preludio degli ottimi vini che gli enologi, in questi giorni, stanno producendo nell cantine. L’obiettivo che si sono posti è di invertire la tendenza al ribasso dei consumi che dal 2008, anno d’inizio della crisi, ha prodotto un calo di circa il 19 per cento. Complessivamente in Italia, infatti, i consumi di vino sono scesi ai minimi storici, intorno ai 20 milioni di ettolitri. Questo dato ha inciso negativamente sulla commercializzazione poiché è causa d’importanti giacenze presso le aziende. Fattore che produce un pericoloso immobilizzo finanziario con risvolti negativi sui bilanci aziendali. Gli enologi, che operano nelle aziende del brindisino, hanno compreso il momento di crisi per cui hanno puntato a distinguere il prodotto locale legandolo al territorio e alla sua cultura per vincere la sfida del mercato globale. Grazie a questa nuova cultura enologica le aziende vitivinicole brindisine stanno conquistando territori fino a ieri impenetrabili. Diversi gli enologi sparsi in tutte le cantine del territorio. Alcuni di questi, particolarmente quelli impegnati in aziende private, rifuggono, incomprensibilmente, dal rilasciare dichiarazioni sui prodotti vinicoli che stanno producendo. Al contrario gli enologi che operano nelle cantine sociali hanno un quadro del vino nuovo, ancora in fermentazione, ben chiaro, secondo le differenti zone colturali, e una totale disponibilità. “L’annata è partita male ma si sta concludendo bene”, ha affermato l’enologo Tommaso Pinto, che sovrintende i lavori enologici nella Cantina di Latiano e altre del territorio. “Il maltempo che si è avuto ad agosto ha inciso negativamente sulla vendemmia dei bianchi e delle uve primizie – ha continuato l’enologo Pinto – in particolar modo i primi vini bianchi ottenuti sono stati di basso grado. E mi riferisco al Chardonnay, al Pinot e anche ad alcuni rossi come il Primitivo che hanno sofferto di questa “ingerenza” negativa del maltempo”. Poi a settembre il tempo si è evoluto e grazie alle temperature stabili l’uva ha raggiunto un ottimo grado di maturazione. “Certamente – ha confermato Pinto – il Negramaro, la Malvasia di Brindisi e il Montepulciano ci hanno permesso di ottenere degli ottimi vini con una gradazione alcolica compresa tra i 12,50 e i 13 gradi, dei punti di colore piuttosto numerosi e un corpo davvero eccezionale. Possiamo affermare che i vini in produzione sono quelli che il mercato richiede”. Anche l’enologo Giuseppe Battista, uno dei più anziani, professionalmente, della regione Puglia e membro della commissione di assaggio della Camera di commercio di Brindisi, è soddisfatto dei vini che sta ottenendo nelle cantine. “L’annata vinicola è stata senz’altro positiva, anche se l’inizio si annunciava all’insegna dell’incertezza a causa delle avverse condizioni meteo”, ha precisato l’enologo il quale ha plaudito il lavoro “parsimonioso e costante” che hanno svolto nei vitigni gli agricoltori. “Il loro encomiabile lavoro ha permesso un’evoluzione positiva”, ha fatto notare ed ha, quindi, aggiunto: “I viticoltori hanno prima vendemmiato le uve grandinate e poi hanno coraggiosamente atteso per tagliare le altre nella curva massima di maturazione. Ciò ha permesso di ottenere vini bianchi e rosati di qualità eccellente. Anche le uve rosse si sono riprese dalle condizioni climatiche e hanno permesso di ottenere un prodotto di tutto rispetto. L’enologo ha detto: “Possiamo concludere che la qualità delle uve, e quindi dei vini, è sicuramente cresciuta mentre la quantità si è stabilizzata sui livelli dello scorso anno”. Così, nel frattempo che il vino prenda corpo e profumo nelle botti tutti sono in attesa del prossimo 6 novembre quando potranno alzare in alto i calici per brindare, con il vino Novello, alla nuova annata. E allora non resta che un augurale prosit.
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