“Per fare un chilo di pasta – ha spiegato ai consumatori il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – serve 1,3 Kg di grano. Ciò significa che per ogni pacco di pasta acquistato al costo di euro 1,85, solo euro 0,23 servono a remunerare il prodotto agricolo. La inaccettabile remunerazione del prodotto locale è direttamente collegata all’import non stop di grano dall’estero che continua ad invadere quotidianamente i porti di Bari, Manfredonia e Barletta. Le importazioni selvagge evidenziano una grave dipendenza del sistema industriale dall’estero. Risulta indispensabile ripristinare e mantenere la fiducia dei consumatori, incoraggiando il loro coinvolgimento nella politica di sicurezza alimentare, garantendo il monitoraggio e la trasparenza in tutta la filiera alimentare e il maggior grado possibile di riconoscibilità delle caratteristiche essenziali dei prodotti, al fine di consentire loro di effettuare delle scelte di acquisto pienamente consapevoli basate su una completa informazione in merito alle caratteristiche di ciò che mangiano”. Il Presidente Cantele ha chiesto al Governatore Emiliano che il tavolo cerealicolo regionale approdi ad un accordo di filiera tra le parti che preveda un prezzo del grano mai al di sotto dei costi di produzione, altrimenti lo stato di agitazione si farà sempre più pressante.
Intanto, Coldiretti Puglia con il supporto del Servizio Attività Economiche Consumatori della Regione Puglia, dell’Istituto Pugliese per il Consumo e di 14 associazioni dei Consumatori, Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del cittadino, Polidream, Unione Nazionale Consumatori, ha allestito la mostra della pasta italiana fatta esclusivamente con grano ‘made in Italy’ e gli agricoltori di Coldiretti hanno messo in funzione un mini molino che ha trasformato il grano del ‘granaio d’Italia’ in farina e hanno offerto a tutti i consumatori un assaggio di sana pasta con la salsa di pomodoro delle aziende di Campagna Amica, cucinata dall’agrichef Floriana Fanizza.
“L’attività borsistica della Camera di Commercio di Foggia, se non favorisce, sta agevolando il fenomeno speculativo – ha denunciato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – attraverso la scarsa trasparenza nella formazione del prezzo, oppure apportando variazioni nelle quotazioni in assenza di compravendite o per contratti di scarsa rilevanza economica, che rende necessario ed urgente il riordino di tutta la materia come da tempo chiede Coldiretti. Serve l’etichettatura obbligatoria di pasta e pane che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità del cibo. Abbiamo bisogno di uno strumento forte di protezione dei nostri prodotti, nonché di garanzia per i consumatori, che avranno quanto meno l’opportunità di fare scelte di consumo consapevoli, potendone premiare la qualità”.
Sono state organizzate analoghe iniziative a Vieste in provincia di Foggia nel lido ‘Oasi’ e a Castellaneta Marina in provincia di Taranto nel lido El Patio. Sempre a Bari gli agricoltori di Coldiretti hanno donato un quintale di pasta allem mense dell’Ordine Francescano Secolare e delle Suore di Madre Teresa di Calcutta per far mangiare la vera pasta italiana anche ai più bisognosi.
La Puglia, leader nel settore agroalimentare in numerose filiere, è una delle aree che può trarre maggiori benefici dall’etichettatura obbligatoria degli alimenti, poiché le sue produzioni potranno essere garantite, certificate e tutelate. Stiamo coinvolgendo la società civile e i principali stakeholder che possono far crescere il sentiment e la sensibilità dell’opinione pubblica verso i temi della qualità, della rintracciabilità del cibo e della sicurezza alimentare.