Redazione

Il parco urbano R. Potì, che tutti ci invidiano, tra l’altro se non si interviene con strumenti adeguati e mirati, rischia di trasformarsi in uno spazio assolato e senza nessuno spazio ombreggiante da cui ripararsi durante le giornate torride; si notano i genitori (molti sono turisti) dei bambini che utilizzano gli straordinari giochi d’acqua, alla ricerca di zone d’ombre, ma in verità ce ne sono poche.

  • parcopoti01ago22pIl parco vede continuamente depauperare il proprio patrimonio arboreo, 11 (undici) alberi sono seccati, molti si trovano vicino a quello che dovrebbe essere il campo di bocce, altri 3 (tre) sono stati buttati giù dal vento o mal tutelati, questi ultimi vicino al campo di calcetto lato est. Facendo una piccola proporzione, se in sei anni abbiamo perso 14 (quattordici) alberi, a cui bisogna aggiungerne altri sette che non si capisce che fine abbiano fatto, viali con siepi secche e scomparse in più punti o avvolte da cespugli nati spontaneamente con spine pericolose per gli utenti (soprattutto bambini), tra una quindicina di anni al parco andremo per prendere il sole, non per ripararci.
  • parcopoti02ago22pGuardando le foto dell’inaugurazione del parco, parecchi cittadini che lo frequentano assiduamente, si sono resi conto che 7 (sette) alberi, a fianco alla sala di vetro lato nord, sono scomparsi; chiediamo a chi di dovere, che fine hanno fatto? Dove sono andati a finire? Inoltre perché al parco non è stato effettuato il censimento degli alberi? Sono domande legittime che i cittadini attenti a che Mesagne diventi sempre più bella e fruibile da parte di tutti, si pongono e vorrebbero delle risposte. Altra osservazione, non c’è bisogno di essere un super botanico, ma tanti pioppi messi a dimora ci sembrano esagerati; siamo in un luogo di svago, di giochi, di incontri e non al cimitero, e ci siamo chiesti quanto ombra possano produrre questi alberi? Si è notato anche che a distanza di sei anni, gli alberi messi a dimora non crescono in maniera adeguata o perché la piantumazione non è stata efficace o non sono curati opportunamente e da gente competente.
  • parcopoti03ago22pLa segnaletica interna al parco, esposta al sole e alle intemperie, è completamente out e va rifatta.
  • parcopoti04ago22pMolti visitatori che vengono da fuori, hanno chiesto ingenuamente ai frequentatori abituali: ma come si chiama questa meraviglia?  No, perchè al primo impatto sembra che abbia un altro nome.
  • parcopoti05ago22pSempre numerosi cittadini si chiedono, ma il parco urbano è un gabinetto pubblico per animali o è un luogo dove bambini, ragazzi, adulti, nonni, diversamente abili con carrozzine, possono passeggiare tranquillamente senza mettere i piedi e le mani su materiale lasciato incautamente da chi dovrebbe raccoglierlo. L’amministrazione comunale, sapientemente, ha attrezzato altri luoghi (Snoopy park) nella zona industriale, uno spazio ampio e adeguato, per far scorazzare gli amici dell’uomo.  A chi gestisce la cosa pubblica, non è venuto il dubbio, legittimo, che il parco, eliminate queste criticità sarebbe frequentato da più gente e sarebbe più apprezzato?
  • Infine le due “appendici” del parco, l’una quella prima di arrivarci sulla destra da via Sasso, è piena di erbacce e abbandonata a se stessa, l’altra quella piccola in piazza Iapigia è stata privata delle panchine utilizzate dalla gente che abitava li vicino.

Le osservazioni su esposte non hanno niente di strumentale, non hanno nessuna vena polemica ma sono fatte da numerosi cittadini che hanno occhi per vedere e vogliono il bene della loro Mesagne, la vogliono sempre più meta di turisti che vogliono ammirare le nostre meraviglie, tutte. Gli amministratori, i consulenti, ogni tanto lascino il centro storico e faccino una capatina al parco per vedere con i propri occhi in quale stato si trova, quest’anno l’estate mesagnese ha posto al centro un tema importante, l’inclusione, mettiamoci anche il parco, oggetto di poche iniziative. Serve più controllo, non solo da parte dei cittadini, in modo tale che Mesagne sia degna del nome e della sua candidatura a capitale della cultura (sfiorata per un soffio) e non diventi capitale dei barbari in cui ognuno fa i propri comodi.

Un numeroso gruppo di cittadini che amano Mesagne.

FERRAGOSTO: COLDIRETTI PUGLIA, MANCANO 30MILA TURISTI DA RUSSIA COMPENSATI DA TURISTI DELL’EST,  ITALIANI, AMERICANI E TEDESCHI. 

L’estate 2022 fa registrare l’assenza di 30mila turisti dalla Russia che prima della pandemia venivano in Puglia scegliendo come destinazione le mete balneari più prestigiose, ma anche masserie immerse nelle campagne pugliesi. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione del weekend di Ferragosto su dati della Banca d’Italia relativi ai mesi di luglio, agosto e settembre. Si tratta –  sottolinea la Coldiretti regionale - di turisti caratterizzati da una elevata capacità di spesa che sceglievano la Puglia, la regione italiana con forti rapporti con la Russia, suggellati dalla visita dello Zar alla città di Bari nel 2007, dopo che nel 2003 Putin aveva donato la statua di San Nicola, patrono della città venerato da oltre due milioni di fedeli in Russia, con una targa che richiama i "legami plurisecolari" con Mosca.

Per la Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – si tratta di una perdita importante anche perché i visitatori da questo paese hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. I turisti russi scelgono in Puglia gli alberghi con 70mila presenze, ma anche gli esercizi extra alberghieri con 37mila presenze, secondo i dati dell’Osservatorio turistico di Puglia Promozione, con le masserie storiche degli agriturismi immersi nelle campagne pugliesi che sono ritenuti meta di eccellenza per i vacanzieri russi per la qualità dei servizi, l’offerta enogastronomica e la bellezza delle strutture e dei paesaggi.

L’assenza dei russi – continua la Coldiretti regionale - è stata in realtà compensata dal prepotente ritorno degli stranieri da altri Paesi a partire dagli Stati Uniti avvantaggiati dal tasso di cambio particolarmente favorevole, dalla Germania, da Olanda e Belgio, Australia, Francia e Gran Bretagna, ma anche dai turisti dell’Est, da Polonia, Estonia e Lituania che hanno scelto il Mediterraneo impossibilitati a villeggiare nelle località classiche del mar Nero.

“Anche nel 2022 la Puglia registra dati incoraggianti rispetto al mercato estero, con la forte ripresa degli arrivi dei turisti americani e nord american, oltre che australiani, un mercato strategico per la destagionalizzazione. Il turismo di oltreoceano è interessato al turismo esperienziale, alle visite, all’enogastronomia nei mesi meno caldi da settembre e novembre. Per questo è determinante creare un collegamento forte tra turismo e campagne”; afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

Cresce la presenza anche degli italiani con 1 italiano su due (50%) ha deciso di trascorrere Ferragosto fuori casa - secondo l’analisi Coldiretti/Ixe’ - mettendosi in viaggio per raggiungere parenti o amici, andare in vacanza al mare, in campagna e in montagna o per fare una semplice gita magari con il tradizionale picnic, nonostante la preoccupazione per il maltempo, in aumento del 4% rispetto allo scorso anno nonostante i rincari scatenati dall’inflazione e la preoccupazione per le tensioni internazionali con la guerra in Ucraina.

La Puglia si rivela una delle mete più gettonate certamente per il mare, ma anche per le campagne e gli agriturismi di straordinaria bellezza, ma anche per i borghi con il 33% tra i più belli d’Italia, dove si conservano – spiega Coldiretti Puglia - le antiche tradizioni enogastronomiche rurali, incrementano la capacità di offrire un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico senza eguali, dove Dop, Igp e i 311 prodotti pugliesi riconosciuti tradizionali dal Mipaaf vengono coltivati, allevati e trasformati, in quelli che rappresentano veri e propri presidi presìdi della biodiversità.

I piccoli comuni in Puglia sono 87, tra i più belli d’Italia, di cui 42 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari, con l’80% delle Dop e Igp e della miriade di produzioni locali tradizionali – aggiunge Coldiretti Puglia - che vengono coltivate, allevate e trasformate in aree sotto i 5mila abitanti e riguardando specialità come la carota giallo - viola di Tiggiano, il barattiere, le lenticchie di Altamura, i lampascioni, i funghi cardoncelli, la Cipolla di Zapponeta, Fava di Zollino, Patata di Zapponeta, Pisello nano di Zollino, Pomodoro di Morciano, Fava di Carpino, Cacioricotta caprino orsarese, Lardo di Faeto, Prosciutto di Faeto, Calzone di Ischitella, l’Arancia del Gargano, il Limone Femminello del Gargano e la Patata novella di Galatina, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante – continua Coldiretti – anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy. Il simbolo di questo impegno sono i Sigilli di Campagna Amica 2022, 418 prodotti tipici e razze animali da scoprire durante l’estate grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia dagli agricoltori durante la pandemia.

Un terzo della spesa di turisti italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche, un tesoro che può contare in Puglia – aggiunge Coldiretti Puglia - su 13 bevande analcoliche, distillati e liquori, 24 carni fresche e loro preparazione, 1 condimento, 17 formaggi, 1 olio extravergine aromatizzato, 120 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, 79 paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria, 43 prodotti della gastronomia,  9 preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi, oltre a 4 prodotti lattiero caseari, la ricotta fresca, la ricotta forte, la ricotta marzotica leccese e la ricotta salata o marzotica.

I “Sigilli”, censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica, sono prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione.

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Anche la gara per la gestione del canile comunale è andata deserta.
Lo avevamo anticipato in consiglio comunale, sottolineando che i vincoli del capitolato di gara avrebbero scoraggiato chiunque a gestire un servizio diventato ormai a perdere. Non solo! alcuni obblighi di legge hanno impedito di fatto la partecipazione alla gara della cooperativa sociale che gestisce il servizio da oltre 20 anni.
Non si è ancora risolto il problema dell’agibilità, pertanto i cani, non potendo entrare si sono ridotti a 140 circa rispetto ai 300 previsti giacchè nel frattempo molti di loro, superati i limiti massimi di sopravvivenza, sono andati placidamente a morire.
Avevamo detto che bisognava dare una nuova centralità alla struttura nell’ambito delle politiche del randagismo perché il quadro di riferimento è cambiato grazie ad una nuova e matura coscienza animalista che fa sì che ci siano in giro molti più cani adottati che cani randagi e che dietro la vigorosa spinta delle associazioni di volontariato si va verso la desegregazione degli animali e la chiusura dei canili lager (anche se il nostro non lo è mai stato!). Intanto sul tavolo dell’economato continuano ad arrivare le fatture dei centri di accoglienza privati e le fatture delle centinaia di migliaia di euro spesi per ripristinare la funzionalità della struttura per veder rimosso il sequestro giudiziario.
In futuro la spesa probabilmente non varrà l’impresa e bisogna cominciare ad attrezzarsi nell’interesse degli animali e degli operatori che lì dentro ci lavorano.

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“Mesagne da scoprire”: domenica 14 agosto tour alla scoperta dei tesori della Città barocca. Mesagne barocca: partirà alle ore 18 il walking tour tematico, che include un momento di degustazione di prodotti enogastronomici. Prenotazione obbligatoria allo 0831 732285-345 8723113 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. L’iniziativa è promossa dall'Infopoint turistico della città di Mesagne. Evento gratuito.

Radiologia interventistica e carenza medici, le iniziative della Asl. Fin dal suo insediamento il management aziendale si è occupato di espletare e definire procedure concorsuali, molte delle quali già concluse, sia con la nomina di direttori di unità operative complesse, sia con il reclutamento di dirigenti medici per le attività assistenziali.  

L’impegno è di proseguire, dopo le assunzioni disposte in urgenza durante la pandemia, con la copertura dei posti vacanti previsti dal piano di fabbisogno del personale e completare le nomine di direttori di struttura complessa.
In merito alla radiologia interventistica, nel mese di maggio è stata disposta la riapertura dei termini di un concorso bandito nel 2020 dalla precedente amministrazione, e nei giorni scorsi la commissione ha completato la valutazione delle domande con l’ammissione dei candidati. Nel frattempo, si stanno cercando soluzioni alternative, quali accordi di collaborazione con altre Asl per consentire la tempestiva presa in carico dei pazienti.
La Asl sta percorrendo tutte le strade possibili per colmare la diffusa carenza di personale, soprattutto di medici, con l’intento di migliorare la qualità dei servizi e al contempo limitare i disagi per gli operatori sanitari: grazie al loro impegno vengono comunque garantiti i livelli assistenziali.
 

Dati del giorno: 13 agosto 2022

1.855
Nuovi casi
14.489
Test giornalieri
7
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 435
Provincia di Bat: 135
Provincia di Brindisi: 182
Provincia di Foggia: 241
Provincia di Lecce: 495
Provincia di Taranto: 276
Residenti fuori regione: 79
Provincia in definizione: 12
38.333
Persone attualmente positive
398
Persone ricoverate in area non critica
15
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

1.429.674
Casi totali
12.306.223
Test eseguiti
1.382.423
Persone guarite
8.918
Persone decedute

Restano aperti nella sanità brindisina le disfunzioni dei medici del 118 ormai ridimensionati nel numero. In alcuni turni non vi sono medici che possano salire su un’ambulanza o a presidiare la postazione. Solo alcuni giorni fa è accaduto presso la postazione del 118 di Mesagne che nel turno pomeridiano non c’erano medici in servizio. La presenza di un medico presso la struttura o sulle ambulanze è quanto mai necessaria poiché è scientificamente dimostrato che favorisce le chance di sopravvivenza dei feriti gravi. La speranza è che in questi casi non accadano situazioni di particolare gravità. Inoltre, la presenza dei medici presso gli ambulatori del Ppit decongestiona, di fatto, i codici bianchi che, altrimenti, si riverserebbero sull’ospedale “Perrino” di Brindisi intasandolo. In alcuni casi i medici del servizio di emergenza hanno chiesto di essere trasferiti in altre funzioni dell’Asl di Brindisi o al servizio di guardia medica. Su questa specifica richiesta di trasferimento è intervenuto il sindacato dei medici italiani che ha tenuto a puntualizzare che “la scelta insindacabile, sia professionale che di vita, effettuata dai medici del 118, è legata a regolare e doverosa attività di programmazione dei Servizi Sanitari Territoriali da parte della Asl di Brindisi”.

Detto ciò resta l’esempio encomiabile di quei medici che restano in trincea, cioè nel reparto di pronto soccorso, a lottare per la vita dei pazienti e contro il mal di burocrazia. Solo alcune settimane fa si è svolto in Regione un tavolo tecnico cui erano presenti le maggiori organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese. Tra le varie ipotesi di intervento che la Regione sta valutando c’è il richiamo in servizio di medici andati in pensione e che appartengono alle branche emergenziali. «Puntiamo ad incentivare la collaborazione dei medici di specialità equipollente nei pronto soccorso aumentando la quota retributiva. Inoltre – aveva dichiarato l’assessore Palese – appena verrà pubblicato il decreto legge 73 approvato in senato, partiremo con gli avvisi pubblici per l’assunzione a tempo determinato dei medici in pensione. Crediamo e auspichiamo nella comprensione e nell’aiuto dei colleghi a riposo, come già avvenuto in pieno stato pandemico, per dare respiro ai medici dei reparti d’urgenza». Questa è la realtà di un servizio che ha bisogno, come non mai, di medici indefessi.

Nonostante la criticità della raccolta dei rifiuti finisce a lieto fine il precariato di un gruppo di lavoratori avventizi della nettezza urbana di Mesagne. La ditta che è subentrata nell’appalto per la gestione dei rifiuti della città, la Teknoservice, dopo un periodo di prova stabilizzerà questi lavoratori dando certezza al loro lavoro. Un gruppo di operatori ecologici che per anni è stato assunto part-time, oppure solo per alcuni mesi estivi e poi licenziato. Erano gli ultimi degli ultimi.

Coloro ai quali le varie aziende si rivolgevano durante il periodo estivo, o di forte lavoro, per sostituire il personale dipendente. Poi, durante il periodo di pandemia, questi operatori avventizi per far conoscere le loro precarie condizioni lavorative piazzarono per giorni davanti al Comune una tenda. In questo modo portarono all’attenzione dell’opinione pubblica le loro difficoltà economiche.  Così, dopo anni di precariato con le varie aziende che hanno gestito il servizio di raccolta rifiuti, la Teknoservice li stabilizzerà con contratti individuali a tempo indeterminato full time. E gli operatori ecologici sono nuovamente andati in municipio questa volta, però, non per protestare, ma per ringraziare le istituzioni per la vicinanza e l’attenzione loro riservata. Lo hanno fatto anche pubblicamente scrivendo una pubblica nota. “I lavoratori part–time della Teknoservice Srl gestore del servizio di igiene urbana e servizi complementari nel Comune di Mesagne, Emilio Profilo, Antonio Bianchetto, Gallone Antonio, Gallone Domenico, Rini Claudio e Grande Giovanni, ringraziano il sindaco Toni Matarrelli per la sua vicinanza, attenzione e comprensione, dopo tanti anni di precariato con le varie aziende che hanno gestito il servizio di igiene urbana nel Comune di Mesagne. Finalmente è arrivata la stabilizzazione con contratti individuali a tempo indeterminato part-time con decorrenza dal 1° gennaio 2023 giorno in cui i contratti di lavoro saranno trasformati in full-time, come da comunicazione della società Teknoservice”.

Si chiude felicemente la lunga vertenza che ha portato alla stabilizzazione di 16 unità lavorative. “Finalmente 16 famiglie mesagnesi hanno un lavoro stabile, finalmente noi padri di famiglia abbiamo acquisito dignità, finalmente possiamo affrontare il nostro futuro e quello dei nostri figli con tranquillità”, hanno spiegato i lavoratori i quali hanno assicurato il massimo “impegno e dedizione al nostro lavoro che sarà sempre più forte nei confronti della Città di Mesagne. Questi risultati sono la prova che, se le istituzioni sono attente alle problematiche dei cittadini-lavoratori, i risultati arrivano”.

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La scrivente O.S. di categoria resta sgomenta e sdegnata alla notizia dell’ennesimoLa scrivente O.S. di categoria resta sgomenta e sdegnata alla notizia dell’ennesimoincidente sul lavoro che ha rischiato, di fatto, di trasformarsi nell’ennesima morte bianca, a causa del gravissimo deficit organizzativo dell’assistenza sanitaria brindisina in cui mancail servizio di radiologia interventistica pur essendo l’ASLBR in possesso di angiografobiplano, praticamente una Ferrari, tenuta sostanzialmente in garage.In questa torrida estate, la scrivente OS, pur rischiando di essere accusata di vilipendio al turismo di massa insieme al noto Caparezza che invita a venire a ballare spensieratamente in Puglia, terra di incidenti e morti sul lavoro e malattie professionali,con la presente nota, intende concordare, innanzitutto, con la stimata amica eprofessionista del PS: “non si può morire di lavoro a 48 anni”.

La scrivente OS, invero,agogna una provincia senza morti sul lavoro o di lavoro: d’altro canto, quella contro gliincidenti sul lavoro e contro le c.d. morti bianche è una battaglia che la CGIL conduce, dasempre, ad ogni livello. Contestualmente, affinché lo sdegno non sia solo di facciata edurare per il solo tempo imposto dalle circostanze cronachistiche, la scrivente OSchiedeun incontro urgente alle SS. LL in indirizzo per impostare assieme una politica proattiva, aldi là delle verifiche sull’accaduto che spettano agli organismi competenti. Non è unasocietà civile, ne equa né solidale né giusta, quella che ha perso il senso del valore dellavita e del lavoro e che passivamente si adatta a registrare la cronaca dell’ennesimoincidente sul lavoro e l’affermazione di un medico leccese che avrebbe protocollato “laindisponibilità a servire altri centri”. quale forma di razzismo è questa? quale tradimentodella funzione di dipendente pubblico è questa?

Una indisponibilità che, in combinazionecol deficit organizzativo dell’ASLBR, ha aggravato il rischio di trasformare un incidente sullavoro in una morte bianca.Pur essendo noto a chi scrive che la radiologia interventistica brindisina, nel settennatodella precedente amministrazione, è stata oggetto di scarsa attenzione e malaorganizzazione che hanno determinato una scarsa attrattività per i professionisti piùqualificati fino praticamente alla soppressione totale del servizio stesso, a tutto danno degliutenti del Perrino, affetti da patologie tempo dipendenti, è di tutta evidenza che la deliberadi riapertura dei termini di concorso per l’assunzione di medici radiologi iper specializzatinella radiologia interventistica è, purtroppo, ultroneo e non sufficiente. Occorrono misureorganizzative adeguate ed urgenti che la scrivente OS ha chiesto e perorato sia per le viebrevi sia tramite richieste ufficiali anche in tempi non sospetti e lontani dalle luci dellaribalta come, ad esempio, nella nota dell’8 novembre 2021!

Occorre precisare che lacriticità disorganizzativa suddetta, già aggravata dalla condotta del medico leccese, è stataulteriormente aggravata dalla gravissima carenza di organico medico del PS brindisinoche non aveva medico disponibile per trasferimenti secondari per cui è stato necessariol’utilizzo di un medico rianimatore pronto disponibile che, senza indugio e con grandesenso di responsabilità e solidarietà verso il lavoratore infortunato e verso i colleghi ingrave difficoltà organizzativa, ha prestato la sua opera incarnando ed abbracciando lacostituzione italiana in modo esemplare al pari della collega di p.s. che non si è arresa.In attesa di cortese quanto urgentissimo riscontro, cordialità.

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È stato un nubifragio intenso e violento quello che si è abbattuto ieri pomeriggio su Cerignola e Orta Nova, in provincia di Foggia. È stato interessato tutto agro dei due Comuni della Capitanata che hanno registrato numerosi danni. Le conseguenze più rilevanti riguardano i vigneti completamente allagati. L'acqua, infatti, può portare a marcire i grappoli d'uva e, se ristagna, il rischio è che si sviluppino fitopatologie capaci di compromettere il raccolto. Si registrano ingenti danni anche al settore ortofrutticolo, proprio nel momento in cui le pesche e le albicocche sono in fase di raccolta. Distrutte anche le piantine riseminate a carciofo, ma non solo.vigneto_allagato_agosto_2022_2.jpg

Quasi contemporaneamente, una violenta grandinata si è abbattuta su Grottaglie, Martina Franca, Laterza e Ginosa, in provincia di Taranto. Grandine e violenti nubifragi, dopo una siccità prolungata, sono i fenomeni climatici più temuti dagli agricoltori per i danni irreversibili che provocano ai raccolti e che, in una manciata di minuti, sono in grado di distruggere il lavoro di un anno. I forti temporali, soprattutto con precipitazioni abbondanti, provocano danni soprattutto se i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e favorisce frane e smottamenti. Sono evidenti anche gli effetti del dissesto idrogeologico. Le raffiche di vento e i forti temporali di ieri hanno fatto salire il conto dei danni nelle campagne, in un territorio già duramente provato dal caldo e dalla siccità che ha seccato la terra e ridotto le rese dei raccolti. Non vi è giorno, ormai, in cui non si registrano calamità naturali: siccità, alluvioni, grandinate, bombe d’acqua.grandine_agosto_2022.jpeg

L’incidenza delle calamità naturali è ormai devastante per l'agricoltura pugliese. "In più occasioni – ha ricordato il presidente regionale e vicepresidente nazionale CIA, Gennaro Sicolo - abbiamo chiesto di adottare una serie di provvedimenti per salvaguardare la nostra agricoltura. Come organizzazione agricola abbiamo sollecitato gli enti preposti a riformare la legge 102/2004. E’ necessaria, inoltre, la costituzione di un fondo assicurativo per tutelare le aziende agricole dagli eventi naturali e dalle crisi di mercato, in parte coperto dalla fiscalità generale e in parte dai fondi del Psr. Occorre inserire nella nuova programmazione Psr una serie di incentivi da destinare alle imprese per la dotazione e installazione di reti antigrandine. Altrettanto importante è l'accelerazione delle istruttorie per il riconoscimento degli indennizzi. Tali richieste – ha concluso Sicolo - sono parti integranti del documento di mobilitazione redatto da CIA Puglia e presentato alle prefetture e ai rappresentanti istituzionali delle province pugliesi".

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