Redazione

Il Lotto premia la Puglia: in provincia di Bari, come riporta Agipronews, sono arrivate due vincite per un totale di 38.500 euro. Un fortunato giocatore di Turi ha vinto 26.250 euro mentre uno di Monopoli ha conquistato 12.500 euro. L'ultimo concorso del Lotto ha distribuito 5,1 milioni di euro, per un totale di 676 milioni da inizio anno. Nel concorso del 23 agosto, come riporta Agipronews, è stato centrato un “5” del valore di 29.329,23 euro. La giocata vincente è stata registrata nella tabaccheria di piazza Umberto I 47 a Noicattaro, in provincia di Bari. Il Jackpot, intanto, continua a salire toccando quota 259,6 milioni di euro - record nella storia del gioco - che saranno in palio nella prossima estrazione. L'ultima sestina vincente è arrivata il 22 maggio 2021, con i 156,2 milioni di euro finiti a Montappone (FM), mentre in Puglia l’ultimo "6" è quello da 26 milioni di euro realizzato a gennaio del 2014, a Bari.

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Pubblicate le modalità operative della misura ‘Parco Agrisolare’, inserita nella missione "Rivoluzione verde e transizione ecologica" del PNRR.

Contro il caro energia al via l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 2mila aziende agricole, serre e stalle in Puglia senza consumo di suolo, contribuendo alla transizione green e alla sovranità energetica con cittadini e imprese in difficoltà per i rincari dell’elettricità scatenati dalla guerra in Ucraina. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in seguito alla pubblicazione dell’avviso pubblico con le modalità operative della misura ‘Parco Agrisolare’, inserita nella missione "Rivoluzione verde e transizione ecologica", che mette a disposizione 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del PNRR a disposizione dei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Una opportunità – aggiunge Coldiretti Puglia – che consente l’installazione di pannelli fotovoltaici ma senza consumare terreno fertile, una prima importante risposta alla mobilitazione di Coldiretti a sostegno delle campagne, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori, con la stangata per il caro gasolio di 1,2 miliardi a carico dell’agroalimentare che assorbe in Puglia dal campo alla tavola oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali.

Le domande di accesso agli incentivi potranno essere presentate dalle ore 12:00:00 del giorno 27 settembre 2022 e fino alle ore 12:00:00 del giorno 27 ottobre 2022, attraverso il portale messo a disposizione dal GSE e accessibile dall'Area Clienti. L’esplosione del costo dell’energia – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui la siccità ha devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e ben oltre 1/3 del totale nazionale delle imprese agricole (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. Il comparto alimentare richiede invece – continua la Coldiretti regionale – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

Per le operazioni colturali gli agricoltori – insiste la Coldiretti Puglia – sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le lavorazioni dei terreni, senza dimenticare che l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). L’aumento dei costi – continua la Coldiretti regionale – riguarda anche l’alimentazione del bestiame, il riscaldamento delle serre per ortaggi e fiori che molti sono stati costretti a spegnere mettendo a rischio il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo nazionale come tra gli altri il ciclamino, il lilium o il ranuncolo. Il rincaro dell’energia – continua la Coldiretti regionale - si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica (+72%) per i vasetti dei fiori alla banda stagnata per i barattoli (+60%), dal vetro (+40%) per i vasetti fino alla carta (+31%) per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.

Si tratta di una bolletta energetica pesante nonostante nel tempo si sia verificato un contenimento dei consumi energetici grazie alle nuove tecniche e all’impegno degli agricoltori per la maggiore sostenibilità delle produzioni anche con l’adozione di tecnologie 4.0 per ottimizzare l’impiego dei fattori della produzione. Senza dimenticare che a migliorare il bilancio energetico della filiera ci sono gli investimenti nell’economia circolare con la produzione di bioenergie, dal fotovoltaico sui tetti di stalle e capannoni rurali fino alla valorizzazione dei reflui degli allevamenti con il biometano.

Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici ma anche – conclude Coldiretti Puglia –  per l’agricoltura che può beneficiare di fonti energetiche rinnovabili in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti alimentari, assicurati in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nonostante le preoccupazioni per la sicurezza, i vincoli, le difficoltà economiche e gli ostacoli oggettivi all’operatività, dalla ridotta disponibilità di manodopera ai blocchi alle frontiere per i trasporti, un  impegno quotidiano senza sosta che è stato sostenuto anche dalle consegne a domicilio, dall’asporto e da importanti momenti di solidarietà verso i 210mila indigenti.

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Il calendario della Polizia di Stato 2023 racconterà, attraverso gli scatti fotografici, l’attività delle poliziotte e dei poliziotti al servizio delle comunità.

Questa edizione del calendario è stata realizzata dai fotografi della Polizia di Stato, valorizzando così lo spirito identitario con l’obiettivo di mettere in risalto i valori della legalità, della sicurezza e del rispetto per l’ambiente e la natura.

Le 12 tavole del Calendario fotografano l’impegno quotidiano della Polizia di Stato e sono un inno alle bellezze dell’Italia: le foto, infatti, sono state realizzate in giro per il bel paese ed il patrimonio ambientale ed artistico d’Italia impreziosiscono le immagini che catturano il lavoro dei poliziotti.

Gli scatti sono stati valutati e selezionati dal Maestro Gianni Berengo Gardin che ha così arricchito il calendario 2023 con il suo professionale giudizio.

Come di consueto si procederà alla vendita dell’edizione da parete - al prezzo di € 8.00 - e di quella da tavolo - al prezzo di € 6.00.  

Chiunque potrà prenotare il calendario da parete (costo 8 euro) e il calendario da tavolo (costo 6 euro), entro e non oltre il prossimo 21 settembre, effettuando un versamento sul conto corrente postale nr. 745000, intestato a “Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale “Calendario della Polizia di Stato 2023 per il progetto Unicef Emergenza siccità Etiopia”. Copia dell’attestazione di versamento dovrà poi essere presentata all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura competente.polizia_scientifica.jpeg

Per il 2023 con il ricavato della vendita l’Unicef intende raggiungere oltre 2 milioni di persone con il ripristino di pozzi e sistemi idrici, il trasporto d’emergenza dell’acqua, il trattamento dei bambini malnutriti e la fornitura di istruzione e supporto per la loro protezione. 

Tutte le informazioni sull’acquisto del calendario sono riportate sul sito della Polizia di Stato www.poliziadistato.it.polizia_auto_civetta_appostamento_pedinamento.jpeg

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Dati del giorno: 23 agosto 2022

2.237
Nuovi casi
12.274
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 603
Provincia di Bat: 128
Provincia di Brindisi: 181
Provincia di Foggia: 298
Provincia di Lecce: 643
Provincia di Taranto: 293
Residenti fuori regione: 88
Provincia in definizione: 3
32.358
Persone attualmente positive
305
Persone ricoverate in area non critica
20
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.443.718
Casi totali
12.397.541
Test eseguiti
1.402.400
Persone guarite
8.960
Persone decedute

Dati del giorno: 23 agosto 2022

2.237
Nuovi casi
12.274
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 603
Provincia di Bat: 128
Provincia di Brindisi: 181
Provincia di Foggia: 298
Provincia di Lecce: 643
Provincia di Taranto: 293
Residenti fuori regione: 88
Provincia in definizione: 3
32.358
Persone attualmente positive
305
Persone ricoverate in area non critica
20
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.443.718
Casi totali
12.397.541
Test eseguiti
1.402.400
Persone guarite
8.960
Persone decedute
Ieri, in una improvvisata conferenza stampa a metà strada tra il flash mob e la pubblicità del Cynar, il sindaco, il vice sindaco ed i due ingegneri che hanno seguito le varie fasi del concorso, hanno presentato il progetto vincitore per la ridefinizione dello slargo di Porta Grande; di certo avremmo preferito un luogo più consono per una esauriente presentazione del progetto ai cittadini, ma tant’è.
Il progetto vincitore è stato magnificato per la sua originalità e “salentinità”: spiace smorzare l’entusiasmo dei nostri amministratori, ma questo progetto è simile a tante piazze che ultimamente sono state oggetto di trasformazione nel Salento ed in tutta la Puglia, complici i dettami ormai assunti come comandamenti delle Sovrintendenze, che suggeriscono, e quindi di fatto impongono, l’uso dei materiali locali: la onnipresente pietra di Carovigno, che rende appunto tutte le piazze frutto di rigenerazione urbana simili tra loro.
È stato magnificato il disegno a terra della piazza, un “quadrillage” molto suadente, un reticolo quadrato che ordina, per quel che può, lo spazio centrale, ma non, ovviamente, il disegno dei bordi, dove il rapporto con le preesistenze a diverse quote si fa difficile e problematico.porta_grande_progetto_agosto_2022.jpg
Infatti il limite e la valenza di un disegno geometrico è proprio nella sua precisione ed incapacità di adattamento al luogo.
Inoltre l’adozione di un simile ordine obbliga i progettisti ad annullare l’elemento che più caratterizza lo slargo di Porta Grande: la sua pendenza. Così il progetto propone un piano leggermente inclinato (non ci è dato sapere quanto inclinato), dimenticando che la pendenza esistente tra l’accesso all’antica porta ed il marciapiedi del sagrato della Immacolata è di ben due metri!
A questo punto ci si domanda come i progettisti vogliano risolvere il problema della pendenza e, guardando il disegno di tutta la zona, pensata come una “superficie continua” nella relazione di progetto, dal semaforo di via Brindisi fino all’angolo del castello, includendo la villa comunale, l’unica ipotesi possibile è che i progettisti abbiano rialzato tutta la zona, annullando tutte le vie di deflusso delle acque meteoriche e rimandando più in là il problema. Se questa lettura è giusta siamo di fronte ad un problema serio: l’acqua che non può defluire come lo fa attualmente, andrà ad arricchire le varie esondazioni periodiche rifluendo verso la zona del Carmine.
È pur vero che il progetto prevede un pavimento drenante nella zona centrale, ma non basterà sicuramente a far defluire tutta l’acqua piovana che scende impetuosa dal centro storico nei giorni di pioggia.
Il must del progetto, l’elemento vincente, a parere della giuria del concorso, è l’oasi che viene creata davanti alla Porta Grande, che se da un lato dà una precisa impronta all’intervento, dall’altro impedisce la vista totale di quello che è l’accesso principale al centro storico.
Questione di scelte, su cui si potrà dibattere, dal momento che il sindaco, opportunamente, ha parlato del progetto come di una ipotesi che verrà condivisa e discussa dalla cittadinanza, accogliendo critiche ed osservazioni.
Rimandando quindi un approfondimento critico in un secondo momento di confronto, avanziamo giusto delle osservazioni di carattere generale: gli elementi più importanti che caratterizzano lo slargo Porta Grande, la vastità dell’invaso e la sua pendenza, non sono stati presi nella dovuta considerazione. La pendenza, che poteva creare un momento importante di introduzione solenne al centro storico, non viene valorizzata, ma viene cancellata da una spianata di pietre che non dà alcuno spazio al verde tanto decantato dalla stampa locale; chissà dove lo hanno visto. La qualità del luogo, dove si affacciano le diverse parti di città, creando una grandiosa presentazione della città, viene cancellata con l’introduzione di questi palmizi che riportano ad una sognata città mediterranea sul mare, che qui non c’è.
Infine non possiamo non rimarcare l’aspetto più importante e latente di questa proposta: la standardizzazione e conseguente banalizzazione di uno spazio secondo canoni superficialmente accettati da tutti, ma che cancellano la vera identità del luogo; ed insieme a questa, la sua qualità maggiore.
Progetto persuasivo e suadente, ma forse buono per un’altra città.

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Otranto (Le) - Un anno in cui più che mai si impone un momento di riflessione partecipata e condivisa su tutto su ciò che sta accadendo nel mondo, non soltanto a queste latitudini. Settembre si avvicina a grandi passi, e a breve sarà il tempo della quattordicesima edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, in programma dal 7 al 10 in quel di Otranto: città dell’accoglienza, del dialogo tra popoli - la sua storia parla chiaro - e della conoscenza. Come testimonia la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025.

Sarà un festival, quello 2022, che si troverà ad affrontare giocoforza il tema della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze nefaste sulla politica e sull’economia internazionale, con i rincari delle materie prime e i costi energetici schizzati alle stelle, e con la testimonianza di tanti cronisti che sono stati in prima linea a raccontare lo strazio delle città martoriate dai bombardamenti e quello dei profughi in fuga senza sapere se potranno mai tornare a casa. E se una casa ancora ci sia.

 Non sarà però l’unico tema affrontato nei quattro giorni del Festival, che produrrà momenti di confronto anche sui temi che gli sono più congeniali: l’accoglienza e il dialogo in primis - non a caso si tiene a Otranto, luogo millenario di convivenza pacifica tra popoli e religiosi - ma anche la crisi energetica, la tutela ambientale e la sostenibilità, le prospettive del turismo, la tutela dei minori.

 A promuovere come sempre la riflessione sui temi che animano il dibattito internazionale opinionisti, esperti, rappresentanti del mondo delle istituzioni che si confronteranno nei dibattiti e nei workshop in programma nei primi tre giorni del Festival. La quarta ed ultima giornata, invece - quella del 10 settembre - sarà dedicata alla consegna dei premi “Caravella del Mediterraneo”, riconoscimento ispirato alla capacità del “Mare Nostrum” di mettere in relazione Oriente e Occidente, popoli e culture, religioni e linguaggi.

 I premiati 2022 sono Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede; Andrea Scanzi, “Il Fatto Quotidiano”; Giuseppe Brindisi, conduttore di “Zona Bianca” (Rete4);   Gabriella Simoni, inviata di guerra (Tg5);   Stefania Battistini, inviata di guerra (Tg1);   Renato Piccoli, TgR Puglia; David Puente, vicedirettore di “Open” (La7).

 Il Festival, che gode della partnership del Comune di Otranto e che dalla prima edizione 2009 ha visto la presenza dei giornalisti delle più importanti testate nazionali e internazionali, nasce da un’idea di Tommaso Forte, giornalista ed event manager che lo organizza in collaborazione con le colleghe Leda Cesari e Rosaria Bianco.

 Fra le novità della 14° edizione la media partnership con Vatican News e Radio Vaticana, che racconteranno l’evento. “Sarà un’edizione particolare, per la caratura degli ospiti e per i tempi che stiamo vivendo, che ci mettono a dura prova”, spiega Tommaso Forte, ideatore del Festival. “Proprio per questo, per la difficoltà del periodo che stiamo affrontando, siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, in termini di riflessione come pure con azioni concrete: promuovendo ad esempio la pace tra i popoli in un momento in cui la pace internazionale è messa a rischio.  Per questo non poteva che partire da Otranto, dal nostro Festival, un messaggio di pace nei confronti della Turchia, Paese da cui ci divide la Storia ma con il quale ci unisce, appunto, il Mar Mediterraneo. Si tratta di un progetto cui l’organizzazione del Festival sta lavorando da tempo, che coinvolgerà la diplomazia internazionale”.

La soddisfazione della vice sindaca di Otranto, Cristina De Benedetto, è tangibile: “Siamo felici di promuovere un appuntamento che rende la nostra Città capitale del dibattito internazionale. Il Festival accende i riflettori sul Mediterraneo, che ha necessità di mantenere aperto il dialogo fra i Paesi che vi si affacciano. Durante le varie serate si affronteranno temi di grande attualità,  e gli ospiti di quest'anno sapranno certamente rendere interessante ogni momento di approfondimento. Per questo invito tutti a partecipare a questa ricchissima edizione”,

L’assessore alla Cultura Francesco Bruni: “Geografia e storia hanno condizionato nei millenni il destino di questa città, e il Festival Giornalisti del Mediterraneo ha il merito di dare risalto a questa vocazione di Otranto, proiettata verso il Mediterraneo come pure verso Oriente e i Balcani. Un Festival che punta sulla centralità di questo mare, narrato e raccontato, che diventa oggetto di importanti riflessioni per comprendere in che direzione vada la storia contemporanea, e quali siano le sue implicazioni”.

MEDITERRANEO: CRISI ENERGETICA E SCENARI
GEOPOLITICI.QUALE
FUTURO?

7 Settembre | Ore
20.30
|
Largo
Porta
Alfonsina

Sergio
Fontana,
Presidente
Confindustria
Puglia;

Antonio
Quarta,
Imprenditore;

Patrizio
Nissirio,
Ansa;

Anna
Grazia
Maraschio,
Assessore
all'Ambiente
-
Regione
Puglia;

Sissi
Bellomo,
Giornalista
Il
Sole
24
Ore;

Nicola
Delle
Donne, Presidente
Confindustria
Lecce;

Modera: Gianfranco
Lattante,
La
Gazzetta
del
Mezzogiorno.

TURISMO, ECONOMIA
E
SOSTENIBILITÀ. ITALIA, ESEMPIO
VIRTUOSO

7 Settembre | Ore
22.00
|
Largo
Porta
Alfonsina

Marina
Lalli,
Presidente
Nazionale
di
Confindustria
Turismo;

Massimo
Salomone,
Presidente
Sez. Turismo
-
Confindustria
Puglia;

Gianfranco
Lopane,
Assessore
al
Turismo
-
Regione
Puglia;

Gaetano
Marangelli,
Manager;

Paolo
Babbo,
Presidente
ArtWork
Cultura;

Sandrina
Schito,
Sindaco
di
Copertino;

Modera: Francesco
Gioffredi,
Nuovo
Quotidiano
di
Puglia;

UCRAINA:
LA
GUERRA
RACCONTATA
ATTRAVERSO
I
NUOVI
MEDIA

8 Settembre | Ore
20.30
|
Largo
Porta
Alfonsina

 

Cristina
Giudici,
Il
Foglio


Zouhir
Louassini,
Rai
News
24

Angelo
Macchiavello,
Mediaset-Studio
Aperto
-
Inviato
di
guerra


Patrizio
Nissirio,
Ansa

Modera: Alessio
Lasta,
La7

 

TUTELA
DEI
MINORI:
IL
DIRITTO
DI
VIVERE

8 Settembre | Ore
22.00
|
Largo
Porta
Alfonsina

Marianna
Balfour,
Sovrano
Ordine
di
Malta

Pietro
del
Re,
Inviato
di
guerra
-
Repubblica

Tiziana
Micello,
Psicoterapeuta

Paolo
Di
Giannantonio,
Rai
Tg1

Modera:
Francesca
Ambrosini
|
TgCom24

CHE
MONDO
DOPO
LA
GUERRA?

9 Settembre | Ore
22.00
|
Largo
Porta
Alfonsina

 

Federico
Cafiero
De
Raho,
Magistrato


Stefano
Polli,
Ansa

Paolo
Ruffini,
Prefetto
del
Dicastero
per
la
Comunicazione
della


Santa
Sede

Gabriella
Simoni,
Inviata
di
guerra
-
TG5
Mediaset

Marco
Carnelos,
Ambasciatore

Salvatore
Toma, Presidente
Confindustria
Taranto

Modera: Paolo
Di
Giannantonio,
Rai
Tg1


LE
DUE
GUERRE.
IL
CONFLITTO
RUSSO-UCRAINO. E
LA
PROPAGANDA
SOCIAL

9 Settembre | Ore
22.00
|
Largo
Porta
Alfonsina

Renato
Coen,
Sky
Tg
24

Stefania
Battistini,
Inviata
di
guerra
Rai
TG1

David
Puente, Vice
Direttore
di
Open

Giuseppe
Brindisi,
Rete4


Modera: Alessio
Lasta,
La
7
-
Piazza
Pulita

PREMIO “CARAVELLA DEL MEDITERRANEO”

10 Settembre | Ore
22.00
|
Largo
Porta
Alfonsina

Gabriella Simoni, Inviata
di
guerra TG5
-
Mediaset

Stefania Battistini, Inviata
di
guerra Rai Tg1

Paolo Ruffini, Prefetto
del
Dicastero per
la
Comunicazione della
Santa
Sede

Andrea Scanzi, Il
Fatto
Quotidiano

Giuseppe Brindisi, Rete4

David Puente, Vice
Direttore
Open

Renato Piccoli, Rai
Tg3
Puglia.

 

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Lo scorso fine settimana 20 e 21 Agosto, a Torre Canne di Fasano si è tenuto per il terzo anno consecutivo il "Lighthouse Heritage Weekend”, dedicato a valorizzare e promuovere il patrimonio costiero e la cultura dei fari grazie all'adesione del MuMaF- Museo della Marineria e dei Fari.Ari_Brindisi_Torre_Canne_-.jpeg

Tante le iniziative nella due giorni ed in particolare i radioamatori dell'ARI -  Associazione Radioamatori Italiani, sezione di Brindisi, hanno allestito come lo scorso anno una stazione radio dedicata al contest internazionale dei fari, sia in fonia che radiotelegrafia, operando dal piazzale sottostante il faro di Torre Canne.radioamatori_Torre_Canne.jpeg

Durante il contest, sono stati effettuati 60 collegamenti (QSO) con altri radioamatori sparsi per il mondo.

Il nominativo internazionale assegnato alla Sezione ARI Brindisi, IQ7PU, è stata irradiato per migliaia di chilometri da una semplicissima antenna filare operante in onde corte sostenuta da una comune canna da pesca di circa 10 metri, promuovendo il territorio brindisino.

Tanta la curiosità tra chi passeggiava sul lungomare fasanese a cui i radioamatori hanno spiegato in maniera chiara come avvengono i collegamenti tra le stazioni radio.torre_canne_faro_agosto_22.jpeg

Al termine della manifestazione il Presidente Gilberto Zezza ha donato, a nome di tutta la sezione, un ricetrasmttitore vhf nautico anni 70 ed un tasto telegrafico che sono gia' in bella mostra nei locali del museo della Marineria sito all'interno il MUMAF.torre_canne_faro.jpeg

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Anche per il periodo estivo si sono prolungati i corsi per adulti e bambini di modellazione dell’argilla e ceramica con “La Piccola Accademia” dell’associazione Culturale “Eterogenea” di Mesagne.

Partire da un semplice pezzo di terra per riuscire a realizzare con le mani un oggetto, un manufatto, ha un fascino del tutto particolare. Prendere un pezzo di argilla, toccarlo, entrare in contatto con la materia, modellarlo seguendo il proprio istinto e il proprio gusto sino a farlo diventare qualcosa di unico grazie all’acquisizione di abilità tecniche.  TERRACOTTA.jpg

L’argilla richiama al gioco e l’esperienza tattile che si ottiene attraverso la modellazione di questa materia, avvia uno stato di profonda concentrazione e di analisi intensa che favoriscono il dialogo interiore, molto simile alla meditazione.

Sono questi gli aspetti dell’argilla che rappresentano un efficace strumento per manifestare le nostre emozioni più profonde e che testimoniano l’apprezzabile gradimento di questi corsi da parte degli allievi, dai più piccoli ai più grandi.

Da lunedì 5 settembre 2022, riprendono i sei corsi previsti da “La Piccola Accademia”:  disegno e tecniche pittoriche per l’apprendimento delle tecniche a matita, matite colorate, carboncino, gessetti, olio, acrilico, china e acquerello, pittura classica e materica;  mosaico creativo per chi desidera perfezionarsi in quest’arte, realizzando creazioni classiche o personali su oggetti di arredo e design con materiali come il vetro, marmo, ceramica, sassi e materiali di recupero; modellazione dell’argilla che prevede la realizzazione  di copie dal vero, bassorilievi, tuttotondo, stampi in gesso per le riproduzioni; ceramica artistica per la realizzazione di oggetti in terracotta e maiolica; primi passi nell’arte, un laboratorio pensato allo scopo di stimolare la fantasia, la creatività e l’autostima del fanciullo, avvicinandolo alle arti espressive e figurative attraverso il gioco; un corso d’arte presepiale che fornisce ai partecipanti la conoscenza delle regole fondamentali dell’arte presepiale, prevedendo anche momenti tematici e approfondimenti studiati appositamente per le esigenze degli allievi che potranno così realizzare manufatti personalizzati nel rispetto della tradizione popolare.

I corsi sono pensati per rispondere alle esigenze degli allievi e sono strutturati in un percorso didattico progressivo distinto in corsi brevi e corsi annuali, individuali e di gruppo, con la guida di docenti in possesso di diploma dell’Accademia di Belle Arti e abilitazione all’insegnamento che riescono a creare un ambiente rilassato di ascolto e partecipazione.   Galleria_dArte_Contemporanea_Le_Ali_di_Mirna.jpg

Le iscrizioni sono sempre aperte, consentendo in questo modo l’inserimento per tutto l’anno, con soluzioni personalizzate che vadano incontro alle esigenze di ciascun allievo.

 Per informazioni : Galleria d’Arte Contemporanea“Le Ali di Mirna”/ Associazione Culturale “Eterogenea”  - via  Ruggiero Normanno,22/24 - 72023 Mesagne (Br)

Tel. 0831 1625458 - 347 0080778 -  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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PREZZI: COLDIRETTI PUGLIA, OLTRE 440MILA FAMIGLIE PUGLIESI A RISCHIO ALIMENTARE IN AUTUNNO STANGATA DA 564 EURO A FAMIGLIA DAI CAMPI ALLE TAVOLE. 
Con i rincari d’autunno sono a rischio alimentare oltre 440mila famiglie che in Puglia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare e rappresentano la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui rischia di trovarsi un numero crescente di famiglie a causa dell’inflazione spinta dal carrello della spesa per i costi energetici e alimentari. E’ quanto emerge dalle analisi di Coldiretti Puglia sull’autunno caldo a tavola fra la corsa dei prezzi e i nuovi poveri, in occasione del Meeting di Rimini presso lo spazio Coldiretti nell’area internazionale del Padiglione C3 – Ministero degli esteri.

Il balzo dell’inflazione costerà alle famiglie pugliesi oltre 900 milioni di euro in più solo per la tavola nel 2022, oltre 564 euro in più a famiglia solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, mentre è già raddoppiato il numero delle famiglie in povertà relativa in Puglia, secondo i dati Istat per cui su scala regionale in Puglia l’indice di povertà relativo è passato in 1 anno dal 18,1% al 27,5%, anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi con l’aumento dei prezzi e i rincari delle bollette energetiche, a partire da gas e luce.

Con la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti regionale – ai pacchi alimentari che hanno aiutato tra gli altri bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), anziani, senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni) e disabili. Fra i nuovi poveri – continua la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.

L’esplosione del costo dell’energia – sottolinea la Coldiretti Puglia – ha un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola, in un momento in cui la siccità ha devastato i raccolti con perdite stimate a 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nelle campagne – denuncia la Coldiretti – dove più di 1 azienda agricola su 10 (13%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività e ben oltre 1/3 del totale nazionale delle imprese agricole (34%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari, secondo il Crea. In agricoltura si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio ma aumenti riguardano l’intera filiera alimentare con il vetro che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.

E’ strategico – sostiene Coldiretti – colmare il deficit alimentare dell’Italia che produce appena il 36% del grano tenero che le serve, il 53% del mais, il 51% della carne bovina, il 56% del grano duro per la pasta, il 73% dell’orzo, il 63% della carne di maiale e i salumi, il 49% della carne di capra e pecora mentre per latte e formaggi si arriva all’84% di autoapprovvigionamento. Una situazione determinata soprattutto dai bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che sono stati costretti a ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati.

Un obiettivo importante anche  per combattere – continua Coldiretti – la minaccia della speculazione mondiale sul cibo con l’avanzata delle multinazionali degli alimenti sintetici a partire dalla carne Frankenstein creata in laboratorio presentata da abili strategie di marketing come soluzione per sfamare una popolazione mondiale in crescita, nascondendo, dietro le bugie sulla sostenibilità di queste produzioni, i colossali interessi commerciali e speculativi che minacciano la tradizionale italiana a tavola e la sovranità alimentare nazionale.

Per questo Coldiretti ha presentato a tutte le forze politiche un piano in cinque punti per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole, investire per ridurre la dipendenza alimentare dall’estero e assicurare a imprese e cittadini la possibilità di produrre e consumare prodotti alimentari al giusto prezzo, quando è determinante non perdere 35 miliardi di fondi europei per l’agricoltura italiana nei prossimi cinque anni ma anche la necessità di attuare al più presto le misure previste dal Pnrr.

Secondo Coldiretti oltre alla scelta strategica di istituire il Ministero dell’agroalimentare è necessario affermare in Europa un netto no al cibo sintetico, al Nutriscore e all’accordo Mercosur che rischia di aprire le porte a prodotti che utilizzano più di 200 pesticidi non autorizzati da noi e ad aumentare la deforestazione e l’inquinamento, mettendo in ginocchio le imprese agricole europee. Mentre – secondo Coldiretti – è fondamentale dire un forte sì all’origine in etichetta per tutti gli alimenti, alla ricerca su nbt in campo aperto, alla sostenibilità con bioeconomia circolare, biocarburanti, biogas e digestato.

Ma serve accelerare anche sul bando del fotovoltaico, che apre alla possibilità di installare pannelli fotovoltaici sui tetti di circa 20mila stalle e cascine senza consumo di suolo, contribuendo alla transizione green e riducendo la dipendenza energetica del Paese, conclude Coldiretti nel sottolineare che allo stesso modo, il bando sulla logistica è fondamentale per agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo, superando il gap che ci separa dagli altri Paesi europei, Spagna in testa.

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