COLDIRETTI PUGLIA, CON STOP BRACCIANTI ALLE FRONTIERE SOS RACCOLTI
COLDIRETTI PUGLIA, CON STOP BRACCIANTI ALLE FRONTIERE SOS RACCOLTI; IN PUGLIA STRANIERO 22,4% OPERAI AGRICOLI. Con arrivo primizie nei campi mancano lavoratori specializzati.
Con l’avanzare della pandemia arriva il primo stop alle frontiere per i lavoratori agricoli stranieri impegnati nelle campagne italiane con il Marocco che ha sospeso tutti i collegamenti aerei, mentre in Puglia il caldo fuori stagione ha favorito la maturazione precoce delle primizie. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti Puglia nel sottolineare che in Puglia l’incidenza degli occupati stranieri sugli occupati totali è pari al 22,4% del totale dei lavoratori nelle campagne.
Il blocco delle partenze è scattato – sottolinea la Coldiretti regionale - in un momento delicato per le aziende agricole italiane impegnate nei trapianti per le produzioni estive e nella raccolta degli ortaggi per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane. La Coldiretti è impegnata con l’Ambasciata del Marocco per cercare di superare le difficoltà determinate dalle misure cautelative adottate dal Paese africano di fronte di alla diffusione del contagio Covid nell’Unione Europea. Si tratta soprattutto di lavoratori dipendenti specializzati a tempo determinato che arrivano ogni anno attraversando il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese.
Ma il problema rischia di allargarsi a macchia di olio in una situazione in cui a livello nazionale viene ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola - aggiunge Coldiretti Puglia - con oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri solo in provincia di Foggia, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
A fine 2019 – continua la Coldiretti – i lavoratori stranieri occupati in agricoltura sono 368.000 per la maggior parte provenienti da Romania (98.011), Marocco (35.787), India (35.355) e Albania (33.568).
Per questo è importante che la Commissione Europea approvi un Digital green pass con l’obiettivo di consentire gradualmente agli europei di muoversi in sicurezza all’interno o all’esterno dell’Ue, per lavoro o turismo, mentre a livello nazionale sono necessari accordi bilaterali con i Paesi dove è più rilevante il flusso di lavoratori. Ma in una situazione in cui si registra un rinnovato interesse degli italiani per il lavoro agricolo è anche importante – insiste Coldiretti Puglia - una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce piu’ deboli della popolazione sono in difficoltà.
“E’ necessario aprire il più possibile il mercato alle opportunità di lavoro per gli italiani che rischiano il duro impatto occupazionale della perdurante crisi economica da Coronavirus. E per questo è essenziale la semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire limitatamente al periodo di emergenza da parte dei beneficiari di ammortizzatori sociali ma anche di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’intera filiera alimentare in Puglia è impegnata in prima linea – conclude Coldiretti Puglia - a garantire il cibo necessario alle famiglie, che rischia di mancare se non verranno assunti provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne.
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