Redazione
I carabinieri arrestano un imprenditore agricolo mesagnese
A Brindisi, nell’ambito di mirato servizio di controllo, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri del Nucleo Investigativo della task force anti-caporalato, costituita dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, in ossequio alle disposizioni del Comando Legione Carabinieri “Puglia”, al fine di contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro di Brindisi, hanno tratto in arresto un 40enne di Mesagne, per detenzione abusiva di arma clandestina e proceduto alla contestuale denuncia in stato di libertà dello stesso, per violazione degli obblighi al testo unico salute e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Nella circostanza, a seguito di perquisizione, all’interno dell’azienda dedita all’allevamento di ovini e caprini, in agro del comune di Brindisi, di cui l’uomo è titolare, è stata rinvenuta, occultata all’interno di una cassettiera riposta nel locale adiacente l’ovile, una carabina ad aria compressa, priva di matricola, considerata per tali presupposti arma comune da sparo “clandestina”. In tale contesto, inoltre, i militari operanti hanno accertato che il titolare aveva assunto, senza alcun contratto di lavoro, un cittadino italiano e alcune violazioni per gli adempimenti obbligatori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. La stessa attività zootecnica, nel mese di novembre del 2018, era stata già sottoposta a sequestro da parte dei Carabinieri Forestali di Brindisi per violazioni alle norme del testo unico ambientale. L’arrestato, in seguito, è stato rimesso in libertà previa convalida dell’arresto, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del N.I.L. Carabinieri per gli aspetti amministrativi e per gli adempimenti obbligatori previsti dalle legislazione sul lavoro.
VISITA DI ARESTA (M5S) AL COMANDANTE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI BRINDISI GIOVANNI CANU
Giovanni Luca Aresta, capogruppo del M5S in Commissione Difesa alla Camera dei Deputati, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Questa mattina mi sono recato a trovare nel suo ufficio il Capitano di Vascello Giovanni Canu, comandante la Capitaneria di Porto di Brindisi. L’incontro è stata l’occasione per salutare il comandante in vista dell’avvicendamento dell’incarico previsto per il prossimo 16 ottobre. Il CV Giovanni Canu assumerà infatti dalla seconda decade di ottobre il comando della Direzione Marittima della Sardegna Centro Settentrionale (DIREZIOMARE OLBIA).
Da quando sono stato eletto parlamentare ho intrattenuto con il Corpo della Guardia Costiera di Brindisi un rapporto costante, seguendone con attenzione il prezioso lavoro a servizio della comunità e della sicurezza del mare. In particolar modo con la visita dello scorso anno il Comandante Canu ebbe modo d’illustrarmi le molteplici funzioni attinenti all’amministrazione marittima, la sicurezza della navigazione e i trasporti marittimi, le funzioni di controllo delle attività di pesca, i compiti relativi agli usi civili del mare, nonché i principali sistemi di controllo e monitoraggio del traffico marittimo e le tecnologie adoperate per la tutela, conservazione e salvaguardia del mare e dell’ambiente costiero brindisino.
L’incontro odierno è stata l’occasione per ringraziare il Comandante Giovanni Canu per la serietà e il prezioso lavoro svolto con dedizione verso i compiti istituzionali assegnati ma anche con un fortissimo legame verso il territorio dimostrato in questi due anni di comando. Le leggi della Guardia Costiera prevedono il periodico avvicendamento degli incarichi di comando. Giustamente, non ci si abitua mai del tutto a questi momenti di commiato, in cui si è costretti a separarsi da uomini e donne con i quali si è condiviso le fatiche del comando e il lavoro quotidiano. Ho ringraziato di cuore il CV Giovanni Canu per la collaborazione dimostratami in questi anni e per il lavoro svolto a servizio della nostra comunità. Sono certo che questo particolare legame con il nostro territorio rappresenterà uno dei lasciti più importanti della sua azione di Comando nella Capitaneria di Porto di Brindisi.
I Radicanto a Mesagne
Si svolgerà mercoledì 26 agosto alle ore 20.30 in piazza Orsini del Balzo il concerto dei Radicanto. Il gruppo musicale eseguirà il repertorio dell’ultimo lavoro discografico, “Le Indie di Quaggiù”. L’evento - promosso dall’Amministrazione comunale, Area Cultura, in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese – si inserisce nella rassegna estiva patrocinata dal Comune di Mesagne.
Il progetto musicale è insieme rielaborazione e ricerca verso le tradizioni popolari mediterranee, in un approccio tutt’altro che filologico alle espressioni della mucica etnica, basato piuttosto sulle suggestioni che essa suscita all’ascolto odierno, arricchito com’è di sonorità contemporanee. La sensibilità di musicisti provenienti da differenti esperienze musicali dà vita ad interpretazioni non convenzionali di brani che raccontano l’amore e la maternità, la lotta e la libertà, la fede e la spiritualità. I Radicanto sono Maria Giaquinto alla voce, Giuseppe De Trizio (chitarra classica, mandolino e arrangiamenti), Adolfo La Volpe (chitarra classica, elettrica, oud, chitarra portoghese e saz), Francesco De Palma (percussioni e batteria). La loro voce è il ponte immaginario che unisce non solo le diverse tradizioni musicali ma anche la poesia che le attraversa. E’ la sonorità del fado portoghese e della canzone napoletana, passando per nenie di paese e antiche ninne nanne, in quella che si compone come una delle più interessanti realtà musicali italiane.
Il concerto prevede il biglietto d’ingresso al costo di 5 euro, che può essere prenotato chiamando il numero 339.1338519. La sera dello spettacolo sarà allestito il botteghino presso il Castello comunale di Mesagne a partire dalle 20.00 e fino al momento di inizio dello spettacolo. I biglietti possono essere acquistati anche online su www.vivaticket.com. Tutti i posti disponibili non prevedono assegnazione e rispetteranno le normative anticovid.
Coldiretti. Il Covid ha creato una nuova coscienza alimentare
Fare la lista della spesa, leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 e di stagione che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette con gli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante. Sono alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti Puglia per arginare gli sprechi alimentari in occasione dell’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’uomo avrà utilizzato tutte le risorse naturali che la Terra può rigenerare che per il 2020 si verifica a livello mondiale il 22 agosto con uno slittamento in avanti di 24 giorni rispetto all’anno precedente per effetto delle misure di contenimento messe in atto in tutto il mondo in risposta alla pandemia.
“Più di 1 consumatore su 2, pari al 54% dei cittadini, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari per l’emergenza Coronavirus, con i pugliesi che hanno riscoperto le ricette con gli avanzi di cucina grazie al boom del ‘fai da te casalingo’ a causa delle limitazioni per la spesa, per il lungo lockdown con il relativo limite alla movimentazione e con la crisi di molte famiglie pugliesi che hanno vissuto la brusca riduzione del reddito per la chiusura forzata di migliaia di attività“, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
“I consumatori hanno integrato la tradizionale spesa – aggiunge Muraglia - con la pasta fatta in casa, focacce, pizze, torte salate, dolci casalinghi, con un maggior ricorso anche al riutilizzo degli avanzi in cucina, per evitare di uscire di casa e al contempo di buttare il cibo acquistato”.
Il calcolo del giorno in cui l’uomo ha utilizzato tutte le risorse naturali che la Terra può rigenerare – spiega la Coldiretti – è risultato delle analisi del Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che ha esaminato l’Impronta Ecologica, un indicatore che tiene traccia della domanda dell’uomo per le aree biologicamente produttive che forniscono risorse naturali e servizi ecosistemici, come ad esempio cibo, legname, fibre, spazio occupato per le infrastrutture e assorbimento delle emissioni di CO2.
“La biodiversità può essere uno strumento strutturale – conclude il presidente Muraglia - nella lotta agli sprechi alimentari e nutrizionali, perché il maggior valore riconosciuto alle varietà biodiverse recuperate determina più attenzione agli sprechi e minori perdite, avvicinando produttori e consumatori nelle filiere corte, ecologiche, locali. Ogni pugliese fino all’anno scorso buttava nella spazzatura in 12 mesi fino a 80 chili di prodotti agroalimentari. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, dividendo quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo”.
Gli sprechi alimentari – continua Coldiretti – si rivelano per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e il 2 per cento nella trasformazione. In Puglia il cibo buttato ha superato ordinariamente le 310mila tonnellate all’anno – denuncia Coldiretti Puglia – eppure per evitare di sprecare il cibo basta seguire pochi semplici accorgimenti, come spiega il decalogo della Coldiretti.
DECALOGO ANTISPRECO DI CAMPAGNA AMICA
1) Fai la lista della spesa
2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo
3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0
4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti
5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione
6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura
7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi
8) Controlla sempre l’etichetta
9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi
10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco
Nave San Giusto è salpata da Brindisi per Beirut
Nave San Giusto della Marina Militare è partita il 18 agosto da Brindisi per Beirut dove rimarrà per il supporto logistico del contingente italiano. A bordo è presente un nucleo rimozione macerie del Genio e parte di un ospedale da campo dell’ Esercito Italiano, un elicottero MH-101 con barella biocontenimento, un team di force protection della Brigata Marina San Marco, un team di harbour protection del GOS del COMSUBIN e supporto medico sanitario della Marina Militare.
Inoltre, un velivolo C-130J dell’ Aeronautica Militare è decollato da Pisa per Beirut per il trasporto di militari dell’Esercito per le attività a premessa dello schieramento del contingente italiano e dell’Ospedale da Campo.
La missione in Libano è volta al supporto umanitario e medico e a regime il personale sarà di circa 210 militari.
Il Mesagne Calcio tessera Diallo Thierno Houdou
Il Mesagne Calcio tessera Simmini Gabriele
GUADALUPI (FDI): L’AMMINISTRAZIONE-ROSSI ELIMINA IL TRASPORTO-ALUNNI, FACENDO PERDERE POSTI DI LAVORO E DANNEGGIANDO LE FAMIGLIE
Il Giro d'Italia adotta braccialetto anti-Covid "made in Puglia"
COLDIRETTI PUGLIA, CON -30% PIOGGIA ALLARME SICCITA’ E INCENDI
Con il 30% di pioggia in meno è allarme siccità, mentre solo negli invasi foggiani mancano all’appello 85 milioni di metri cubi di acqua rispetto al 20 agosto dell’anno scorso e le alte temperature favoriscono il propagarsi degli incendi. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, a poche ore dall’ennesimo rogo che ha interessato le campagne tra Lequile e Gallipoli.
“E’ una strage che si ripete lasciando paesaggi lunari in Salento dove le fiamme si moltiplicano riducendo gli ulivi colpiti dall’infezione in torce gigantesche, anche a causa dell’abbandono forzato in cui versano campi pieni di sterpaglie e infestanti, con evidenti problemi di sicurezza”, insiste Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per intervenire su un singolo albero andato a fuoco – aggiunge Coldiretti Puglia - servono circa 300 litri d’acqua e la vastità e numerosità degli incendi non è gestibile con gli scarsi mezzi ordinari che vigili del fuoco e protezione civile hanno a disposizione.
“Nella notte sono andati in fumo altri 500 ulivi ormai secchi per la Xylella – dice Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce - con un incendio che ha interessato circa 7 ettari di uliveto ormai improduttivo da anni. I ritardi negli espianti e reimpianti hanno aggravato una situazione già critica, con la burocrazia che arreca più danni della Xylella. Le lungaggini e gli intoppi regionali per liberare le risorse della sottomisura 5.2 del PSR Puglia hanno prodotto ritardi biblici negli espianti, tanto che molti agricoltori saranno costretti e reimpiantare – se tutto va bene – nel marzo 2021. A questo si aggiungono i vincoli paesaggistici che ancora ostacolano la rigenerazione del Salento, gli espianti e i reimpianti anche di altre colture che libererebbero finalmente il Salento dalla condanna di una monocoltivazione”.
Sulla base dei dati Isac Cnr per i primi 7 mesi dell’anno, in relazione all’ultima ondata di caldo africano, la colonnina di mercurio è salita sopra i 40 gradi con ortaggi ustionati e la terra che si spacca per la calura. E mentre in Italia si accentua la tendenza al surriscaldamento con il 2020 che è stato fino adesso di oltre un grado (+1,01 gradi) l’anno più caldo della media storica, al quarto posto dal 1800, sulla base dell’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, aumenta anche il rischio incendi con 30 roghi al giorno nella sola provincia di Lecce.
Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – chiedono interventi decisi per espiantare, reimpiantare e far rinascere le aree colpite, dopo anni di annunci, promesse, rimpalli di responsabilità e la mancanza di impegni concreti per la ricostituzione del patrimonio olivicolo distrutto, mentre non sanno come comportarsi per realizzare nuovi impianti resistenti e tornare a lavorare e produrre per sottrarre le campagne all’abbandono.