Redazione

Il Comune di Erchie si avvia a rendere più efficienti i servizi digitali per i cittadini. Questo obiettivo è stato possibile grazie ai finanziamenti ottenuti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Oltre 250mila euro in totale per Erchie messi a disposizione dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri.

L’Amministrazione comunale ha richiesto e ottenuto dei fondi da destinare alla migrazione di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati (83mila euro), all’adesione alle piattaforme nazionali di identità digitale, SpID e CIE (14mila euro) e alla realizzazione degli interventi di miglioramento del sito web delle PA e per la richiesta di permesso di occupazione suolo pubblico, parcheggio invalidi, iscrizione trasporto e mensa scolastica (155mila euro). Un percorso di adeguamento dei servizi comunali che mette al centro il cittadino e il suo tempo.

“Vogliamo con questi finanziamenti migliorare la qualità e l’utilizzabilità dei servizi pubblici – ha dichiarato il sindaco Pasquale Nicolì -. Il lavoro che stiamo compiendo nell’organizzazione degli uffici comunali è propedeutico all’obiettivo di semplificare l’interazione con gli utenti digitalizzando i servizi per rendere il Comune di Erchie al passo con i tempi”.

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Dati del giorno: 22 settembre 2022

853
Nuovi casi
9.073
Test giornalieri
6
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 304
Provincia di Bat: 42
Provincia di Brindisi: 74
Provincia di Foggia: 130
Provincia di Lecce: 204
Provincia di Taranto: 90
Residenti fuori regione: 8
Provincia in definizione: 1
9.068
Persone attualmente positive
99
Persone ricoverate in area non critica
9
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.470.572
Casi totali
12.650.731
Test eseguiti
1.452.438
Persone guarite
9.066
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 473.760
Provincia di Bat: 126.932
Provincia di Brindisi: 138.899
Provincia di Foggia: 208.131
Provincia di Lecce: 302.490
Provincia di Taranto: 199.843
Residenti fuori regione: 15.505
Provincia in definizione: 5.012
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La squadra Under 12 femminile del CT “Dino De Guido” Mesagne si aggiudica le finali di Macroarea del Sud che si sono tenute sui campi in terra rossa di Via Beato Bartolo Longo.

Nello scorso fine settimana, 7 squadre si sono date battaglia per vincere il titolo di campione del Sud Italia e staccare il biglietto per la Final Eight nazionale di Cuneo del prossimo 23-25 settembre.

La compagine, guidata dal Maestro Nazionale Armando Caforio, e composta da Ludovica Casalino e Sofia Greco, era partita con i favori del pronostico.

Ai quarti di finale, vittorie per il Circoletto dei Laghi (Me) sullo SC Massafra per 2-0, del Tennis Montekatira Catania su Salento Tennis Academy Arnesano per 3-0 e, infine, del CT Palermo, seconda favorita del seeding, sul CT “R.Polimeni” Reggio Calabria per 2 a 0. Mesagne beneficiava di un bye in quanto prima testa di serie.

Negli incontri di semifinale, Mesagne sconfiggeva col punteggio di 2 a 0 le ragazze messinesi del Circoletto dei Laghi; incontro, questo, disputato nel campo coperto a causa di un acquazzone. A seguire, il CT Palermo si aggiudicava il derby contro le pur forti giocatrici catanesi col punteggio di 2 a 1. Infatti, dopo i matches di singolare, il parziale era ancorato sul punteggio di parità, 1 a 1 e, dunque, l’incontro intersociale si doveva risolvere al doppio decisivo. In questo caso, ad aggiudicarsi la possibilità di conquistare un posto in finale, era il CT Palermo, che riusciva ad avere la meglio con il punteggio di 6-4 6-2.

La finale del raggruppamento Sud si disputava, dunque, tra le prime due favorite della vigilia: CT “Dino De Guido” Mesagne, squadra di casa, e CT Palermo.

Ad aprire le danze, dopo il sorteggio, erano le giocatrici numero due, Sofia Greco (Mesagne) contro Cristiana Totaro (Palermo). Il match si indirizzava subito a favore della tennista di casa. Infatti, dopo aver vinto il primo set col punteggio di 6-1, Greco riusciva a portarsi addirittura sul 5-1 nel secondo set e, dopo un tentativo di rimonta, chiudeva l’incontro per 6-2 6-3.

A seguire, la mesagnese Ludovica Casalino si trovava, dall’altra parte della rete, la palermitana Altea Cieno. Anche in questo caso, però, non c’è stato niente da fare contro il gioco vario messo in mostra dalla tennista di casa: punteggio finale di 6-2 6-2 in favore di Casalino.

Ora, la squadra gialloblù sarà impegnata in una lunga trasferta a Cuneo per la conquista del tricolore a squadre. Il prossimo fine settimana, dal 23 al 25, le giovani tenniste mesagnesi dovranno affrontare altre 7 squadre provenienti dalle varie zone geografiche della penisola, Centro-Sud, Centro-Nord, Nord-Est e Nord-Ovest. Comunque vada, per il sodalizio mesagnese, si tratta di un traguardo storico mai raggiunto prima. Ragionevolmente soddisfatto tutto il Consiglio di Amministrazione del sodalizio mesagnese, con a capo il presidente Nicola De Guido, per il raggiungimento di questo obiettivo, ma non certo appagato, e fiducioso che si possa andare ancora lontano.

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La scelta del Consorzio BR4 di dotarsi di ulteriori risorse da destinare al potenziamento dei servizi di segretariato sociale – nello specifico di una mediatrice familiare e di una mediatrice linguistico-culturale - ha determinato l’individuazione di nuove figure professionali e dunque di nuovi servizi: le nuove opportunità sono state presentate stamattina nel corso della conferenza stampa svoltasi presso la sede dell’Ambito Territoriale Sociale BR4 in via Santacesaria 7 a Mesagne.

Raffaella Dario, mediatrice familiare, e Anna Chiara Scalera, mediatrice linguistico – culturale, sono intervenute per spiegare funzioni e utilità delle professioni svolte per i Comuni dell’ATS BR4 in collaborazione con il centro ascolto “Marcella Di Levrano”, con gli altri enti e istituzioni, e a favore delle comunità territoriali coinvolte. “I nuovi servizi sono pensati in un’ottica di rafforzamento del sistema integrato di gestione del welfare di cui l’Ambito dispone, con l’obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni che emergono, alle vecchie e nuove povertà, anche educative e relazionali, che si rilevano con incidenza crescente”, così il presidente del Consorzio Antonio Calabrese ha introdotto l’iniziativa.

 “La mediazione è un approccio culturale alla pace e al rispetto delle persone, ma è anche un processo di intervento finalizzato a favorire empowerment e gestione costruttiva delle conflittualità”, ha spiegato Raffaella Dario durante il suo intervento, ricordando come il concetto di mediazione familiare penetri nell’impianto dell’ordinamento giuridico italiano a partire dalla seconda metà degli anni Novanta, conoscendo il pieno sviluppo con l’entrata in vigore della legge n.54/2006 e il suo perfezionamento nel 2021 con riforma Cartabia. “Il servizio di mediazione linguistico-culturale promuove i diritti di cittadinanza e la piena interazione delle persone straniere con il tessuto sociale e culturale della comunità locale, offrendo prestazioni specialistiche ai cittadini immigrati presenti nei Comuni dell’ATS BR4 e agli operatori degli enti locali impegnati in attività di segretariato sociale”, ha dichiarato Anna Chiara Scalera, inquadrando anche dal punto di vista normativo la figura professionale, disciplinata dal d.lgs. n. 286 del 1998 e dalla legge regionale 32 del 2009, "Norme per l'accoglienza, la convivenza civile e l'integrazione degli immigrati in Puglia".

Per info e contatti sui servizi scrivere e chiamare a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., telefono 0831.779207. 

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"Una bussola per l'avvenire" è la manifestazione del Rotary Club che da tredici anni premia con un attestato le ragazze ed i ragazzi delle scuole ostunesi che hanno ottenuto 100 e 100 lode negli scorsi esami di maturità.

La premiazione si svolgerà venerdì 23 settembre, a partire dalle 9, nell'Auditorium dell'ITC Pantanelli-Monnet in Via Silletti 1, e si aprirà con i saluti del Presidente del Rotary Club Ostuni-Valle d'Itria-Rosamarina, Giuseppe Calamo, e dei dirigenti scolastici Liliana Angela Savino (Pantanelli-Monnet) e Francesco Dell'Atti (Pepe-Calamo). Interverranno il Rettore dell'Università degli Studi di Bari, prof. Stefano Bronzini e il prof. Gianvito Giannelli, Ordinario di Diritto commerciale e Governatore del Distretto Rotary dell'anno 2021-2022.

Vi sarà poi un riconoscimento, in qualità di eccellenza italiana all'estero, all'ostunese Simone De Salvatore, scenografo e set designer nel gruppo di lavoro che ottenne, nel 2015, l'Oscar per il film "Grand Budapest Hotel".

Concluderà la manifestazione Maximiliano Galizia, assistente del Governatore del Rotary Distretto 2120. S

Sono 56 le studentesse e gli studenti premiati: per il Classico 100 e lode a Gianmarco Capriglia, Elena Miccolis, Mariapia De Paolis, Elena Casale, Antonella Cavallone, Graziana Baccaro, Alessia Orlandino, Martina Ugenti; 100 a Ileida Longo, Luigi D'Adamo, Annamaria Attorre, Giuseppe Narracci e Giovanni Buongiorno. Allo Scientifico: 100 e lode a Simone Barba, Francesco D'Amato, Daniele Ghionda, Federico Menga, Antonio Francesco Sallustio, Pierfrancesco Zaccaria, Giulia Polignino, Alessandro Vacca, Matilde Mastronuzzi e Claudia Saponaro; 100/100 ad Angelo Lacorte, Leonardo Martucci, Angelo Vincenti, Lorenzo Saponaro, Ileana Gabriela Stanciu, Martina Valente, Martina De Luca, Maria Chiara Fanelli, Manuel Tedesco, Francesca Chiara Todisco, Rita Tanzarella; per il Monnet (Amministrazione-Finanza e Marketing) 100 e lode a Sara Epifani e Francesco Minna; 100 a  Giulio Conte ed Armando Hoxha; per la sezione Turismo 100 a Valentina Amico, Giorgia Barella, Daniela D'Errico, Martina Elia e Fabio Ligorio; per la sezione Agraria 100 a Rosa Cisaria, Alessio Giacovelli, Giorgia Melpignano, Valeria Roma, Giovanni Vincenti, Domenica Antonella Blonda, Donatella De Pasquale; per la sezione Elettronica 100 a Giulia Ballocco, Italo Colella, Angelo Quartulli; per la sezione Informatica 100 e lode ad Angelo Stella, 100 a Gianluca Bufano e Giuseppe Passiatore.

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Vola l’export della pasta pugliese nel mondo con un aumento delle vendite all’estero del 44%, sotto la spinta dell’allarme globale provocato dalla guerra in Ucraina sulla certezza e salubrità del cibo che ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Istat Coeweb sulle esportazioni della pasta pugliese all’estero, proprio quando coltivare grano è costato agli agricoltori pugliesi fino a 600 euro in più ad ettaro a causa dell’impennata dei costi di produzione causata dall’effetto a valanga della guerra in Ucraina dopo la crisi generata dalla pandemia Covid, che si riflette a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti, mentre i prezzi del grano duro sono in caduta libera.

In Puglia, tra l’altro, la produzione è  crollata nel 2022 del 35%-40% a causa della siccità, mentre ad essere più penalizzati con i maggiori incrementi percentuali di costi correnti – continua la Coldiretti Puglia - sono state proprio le coltivazioni di cereali, dal grano all’avena, che servono al Paese a causa dell’esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi e l’incertezza sui prezzi di vendita con le quotazioni in balia delle speculazioni di mercato.

Da rilevare il picco storico della forbice dei prezzi tra grano duro e semole – aggiunge Coldiretti Puglia – mai così ampia, con una differenza di 300 euro dal campo alla prima trasformazione. La volontà degli industriali di far scendere il prezzo del grano italiano è emersa – aggiunge Coldiretti Puglia – anche durante le sedute della CUN a Roma, oltre all’andamento in picchiata alle Borse Merci di Bari e Foggia, dove il grano duro ha perso 80 euro a tonnellata in qualche settimana.

La minor produzione pesa sulle aziende cerealicole che hanno dovuto affrontare rincari delle spese di produzione che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con incrementi medi dei costi correnti del 68% secondo elaborazioni Coldiretti su dati del Crea. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi e dalla grave e perdurante siccità in alcune aree delle province di Bari e Foggia – sottolinea Coldiretti Puglia – rischia di aumentare ulteriormente la dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti agroalimentari, con l’Italia che è già obbligata ad importare il 64% del grano per il pane e il 44% di quello necessario per la pasta.

La Puglia è il principale produttore italiano di grano duro, con 360.000 ettari coltivati e 10milioni di quintali prodotti in media all’anno. La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e di concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore in Puglia ed in Italia, che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati, con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente,

Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali ma è necessario investire – aggiunge Coldiretti Puglia - per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità ma serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici.

Le migliori varietà di grano duro selezionate, da Emilio Lepido a Furio Camillo, da Marco Aurelio a Massimo Meridio fino al Panoramix e al grano Maiorca, sono coltivate dagli agricoltori sul territorio pugliese – insiste la Coldiretti regionale - che produce più di 1/4 di tutto il frumento duro italiano.

Gli acquisti di pasta fatta al 100% di grano made in Italy – sottolinea la Coldiretti - sono cresciuti ad un ritmo di quasi 2 volte e mezzo superiore a quello medio della pasta secca anche per effetto dello smart working e del lungo lockdown per combattere l'emergenza covid che ha costretto i cittadini in casa. Il risultato è che già oggi un pacco di pasta su 5 venduto al supermercato – precisa Coldiretti – utilizza grano duro coltivato in Italia, con la Puglia leader nella produzione dove si stima per la campagna ancora in corso un calo del 45% a causa del clima pazzo per le gelate e la siccità, ma di qualità ottima.

La domanda di grano 100% Made in Italy si scontra con anni di disattenzione e abbandono che nell’ultimo decennio – denuncia Coldiretti Puglia - hanno portato alla scomparsa di 1 campo su 5 dopo con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati con effetti dirompenti sull’economia, sull’occupazione e sull’ambiente, dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero soprattutto da aree del pianeta che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale in vigore nel nostro Paese.

Una situazione aggravata dalla concorrenza sleale delle importazioni – ricorda la Coldiretti Puglia – che con l’entrata in vigore dell’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Canada (CETA) nel 2020 le importazioni di grano canadese in Italia sono aumentate del 70% rispetto all’anno precedente per un totale di circa 1,7 miliardi di chili ma il problema – insiste la Coldiretti - riguarda anche fagioli, lenticchie e ceci provenienti soprattutto da Paesi come gli Stati Uniti e il Canada dove vengono fatti seccare proprio con l’utilizzo del glifosato.

Gli agricoltori per una giusta remunerazione sono pronti ad aumentare la produzione di grano duro in Puglia dove è vietato l’uso del glifosate in preraccolta, a differenza di quanto avviene in Canada ed in altri Paesi. Sarebbero improbabili e dannosi per il tessuto economico del territorio – conclude Coldiretti Puglia - percorsi di abbandono e depauperamento dell’attività cerealicola che deve puntare sull’aggregazione, essere sostenuta da servizi adeguati, scommettendo esclusivamente su varietà pregiate, riconosciute ormai a livello mondiale.

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La Sezione di Brindisi dell’Associazione nazionale “Società Dante Alighieri” organizza per sabato 24 settembre 2022, alle ore 17.30, presso il Palazzo Nervegna di Brindisi una significativa iniziativa culturale avente per argomento uno dei temi più laceranti dell'età contemporanea: la Shoah. L'iniziativa trae spunto dalla pubblicazione del prof. Antonio Nicola Vitale, già preside per lunghi anni del Liceo Scientifico " E. Fermi" di Brindisi: "Auschwitz, crocevia della storia. Perdizione e memoria", edito da Locorotondo (Mesagne).

Il saggio offre l'occasione di percorrere, per ben 600 pagg., il cammino tragico della Shoah interpretata a livello storico, filosofico, teologico, antropologico, attraverso un rigoroso corredo critico e bibliografico. Una occasione, rivolta soprattutto ai giovani, ai quali il libro è dedicato, per attivare quella educazione permanente al rispetto della vita e alla convivenza civile, l’unico antidoto ricorrente alla tendenza istintuale e violenta di "homo sapiens".

L’autore sarà introdotto dalla prof.ssa Teresa Nacci, “Società Dante Alighieri”, e dalle riflessioni di mons. Fabio Ciollaro, Vescovo di Cerignola, e del prof. Giancarlo Canuto, docente di Religione presso il Liceo “Fermi-Monticelli” di Brindisi.

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ARRIVANO SOLDI A MESAGNE, ma la fretta è una cattiva consigliera.

 
La gestione della COSA PUBBLICA, qui a Mesagne, dal 2019 è caratterizzata dalla FRETTA.
 
Fretta di decidere, fretta di nominare consulenti, di affidare incarichi, di pubblicizzare notizie prima ancora di essere stata deliberate. Inutile il passaggio dagli Organi deputati ad assumere decisioni collegiali per il bene della Città. Un uomo solo al comando decide e gli Uffici eseguono.
 
Ma la fretta (e l’autoritarismo!), si sa, sono cattive consigliere.
​I FATTI
 
Il 17 luglio 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri assegna alcuni “contributi per investimenti in infrastrutture sociali ai comuni delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia”.
 
Il Comune di Mesagne risulta beneficiario della somma di €51.650,13 per gli anni dal 2020 al 2023, purchè inizi i lavori entro il 30 Settembre.
 
Il 6 giugno 2022, il Comune - attraverso le strutture competenti - assegna, mediante procedura di affidamento diretto i lavori di riqualificazione del Parco Potì per un importo di oltre €43.000,00 ad una ditta di Mesagne.
 
Qual è l’opera pubblica che il Comune intende realizzare?
 
Eliminare il vecchio campo di calcetto del Parco Potì “per fare posto ad un impianto polivalente per il gioco del Volley e del Basket, in quanto “è volontà della Amministrazione riqualificare l’impianto sportivo esistente all’interno del Parco “Potì” che con il passare degli anni e senza alcuna custodia spesso è stato destinatario di atti vandalici che hanno portato alla distruzione totale della recinzione, del cancello di ingresso e del terreno di giuoco”.
 
Il 13 settembre 2022, però, tutto cambia!
 
Con determinazione n. 2182, il Comune REVOCA la precedente deliberazione adducendo le seguenti motivazioni: “numerose sono state le lamentele dei fruitori i quali hanno richiesto comunque che fosse garantito il gioco del calcetto a 5, ma con le risorse a disposizione quanto sopra richiesto non può essere garantito per cui l’Amministrazione Comunale intende optare per una scelta diversa e quindi soprassedere alla riqualificazione dell’impianto sportivo esistente all’interno del Parco “Potì””.
 
✅QUESITI
 
A questo punto, di fronte alla clamorosa retromarcia, ci poniamo alcune domande che, se fossimo in un Paese democratico, dovrebbero essere affrontate in Consiglio comunale.
 
Ma, si sa, in Consiglio comunale, a Mesagne, per scelta della maggioranza, si assegnano onorificenze, senza affrontare i veri problemi della Città.
 
I dubbi restano:
 
⏩ con chi è stata effettuata la scelta iniziale dell’amministrazione comunale di modificare la destinazione dei campi da gioco del parco Potì da calcetto a basket e pallavolo?
 
⏩ perché i sedicenti “fruitori del campetto di calcetto” non sono stati ascoltati prima di assumere una determinazione?
 
⏩ in che modo tali “fruitori del campetto di calcetto” hanno espresso le loro “lamentele” alle istituzioni? Si sono costituiti in comitato? Hanno inoltrato una diffida? Hanno fatto una telefonata al Sindaco o si sono incontrati con lui direttamente in un bar, davanti ad un caffè?
 
⏩ e coloro che avrebbero preferito un campo di pallavolo e di basket sono stati ascoltati?
 
⏩ la ditta già indicata nella delibera di giugno 2022 quale assegnataria dell’incarico di riqualificazione vanterà dei diritti per il mancato incarico? E se sì, su chi graveranno tali spese?
 
⏩ il contributo di cui avrebbe potuto beneficiare il Comune per assegnazione statale è andato perso? Può essere ancora utilizzato e se sì, con chi deciderà, questa volta, l’Amministrazione per cosa utilizzare i fondi?​
 
Ecco: questo è l’ennesimo esempio di cattiva gestione della COSA PUBBLICA, che condanniamo da tre anni!
Un’Amministrazione che ha più fretta di apparire che di risolvere i problemi concreti della Città.
 
Movimento libero e Progressista​

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Gambero Rosso premia Cantine Due Palme come Miglior Cantina Cooperativa dell’Anno.

La cantina fondata da Angelo Maci e ora guidata dalla figlia Melissa è una protagonista della vitivinicoltura salentina, sia per i numeri che per la qualità. Una realtà in cui la cooperazione gioca un ruolo decisivo nell'assicurare una costante produzione di livello. Per i 33 anni di grande lavoro svolto sul territorio, Due Palme è la Prima Cantina Cooperativa dell'Anno per Gambero Rosso.

Un premio assegnato in base a molteplici fattori di merito, tra cui l’impegno profuso per una produzione sempre più green. Ormai da diversi anni, infatti, Due Palme investe tempo e risorse per raggiungere quest’obiettivo, a partire dal confronto e dalla formazione con i 1000 soci viticultori su metodi agricoli innovativi a basso impatto ambientale, alla scelta delle materie prime.

Un riconoscimento che ricompensa tutto l’investimento fatto negli anni per la tutela del patrimonio autoctono e la cieca fiducia nel sogno di un uomo del Sud, che con entusiasmo e intraprendenza ha unito a sé un team che ora conta 250 persone e portato avanti una passione ereditata e a sua volta trasmessa a figli e nipoti.

La vera svolta in casa Due Palme infatti, è stata la nomina di Melissa Maci a Presidente della cooperativa che negli anni ha incorporato 6 cantine e, di recente, il Wine Resort Villa Neviera. Compito ardimentoso ma che rende tutta la famiglia Due Palme fiera di essere guidata da una figura femminile coraggiosa e determinata.

«Questo premio è uno dei più importanti della mia carriera - ha affermato il Fondatore Angelo Maci, che non nasconde il proprio entusiasmo - perché racchiude sacrifici, scelte e tempo investito a coltivare un sogno che, a questo punto, sarebbe più giusto chiamare progetto, in cui io per primo ho creduto, ma che non avrei portato avanti senza i miei collaboratori, e che ha generato un indotto di cui non posso che essere fiero perché finalmente tutto il mondo ha rivolto lo sguardo verso una terra in cui nessuno credeva».

«Un eminente professore di Yale, avrebbe detto: Nessuno può fischiettare una sinfonia. Ci vuole un’intera orchestra per riprodurla. - Ha detto Melissa Maci, Presidente di Cantine Due Palme che, alla notizia del premio, ha risposto - Ho sempre creduto nella forza cooperativistica e soprattutto che lavorare in squadra potesse portare a raggiungere traguardi inimmaginabili. Nel futuro della Due Palme c’è sicuramente la voglia di continuare a crescere, facendo conoscere ovunque il frutto del lavoro di tanti soci conferitori che continuano a darci fiducia. Questo premio ci motiva ulteriormente a perseguire gli scopi che determineranno il nostro futuro come, ad esempio, la creazione di nuovi progetti che possano far conoscere appieno il mondo del vino attraverso experience che conquistino e stupiscano enoappassionati e curiosi. Dedico questo premio in primis a mio Padre, ai suoi sforzi, ai suoi sacrifici e alla sua caparbietà; al Consiglio di Amministrazione che mi supporta e mi consiglia in ogni scelta; ai soci e a tutte le loro famiglie che continuano ad aver fiducia nel sistema cooperativistico, permettendo a questa terra di crescere; ai miei collaboratori, che per me sono famiglia, con i quali ogni giorni affrontiamo sfide sempre nuove con lo scopo di non deludere mai il mandato che ci è stato dato; ai nostri clienti che continuano a scegliere i nostri vini e ai nostri fornitori grazie ai quali continuiamo ad essere competitivi sui mercati nazionali e internazionali ».

Una notizia strepitosa quella di casa Due Palme che, non solo premia la cooperativa cellinese ma l’intero comparto vitivinicolo che rappresenta una terra come il Salento in continua crescita in questi anni, grazie soprattutto all’impegno e alla perseveranza di tanti imprenditori che, in questa penisola bagnata da due mari, hanno investito sogni, speranze e soprattutto sacrifici. Prosit!

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Nelle edicole il nuovo numero di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

LA RESPONSABILITA' DI SCEGLIERE IL NOSTRO FUTURO
“Il rischio più grande che ha la nostra Democrazia si chiama disinteresse. Infatti, c’è un clima di indifferenza di tanti elettori negli appuntamenti più importanti per la vita sociale della nazione. Circostanza che è da evitare a tutti i costi in questa nuova tornata…

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