nello studio e nella valorizzazione della via Francigena del Sud per il tratto che interessa Mesagne; un impegno che vede oggi una nuova fase di operatività. Si è svolto alcuni giorni addietro, presso l’auditorium del Castello, un incontro informale per affrontare le varie problematiche riguardanti la realizzazione della sentieristica necessaria a tracciare il percorso della Via Francigena in Puglia. Erano presenti l’Assessore al turismo Antonio Marotta e l’Assessore alla cultura Roberta De Netto che hanno portato il benvenuto da parte dell’Amministrazione Comunale ai partecipanti; l’Assessore ai lavori pubblici Palma Librato, assente per impegni personali, ha fatto pervenire il suo sostegno all’iniziativa. Relatori sono stati la Prof.ssa Anna Trono, docente di Geografia economico-politica presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento nonché responsabile del progetto della Via Francigena Pugliese ed il Dott. Mario De Pasquale, presidente della Sezione Pugliese Cai - (Centro Alpino Italiano). Diverse le realtà associative del territorio salentino interessate alla realizzazione progetto e provenienti da Santa Maria di Leuca, Melendugno, Roca, Lecce, Ostuni e per i comuni interessati dal Limitone dei Greci, Torre S.Susanna, San Donaci e San Pietro Vernotico. La Via Francigena è ormai un topos riconosciuto nel quale sono racchiusi percorsi, strutture e paesi legati alla dimensione del pellegrinaggio medievale anche nelle sue declinazioni contemporanee. In questa lunga direttrice che ha il suo fulcro a Roma e gli estremi a Gerusalemme e Santiago di Compostela, la Puglia si colloca in una posizione di ponte tra Oriente ed Occidente. In età medievale, all’interno di un sistema viario complesso, i pellegrini che da Roma si dirigevano verso i porti pugliesi da cui si sarebbero imbarcati per la Terra Santa, predilessero due direttrici principali l’Appia e la Traiana. Di fatto la rete viaria romana ebbe la funzione di struttura principale, da cui, si andarono progressivamente sviluppando innumerevoli tracciati, con la possibilità di scegliere un cammino funzionale alle necessità del pellegrino. Oggi la volontà di recuperare questo percorso muove dalla forte consapevolezza di come la Via Francigena oltre ad essere cammino di fede ed itinerario culturale, possa rappresentare una valida opportunità per lo sviluppo del territorio rurale, con la riscoperta di tradizioni antiche e di prodotti locali. Il suo valore risiede nella capacità di aggregare fattori diversi, beni culturali e di interesse religioso poco noti e nella creazione di un nuovo sistema di conoscenze che può essere importante strumento di marketing del turismo.
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