Redazione

Il futuro dell’asilo nido comunale Cep del rione Paradiso è stato al centro di un serrato dibattito in consiglio comunale. Le aspettative delle famiglie, delle educatrici e di diversi residenti rivendicate e sostenute anche tramite una raccolta di migliaia di firme, rappresentano un elemento non trascurabile.

Per questo non ci si può mostrare sordi ad una forte e determinata richiesta di preservare il principio della gestione pubblica dell’asilo e l’amministrazione ha il dovere di sondare ogni possibile soluzione finalizzata a tale scopo.

L’idea di valutare una internalizzazione di tutto il servizio di gestione degli asili nido, incluso il personale, emersa durante il confronto, è un’opzione assolutamente condivisibile che va approfondita con il Consorzio dei servizi sociali dell’ambito di Brindisi-San Vito, ente pubblico che potrebbe agevolare ed essere protagonista di tale processo. Nel frattempo, come Partito Democratico, abbiamo posto la necessità di procedere in via sperimentale, proprio tramite il Consorzio, alla gestione mista dell’asilo del Paradiso, quindi pubblico-pubblico, in modo da superare definitivamente il rischio di una esternalizzazione ai privati della struttura. A nostro avviso questa modalità preserverebbe le professionalità delle educatrici comunali consolidate in anni di esperienza, tutelerebbe i bambini mediante la continuità educativa e didattica, garantirebbe il mantenimento della gestione pubblica dell’asilo e continuerebbe ad assolvere alla funzione di presidio sociale nel quartiere, rappresentando la prova generale per l’internalizzazione di tutto il servizio.

Su questa proposta di gestione sperimentale Comune-Consorzio dell’asilo Cep del Paradiso abbiamo registrato l’apertura del Sindaco Marchionna che si è impegnato a compiere tutti i passaggi necessari affinché si possa procedere con tale ipotesi.

Su questa proposta auspichiamo quindi il pieno sostegno e appoggio da parte di coloro che stanno seguendo questa vicenda ed hanno a cuore, come noi, la gestione pubblica dell’asilo Cep del Paradiso.

Francesco Cannalire, Alessio Carbonella e Denise Aggiano consiglieri comunali PD Brindisi

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C’è un professore che ha deciso di non arrendersi alla noia delle formule imparate a memoria, ai grafici incerti disegnati sul quaderno durante l’ultima ora di lezione. Questo professore si chiama Vincenzo Schettini. Sabato 5 aprile, alle ore 18.30, sarà al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi con “La fisica che ci piace - La lezione show”, uno spettacolo che non è né una conferenza, né una performance teatrale, ma una sintesi perfettamente calibrata di conoscenza, intrattenimento, suggestione, ironia. Uno spettacolo in cui la fisica diventa accessibile e sorprendente, non perché venga banalizzata ma perché riportata al suo cuore originario: la curiosità per il mondo.

Biglietti disponibili online al link rebrand.ly/Schettini e al botteghino del Nuovo Teatro Verdi, aperto dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e dalle 16.30 alle 18.30, e il giorno dello spettacolo dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 18.30. Info T. 0831 562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.

Schettini è diventato celebre con il progetto “La fisica che ci piace”, nato su YouTube nel 2015 e oggi presente su tutte le piattaforme social. Più di un milione di follower su Instagram e TikTok, oltre cento milioni di visualizzazioni su YouTube, una comunità trasversale e appassionata che comprende studenti, docenti, genitori, bambini, e chiunque abbia incontrato almeno una volta nella propria vita un’equazione incomprensibile o una domanda che sembrava senza risposta. Ma dietro questo successo non c’è un’invenzione da laboratorio mediatico. C’è un uomo innamorato del suo lavoro che ha scelto di unire le sue due vocazioni - la scienza e il palcoscenico - per insegnare non solo formule, ma una postura verso la realtà, uno sguardo interrogante, una disponibilità al dubbio.

E in effetti, più che rispondere, Schettini pone domande. Perché le fette biscottate cadono sempre dal lato imburrato? Perché gli uccelli sui fili dell’alta tensione non restano folgorati? Cosa accomuna un proiettile alle montagne russe? Non c’è nulla di scolastico nella sua lezione-show: non cattedra e banchi, ma un’aula teatrale che si anima, una lavagna che si fa racconto, un esperimento che diventa metafora. Il pubblico - ogni spettatore - è chiamato a partecipare più che ad assistere. E lo fa con entusiasmo riconoscendo nella voce del prof più amato del web la stessa voce che avrebbe voluto ascoltare da ragazzo, oppure la voce che, magari, sta aiutando oggi un figlio o una figlia a scoprire che studiare non è una condanna ma una forma di libertà.

La fisica che ci piace” è una produzione Vera Produzione con la regia di Paolo Ruffini. Ma prima ancora è una visione, un progetto culturale che ha preso forma nel tempo attraversando diversi linguaggi. Nel 2022 è diventato anche un libro, pubblicato da Mondadori Electa. E poi un programma televisivo su RaiPlay, “La fisica dell’amore”, in cui Schettini racconta agli adolescenti come affrontare la vita - i turbamenti, le relazioni, le emozioni - attraverso le leggi della fisica, in compagnia di ospiti del mondo della musica, della cultura e dello spettacolo. Ma il teatro, come lui stesso ha dichiarato, era la chiusura del cerchio. L’ultima tappa di un percorso cominciato fra i banchi di scuola, passato per il web e approdato ora sul palcoscenico. E forse, in fondo, è proprio il teatro il luogo ideale per ciò che Schettini ha in mente: un esperimento che coinvolga mente e sensi, lo stupore, l’empatia. Una “lezione” capace di lasciare un segno.

Durante lo spettacolo, il professor Schettini affronta concetti apparentemente distanti dalla vita quotidiana: meccanica quantistica, forza, energia, equilibrio, relatività, fino a spingersi verso le frontiere della fisica del futuro. Ma non c’è nulla di oscuro nel modo in cui tutto questo prende forma. Al contrario, ogni nozione è restituita attraverso esempi concreti, evocazioni immaginifiche, esperimenti eseguiti dal vivo coinvolgendo il pubblico in un processo di apprendimento che è anche un atto di meraviglia. Il linguaggio è preciso ma accessibile, tecnico ma mai respingente. La forma è quella dello show ma il contenuto resta rigoroso. E questo equilibrio tra leggerezza e profondità è forse il vero tratto distintivo di Schettini.

La sua è una pedagogia dell’emozione, ma senza sentimentalismi. Il punto non è solo imparare, ma imparare a guardare. Non a caso, tra i messaggi più frequenti che riceve ci sono quelli che dicono: «Vorrei un prof come lei» o «Mio figlio ha ricominciato a studiare grazie ai suoi video». Perché “La fisica che ci piace” è un modo di essere più che un modo di spiegare. È il tentativo riuscito di restituire alla scienza una dimensione umana, di mostrare che dietro ogni legge della natura c’è una storia, una domanda, un’esperienza. È l’idea, semplice e rivoluzionaria, che la cultura non debba mai diventare un recinto, ma restare un campo aperto.

E così, sabato 5 aprile alle 18.30, il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi diventerà un’aula straordinaria nella quale la fisica muterà da materia ad esperienza. Un viaggio che parte dalla legge di Newton e arriva alle emozioni passando per la voce di un professore che non ha paura di far sorridere, commuovere, riflettere. Perché, con il professor Schettini, anche una particella può raccontare una storia. E ogni storia, se raccontata con passione, può diventare un modo per imparare a vivere.

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Amati: “Il presidente dei medici di Brindisi offende gli operatori del 118 su centralizzazione pazienti, solidarietà”

Nota del consigliere regionale Fabiano Amati.

“Il presidente dell’Ordine dei medici di Brindisi, Arturo Oliva, ha gravemente offeso la professionalità del direttore del 118 Massimo Leone e del Dipartimento di emergenza della ASL di Brindisi, mettendone in discussione le scelte operative sulla centralizzazione dei pazienti di Fasano e Cisternino presso l’ospedale di Monopoli.
Lo ha fatto implicitamente, ovviamente, e con dichiarazioni riportate oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno: «Mi sembra quantomeno azzardato parlare di centralizzazione dei pazienti di Fasano e Cisternino nell’ospedale di Monopoli. Pazienti con trauma cranico o ischemia degli arti inferiori devono essere necessariamente portati al Perrino, che è un ospedale di secondo livello, con standard fissati per legge».
Ma davvero, secondo il presidente dell’Ordine dei medici, il dott. Leone e gli operatori del 118 — ai quali va tutta la mia solidarietà e stima — sarebbero così sprovveduti da centralizzare i malati in emergenza verso strutture non attrezzate per trattarli?
Massimo Leone e il sistema 118 conoscono benissimo i profili clinici. Se hanno condiviso questa modalità di soccorso, in accordo con la ASL di Bari, è per motivi scientifici e organizzativi ben precisi:
    •    alleggerire il carico del Perrino dalle emergenze trattabili a Monopoli, anche in vista dell’apertura del nuovo ospedale Monopoli-Fasano;
    •    garantire lo sbarellamento tempestivo per mantenere operative le ambulanze e lo staff a bordo;
    •    superare i confini amministrativi che non hanno senso in un sistema sanitario regionale;
    •    rilanciare il servizio di emergenza-urgenza come rete moderna, funzionale e interconnessa;
    •    valorizzare i punti di primo intervento dei PTA e le centrali operative, per contrastare il sovraffollamento nei Pronto soccorso.
Se il presidente dell’Ordine dei medici si concentrasse su ciò che la sua carica richiede, e lasciasse da parte un certo sindacalismo d’antan, contribuirebbe a far progredire il sistema, invece di ostacolarlo. E magari ogni tanto ricorderebbe anche che i medici italiani sono tra i meno pagati d’Europa, battaglia per la quale non mi risulta di aver letto suoi comunicati né dichiarazioni infuocate.
Su questo continuerò a farmi sentire io. Anche domani, se serve”.

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Colazione sempre più ‘salata’ per i pugliesi costretti a pagare oltre il 40% in più già al risveglio, per l’impatto del caro prezzi dal caffè al latte intero, dal latte scremato al burro, con i prezzi del cibo che si infiammano per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione della giornata nazionale del caffè espresso italiano, sulla base dei dati dell’Osservatorio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che conferma il trend in crescita dei prezzi negli ultimi quattro anni, con gli aumenti più marcati per il caffè tostato a livello nazionale che si sono verificati proprio a Bari (+32%) dal 2021 ad oggi.

Ma analizzando i dati del 2022 messi a raffronto con le rilevazioni odierne del MIMIT di beni e servizi di largo consumo (quotazioni medie), la situazione è ancora più critica, con aumenti – spiega Coldiretti Puglia - nella città capoluogo di regione che vanno dal +46% del caffè al +26% del latte intero, dal +47% per il latte scremato fino a +57% per il burro. La situazione di difficoltà alimenta il rischio – sottolinea la Coldiretti regionali – che i consumatori facciano sempre più acquisti di cibo low cost nei discount alimentari, per la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.

Le famiglie – sottolinea la Coldiretti Puglia – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Ma con la diminuzione delle quantità acquistate a causa del caro prezzi si cerca anche di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi. Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa per non farsi tentare dagli acquisti di impulso fino allo sguardo più attento alla data di scadenza secondo la Coldiretti sono solo alcune delle strategie adottate dagli italiani per salvare i bilanci familiari.

Ma è uno scenario amaro anche per gli allevatori e le loro mucche da latte – spiega Coldiretti Puglia – con l’esplosione dei costi di produzione,  per cui è sos nelle stalle per l’alimentazione degli animali, con la siccità che ha azzerato la produzione di foraggio, ma si è dimezzata anche la produzione di mais in Italia negli ultimi 20 anni a causa dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici e delle importazioni dall’estero che espongono gli allevatori alle conseguenze delle tensioni internazionali.  

Il via libera definitivo del Consiglio dei Ministri al Decreto legislativo di riforma delle accise, che ha mantenuto l’attuale regime per il carburante usato in agricoltura, è un atto importante per garantire la produzione alimentare e sostenere gli agricoltori colpiti dall’esplosione dei costi legati alle guerre e alla difficile situazione internazionale, evitando un aumento dei prezzi al consumo che si rifletterebbe sulla spesa delle famiglie. Per Coldiretti la misura approvata in CdM e concordata tra il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e il viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo accoglie le richieste della principale organizzazione agricola d’Italia e d’Europa, proprio quando i prezzi del gasolio agricolo sono aumentati del 22% rispetto a prima della guerra in Ucraina, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga, determinando i contemporanei incrementi degli altri fattori di produzione, per cui il provvedimento va a sostenere gli sforzi delle imprese agricole e della pesca di continuare a garantire gli approvvigionamenti alimentari in un momento delicato.

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Un incidente stradale si è verificato questa mattina lungo la statale 7, via Appia al chilometro 704,500, nei pressi del centro commerciale di Mesagne. Qui, per cause ancora in fase di accertamento, due auto che viaggiavano in direzione Brindisi si sono scontrate. E’ stato lanciato l’allarme e sul posto sono intervenute gli agenti della polizia locale di Mesagne e i poliziotti del locale commissariato. Presenti anche le squadre dell’Anas. Per motivi di sicurezza e per permettere il rilievo del sinistro la statale è stata chiusa al traffico dalle ore 8,50 alle ore 9,10. I veicoli sono stati deviati su altre direttive di marcia. Fortunatamente non c'è stato nessun ferito. 

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Ancora una sconfitta quella patita questa sera a Mesagne dalla Chirico Impianti Annunziata Volley contro i Campioni Interzonali  BR/TA  della Volley Grottaglie. Renna e compagni sono stati piegati dopo due ore drammatiche di gioco per 1-3 (20-25/ 25-17/ 30-32/ 16-25) nel Quarto di Finale dei Campionati Regionali Under 17 FIPAV. A differenza della Finalissima Interzonale di un mese fa' sempre persa 0-3 in poco piu' di un ora di gioco oggi i ragazzini di Giacomo Viva hanno venduto molto cara la propria pelle  al cospetto di un avversario sempre solidissimo e cinico (infarcito tra l'altro di ben 9 tra nati 2009, 2008 e 2007) nei momenti clou dell'incontro.Partiti a razzo nel primo set i Mesagnesi hanno accumulato ben 7 punti di vantaggio salvo  poi perdersi nella fase finale schiacciati da errori banali dovuti certamente alla loro giovanissima eta'.Nel secondo parziale stesso live motive del primo con Garofalo (solidissima la sua prova) che trascina i suoi compagni a chiudere senza difficolta' il set.A questo punto l'atmosfera della Palestra del Liceo E.Ferdinando si surriscalda e la Chirico che comincia a credere in una incredibile impresa. Si ritorna in campo nel terzo set con le 2 squadre che se le danno di santa ragione con fughe e contro fughe nel punteggio che hanno infiammato entrambe le tifoserie.Purtroppo i Mesagnesi sprecano ingenuamente 4 set ball che peseranno come macigni sull'esito finale dell'incontro in quanto perso il III set nel IV  si sono letteralmente evaporati dal gioco lasciando via libera ai rivali Tarantini.Comunque onore a questi ragazzi per la maggior parte del 2010 che stanno onorando i loro colori con risultati inattesi ad inizio stagione mettendoci ogni volta in campo coraggio e cuore.Ritorno a Grottaglie  mercoledì 9 Aprile ore 17.00 dove sperare in un eventuale miracolo non costa nulla.

L’invasione di olio extra Ue alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini, con le esportazioni di olio di oliva dalla Tunisia che sono aumentare in quantità del 40,8% per raggiungere le 132.200 tonnellate dall’inizio della stagione della campagna fino alla fine di febbraio 2025. La denuncia arriva da Coldiretti Puglia, sulla base dei dati pubblicati dall’Osservatorio nazionale tunisino dell’agricoltura (Ongri), con la maggior parte delle esportazioni di olio d’oliva della Tunisia che è stata diretta al mercato europeo, pari al 59,4% del volume totale delle esportazioni, seguito dal Nord America (24%) e dall’Africa (9,5%).

Da rilevare anche il crollo dei prezzi dell’olio tunisino, diminuiti del 54,9% a febbraio 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con variazioni che vanno da 8,5 dinari/kg (2,57 euro/kg) a 18,7 dinari/kg (5,6 euro/kg), a seconda della categoria, un ulteriore tassello – insiste Coldiretti Puglia – che impone di alzare la guardia contro la concorrenza sleale.

L’Italia è stata il principale importatore di olio d’oliva tunisino, rappresentando il 31,4% delle quantità esportate durante i primi quattro mesi della stagione 2024/2025, seguita dalla Spagna (24%) e dagli Stati Uniti (19,4%). L ‘olio d’oliva confezionato ha rappresentato solo il 10,2% delle esportazioni, mentre le esportazioni sfuse hanno costituito il restante 89,8%. 

L’arrivo crescente di olio di oliva dalla Tunisia in Italia alimenta il rischio di frodi e inganni ai danni dei cittadini e fa crollare i prezzi del vero extravergine italiano, afferma la Coldiretti che denuncia la concorrenza sleale ed il rischio che venga “spacciato” come Made in Italy. A favorire le importazioni dalla Tunisia è anche l’accordo stipulato dalla Ue che prevede l’importazione annuale, nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali.

L’obiettivo di chi acquista olio straniero è realizzare margini sempre più alti di profitto tramite speculazioni che mettono all’angolo i produttori nazionali e inondano i mercati di prodotto di bassa qualità. Un fenomeno che spinge ulteriormente il pericolo di frodi ai danni dei consumatori, contro i quali si sono peraltro intensificati i controlli delle forze dell’ordine, del Masaf e dell’Icqrf. Anche per questo lo scorso febbraio migliaia di agricoltori della Coldiretti hanno presidiato con decine di barche il porto di Civitavecchia in occasione dell’arrivo di una nave carica di prodotto estero.  

A questo proposito, il vicepresidente della Coldiretti e presidente di Unaprol David Granieri ha sollevato un punto critico relativo al Regolamento UE 2020/761, che disciplina l’importazione preferenziale di olio d’oliva dalla Tunisia. “E’ fondamentale garantire che l’olio importato rispetti gli stessi elevati standard di qualità e sicurezza che caratterizzano l’olio extravergine d’oliva europeo – sottolinea -. L’assenza di un controllo rigoroso sulla qualità e sulla provenienza dell’olio importato potrebbe compromettere la fiducia dei consumatori e mettere a rischio la reputazione dell’olio italiano, considerato uno dei migliori al mondo”. In risposta a questa situazione, Coldiretti e Unaprol chiedono la creazione di un Registro Telematico Unico europeo, simile al sistema italiano Sian.

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Prosegue l’attività d’indagine della Polizia di Stato in ordine a quanto accaduto durante e dopo la partita Fasano – Brindisi.

Il Questore di Brindisi Giampietro Lionetti ha emesso 5 Daspo nei confronti dei primi tifosi per i quali è emersa la responsabilità in ordine ai fatti più gravi occorsi lo scorso 9 marzo.

Gli agenti della Questura hanno notificato nei giorni scorsi i provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive e la misura cautelare dell’obbligo di firma per due di questi.

Le indagini, condotte dalla Digos e la successiva attività istruttoria della Divisione Polizia Anticrimine hanno consentito di identificare un tifoso brindisino, a cui è stato comminato il Daspo di 5 anni, responsabile del lancio della bottiglia che ha colpito il calciatore del Fasano, da cui è poi scaturito la sospensione della partita.  L’uomo, inoltre, avrebbe partecipato attivamente agli scontri fuori dallo stadio.

Altri tre tifosi (due brindisini ed uno fasanese) sono stati colpiti dal Daspo per 5 anni, poiché ritenuti protagonisti degli episodi di violenza fuori dallo stadio, al termine della partita.

Infine, è stato sanzionato con il divieto di accesso alle manifestazioni sportive per 3 anni anche il dipendente della società sportiva fasanese che, durante il secondo tempo della partita, intenzionalmente ha riversato sulla tifoseria ospite il contenuto di un estintore, gesto che ha istigato la reazione dei tifosi ospiti.

Sono al vaglio degli agenti ulteriori provvedimenti restrittivi; gli accertamenti per i gravi fatti avvenuti durante la partita Fasano – Brindisi continueranno, fino all’accertamento delle responsabilità di tutti gli autori delle condotte illecite.

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ENOTURISMO: COLDIRETTI PUGLIA, MOLTIPLICATORE RICCHEZZA PER CANTINE (FINO A 480MILN IN PIÙ); MA RESTA MINACCIA COSTI

Per sostenere i percorsi enoturistici attivo il primo accordo siglato tra Coldiretti, Terranostra e Airbnb per la promozione di Distretti del Vino

L’enoturismo, se adeguatamente promosso in Puglia, sarebbe un moltiplicatore di ricchezza con un aumento potenziale del 20% di turisti e un valore aggiunto che potrebbe aumentare di 480 milioni di euro, valorizzando attraverso i vini il territorio anche in chiave turistica e recuperando le antiche tradizioni legate alla cultura enogastronomica. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dello studio di SRM del gruppo Intesa Sanpaolo, secondo cui la Puglia presenta grandi potenzialità nella diversificazione dell’offerta turistica, proprio attraverso l’enogastronomia.

Secondo la prima indagine del Movimento Turismo del Vino e del CESEO Centro Studi Enoturismo e Oleoturismo dell’Università LUMSA, il paesaggio è una delle principali attrattive per le iniziative proposte, con il 33% delle cantine che organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate nei vigneti, ma anche a livello ambientale con il 43% delle aziende che è BIO e il 38% rispetta gli standard di agricoltura sostenibile.

Un turista italiano su 3 (32%) posiziona la Puglia sul podio delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, con percorsi innovativi dell’enoturismo esperienziale – aggiunge Coldiretti Puglia - dal pilates tra i vigneti all’astrotasting per enoturisti italiani e stranieri che anche nel 2024 hanno preso d’assalto strutture agrituristiche, bed&breakfast e case vacanza con l’obiettivo di vivere esperienze nel mondo del vino.

Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il settore sembra minacciato da un costante aumento dei costi segnalato dall’81% delle cantine, incrementi che erodono i margini di guadagno e che in molti casi risultano particolarmente significativi con il 29% che registra una crescita compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il 10% e il 25%, e un significativo 8% dichiara un aumento superiore al 25%.

Proprio per sostenere questa nuova forma di turismo dalle crescenti potenzialità è attivo il primo accordo siglato tra Coldiretti, Terranostra e Airbnb per la promozione di Distretti del Vino, valorizzando esperienze Made in Italy di turismo autentico e sostenibile. Previste, in particolare, la creazione di pagine web dedicata per ciascun Distretto del Vino sul sito di Airbnb con mappa digitale con l’indicazione delle cantine da visitare e schede Informative e wine passport/book o altre iniziative di valorizzazione dell’esperienza vinicola, oltre ad iniziative di formazione.

L’identikit delle preferenze degli enoturisti è tracciato dall’indagine Coldiretti/Ixe’ sul fenomeno, con 15 milioni di italiani che hanno avuto esperienze di turismo in cantina. Ben 8 cittadini su 10 si dichiarano poi intenzionati a farlo, un potenziale bacino di assoluto interesse per la crescita del settore. Accanto alle tradizionali degustazioni di abbinamento di vino e ai corsi di cucina, non mancano le attività innovative che catturano l’interesse degli appassionati. Un 24% dichiara di essere interessato a pratiche sportive e salutistiche nelle vigne, tanto che ci sono strutture che propongono yoga e pilates in mezzo ai filari o percorsi in bicicletta, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Ma c’è anche un 26% che punta alla vinoterapia e ad attività di benessere con prodotti ricavati dalla vita e dal vino, trainati dalla crescita dell’agriwellness, mentre un 31% chiede concerti e spettacoli organizzati in mezzo ai vigneti.

La Puglia si sta imponendo grazie alla capacità di innovazione dei produttori pugliesi che hanno puntato, soprattutto, sulla distintività e sul legame con il territorio e la cultura locale per vincere la competizione sul mercato globale, facendo concorrenza a territori storicamente imbattibili -  Coldiretti Puglia – grazie alla popolarità internazionale di eccellenze varietali uniche, con il successo di vini DOP quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, hanno fatto del settore vitivinicolo pugliese il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere al meglio il territorio con l’enoturismo.

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Mesagne, nell’ambito dei seminari formativi per la diffusione della cultura della legalità, hanno incontrato gli studenti delle 3^ classi della Scuola Media “Aldo Moro” di Mesagne. All’incontro, tenuto dal Comandante della Stazione, Luogotenente Carica Speciale Luigi D’Oria e dall’Appuntato Scelto Qualifica Speciale Giusy Errico, hanno partecipato 85 studenti e il corpo docenti.

L’incontro è stata l’occasione per trattare temi connessi alla legalità, con particolare attenzione a quelli che posso coinvolgere da vicino i più giovani, in particolare gli importanti pericoli della condivisione di ogni aspetto della propria vita online. Prendendo in esame alcuni comportamenti devianti talvolta rilevabili tra ragazzi e adolescenti, l’incontro ha permesso di discutere sui motivi che innescano gli atteggiamenti antisociali, attuati anche mediante l’utilizzo della rete, valutando con loro le relative conseguenze. Gli studenti, che hanno partecipato con grande interesse al dibattito ponendo numerose domande, raccontato esperienze personali e rappresentato alcuni dubbi ai relatori, sono stati anche invitati a seguire i profili Social dell’Arma dei Carabinieri.

L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri operare vicina ai giovani e giovanissimi studenti con l’obiettivo di accrescere il senso civico e la fiducia dell’Istituzione.

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