“Esiste un solo bene, la conoscenza, ed un solo male, l’ignoranza”, lo affermava Socrate qualche migliaio di anni fa. Torno con grande piacere nel mio amato paese natio, ogni volta che posso e, pur stando lontano, non manco di seguirne tutte le vicende. L’ultima è quella che riguarda un nostro illustre concittadino, forse sconosciuto ai più giovani, che ha fatto bene il suo “dovere” di soldato e per questo è stato apprezzato anche dai suoi avversari in armi. Parlo del Generale di Corpo d’Armata Giovanni Messe, che raggiunse il massimo grado ovvero quello di Maresciallo d’Italia, fu Capo di Stato Maggiore del nuovo Esercito Italiano e infine deputato della Repubblica Italiana.
E’ stato uno dei più grandi e abili generali italiani del Secondo conflitto mondiale e questo non lo dico perché orgogliosamente mesagnese e fiero di essere, come lui, ufficiale e della stessa Forza Armata, ma perché gli viene riconosciuto da storici, non solo militari e non solo italiani, che si sono basati sui fatti oggettivi e incontrovertibili.

Solo nel suo paese natio, Mesagne, il Generale Messe continua a essere inspiegabilmente e ingiustamente bistrattato, solo da una certa parte politica e da una pseudo associazione, che evidentemente hanno nel loro codice genetico il disprezzo della verità e la storica propensione alla menzogna (per non citare altri e gravi comportamenti).

Alle volte: “È meglio tacere e dare l’impressione di essere stupidi che aprire la bocca (scrivere, in questo caso specifico) e darne la conferma”.

Il diritto di espressione è sacrosanto, ma bisogna informarsi e documentarsi, prima di farlo, altrimenti si fanno delle belle figure di… somaro.