Redazione
Mesagne. Altri 50 stalli blu, la gente insorge
Il comando di polizia locale di Mesagne ha implementato in questi giorni le strisce blu in città con una cinquantina di parcheggi. Decisione che non è piaciuta poiché ha fatto scaturire una vibrante protesta da parte degli automobilisti che si sono visti ristretti gli stalli gratuiti a loro disposizione. Il tutto in un periodo di forte stress emotivo da parte dei cittadini dovuto alle restrizioni della pandemia. Inoltre, in questi giorni, nelle abitazioni dei mesagnesi è stata recapitata la tari che, pur restando del medesimo importo dello scorso anno, dovrà essere pagata, entro il 30 dicembre 2020, in tre rate e non in quattro come nel 2019. Insomma, situazioni di esborso di euro che pesano sulle magre finanze di tante famiglie che, in questo periodo di pandemia, hanno visto le entrare economiche contrarsi in maniera considerevole. Da qui la protesta degli automobilisti anche verso l’ulteriore restringimento di stalli gratuiti nei pressi del centro della città. Su questa vicenda l'avvocato Massimo Addis ha spiegato: "L’art. 7 comma 8 del CdS così recita: Qualora il comune assuma l’esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l’installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta. Tale obbligo non sussiste per le zone definite a norma dell’art. 3 “area pedonale” e “zona a traffico limitato”, nonché per quelle definite “A” dall’art. 2 del decreto del Ministro dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, e in altre zone di particolare rilevanza urbanistica, opportunamente individuate e delimitate dalla Giunta nelle quali sussistano esigenze e condizioni particolari di traffico".
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Un altro finanziamento per il Comune di Mesagne, 616mila euro per il recupero di immobili da destinare ad alloggi. Con una nota inviata dal dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio a firma del funzionario e della dirigente della sezione Politiche Abitative, nei giorni scorsi la Regione Puglia ha comunicato al Comune di Mesagne l’ammissione al finanziamento che servirà a garantire i lavori di recupero di immobili di edilizia residenziale pubblica localizzati in vico De Mitri, Piazzetta dei Coronei, Corte dei Corcioli e nelle vie Catiniano, Falcone e Profilo; potranno essere ristrutturati in totale 17 alloggi. L’importo complessivo, che ammonta a circa 616mila euro e che verrà erogato in più tranche, in questa fase prevede un acconto del 20% sull’intera somma, che potrà essere impiegata per la ristrutturazione degli immobili individuati.
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Covid - 19. Oggi 762 casi positivi in Puglia, 59 in provincia di Brindisi con 2 morti
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 31 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.279 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 762 casi positivi: 263 in provincia di Bari, 59 in provincia di Brindisi, 82 nella provincia BAT, 227 in provincia di Foggia, 25 in provincia di Lecce, 101 in provincia di Taranto, 6 casi di residenti fuori regione, 1 caso di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.
Sono stati registrati 10 decessi: 7 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 556.505 test.
6506 sono i pazienti guariti.
11.393 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 18.622 , così suddivisi:
7.688 nella Provincia di Bari;
1.989 nella Provincia di Bat;
1.261 nella Provincia di Brindisi;
4.414 nella Provincia di Foggia;
1.287 nella Provincia di Lecce;
1.851 nella Provincia di Taranto;
132 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Covid: Coldiretti Puglia, +15% file per la spesa con paura lockdown; aumento affluenza clienti per acquisti alimentari
Con la paura del lockdown sono iniziate le file davanti a supermercati, negozi e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della clientela in media del 15% per fare scorte di prodotti alimentari in Puglia, rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti in Puglia in occasione del weekend dopo l’impennata dei casi di contagio che potrebbe portare a misure piu’ restrittive. Ad essere maggiormente richiesti sono prodotti di base della dieta alimentare come frutta e verdura ma anche pasta, uova, farina,salumi, formaggi e vino da mettere in dispensa per fare scorte, secondo il monitoraggio della Coldiretti sugli acquisti nei mercati di Campagna Amica.
“L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta anche dalle consegne a domicilio e dall’asporto”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Occorre dunque evitare inutili file che – precisa la Coldiretti – favoriscono gli assembramenti ed aumentano il rischio della diffusione del contagio ma anche mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e i lavoratori coinvolti. Con l’attuale emergenza l’invito alla distribuzione commerciale ed ai consumatori è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18,00 della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento. Un drastico crollo dell’attività che – conclude la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari con alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, in cui la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
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In data 18.09.2020 il Tribunale di Brindisi in composizione Monocratica, nella persona del dott. Simone Orazio, ha assolto la prof.ssa De Vito Rita Ortenzia, ex vice Sindaco del Comune di Brindisi, dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa alla medesima contestata a seguito della querela presentata nei suoi confronti dall’assessore Oreste Pinto nel novembre 2018.
La De Vito era stata denunciata dal Pinto perché, “nel corso di una conferenza stampa, rilasciando un’intervista a diverse testate giornalistiche (e, precisamente Brindisi Web tv, Brindisi Report, Brindisi Report Tv, Agenda Brindisi, Puglia Tv, Telenorba, Tg Norba24) offendeva l’onore e la reputazione di Pinto Oreste, all’epoca ricoprente la carica di assessore allo sport e alle attività produttive del Comune di Brindisi, affermando che lo stesso avesse detto << a me non importa niente di queste persone che hanno la disabilità…perché queste non portano niente, nessun contributo alla città>>, fatto non corrispondente al vero”.
Il giudice monocratico, accogliendo le argomentazioni sostenute dal difensore della prof.ssa De Vito, avv. Fabio Di Bello, ha motivato l’assoluzione ritenendo che quest’ultima nell’occasione non avesse fatto altro che esercitare il proprio diritto di critica politica, diritto costituzionalmente tutelato, riconoscendo che nell’occasione la De Vito, in ragione della carica pubblica di vice-sindaco all’epoca ricoperta, aveva il diritto/dovere di spiegare le ragioni che l’avevano portata a rassegnare le proprie dimissioni.
Nell’ambito della conferenza stampa la medesima aveva, tra le altre cose, opportunamente chiarito e circostanziato il rapporto distonico avuto con il Pinto, in occasione del “Festival della Cooperazione Internazionale” svoltosi a Brindisi dall’8 al 14 ottobre 2018, descrivendo l’atteggiamento di totale disinteresse tenuto da quest’ultimo, assessore allo sport e alle attività produttive del Comune di Brindisi, verso l’iniziativa della organizzazione del quadrangolare di calcetto con disabili psichici del CSM della ASL di Brindisi e altre realtà pugliesi.
Il giudice ha ritenuto che la prof.ssa De Vito abbia esercitato il diritto di critica politica in maniera del tutto corretta, utilizzando un linguaggio “estremamente signorile e garbato”, sussistendo anche il requisito della veridicità della notizia da ella riportata, poiché dagli elementi acquisiti nel giudizio risulta del tutto verosimile che il Pinto le avesse manifestato il proprio disinteresse verso quel tipo di iniziativa, atteso che ai ripetuti inviti con i quali la De Vito aveva tentato di coinvolgerlo, egli era rimasto totalmente silente.
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Ruba materiale sanificante e igienizzante del San Raffaele
Ceglie Messapica. Sorpreso mentre si allontana con materiale sanificante e igienizzante sottratto dalla struttura sanitaria ove lavora, denunciato. A Ceglie Messapica, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà, per furto aggravato, un 54enne di San Vito dei Normanni, operaio presso la Fondazione San Raffaele, presidio di riabilitazione di alta specialità di Ceglie Messapica. In particolare, l’uomo, nella mattinata del 30 ottobre, è stato sorpreso allontanarsi dalla citata struttura sanitaria in possesso di materiale sanificante e igienizzante, indebitamente sottratto, successivamente recuperato e restituito al legittimo proprietario.
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Omette la valutazione dei rischi aziendali, denunciato
Brindisi. Omette la valutazione dei rischi aziendali, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro unitamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, a conclusione di un servizio di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali, hanno denunciato in stato di libertà un imprenditore titolare di un’attività commerciale del luogo, poiché, in qualità di datore di lavoro, non aveva provveduto a effettuare adeguata e sufficiente valutazione dei rischi per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Nella circostanza, al medesimo è stata contestata anche una violazione amministrativa per non aver previsto un locale adibito a spogliatoio per garantire ai dipendenti il deposito degli indumenti, nonché per non aver provveduto alla costituzione di un comitato per la verifica e l’applicazione delle regole del protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza al momento non nominato.
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Ruba la borsa dal cestino della biciletta
Torchiarolo. Ruba la borsa dal cestino della biciletta, identificato e denunciato. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, al termine degli accertamenti eseguiti anche mediante la disamina delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza, hanno denunciato in stato di libertà un 54enne residente a Porto Sant’Elpidio (FM), il quale, lo scorso 30 settembre, insieme a un altro soggetto rimasto ancora ignoto, si è impossessato della borsa di una 60enne del luogo, che l’aveva riposta nel cestino della sua bicicletta.
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Covid: Coldiretti Puglia, per Halloween a casa +10% zucche a km0; un patrimonio biodiverso made in Puglia
Per realizzare il simbolo delle streghe ma anche piatti tradizionali in cucina
L’emergenza Covid che azzera feste e assembramenti sposta Halloween nella cucina delle case dove diventa protagonista la zucca per realizzare le mostruose sculture da esporre dalle finestre a vicini e amici ma anche per gustare i prelibati piatti con l’ortaggio più grande del mondo. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia che per aiutare grandi e piccini a trascorrere il weekend in maniera comunque divertente e sicura in famiglia ha programmato iniziative in molti agriturismi con i cuochi contadini alle prese con la zucca ai fornelli e nel mercato di Campagna Amica di Via Appia 226 a Brindisi.
“Nonostante il clima anomalo, con il caldo record dell’ottobre rosso in Puglia, la produzione di zucche ha registrato un aumento del 10% in quantità per le celebrazioni di Halloween che caratterizzano la stagione invernale”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’Istituto di Bioscienze e Biorisorse (IBBR) del CNR ha raccolto varietà locali sia di C. moschata che di C. maxima, durante le varie esplorazioni avvenute nel territorio della regione Puglia – dice Coldiretti Puglia – dove spiccano tra i vari nomi locali la “Checozza genovesa”, coltivata sia nel leccese che nel foggiano, con piccole differenze dialettali nel nome, o il simpatico nome locale di “Cucuzza paccia”, coltivata a Supersano nel leccese o ancora la Zucca di Gravina, la Zucca napoletana coltivata da un’azienda di Castellaneta nel tarantino.
Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche – aggiunge Coldiretti Puglia - a scopi ornamentali o da “competizione” con esemplari che possono arrivare anche oltre i 900 chili di peso.
Dalla padella all’intaglio per realizzare il caratteristico simbolo delle streghe – sottolinea la Coldiretti – si è registrato un boom di richieste per accaparrarsi in tempo l’ortaggio più grande del mondo con le produzioni aumentate in quantità del 15%, nonostante le anomalie climatiche che hanno portato a perdite in alcuni territori
Il prezzo medio al dettaglio sul territorio nazionale quest’anno va da 1,50 a 2 euro con una crescita negli ultimi giorni, mentre ai produttori agricoli – sottolinea la Coldiretti - vengono pagate fra 30 e 60 centesimi al chilo. Il consiglio della Coldiretti è di acquistare le zucche direttamente dagli agricoltori per assicurarsi un prodotto Made in italy ma anche per sostenere l’economia e l’occupazione locale in un momento difficile per il Paese. La legge impone oggi di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate, né su quelle trasformate, né sui classici semi di zucca. Così – avverte Coldiretti – aumenta il rischio di portare a tavola zucche provenienti da paesi dove non vigono le stesse regole sull’uso di pesticidi, come nel caso dell’Egitto e della Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Portogallo. Nel 2019 l’Italia ha importato circa 8,6 milioni di chili di zucca, ma nei primi 7 mesi del 2020 le importazioni sono aumentate del 42%, trascinate anche dall’effetto lockdown, con aumento delle preparazioni casalinghe.
Purtroppo – continua la Coldiretti - l’emergenza coronavirus ha portato all’annullamento di sagre e fiere legate alle zucche che rappresentavano l’occasione per acquistare direttamente dai produttori zucche di tutte le dimensioni e varietà, comprese quelle non commestibili per usi ornamentali ma Rimangono i mercati degli agricoltori di Campagna Amica con la propria rete di vendita diretta per acquistare il gigante degli ortaggi in filiera corta.
Regina indiscussa delle tavole invernali nella versione dei famosi tortelli, la zucca – afferma la Coldiretti – è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Nel corso del tempo si sono differenziate principalmente due tipologie di utilizzo, una relativa alla preparazione di tortelli, gnocchi, dolci e pane, l’altra come ingrediente di minestre e minestroni. Nel primo caso le varietà più adatte presentano polpa molto soda, asciutta e dolce; per gli altri utilizzi vanno bene anche zucche meno dolci.
L’altra categoria di zucca che si sta affermando in Italia – ricorda ancora Coldiretti – è quella ornamentale: si tratta di zucche di ogni tipo, che si differenziano per le dimensioni (di piccola taglia oppure enormi) per la forma (allungate a forma di tubo, a trombetta, a cappello, schiacciate, a spirale, tonde), per la buccia (rugosa, bitorzoluta, costoluta, liscia) e per il colore (di ogni tonalità, dal verde al rosso accesso, passando per zucche striate). Ma è indubbio – conclude la Coldiretti – che l’affermarsi della notte delle streghe ha aperto il nuovo “mercato” delle zucche intagliate con le quali si cimentano un numero crescente di italiani.
AGRILANTERNE DA BRIVIDO IN 5 MOSSE:
Occorre innanzitutto scegliere una bella zucca dal peso compreso tra i 5 e i 10 chili, rotonda e senza imperfezioni perché più liscia è la superficie, più facile è intagliarla. Con uno scalpello a forma di V tracciare le linee sul volto della zucca e con un coltello da cucina ben affilato scavare per intagliare i tratti del “volto” in modo da ricavare dei fori da dove fuoriesca la luce. Per inserire al suo interno una candela accesa è sufficiente scavare un buco sul fondo della zucca per ricavare una via d’entrata senza rovinare “l’opera d’arte”. Per chi volesse conservare la lanterna vegetale – continua la Coldiretti – occorre una volta alla settimana passare sulla parte esterna un po’ di olio vegetale con un panno morbido e lasciarla in un luogo fresco e asciutto. Successivamente ogni 4-5 giorni immergerla in acqua fresca. Così l’originale scultura vegetale rallegrerà la vostra casa per tutto l’anno.
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Covid: Coldiretti Puglia, arriva novello 2020 con 300mila bottiglie
Ottima qualità e numeri stabili anche per il vino novello in Puglia che si stappa dal 30 ottobre, in una regione che si posiziona al primo posto rispetto alla macroarea Sud ed Isole. A darne notizia è Coldiretti Puglia che stima la produzione di un vino per tanti, prodotto da pochi con 300mila bottiglie e circa 1,5 milioni di euro di fatturato per il ‘novello’ che deve vincere la sfida delle misure anti pandemia con bar e ristoranti chiusi alle 18 frenano i brindisi. La legislazione, affinché il vino possa essere chiamato Novello, prevede l'utilizzo obbligatorio a macerazione carbonica per almeno il 30% dell'uva, mentre il restante 70% può essere vinificato con il metodo tradizionale.
“Si tratta di un prodotto che si è imposto per il bouquet aromatico, la trasparenza del colore rosso rubino e la sua leggerezza. Il comparto, peraltro, grazie agli sforzi delle nostre imprese in termini di investimento teso ad aumentare la qualità del prodotto, ha raggiunto un fatturato consistente anche e soprattutto grazie al positivo riscontro dei giovani e delle donne che ne apprezzano il gusto leggero, la bassa gradazione (11°) ed il prezzo accessibile”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Il novello è il vino che sancisce da sempre l’avvio delle visite nelle cantine e delle iniziative di promozione del mondo delle vigne e delle bottiglie Made in Italy che complessivamente vale circa 11 miliardi di euro ma che quest’anno rischia di essere pesantemente penalizzato dall’emergenza coronavirus con l’ultimo DPCM che vieta sagre e fiere, rassegne e incontri e limita l’attività della ristorazione.
Il “déblocage” tricolore – sottolinea la Coldiretti – arriva in anticipo di tre settimane rispetto al concorrente Beaujolais nouveau francese che si potrà invece assaggiare solo a partire dal 19 novembre 2020. Leggero e con bouquet aromatico il “vino da bere giovane” – spiega la Coldiretti - deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12.
Il vino novello – continua la Coldiretti – viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come i funghi o le caldarroste che quest’anno fanno registrare un raccolto in anticipo grazie ad un mese di settembre particolarmente caldo che – spiega la Coldiretti – ha favorito la maturazione e una produzione nazionale di qualità per oltre 35 milioni di chili, in crescita rispetto allo scorso anno. Ma è un vino che – evidenzia la Coldiretti – si abbina bene anche con salumi e formaggi.
In Francia, il novello è nato nella zona di del Beaujolais con i vignaioli locali che sfruttano le meno pregiate uve Gamay della Borgogna meridionale per ottenere il Beaujolais nouveau. La produzione italiana è invece basata da sempre su uve di qualità Doc e Igt – sottolinea la Coldiretti – e ha quindi registrato lungo la Penisola una rapida espansione toccando il picco di 17 milioni di bottiglie dieci anni fa per poi ritagliarsi una stabile nicchia di consumo con le circa 3,5 milioni di bottiglie attuali.
Il novello, con la tecnica della macerazione carbonica che è più costosa di circa il 20 % rispetto a quelle tradizionali, è un vino dallo stile “spremuto e bevuto” – sottolinea la Coldiretti - con una limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell’arco di 6 mesi. La tradizione vuole che l’apertura del novello – conclude la Coldiretti – si festeggi a San Martino, l’11 novembre, giorno in cui da sempre i contadini chiudono la stagione dei raccolti e fanno il bilancio di un anno di lavoro.
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