Redazione
Enel Produzione concede ai Carabinieri un’auto elettrica Nissan Leaf
Questa mattina, il responsabile della centrale elettrica Enel “Federico II” di Brindisi, Ing. Concetto Sergio Tosto, ha consegnato in comodato d’uso al Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi un’autovettura elettrica marca Nissan modello Leaf. Presenti anche l’ing. Vincenzo Masciavè, responsabile della Security e il dottor Angelo Di Giovine, responsabile degli Affari Istituzionali di Enel. L’iniziativa è inquadrata nelle finalità proprie di Enel Produzione S.p.A. di contributo allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali, in una logica di crescita sostenibile e inclusiva. Il citato veicolo elettrico, che rappresenta lo stato dell’arte nel settore delle automobili elettriche di medie dimensioni, è stato consegnato al Comandante Provinciale, Colonnello Vittorio Carrara, e verrà utilizzato per le esigenze di servizio del personale dipendente del Comando Provinciale.
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Arrestato per detenzione di droga
I Carabinieri della Stazione di Mesagne hanno eseguito l’ordinanza della custodia cautelare in carcere per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti di KUMBANKYET David, 29enne di origine ghanese residente a Mesagne. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Brindisi a seguito della reiterazione del medesimo reato. L’uomo, agli arresti domiciliari poiché tratto in arresto dai militari operanti in diverse circostanze e sempre per detenzione i ai fini di spaccio di stupefacenti, il 24 ottobre scorso è stato anche denunciato in stato di libertà per le medesime condotte. L’arrestato, concluse le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Taranto.
PRIMITIVO E NEGROAMARO IN CIMA A CLASSIFICA VINI PIU' CONSUMATI AI TEMPI DELLA PANDEMIA
COVID: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMITIVO E NEGROAMARO IN CIMA A CLASSIFICA VINI PIU' CONSUMATI AI TEMPI DELLA PANDEMIA. La Puglia spicca nella speciale top ten dei vini più graditi dai consumatori italiani, con un rapporto qualità/prezzo evidentemente molto appetibile e una distintività territoriale premiante, che fa balzare il vino Primitivo al secondo posto e il Negroamaro al quinto posto della classifica dei vini emergenti che ai tempi del Covid hanno fatto registrare il maggior incremento delle vendite. E’ il commento di Coldiretti Puglia ai dati della ricerca della Rome Business School, la business school a maggior presenza internazionale in Italia con studenti provenienti da 150 nazioni che ha approfondito i cambiamenti che stanno interessando il comparto del vino nello scenario del Covid-19.
“Parole chiave sono innovazione e diversificazione per contrastare gli effetti della crisi che il vino pugliese è riuscito a schivare. Non è un successo casuale, dato che forti sono stati gli investimenti sostenuti dalle cantine pugliesi per determinare innovazione in termini di prodotto e di processo, per conquistare negli ultimi 10 anni importanti fette di mercato nazionale ed internazionale”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia è una delle 5 regioni dove si registra un incremento sensibile – conclude Coldiretti Puglia - delle performance delle Indicazioni Geografiche del vino, pari a 142milioni di euro, con la provincia di Taranto che aveva tirato la volata - fino al periodo pre-covid - con 42 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente.
“E’ il risultato di un mix vincente di fattori che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, ma anche grazie a un poderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia”, ribadisce Gianni Cantele, responsabile della Consulta vitivinicola di Coldiretti Puglia.
Il crack della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, a partire proprio dai vini che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.
“Alle limitazioni alle attività di impresa devono corrispondere in tempi stretti i sostegni economici a tutte le imprese lungo la filiera agroalimentare – conclude Cantele - per dare liquidità ad aziende che devo sopravvivere all’emergenza Covid, come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato, interventi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l’acquisto di prodotti alimentari e vino Made in Italy”.
Il bonus ai ristoranti che utilizzano prodotti 100% Made in Italy è importante per sostenere l'intera filiera agroalimentare – conclude Coldiretti Puglia - dal campo alla tavola che subisce una perdita stimata in 8 miliardi nel 2020 per mancati acquisti di cibi e bevande, a partire dal vino che ha risentito del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza Coronavirus.
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Agitazione e sciopero dei servizi sociali
Il Sindacato Cobas dichiara lo stato di agitazione dei lavoratori che operano per il Comune di Brindisi nei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata, Servizio Assistenza Domiciliare, Polo Servizi Territoriali che racchiude "Centro per la famiglia -servizio di mediazione,servizio affidi, sportello sociale", per il mancato pagamento dello stipendio del mese di Settembre da parte della cooperativa Genesi e soprattutto per la certa prospettiva di non pagarsi per i mesi successivi per difficoltà del Comune di Brindisi.
Il Cobas dichiara una giornata di sciopero di tutti i servizi sociali per Martedì 10 Novembre con manifestazione davanti al Comune di brindisi alle ore 9,00 perché il problema riguarderà nelle prossime settimane tutte le cooperative .
Così come avevamo preannunciato quasi un anno fa , in occasione delle nostre proteste in occasione del voto sul Piano di Predissesto Economico del Comune di Brindisi si è venuta a creare una situazione di grave crisi per i servizi sociali .
Il piano di predissesto prevedeva dei tagli ai servizi sociali ma al momento di applicarli il Sindaco Riccardo Rossi ha deciso di dare continuità agli stessi utilizzando lo strumento della ordinanza sindacale.
Tutto questo in pieno disaccordo con il dirigente del settore , il quale non avallava la decisione del Sindaco perchè in contrasto con il piano .
Da qui nascono i problemi.
L'uso della ordinanza sindacale presuppone che i pagamenti alle cooperative non possano essere effettuati normalmente perchè considerati debiti fuori bilancio .
Per poter pagare le cooperative questi debiti devono passare dal Consiglio Comunale ed essere riconosciuti per un successivo inserimento nel bilancio comunale.
In buona sostanza le cooperative dall’inizio della ripresa del lavoro a Maggio 2020 non hanno preso un euro ed hanno difficoltà a pagare così come ci ha comunicato La cooperativa Genesi.
I lavoratori per potersi pagare con questa situazione devono aspettare , se le cose vanno bene , altri numerosi mesi.
Ricordiamo che l’ordinanza sindacale prevede le attività per i servizi sociali fino a Dicembre e dopo?
Ci domandiamo come farà il Sindaco Rossi a mantenere l'impegno preso con i lavoratori di non fare più gare ma di costituire un Consorzio per superare la fase delle gestione delle Cooperative ?
Ancora non abbiamo capito con quali soldi e quale percorso realizzativo.
Nei giorni scorsi abbiamo chiesto un incontro al Sindaco Rossi proprio per capire le sue intenzioni in proposito.
Il Cobas intanto non ci sta a lavorare e non essere pagati chissà per quanti mesi ancora ed invita tutti i dipendenti delle cooperative a protestare Martedì 10 Novembre .
Per il Cobas Roberto Aprile
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Nuova convenzione con il Cinema Teatro Italia
Dal 1999 il Cinema Teatro Italia di via Santa Cesarea rappresenta un punto di riferimento culturale per l’intera comunità di Francavilla Fontana. Tanti i nomi di attori famosi e di giovani talenti che in questi 20 anni hanno calcato le tavole del suo palco regalando al pubblico emozioni e spunti di riflessioni.
Nel pieno dell’emergenza epidemiologica, mentre la prevenzione del contagio impone la chiusura dei teatri e dei cinema, l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha deciso di avere fiducia in un futuro in cui quei luoghi torneranno ad avere una centralità nella vita sociale. Per questa ragione è stata stipulata una nuova convenzione che disciplinerà i rapporti con il Cinema Teatro per i prossimi 10 anni.
“In questi giorni di grande amarezza e apprensione per le sorti della cultura messa in ginocchio dalla pandemia, abbiamo pensato di alzare lo sguardo e vedere oltre questa quotidianità fatta di bollettini e chiusure – spiega l’Assessora alla cultura Maria Angelotti – il teatro e il cinema sono due elementi fondamentali per la crescita culturale generale e individuale. Per questo non ci siamo tirati indietro e ci siamo spinti ad una estensione della durata contrattuale.”
Il nuovo accordo prevede un prolungamento della durata della convenzione, che passa da 6 a 10 anni, e l’adeguamento delle tariffe agli indici ISTAT.
“Qualche anno fa un esponente di primo piano del Governo disse che con la cultura non si mangia – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – purtroppo questo messaggio si è radicato nella mentalità di molti cittadini che valutano gli aspetti culturali come superflui. La pandemia ci ha insegnato che senza cultura si muore perché non si acquisisce la capacità di comprendere in maniera adeguata le informazioni. Noi crediamo fortemente nel valore della cultura e con questa convenzione, che prevede un maggiore investimento di risorse comunali, poniamo le basi per una rinascita del sistema culturale cittadino che dovrà fornire le coordinate per comprendere il mondo dopo la pandemia.”
In base alla nuova convenzione il Comune avrà la possibilità di utilizzare il teatro per l’organizzazione di iniziative culturali rivolte alla cittadinanza per 26 giorni all’anno.
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Ha fruttato diverse migliaia di euro un furto perpetrato da alcuni individui in un’abitazione di Mesagne. I malviventi per aprire la cassaforte hanno utilizzato la fiamma ossidrica con il rischio di incendiare i mobili presenti. Mentre fuggivano sono stati visti dai proprietari che hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono giunte alcune gazzelle dei carabinieri che si sono messi, inutilmente, alla ricerca dei delinquenti. Febbrili le indagini degli uomini dell’Arma per cercare di individuare i ladri che hanno agito a colpo sicuro.
Da come si sono mossi, infatti, si pensa che i malviventi conoscessero bene le abitudini della famiglia, l’abitazione e i valori presenti. In aiuto alle indagini potrebbero giungere alcune immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona. Anche se i ladri le hanno bypassate scegliendo un percorso sicuro. Dunque, altro episodio di criminalità a Mesagne compiuto con estrema spavalderia da due individui incappucciati. Scenario dei fatti è, ancora una volta, il rione Materdomini. Precisamente un’abitazione a primo piano dove vive una famiglia con figli piccoli. Come spesso accade la signora, intorno alle ore 18,30, ha deciso, insieme ai suoi figlioli, di scendere al pian terreno, nell’abitazione dei nonni. Una gioia per i bimbi poter giocare con loro.
Così, mentre la famigliola si trovava presso i nonni al piano superiore sono arrivati, dal giardino, due individui. Hanno forzato l’ingresso e sono entrati in casa. Una volta dentro si sono diretti nella camera da letto, hanno spostato due quadri che occultavano la cassaforte di famiglia. Con loro avevano una fiamma ossidrica. Hanno acceso il cannello e iniziato a lavorare sul forziere. Le scintille hanno raggiunto il copriletto e hanno rischiato che lo stesso si incendiasse. Sono bastati solo pochi minuti e la serratura è saltata, i ladri hanno aperto il portello. A quel punto hanno tolto la federa a un cuscino e hanno iniziato a razziare tutto il contenuto. Dentro al sacchetto improvvisato sono finiti dei candelabri, diversi monili e valori che la famiglia custodiva gelosamente nella cassaforte. Tuttavia, questo lavoro non lo hanno fatto in silenzio tanto che i bimbi che si trovavano al pian terreno hanno detto alla mamma che sentivano dei passi in casa loro. Rumori che anche il resto della famiglia ha udito. Si sono affacciati alla finestra, che dà sul giardino, e hanno notato due uomini incappucciati che fuggivano con il sacco tra le mani. I ladri, giunti davanti al cancello, lo hanno aperto e sono scappati. È stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunti i carabinieri. I militari hanno effettuato un sopralluogo e ascoltato la testimonianza della signora particolarmente colpita dall’evento criminale.
I militari si sono messi alla ricerca di questi individui, probabilmente un terzo fungeva da palo all’esterno, senza riuscire a trovare nulla. Sono state avviate le indagini che sembrano essere piuttosto articolate, anche se partono da un dato certo: i malfattori conoscevano bene la famiglia. Se non personalmente attraverso un basista. Forse lo stesso fantomatico uomo che da anni segnala ai ladri le abitazioni del rione Materdomini in cui perpetrare furti remunerativi.
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Mons. Giuseppe Satriano è Arcivescovo di Bari
I boatos si inseguivano da tempo, ieri sera fino a tarda ora i telefoni hanno squillato invano nella Curia Arcivescovile di Bari per avere una qualunque conferma. Dovrebbe essere a minuti l’annuncio dalla Santa Sede che indica in mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, già vicario della diocesi di Brindisi- Ostuni , soprattutto ex parroco della chiesa Matrice di Mesagne, il nuovo arcivescovo di Bari-Bitonto, successore del proficuo, intenso lavoro di mons. Francesco Cacucci apprezzato da ben 3 Pontefici.
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Da venerdì Emiliano chiude le scuole in Puglia
Da venerdì il Presidente della regione Puglia chiude le scuole. In diretta durante un collegamento in tv su Sky il governatore Michele Emiliano ha dichiarato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado in Puglia. Il nuovo provvedimento sarà comunicato all'Ufficio Scolastico regionale e al Governo.
«Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado": lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Sky Tg24 durante la trasmissione «I numeri della Pandemia». "Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria», ha aggiunto. «Abbiamo verificato - ha concluso - che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole. “Da venerdì 30 ottobre 2020 è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado”: lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano annunciando un’ordinanza sulla scuola che sarà emanata in serata. “Le attività in presenza – spiega Emiliano - saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. L’impegno encomiabile dei bambini, degli studenti e di tutto il personale scolastico non è stato un argine sufficiente a tenere il virus fuori dalle nostre scuole. Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico. Questa decisione tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi. Ci auguriamo che i dati epidemiologici consentano al più presto il ritorno alla didattica in presenza”.
Covid - 19. Oggi 772 casi positivi in Puglia, 39 in provincia di Brindisi, 13 morti di cui 1 a Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 28 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.437 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 772 casi positivi: 359 in provincia di Bari, 39 in provincia di Brindisi, 86 in provincia BAT, 117 in provincia di Foggia, 39 in provincia di Lecce, 127 in provincia di Taranto, 4 attribuiti a residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 13 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 537.592 test.
6.217 sono i pazienti guariti.
9.437 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 16.353, così suddivisi:
6.883 nella Provincia di Bari;
1.732 nella Provincia di Bat;
1.120 nella Provincia di Brindisi;
3.808 nella Provincia di Foggia;
1.173 nella Provincia di Lecce;
1.518 nella Provincia di Taranto;
118 attribuiti a residenti fuori regione.
1 caso di provincia di appartenenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
L’assessore alle Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco, dichiara: “Il numero giornaliero dei casi in costante aumento delinea uno scenario preoccupante. Sebbene infatti molti di questi casi di positività si riferiscano a soggetti che non hanno particolari problemi di salute, una percentuale comunque consistente nei prossimi giorni dovrà avvalersi di cure mediche, aumentando ulteriormente la pressione sul sistema ospedaliero. Stiamo lavorando incessantemente su due fronti: per rafforzare le attività di contact tracing sul territorio e per preparare il sistema ospedaliero ad accogliere la progressiva ondata di casi. Ai cittadini rinnoviamo il nostro appello a limitare al minimo indispensabile ogni contatto sociale e di rispettare rigorosamente le norme di igiene”.
A Mesagne sono 6 attualmente i casi positivi.
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Da venerdì si brinda con il vino Novello
Ancora poche ore e poi si potranno stappare le bottiglie di vino Novello 2020 il cui prodotto si preannuncia a 5 stelle. Infatti, bisognerà attendere venerdì 30 ottobre per immettere in commercio questo nettare di Bacco primogenito di una vendemmia straordinaria. Il vino Novello è un prodotto realizzato grazie una tecnica vinificatrice specifica che si basa sulla macerazione carbonica delle uve non pigiate che sono fatte fermentare senza pigiatura degli acini, trasformando così meno zuccheri della frutta in alcol cosa. Questa tecnica tiene basso il valore alcolico del vino che ne verrà prodotto, conferendogli il classico gusto fruttato e amabile classico del vino novello. Diverse le aziende, tra cantine e privati, in provincia di Brindisi che producono il novello. Tra queste primeggiano le Cantine due Palme di Cellino San Marco il cui novello “Beddu”, non ha bisogno di presentazioni, è una tradizione che si rinnova ogni anno e che non accenna a perdere appeal, soprattutto nei giovani. Un brand lanciato 4 anni fa, con una proposta di sole 6.000 bottiglie, che quest’anno è diventata una sfida di 25.000 pezzi che saranno appena sufficienti a coprire le richieste di mercato in vista dell’atteso appuntamento di San Martino. “In tantissimi hanno già prenotato le proprie bottiglie attraverso il canale e-commerce o direttamente in cantina”, ha spiegato Antonella Maci, dirigente della C2P - bottiglie che, come da disposizioni ministeriali, potranno essere commercializzate e degustate solo a partire dal 30 ottobre”.
Il successo di Beddu Due Palme trova la propria conferma nella capacità dell’azienda, guidata dal presidente Angelo Maci, di rinnovarsi soprattutto nel packaging, nelle campagne marketing, andando incontro alle esigenze dei clienti più trendy e attenti alle mode del periodo, pur mantenendo invariato il fattore qualitativo che da più di 30 anni rappresenta il vero leitmotiv del sodalizio cellinese. «Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il presidente Maci - della crescita commerciale di Beddu; sono felice che i nostri consumatori ripongano in noi tanta fiducia da prenotare le proprie bottiglie sul web; questo è sicuramente il frutto di un’annata strepitosa che ha permesso di ottenere un prodotto senza eguali. Ma è anche il riconoscimento di un lavoro certosino che svolgiamo con amore e passione da più di 30 anni».
Quest’anno, a causa delle restrizioni dovute alle misure adottate dal governo per l’emergenza Covid-19, Due Palme ha annullato il consueto appuntamento di presentazione della nuova annata del novello. Pronta a partire con la vendita anche la Cantina sociale di Sandonaci che quest’anno ha prodotto 6 mila bottiglie di “Natìo”. “Siamo particolarmente euforici per la qualità di novello prodotto – ha spiegato il presidente Marco Pagano – si tratta di un buon prodotto ottenuto con il metodo classico della macerazione carbonica. Possiamo dire che le bottiglie prodotte sono state quasi tutte già prenotate”. Soddisfatto il presidente delle Cantine di San Pancrazio, Oronzo Pati, per la qualità del novello: “Questo vino è ottenuto da uve sane dei nostri soci attentamente selezionate. La produzione è stata di 3.500 bottiglie che raggiungeranno il mercato nazionale”. Lo scenario di degustazione del vino novello quest’anno, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, si fa, insomma, più intimo e familiare, senza perdere il suo gusto che tanto piace ai giovani. L’abbinamento con i piatti tipici della tradizione salentina e le famose caldarroste è d’obbligo. In alto i calici, quindi, in una perfetta fusione tra innovazione e tradizione. È arrivato il primogenito dell’ultima vendemmia.
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