è la più antica realtà vinicola del territorio poiché è stata fondata 85 anni fa da un gruppo di 12 viticoltori. Attualmente la sua base sociale è composta da oltre 300 soci produttori. Non solo iscritti nel libro soci ma effettivamente conferenti. A capo del sodalizio da diversi anni c’è il presidente Marco Pagano che l’ha traguardata nel terzo millennio. In questi giorni la Cantina ha dato il via alla vendemmia delle uve precoci per poi passare, a metà settembre, alle uve autoctone come la malvasia Nera e il Negramaro. La Cantina sociale ha iniziato a introdurre le uve Chardonnay vendemmiate dai soci. Presidente siete soddisfatti del prodotto vendemmiato?
“Possiamo parlare di una buona produzione avendo attraversato periodi di calamità atmosferiche, come la grandine e l’umidità. Ci siamo salvati, almeno per ora. Confesso che abbiamo vissuto un’annata difficile dal punto di vista della conduzione. Tuttavia, grazie al maggior lavoro dei produttori la situazione si presenta buona. I nostri antenati, infatti, dicevano ”il contadino guarda sempre in cielo”. Le bombe d’acqua, purtroppo, sono una realtà che ci preoccupano nella fase di maturazione delle uve. Se arrivano queste piogge ci penalizzano”.
In termini di quantità che annata sarà.
“Mediamente ci sarà una produzione maggiore dello scorso anno stimata tra il 10 e il 15 per cento, fermo restando sempre le buone condizioni atmosferiche. In ogni modo, una maggior quantità non vuol dire minore qualità. Infatti, siamo soddisfatti dalla qualità dello Chardonnay, che ci porterà ad ottenere un buon prodotto finale. C’è da dire che i nostri terreni hanno ben accolto i vitigni internazionali come lo Chardonnay o il Fiano. Inoltre, le nostre condizioni climatiche sono adatte a questi tipi di vitigni, poiché siamo tra i due mari che creano un clima particolarmente favorevole”.
Per il Primitivo come è la situazione.
"Il Primitivo sta maturando bene per cui la qualità sarà sicuramente ottima. A metà settembre inizierà la vendemmia delle uve a bacca nera".
Cosa si prevede.
“Come ho detto prima la natura del terreno ci permette di ottenere una quantità maggiore di prodotto, confronto allo scorso anno, e una qualità ottimale. L’annata viticola, tempo permettendo, si presenta a cinque stelle”.
Presidente la Cantina sociale quest’anno ha compiuto 85 anni. Qual è il segreto di tanta longevità.
“La ricetta è semplice: vivere con la stessa passione e convinzione dei 12 padri fondatori che decisero di far nascere questo sodalizio in un periodo storico che non agevolava certamente la nascita di queste realtà associative. Il giorno dell’anniversario della Cantina ho detto ai soci che spero che il 2018 sia l’inizio di altri 85 anni di attività. Un invito che ho rivolto rivolto principalmente ai giovani che abbiamo fatto disaffezionare dalla viticoltura, per vari motivi. Fortunatamente oggi constatiamo un interesse inverso. Non per nostro merito ma per il loro spirito di iniziativa. Ciò ci fa ben sperare per il futuro poiché essi hanno una conduzione imprenditoriale che sarà sicuramente più avanzata della nostra”.