Redazione

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 27 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5147 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 611 casi positivi: 239 in provincia di Bari, 13 in provincia di Brindisi, 142 in provincia BAT,137 in provincia di Foggia, 15 in provincia di Lecce, 58  in provincia di Taranto, 7 attribuiti a residenti fuori regione.

Sono stati registrati 13 decessi: 1 in provincia di Bari, 10  in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 531.155 test.

6187 sono i pazienti guariti.

8708 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 15.581, così suddivisi:

6.524 nella Provincia di Bari;

1.646 nella Provincia di Bat;

1.081 nella Provincia di Brindisi;

3.691 nella Provincia di Foggia;

1.134 nella Provincia di Lecce;

1.391 nella Provincia di Taranto;

114 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, AGROALIMENTARE AREA PRIORITARIA DI INVESTIMENTO IN TEMPI DI CRISI. Bene l’operazione dei carabinieri del ROS e del Comando tutela ambientale che, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Dda di Bari, hanno sgominato una organizzazione criminale che aveva nell’agroalimentare un’area prioritaria di investimento. E’ quanto afferma di Coldiretti Puglia nello stigmatizzare quanto la criminalità abbia compreso la strategicità dell’agroalimentare in tempo di crisi, perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone.

Dai mercati ai supermercati, dai trasporti ai ristoranti – denuncia Coldiretti Puglia - dall’agricoltura all’allevamento, dalla carne alla frutta fino al caffè alle corse dei cavalli, oltre all’utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati all’agricoltura come il PSR, il volume d’affari delle agromafie cresce con attività che riguardano l’intera filiera agroalimentare.

In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti Puglia – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti e il valore del marchio Made in Italy. “Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie”.

Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli, l’affidamento di servizi e appalti, la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.

La Puglia è al terzo posto della classifica nazionale, con un livello di infiltrazione criminale pari all’1,31 – insiste Coldiretti - emerge, tra l’altro, come il fenomeno delle agromafie, nel corso degli ultimi anni, abbia accresciuto la propria intensità in particolar modo in Puglia, con Bari all’1,39%, Taranto all’1,30%, Barletta-Andria-Trani all’1,27%. La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile.

Capitolo a parte merita infatti – conclude Coldiretti Puglia - il  mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.

 

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Come Fratelli d'Italia Mesagne diamo piena solidarietà ai commercianti, ristoratori e partite iva che domani (oggi ndr) si riuniranno in piazza porta grande per manifestare contro il Dpcm di Conte, ormai la misura è colma. Bisogna dare un chiaro segnale al governo nazionale prima che sia troppo tardi, ormai queste categorie sono ridotte allo stremo.

I deputati di Fratelli d'Italia nei prossimi giorni organizzeranno un presidio di protesta contro il governo Conte a Montecitorio a Roma chiedendo di modificare le assurde regole introdotte con questo Dpcm. Siamo un partito da sempre vicino al mondo delle partite iva e dei piccoli lavoratori autonomi e saremo tutti in piazza domani a Mesagne al fianco di queste categorie, sia come gruppo dirigente che come tesserati e simpatizzanti.

Mesagne, lì 26/10/2020
Alibrando Gianfranco
Coordinatore cittadinio Fdi Mesagne.

Mesagne. Perseguita la ex fidanzata, con appostamenti e l’invio di 1418 messaggi e 435 chiamate in due mesi, arrestato. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 26enne del luogo, per aver posto in essere atti persecutori nei confronti della ex fidanzata 23enne. In particolare, il giovane ha inviato alla vittima nell’arco di due mesi 1418 messaggi e 435 chiamate senza risposta a qualunque ora del giorno e della notte, effettuando ripetuti appostamenti nei pressi della sua abitazione. I fatti sono documentati in tre denunce–querele presentate dalla 23enne. L’arresto in flagranza è stato effettuato nel corso della mattinata del 26 ottobre dopo che militari operanti lo hanno individuato e bloccato sotto l’abitazione della donna, dove lo stesso si era appostato dalla serata del 25. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso il suo domicilio in regime degli arresti domiciliari.

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Un furto è stato perpetrato la scorsa notte nella scuola materna "Don Milani", nel rione Zecchino di Mesagne. I malviventi dopo aver forzato un porta sono entrati nel plesso e si sono diretti in cucina. Qui hanno sottratto degli alimenti. Non contenti hanno girovagato nelle aule rubando della cancelleria. La scoperta dell'effrazione e del furto è stata fatta al mattino dalle operatrici solastiche che hann trovato la struttura forzata e alcuni viveri trafugati. Le insegnati hanno immediatamente avvertito del fatto il dirigente scolastico.

 

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È stato presentato ieri mattina presso il Comune di Mesagne il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche realizzato dall’architetto Stefano Maurizio e dal suo team. Innanzitutto va detto che la città di Mesagne ha 44 chilometri di marciapiedi, 22 chilometri di strade, in cui sono stati individuati 1680 barriere, e 32 edifici comunali in cui sono presenti oltre 1.180 barriere architettoniche. Complessivamente 2.860 barriere. Per ognuna di queste è stata redatta una scheda geo-localizzata in cui oltre alle caratteristiche della barriera vi è la soluzione tecnica da apportare per l’eliminazione e il costo della stessa. Quando il Piano diventerà operativo la città di Mesagne passera “Dalle barriere architettoniche al benessere ambientale”. Soddisfazione per il lavoro svolto dal team di tecnici veneti è stata espressa sia dal sindaco Toni Matarrelli sia dal vice sindaco, Giuseppe Semeraro, e dal consulente politico per le disabilità, Antonio Calabrese. Ad aprire i lavori ci ha pensato il sindaco che ha tenuto a spiegare come “questi rilievi tecnici sono degli atti concreti, sono degli elaborati tecnici di alto livello che ci hanno permesso di avere una carta d’identità di ogni barriera presente in città. Uno studio che ci ha permesso di avere una dimensione esatta del problema”. Con il Peba acquisito l’Amministrazione comunale mesagnese potrà pianificare in maniera differenti i prossimi lavori pubblici. “I lavori che le aziende di servizi eseguiranno a Mesagne dovranno necessariamente rispettare le direttive di questo piano. Inoltre, il Peba ci servirà per intercettare finanziamenti utili a sistemare con gradualità la nostra città. Infine, il Peba insieme al Piano urbano per la mobilità sostenibile saranno propedeutici per lo studio e la realizzazione del Pug al fine di avere una città maggiormente rispettosa e civile. Ed è con questo spirito che lavoreremo e spero che, quanto prima, possano giungere anche i finanziamenti necessari per abbattere queste maledette barriere architettoniche”. 

"Il Peba è un piano che interessa tutti i cittadini non solo i disabili – ha esordito l’architetto Maurizio – basti pensare a una mamma con carrozzina che percorre con difficoltà un marciapiede scosceso oppure ad anziani con deambulazione corretta. Ad esempio, nel monitoraggio che abbiamo fatto, in città abbiamo trovato gradini alti, passaggi pedonali da rivedere e, soprattutto, mancano i percorsi per non vedenti. Anche il cimitero, che è una piccola cittadina, ha bisogno di interventi tecnici per eliminare gli ostacoli presenti”.  Nello specifico, l’architetto, ha spiegato che “quando si eseguono dei lavori bisogna seguire le buone prassi del Peba. Questo significa che indipendentemente dai finanziamenti che potranno giungere si potrà intervenire quotidianamente nei lavori grazie a queste indicazioni”. Infine, il consulente Antonio Calabrese ha fatto notare che la Comunità europea sta ridisegnando i finanziamenti europei. “Il Peba per noi è un punto di partenza – ha detto Calabrese – è l’inizio di un percorso che ci permetterà di abbattere giorno dopo giorno le barriere presenti in città. Siamo soddisfatti che abbiamo ricevuto una grande attenzione della nostra comunità e, in particolare, da parte dell’associazione Italiabile”. (Foto di Davide Marti) 

 

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 26 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3057 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 424 casi positivi: 198 in provincia di Bari, 30 in provincia di Brindisi, 42 nella provincia BAT, 109 in provincia di Foggia, 28 in provincia di Lecce, 16 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione. 1 caso di provincia di residenza non nota è stato attribuito e riclassificato.

Sono stati registrati 10 decessi: 9 in provincia di Bari e 1 in provincia BAT.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  526008 test.

6018 sono i pazienti guariti.

8279 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 14.970 così suddivisi:

6285 nella Provincia di Bari;

1504 nella Provincia di Bat;

1068 nella Provincia di Brindisi;

3554 nella Provincia di Foggia;

1119 nella Provincia di Lecce;

1333 nella Provincia di Taranto;

107 attribuiti a residenti fuori regione.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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Nel corso del fine settimana, personale del Commissariato di P.S. di Mesagne ha arrestato il 34enne N.C. in esecuzione di un ordine di carcerazione per cumulo delle pene, essendo stato destinatario, nel corso degli anni, di numerose denunce in stato di libertà, cui sono seguite altrettante condanne, per reati contro il patrimonio e in materia di spaccio di stupefacenti. Lo stesso ora deve espiare circa sei anni di reclusione e pagare una multa di oltre 10mila euro.

Inoltre, nel corso dei servizi del weekend effettuati a Mesagne e dei centri vicini, quattro giovani, tra cui un minorenne, sono stati contravvenzionati per il mancato utilizzo della mascherina.

 

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Da martedì 27 ottobre, è possibile prendere la pensione. Com’è accaduto per gli scorsi mesi, al fine di evitare gli assembramenti delle varie strutture postali, si manterrà la suddivisione nei diversi giorni per cognome scaglionati.

Di seguito il calendario con la suddivisione dei cognomi secondo le lettere in ordine alfabetico:

  • martedì 27 ottobre A-B
  • mercoledì 28 ottobre C-D
  • giovedì 29 ottobre E-K
  • venerdì 30 ottobre L-O
  • sabato 31 ottobre: P-R
  • lunedì 2 novembre S-Z

Nella giornata di lunedì 2 novembre, inoltre, avverrà il pagamento su conto corrente dei trattamenti pensionistici per chi ha richiesto tale modalità, rispettando così il calendario originale.

La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica” comunica, inoltre, che a novembre scatta l’aumento Inps sui titolari di pensione d’invalidità civile totale al 100%: ad esempio sordi, ciechi civili assoluti e inabilità ex legge n.222 del 1984. L’hanno chiamato “incremento al milione”. Si tratta di un importo aggiuntivo pari a un massimo di 651,51 euro per 13 mensilità. È un importo che, recentemente, è stato esteso a tutti gli invalidi civili totali a partire dai 18 anni di età. Per avere l’assegno, tra i requisiti richiesti, occorre avere un reddito complessivo personale annuale pari a 8,469,63 euro, oppure 14.447,42 euro se cumulato con il coniuge.

Il sindacato avvisa, ancora, che per i soggetti già riconosciuti come invalidi civili totali, la richiesta all’Inps è inoltrata in automatico.

La Uil pensionati di Brindisi “Stu Appia Antica”, raccomanda ai pensionati che in base al Dpcm, emanato in questi giorni dal Presidente Conte, occorre rispettare le norme anti-coronavirus, poiché potrebbe essere un errore che costerebbe caro.

Il decreto conferma cardine delle precedenti misure. I cittadini dovranno rispettare il decreto in tutte le sue forme, fare prevenzione e indossare una mascherina anche all’aperto, a meno che non sia garantita la distanza da altre persone. Il nuovo DPCM sarà valido fino al 24 novembre. È un mese per scongiurare l’incubo di un nuovo lockdown. Un mese di nuove forti sofferenze per tutti noi, mentre il Governo continua a nicchiare sui fondi del Mes che potrebbero essere utili ad aiutare l’economia e la sanità.

Il rischio del non rispettare le regole, potrebbe causare di subire il pignoramento del 20 per cento dello stipendio o della pensione. Questo, secondo la STU Appia Antica, è un guaio che bisogna non sottovalutare. Lo Stato oggi prevede delle sanzioni di carattere amministrativo per chi non rispetta le norme presenti nei vari Dpcm. Il rispetto per noi pensionati, ha un valore che è di responsabilità ma, anche per chi fa le multe. L’errore non deve mai essere “causa di tutti i mali” ma, a volte, è possibile essere “Non sanzionatorio” da “errare humanum est” e “scippo su pensioni” agli anziani che già subiscono le malattie dell’invecchiamento e qualcuno/a di essere soggetti a malattie o alla perdita di una persona cara. Credo che questo, secondo la STU APPIA ANTICA, potrebbe essere un suggerimento o un invito dignitoso anche dal punto di vista di responsabilità sul semplice piano ontico, cioè di quello che quella persona anziana potrebbe già – essere in uno stato di malattia, e quindi di valutare la possibile trasgressione “non sub specie aeternitatis” ma tolleranti in “sub specie temporis”, come dice Papa Francesco in “Fratelli Tutti”. La tolleranza fa bene a tutti e non provoca “stati d’ansia” e malumori e scippo sulle pensioni.

Il segretario Tindaro Giunta

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