Non solo per seguire tecnicamente le pratiche enologiche del mosto bensì per l’ottima qualità immagazzinata che fa sperare in un’annata dai contorni frizzanti ed inebrianti. Da punto di vista della commercializzazione l’ottima qualità fa sperare in ulteriori conquiste di mercato nazionale e internazionale per mettere a tappeto l’agropirateria che da alcuni anni sta danneggiando i vini pugliesi, e più in generale italiani, a forte rischio imitazioni. Tuttavia, il successo non è casuale poiché le aziende del territorio, sia le cantine sociali sia i privati, negli ultimi dieci anni hanno sostenuto importanti investimenti finanziari sul fronte dell’innovazione tecnologica che hanno permesso di migliorare i processi produttivi e conquistare fette di mercato fino a ieri insperate. Due sono le cantine sociali in provinia di Brindisi, quantitativamente, maggiormente rappresentative. C’è la Cantina “Due Palme” di Cellino San Marco, fiore all’occhiello dell’enologia pugliese e italiana, e la Cantina di San Donaci, la più antica non solo della provincia di Brindisi ma dell’intera regione Puglia. Due anni fa, infatti, ha festeggiato gli 80 anni dalla costituzione. La disponibilità del management delle Cantine sociali è totale. Incontriamo il presidente della “Due Palme”, Angelo Maci, in una domenica autunnale mentre è intento a controllare i vini in produzione. “Posso dire che l’annata appena conclusa è stata eccezionale per tutti i vini prodotti: bianchi, rossi e rosati”, ha sottolineato il presidente la cui cantina ha aperto i battenti il 4 agosto scorso ed ha chiuso il conferimento delle uve il 10 ottobre. “I mercati in cui esportiamo, sia il vino in bottiglia sia sfuso, sono principalmente esteri e, naturalmente, nel centro-nord Italia”, ha tenuto a precisare Maci che non ha nascosto una certa soddisfazione per avere una produzione di vini qualitativamente al top con “bianchi profumati, con ottimo rapporto di ph, e vini rossi che si prestano molto bene per l’invecchiamento”. Da alcuni anni la Puglia vive il boom degli spumanti e la cantina “Due Palme” non si è fatta trovare impreparata poiché è produttrice anche di un ottimo spumante. “Sono ormai dieci anni che nel mondo c’è la richiesta di spumanti – ha confermato Maci - per cui siamo presenti anche in questo segmento di mercato”. Anche a San Donaci la vendemmia è andata bene. “Ottima uva con ottima qualità di vini podotti”, ha esordito Marco Pagano, presidente della Cantina di Sandonaci, che annovera una base sociale composta da 350 viticoltori dell’intera provincia. “La nostra cantina si trova in un’area viticola particolarmente vocata – ha continuato il presidente – e con i nostri 82 anni di vita possiamo ben dire di essere i pionieri della viticoltura brindisina. Questo, naturalmente, comporta una certa responsabilità”. Il presidente Pagano ha aggiunto: “Nella nostra cantina privilegiamo la qualità alla quantità che conteniamo per ottenere risultati enologici soddisfacenti”. Ottimi vini in bottiglia che sono presenti sul mercato nazionale e internazionale. “Negli ultimi tre anni il trend di vendita è cresciuto del 30 per cento. Speriamo che questa tendenza continui anche nei prossimi anni”. Infine, diverse cantine del territorio, in preda a un’asfissiante crisi finanziaria, da alcuni anni si sono convertite in service e vinificano il prodotto locale per conto di aziende italiane. Questo servizio “per conto” gli sta permettendo di restare sul mercato, pagare i debiti pregressi con soci e istituti finanziari, e sperare in una prossima ripresa produttiva.