Ma cosa è accaduto. L’Antitrust ha sanzionato alcune società per avere:
a)effettuato un fatturazione sbilanciata dei consumi con richieste di pagamento relative a bollette non corrispondenti a consumi effettivi;
b)frapposto ostacoli alla restituzione di rimborsi per gli utenti;
c)omesso di indicare in bolletta informazioni necessarie per gli utenti per, eventualmente, alleggerire la spesa con la rateizzazione.
“Sono anni che combattiamo al fianco dei cittadini” – afferma l’avv. Emilio Graziuso – “contro quelli che riteniamo essere dei veri e propri soprusi da parte delle società di erogazione dei servizi. Ed anche se, fino ad oggi, i Tribunali ci hanno dato ragione, riteniamo che il provvedimento dell’Autorità Garante avrà una importanza fondamentale in queste vicende. Con esso, infatti, è stato accertato in modo chiaro il comportamento scorretto posto in essere ai danni dei consumatori da parte di alcuni gestori. Di conseguenza, i principi sanciti nel provvedimento dell’Antitrust potranno essere utilizzati nel contenzioso in atto tra utenti e gestori. Nello stesso tempo, la speranza è che, dato il notevole importo della sanzione comminata, il provvedimento abbia un effetto deterrente per il futuro e che, quindi, non si registrino più comportamenti lesivi dei diritti dei consumatori”.
Tra gli ultimi casi curati, in materia, dai legali del coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore si segnala una vicenda particolarmente interessante. Il Tribunale di Brindisi, infatti, nella persona della dott.ssa Uggenti, al termine di un processo durato alcuni anni ha accolto le richieste dell’utente dichiarando non dovuta la pretesa contenuta in bolletta di € 26.135, 19 avanzata da una società di erogazione del gas e riscontrando che le somme che il consumatore era tenuto a corrispondere erano, invece, pari a sole € 522,10, come emerso nella Consulenza Tecnica d’Ufficio svolta durante la causa.
“La vicenda è una delle tante che, sebbene per importi spesso più contenuti, quotidianamente la nostra Associazione. Ciò che più colpisce è l’assoluta chiusura, spesso riscontrata dalle società di erogazione dei servizi, nel dirimere in via conciliativa tali controversie costringendo, di conseguenza, il consumatore ad esperire una azione giudiziaria per avere giustizia” conclude l’avv. Graziuso.
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