Don Luigi Ciotti a Mesagne per Terre di Puglia In evidenza

Ottobre 24, 2019 1417

ciotti don luigi al liceo scientifico di mesagneVisita lampo a sorpresa ieri mattina di don Luigi Ciotti,

presidente nazionale di Libera, presso il liceo scientifico “Ferdinando” di Mesagne, dove è stato accolto dal dirigente Vincenzo Guglielmi, dai docenti e dagli studenti che hanno approfondito in queste settimane le morti premature di due figure femminili: Marcella Di Levrano e Melissa Bassi. Tuttavia, a margine dell’incontro don Luigi ha espresso alcune considerazioni in merito agli atti intimidatori portati a segno ai danni della cooperativa sociale “Terre di Puglia”. CIOTTI ORSINIDunque don Luigi ha parlato con i ragazzi di Marcella Di Levrano, trucidata nel 1990 nel Bosco Lucci a colpi di pietra perché si era ribellata alla Scu. Aveva deciso di farlo per dare un futuro migliore alla propria figliola, e di Melissa Bassi ammazzata il 16 maggio 2012 a Brindisi. Era appena scesa dall’autobus che da Mesagne l’aveva lasciata davanti alla scuola Morvillo di Brindisi, quando una bomba artigianale esplose uccidendo lei e i suoi sogni di adolescente. “Gli studenti – ha spiegato il sacerdote antimafia - hanno fatto una ricerca su Melissa e Marcella, storie diverse di morte che le ha strappate giovanissime alla vita. C’è una memoria viva che si deve tradurre tutti i giorni in responsabilità ed impegno”. Poi, il sacerdote si è fatto coccolare dagli studenti gioiosi di rivederlo. “Questi ragazzi sono stupendi – ha detto – hanno fatto domande concrete sugli argomenti trattati. Ed anche noi, quindi, dobbiamo saper entrare nella loro vita, nelle loro emozioni, nei loro sentimenti dando un senso di cambiamento e di speranza”. L’argomento è, quindi, scivolato, sugli atti intimidatori perpetrati ai danni della cooperativa sociale di Libera. “Dobbiamo riflettere e interrogarci”, ha spiegato don Luigi -. La verità gira qui ed è più vicino di quello che ci possiamo aspettare. Non c’è bene confiscato in Italia che non subisca tutto questo. Oggi più che mai in questo andazzo dobbiamo essere prudenti e affidarci al lavoro delle forze dell’ordine che stanno indagando per scoprire cosa c’è dietro a questi fatti. Inoltre, dobbiamo stare vicino a chi si sta spendendo all’interno della cooperativa, perché lì hanno trovato lavoro e dignità”. Gli atti intimidatori risalgono a poco prima dell’inizio dell’estate quando chi gestisce la cooperativa ha ricevuto alcune lettere minatorie contenenti frasi scritte in dialetto. Non è tutto poiché gli ultimi fatti si sono verificati nella giornata di sabato 19 ottobre, quando ignoti hanno manomesso gli impianti di irrigazione, che si trovano nei campi di Torchiarolo, procurando un danno alla cooperativa di qualche migliaio di euro. La cooperativa Terre di Puglia non è nuova a episodi intimidatori. Ad inizio attività, nel 2008, si verificarono alcuni atti incendiari che distrussero le colture cerealicole con il conseguente danno economico. L’allora questore di Brindisi fece piantonare dai suoi uomini i terreni coltivati a grano duro, da cui si producono i tarallini dell’antimafia, anche di notte allontanando eventuali malintenzionati. La strategia funzionò e fu ripetuta anche alcuni anni dopo.