quella che è stata fatta dagli archeologi olandesi e italiani nell'antico sito di Muro Tenente, in agro di Mesagne. Nella cinta muraria messapica gli archeologi hanno scavato un grande edificio di epoca romana riportando alla luce intonaci colorati e tessere di mosaici pavimentali. Così, dopo venti anni di ricerche e scavi da parte degli archeologi dell'università di Amsterdam il sito di Muro Tenente continua a stupire per le testimonianze che offre facendo aggiornare, anno dopo anno, il mosaico della conoscenza storica di un'area di notevole valore scientifico. Quest'anno lo scavo è stato ripreso dagli archeologi Raphaëlle-Anne Kok e Matteo Merlino, per conto dell'Università di Amsterdam. L’incrocio dei dati provenienti da una campagna di rilevamento tramite la magnetometria, svoltasi nel mese di giugno con lo studio dei dati Lidar, hanno portato all’apertura di due aree di scavo per un totale di circa 1.200 metri quadrati. "Questi saggi hanno permesso, non soltanto di dare una visione più ampia della fortificazione interna e più antica del sito, ma hanno anche messo in luce diverse strutture mai trovate in precedenza a Muro Tenente", ha spiegato il professore Gert Burgers, direttore del parco archeologico. Direttamente a sud della fortificazione, in posizione rialzata da un terrazzamento, è stato, infatti, scoperto un edificio a forma di staffa di cavallo con una possibile funzione sacra, affiancato da una strada che ricalca, grosso modo, parallellamente il tracciato della fortificazione. "Questa strada, che è stata probabilmente costruita in periodo ellenistico, ha diverse fasi di vita che, probabilmente, ricalcano gli ultimi periodi di frequentazione di Muro Tenente", ha precisato il professore Burgers. Ed é proprio da questi ultimi momenti di vita dell’area che provengono le maggiori novità delle attuali indagini archeologiche. "La scoperta, un po’ più a ovest, di un edificio di grandi dimensioni del II° secolo a. C., è una novità per Muro Tenente che sta contribuendo a cambiare la nostra conoscenza del sito", ha fatto notare l'archeologo olandese. La struttura, ancora parzialmente scavata, è sicuramente oggetto di maggiori indagini. Al momento, ha restituito frammenti d’intonaco colorato che copriva le pareti della struttura e tessere di mosaico bianche che rivestivano i pavimenti. Nei pressi di quest'area sono state rinvenute tracce dello svolgmento di attività artigianali come, probabilmente, la lavorazione del ferro e la trasformazione di prodotti agricoli, come sembra attestare la vasca intonacata già scavata nel 2011. “Sono importati perché permettono, per la prima volta, di comprendere meglio le trasformazioni che hanno portato una fiorente cittá messapica a essere abbandonata e diventare, quindi, parte di un latifondo romano, come la presenza del grande edificio tardo repubblicano, probabilmente una villa rustica, ci permette di ipotizzare", ha concluso il professore Gert Burgers. I risultati della campagna di scavi 2016 saranno comunicati oggi alle ore 19 nell'auditorium del castello Normanno-Svevo. Infine nelle giornate di venerdì e domenica il professor Jan Gert Burgers dalle ore 18,30 sarà sul sito di Muro Tenente per accogliere coloro che vorranno visitarlo e immergersi nel mare della Cultura archeologica.
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