COLDIRETTI PUGLIA, BENE AIUTI ZOOTECNIA; COSTI STALLE A +60% DA MANGIMI AD ENERGIA

Settembre 12, 2022 572

Bene gli aiuti per il settore zootecnico, quando il rincaro dell’energia e dei mangimi per l’alimentazione degli animali ha già spinto a +60% rispetto alla media i costi delle oltre duemila stalle dove si allevano i bovini per le produzioni dei formaggi della tradizione Made in Puglia alle prese anche con una burocrazia soffocante che moltiplica spese e controlli. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione al decreto del Ministero delle Politiche Agricole con il relativo calcolo del contributo a favore dei produttori del comparto zootecnico tramite la previsione di aiuti eccezionali di adattamento per i danni  indiretti subiti in seguito all'aggressione della Russia contro l'Ucraina.

Per aiutare il settore con aiuti in base ai capi allevati – aggiunge Coldiretti – è stata messa a disposizione una somma pari ad euro 48.116.688,00, aumentata del 200%, con una disponibilità complessiva di euro 144.350.064,00. I beneficiari sono i produttori degli allevamenti delle vacche da latte, delle bufale, delle vacche da carne e delle vacche a duplice attitudine, i quali abbiano beneficiato del sostegno accoppiato zootecnico, nell'ambito della domanda unica 2021 ed abbiano rispettato il criterio di gestione obbligatoria relativo al benessere animale nell'anno 2021, nonché abbiano un  codice  allevamento  attivo  a  loro  intestato  e presente nella Banca dati nazionale (BDN) dell'Anagrafe bovina al  31 marzo 2022.

Il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile – aggiunge Coldiretti Puglia - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.

L'aumento del costo dei mangimi collegato al rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais e cereali anche a causa dell'attuale crisi Ucraina ha prodotto – spiega Coldiretti - un aumento dei costi per le produzioni del latte e delle carni, al quale si sono aggiunti i rincari su dell’energia, con con l’agroalimentare che in Puglia assorbe dal campo alla tavola oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. Il risultato è un crollo del valore aggiunto che in alcuni settori sfiora i 100mila euro ad azienda e che mette un allevamento su dieci a serio rischio di chiusura, secondo un’analisi Coldiretti su dati Crea.

Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – conclude Coldiretti - perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate. 

IL PATRIMONIO PUGLIESE DI FORMAGGI A RISCHIO

FORMAGGI DOP

Canestrato pugliese, caciocavallo silano, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala campana

FORMAGGI IGP

Burrata di Andria

FORMAGGI RICONOSCIUTI TRADIZIONALI DAL MPAF

Burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino

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Ultima modifica il Lunedì, 12 Settembre 2022 10:37