I mesagnesi "taccagni" per la festa della Madonna del Carmine In evidenza

Luglio 07, 2016 5131

madonna carmine cartolinaL'imminente Festa patronale, della Madonna del Carmine

, di Mesagne potrebbe essere notevolmente ridimensionata a causa dell'esigua raccolta di fondi. I mesagnesi, di fatto, vogliono la festa però a costo zero. Cioè non vogliono mettere mani al portafoglio per donare qualche euro, basterebbero 5 euro a famiglia, per la festa della protettrice che si svolge il 15, 16 e 17 luglio. Oltre ai cittadini anche i commercianti sono piuttosto restii nel dare un obolo. Probabilmente, se non si raccoglieranno i soldini necessari, salterà lo spettacolo dei fuochi pirotecnici del 16 luglio. Se questa tendenza continuerà è probabile che in futuro vi siano solo i festeggiamenti religiosi con la processione del simulacro della vergine. Né luminarie, né concerti bandistici, né cassarmonica. Una situazione che ha amareggiato notevolmente l'attuale comitato feste patronali che è in carica da 25 anni e da sempre ha profuso grande impegno per organizzare la festa. Il budget necessario per organizzare la festa dedicata alla protettrice di Mesagne, la Modonna del Carmine, è di circa 50 mila euro. Il Comune, da parte sua, ha deliberato un contributo di 10 mila euro oltre l'organizzazione della serata canora del 17 luglio, quest'anno affidata ai "mesagnesi" Boomdabash. Cachet: 15 mila euro. Il Comitato da diverse settimane è in tour presso aziende e privati per raccogliere i soldini necessari per allestire la festa. Purtroppo la risposta è, quasi, sempre negativa. Eppure nel perimetro della festa vi sono diversi commercianti autoctoni che durante il triduo dei festeggiamenti vedono aumentare le vendite. Anche in maniera esponenziale. Nonostante ciò c'è chi non versa nemmeno un euro di contributo, peraltro scaricabile dalla denuncia dei redditi poiché il comitato rilascia una regolare ricevuta degli oboli. Anche i mesagnesi si sono dimostrati piuttosto "taccagni" poiché in pochissimi hanno aderito all'invito di donare qualche euro per la festa. E' vero che, a loro discolpa, c'è da dire che nei mesi precedenti e successivi la festa della protettrice vi sono delle feste parrocchiali in cui sono raccolti oboli dai fedeli, o direttamente o sotto forma di lotterie, che alla fine incidono e "stremano" economicamente la gente. Alla luce di questi fatti da un paio di anni il comitato ha deciso di non compiere la questua porta a porta poiché "inconsistente e mortificante". Per agevolare la raccolta degli oboli, quest'anno, il comitato ha collocato una casetta di legno in piazza Vittorio Emanuele, alias Porta Grande, e dalle ore 18 c'è sempre qualcuno di loro per accogliere chi vuole donare un obolo per la festa. Eppure sono quattrocento anni che i mesagnesi, con l'aiuto dell'Amministrazione comunale, svolgono la festa religiosa e civile. Anche in periodi di profonda crisi economica, sociale e religiosa.