrattamenti contro familiari e conviventi pari al 23% e per le violenze sessuali pari al 5%.
Occorre, inoltre, sottolineare la necessità di una verifica successiva, trattandosi per il 2024 di dati non consolidati e suscettibili di incremento dovendosi tenere conto anche dei tempi necessari allo sviluppo delle attività di indagine.
CODICE ROSSO
Nel presente paragrafo vengono analizzati, per i medesimi periodi, i reati introdotti dal cosiddetto Codice rosso (legge 19 luglio 2019, n.69).
I dati evidenziano un trend in costante crescita per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art.387-bis c.p.). Per quanto riguarda la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art.612-ter c.p.) e la costrizione o induzione al matrimonio (art.558-bis c.p.) si registra un andamento ondivago: dopo una lieve diminuzione nel 2022, segue un aumento, rinvenibile anche nei periodi parziali esaminati. Diverso andamento si rileva, invece, per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.), che, dopo un aumento nel 2022, evidenzia una diminuzione nel 2023 e nel periodo dei semestri raffrontati.
In termini percentuali i dati fanno, registrare, nel triennio, un generale aumento: per la costrizione o induzione al matrimonio del 21%; per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa del 18%; per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso del 3%; per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti dell’1%.
Infine, confrontando il periodo Gennaio – Giugno 2024 con l’analogo semestre del 2023, si sottolinea che vi è un generale progressivo aumento dei casi registrati per tutte le fattispecie in esame, ad esclusione del delitto di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, per il quale invece emerge un lieve calo (-9%).
La tabella sottostante mostra la prevalente incidenza delle vittime di genere femminile per la delittuosità in esame (in particolare per la costrizione o induzione al matrimonio), tranne che per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art.583-quinquies c.p.).
Analizzando, invece, i dati relativi alle segnalazioni a carico di presunti autori noti, la tabella sottostante evidenzia che, nel corso del triennio, l’azione di contrasto ha visto un aumento per le
Numero reati commessi in Italia e incidenza % vittime di genere femminile. (Dati fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni) |
||||||||||
Descrizione reato |
2021 |
2022 |
2023 |
Gen - Giu 2023 |
Gen - Giu 2024 |
|||||
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
Reati commessi |
Inc % Vittime donne |
|
COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO |
24 |
96% |
14 |
86% |
29 |
96% |
9 |
89% |
13 |
89% |
DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI PERM. AL VISO |
91 |
23% |
104 |
26% |
94 |
17% |
44 |
13% |
40 |
28% |
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI |
1.395 |
70% |
1.232 |
66% |
1.405 |
62% |
620 |
62% |
698 |
67% |
VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA CASA FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA |
2.181 |
84% |
2.529 |
81% |
2.575 |
83% |
1.170 |
82% |
1.540 |
83% |
violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa pari al 20%, e per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso pari al 32%. Diminuiscono, invece, le segnalazioni a carico dei presunti autori noti per i reati di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (-6%) e costrizione o induzione al matrimonio (-3%).
Nel primo semestre del 2024 rispetto all’analogo periodo del 2023, invece, si registra un aumento dell’azione di contrasto per tutte le fattispecie considerate, ad esclusione per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (-5%).
Segnalazioni a carico dei presunti autori noti (Dati di fonte SDI/SSD non consolidati per il 2024 e quindi suscettibili di variazioni) |
||||||
Descrizione reato |
2021 |
2022 |
2023 |
Gen - Giu 2023 |
Gen - Giu 2024 |
|
COSTRIZIONE O INDUZIONE AL MATRIMONIO |
34 |
34 |
33 |
14 |
27 |
|
DEFORMAZIONE ASPETTO DELLA PERS. MEDIANTE LESIONI PERM. AL VISO |
97 |
137 |
128 |
63 |
60 |
|
DIFFUSIONE ILLECITA DI IMMAGINI O VIDEO SESSUALMENTE ESPLICITI |
728 |
574 |
683 |
326 |
419 |
|
VIOLAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI ALLONTANAMENTO DALLA CASA FAMILIARE E DEL DIVIETO DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA PERSONA OFFESA |
2.073 |
2.436 |
2.497 |
1.184 |
1.558 |
OMICIDI CON VITTIME DI GENERE FEMMINILE
L’escalation della violenza può purtroppo degenerare nel più grave dei delitti contro la persona,
ovvero l’omicidio volontario, di cui all’art. 575 c.p.
Come rappresentato in premessa, per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi” in quanto tale definizione, pur facendo riferimento a una categoria criminologica nota e costituendo un termine di uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, ad interpretazioni. Da sottolineare che l’ISTAT, Istituto con il quale da tempo il Ministero dell’Interno (in particolare attraverso la Direzione Centrale della Polizia Criminale) ha in atto un rapporto di collaborazione interistituzionale, è impegnato, in ambito internazionale, per l’individuazione di criteri univoci, ai fini statistici, per la definizione della categoria del “femminicidio”[6].
L’esame viene, quindi, sviluppato sugli omicidi volontari, attraverso lo studio e l’analisi di tutti i dati interforze acquisiti dalla Banca Dati delle Forze di polizia, che vengono confrontati ed integrati attraverso le fonti aperte e con le informazioni che pervengono dai presidi territoriali di Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri[7].
Lo studio degli elementi informativi acquisiti permette di ricostruire la dinamica dell’evento, l’ambito in cui si è svolto il delitto e le eventuali relazioni di parentela o sentimentali che legavano i soggetti coinvolti.
Sulla base di tali premesse metodologiche il presente paragrafo offre una panoramica degli omicidi volontari consumati, e nello specifico di quelli con vittime donne, negli ultimi tre anni e nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo periodo del 2023.
Omicidi volontari consumati in ITALIA - Vittime DONNE (fonte D.C.P.C. - dati operativi) 2021 2022 |
2023 |
1 gennaio - 30 giugno 1 gennaio - 30 giugno 2023 2024 |
|||
Omicidi commessi |
310 |
328 |
335 |
176 |
141 |
...di cui con vittime di sesso femminile |
123 |
130 |
117 |
62 |
49 |
...di cui in ambito familiare/affettivo |
155 |
148 |
146 |
81 |
67 |
...di cui con vittime di sesso femminile |
107 |
106 |
95 |
53 |
44 |
…di cui da partner/ex partner |
82 |
70 |
69 |
36 |
29 |
...di cui con vittime di sesso femminile |
72 |
61 |
63 |
32 |
24 |
Osservando l’andamento annuale del triennio in esame, si evidenzia come dopo un lieve incremento delle vittime di genere femminile relativamente all’anno 2022, tale trend nel 2023 si inverte.
Infatti a fronte dell’aumento totale degli eventi, che nel 2022 passano da 123 a 130 (6%), emerge una diminuzione delle vittime donne che, nel 2023, scendono da 130 a 117 (-10%). Relativamente al periodo 1 gennaio – 30 giugno 2024, sono stati registrati 141 omicidi, con 49 vittime donne, di cui 44 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 24 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Analizzando gli omicidi del periodo sopra indicato rispetto a quello analogo dello scorso anno, il numero degli eventi è in diminuzione, da 176 a 141 (-20%), come pure è in calo il numero delle vittime di genere femminile, che da 62 scendono a 49 (-21%).
Anche i delitti commessi in ambito familiare/affettivo fanno rilevare un decremento nell’andamento generale, passando da 81 a 67 (-17%); altresì, si registra una diminuzione per quanto attiene al numero delle vittime di genere femminile, che da 53 scendono a 44 (-17%).
In flessione, rispetto allo stesso periodo del 2023, anche il numero degli omicidi commessi dal partner o ex partner, che da 36 diventano 29 (-19%) e quello delle relative vittime di genere femminile, che da 32 passano a 24 (-25%).
[1] Ai fini dell’individuazione di criteri univoci, ai fini statistici, per la definizione della categoria del “femminicidio” l’ISTAT è impegnato in ambito internazionale.
[2] Si tratta di 32 fattispecie e alcune aggravanti, indicate dall’art. 5 della legge n. 53/2022, al comma 3, con le lettere da a) a dd).
[3] . coniuge/convivente; 2. fidanzato; 3. ex coniuge/ ex convivente; 4. ex fidanzato; 5. altro parente; 6. collega/datore di lavoro; 7.
conoscente/amico; 8. cliente; 9. vicino di casa; 10. compagno di scuola; 11. insegnante o persona che esercita un’attività di cura e/o custodia; 12. medico o operatore sanitario; 13. persona sconosciuta alla vittima; 14. altro; 15. autore non identificato.
[4] È in atto una collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità anche ai fini della partecipazione all’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica ed al Comitato Tecnico istituito per dare attuazione al “Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne”.
[5] Si rammenta il dato evidenziato nella pagina precedente: in termini percentuali i “reati spia” fanno registrare, nel 2023 rispetto all’anno precedente, la flessione del dato rilevato per gli atti persecutori (-10%), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (9%) e le violenze sessuali (-11%).
[6] L’Italia partecipa ai lavori per la realizzazione di un apposito framework, su iniziativa delle Nazioni Unite, attraverso l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e la realizzazione delle donne (UN Women, ovvero United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women). A marzo 2022 è stato approvato lo “Statistical framework for measuring the gender-related killing of women and girls (also related to “femicide/feminicide”). Le variabili individuate per identificare un “femminicidio”, al momento non tutte disponibili, riguardano la vittima (21 variabili), l’autore (18 variabili), la relazione vittima-autore (9 tipologie di relazione), il modus operandi (5 variabili).
Fonte: ISTAT (Testo integrale e nota metodologica) undefined:~:text=Le%20vittime%20di%20omicidio%20sono,126%20donne%20e%20196%20uomini.
[7] Da rammentare che i dati raccolti sugli omicidi volontari rivestono un carattere operativo in quanto suscettibili di variazione in relazione all’evolversi dell’attività di polizia e delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria; in ragione di ciò il Servizio Analisi Criminale periodicamente provvede al loro confronto e aggiornamento con i dati del Sistema di Indagine (SDI).
La squadra di calcio femminile Nitor giocherà le partite nello stadio comunale “Franco Fanuzzi”
’ A.s.d. Nitor è orgogliosa di annunciare che la nostra squadra femminile disputerà le partite casalinghe del campionato di Serie C 2024/25 presso lo Stadio Comunale “Franco Fanuzzi”, grazie all’autorizzazione concessa dal Comune di Brindisi.
Dopo la promozione conquistata da imbattute durante lo scorso campionato di Eccellenza questo ulteriore traguardo rappresenta una tappa fondamentale per il nostro club e per lo sviluppo del calcio femminile nella nostra città. Il “Franco Fanuzzi”, con la sua storia e le sue rinnovate infrastrutture, offrirà alle nostre atlete un palcoscenico adeguato al loro valore e a quello della competizione che ci attende e siamo estremamente felici di poterlo finalmente chiamare “casa”.
La società desidera esprimere la propria gratitudine al Comune di Brindisi per la lungimiranza dimostrata nei confronti di un movimento in costante crescita come quello del calcio femminile e per aver dato la possibilità, a noi ed ai tifosi, di rimanere nella nostra città.
Lo Stadio Comunale è, infatti, l’unica struttura di Brindisi in possesso di tutti i requisiti di omologazione richiesti dalla Serie C femminile e qualsiasi soluzione alternativa ci avrebbe costretto ad allontanarci dal territorio.
Ci impegneremo al massimo per ripagare questa fiducia nella prossima stagione che ci vedrà affrontare squadre provenienti da tutto il centro-sud.
Ci teniamo, infine, a ringraziare anche il Brindisi FC nella persona del Presidente Roma per essersi dimostrato fin da subito collaborativo nei nostri confronti, gettando le basi per una serena condivisione dell’impianto di gioco.
Le partite casalinghe della Nitor presso lo Stadio Comunale inizieranno a settembre con l’avvio della prossima stagione calcistica. Invitiamo tutti i tifosi e gli appassionati di sport a venire a conoscerci.
Per ulteriori informazioni, contattare il nostro ufficio stampa o visitare il nostro sito ufficiale.
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Controlli della polizia con un arresto
La Polizia di Stato, come disposto dal Questore di Brindisi Giampietro Lionetti, ha rafforzato i servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in genere sia in città sia in provincia.
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La maturità si è da poco conclusa e anche quest’anno non sono mancate le soddisfazioni all’interno dei vari indirizzi. Al Liceo scientifico ventitré studenti hanno raggiunto il punteggio massimo: ben 17 ragazzi hanno conseguito la valutazione di 100/100 (Lolli Miriam, Malvindi Maristella, Mattia Ilaria Saracino Andrea, Ascesi Gabriele, Debonis Marta, Lecce Pierluca, Massa Lucia Maria Carla, Salamina Francesco, Denitto Giada, Suriano Mattia, D’Oria Marika, Pellegrino Sara, Vergaro Antonio, Buccella Francesco, Malvindi Daniele, Nacci Alessio) e 6 quella di 100 con lode (Deluca Allegra Benedetta, Gigante Matteo, Campana Jacopo Alberto Maria, Magrì Alessia, Norberti Giovanni Davide, D’Aprile Samuele).
A tutti i ragazzi dei vari indirizzi, che con impegno hanno affrontato l’esame di maturità, riportando comunque valutazioni importanti, l’augurio del dirigente scolastico, prof Mario Palmisano Romano, dei docenti e di tutto il personale scolastico, di poter realizzare le più alte aspirazioni, nella prosecuzione degli studi accademici, nel lavoro e nella vita privata, e che passione, competenza e continua voglia di apprendere possano sempre guidarli nel perseguire qualsiasi traguardo.
Congratulazioni vivissime a tutte e a tutti, siate orgogliosi di voi stessi e abbiate cura del vostro domani!
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