Redazione
ON. VALENTINA PALMISANO(M5S): “E’ necessario un fronte comune per la tutela del nostro territorio"
Aumentare la competitività delle aree industriali. Farsi promotori di una transizione ecologica che salvaguardi i livelli occupazionali. Investire nella ricerca. Rafforzare le ZES. «Sono solo alcune delle sfide che attendono il territorio di Brindisi nel prossimo futuro. Ieri mattina è stato importante il tavolo di confronto avviato con Confindustria Brindisi e i colleghi parlamentari che rappresentano la Provincia». Così l’ On. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) a margine dell’incontro istituzionale che si è svolto nel capoluogo, organizzato dal neopresidente di Confindustria Brindisi Gabriele Lippolis. «In questo momento storico è quanto mai importare la fase d’ascolto di tutte quelle che sono le istanze che provengono dal territorio.
In un contesto di ripartenza così complesso – spiega la deputata originaria di Ostuni- ogni scelta va e andrà fatta trasferendo a livello centrale quelle che sono le reali necessità delle comunità che rappresentiamo. Ed è per questo che è necessario un fronte comune per rendere sempre più incisive le misure per il territorio». Ma nell’incontro di questa mattina c’è stata anche un altro elemento ritenuto “indispensabile” in questa fase. «Ritengo un fatto davvero positivo che le idee progettuali che ci sono state espresse, e di cui abbiamo acquisito la documentazione- continua l’On. Valentina Palmisano- siano frutto di un confronto avviato tra Confindustria e le parti sociali. Solo rafforzando la sinergia tra istituzioni, mondo dell’impresa e lavoratori si potranno realizzare gli investimenti necessari. Proprio con questo spirito unitario, sfide come la transizione ecologica, dovranno essere affrontante favorendo quei processi d’innovazione, per troppi anni rimasti sulla carta. Se riparte il capoluogo, come forza trainante nei settori produttivi, l’intera provincia potrà beneficiare dei nuovi modelli di sviluppo».
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Cessato allarme. Il razzo cinese finito nell'Oceano Indiano
Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B è rientrato nell'atmosfera sull'Oceano Indiano, in un'area vicina alle isole Maldive. Lo rende noto l'ufficio per il volo umano dell'agenzia spaziale cinese Cnsa. Il rientro è stato confermato anche dai dati del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad).
Rispetto alle stime iniziali, indicavano il Nord Atlantico come probabile punto di rientro, poi il bacino del Mediterraneo e l'ipotesi per ora più accreditata è che il rientro possa essere avvenuto sopra l'Oceano Indiano.
Il tavolo tecnico del Dipartimento della protezione civile aveva già escluso l'interessamento del territorio italiano, dichiarato concluse le attività operative, e chiuso il Comitato Operativo. (Ansa)
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“Sono trascorsi 43 anni da quando le Brigate Rosse lasciarono il corpo dell’onorevole Aldo Moro crivellato di colpi in una Renault 4 rossa in via Caetani a Roma, strada volutamente scelta dai terroristi perché si trovava vicino all'allora sede della Dc, in piazza del Gesù, e a via delle Botteghe oscure, sede del Partito comunista italiano. La democrazia italiana veniva così privata, come ci ricorda il Presidente Sergio Mattarella, di uno dei leader politici più autorevoli e capaci di visione.” Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, parlamentare e capogruppo del M5S nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati, in occasione del 43esimo anniversario della morte dello statista pugliese.
“Nei lunghissimi 55 giorni di sequestro - prosegue Aresta - seguito al tragico rapimento in cui vennero barbaramente trucidati gli uomini della sua scorta, tre poliziotti e due carabinieri, l’intero Paese stette con il fiato sospeso. In ostaggio non c’era solo il destino del presidente della Dc ma anche quello della democrazia italiana.”
“Il pensiero politico di Aldo Moro, ispirato dal messaggio evangelico da una parte e dai valori della Costituzione, che aveva contribuito a redigere come componente dell’Assemblea Costituente, dall’altra - prosegue Aresta – è ancora oggi fonte inesauribile di riferimento di chi si batte per il carattere inclusivo della Repubblica e per la consapevole partecipazione dei ceti popolari alla vita pubblica. Il suo richiamo a non fossilizzare lo scontro politico su steccati pregiudiziali e per rendere fluida la dialettica democratica nel rispetto dell’identità di ciascuno è uno degli insegnamenti più lungimiranti che Moro lascia a chiunque voglia impegnarsi per il bene comune.”
“Da cristiano e da pugliese per me Aldo Moro - conclude il parlamentare - è stato e rimarrà un punto di riferimento tanto più forte in una società come la nostra in cui i valori della politica tendono ad essere, molto di più che nel 1978, evanescenti e di corto cabotaggio. Alla buona politica di Moro, intesa come Servizio per la comunità e come lotta senza quartiere alla pigrizia culturale e alla rinuncia a cambiare l’attuale stato delle cose, possono guardare e trovare fonte d’ispirazione le nuove generazioni, affinché il seme del suo insegnamento continui a germogliare nel cuore profondo della società.”
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SAN DONACI. Un bilancio di previsione “rattoppato" e privo di progettualità, il gruppo di minoranza che accoglie ufficialmente con sé un consigliere che appoggiava il sindaco Angelo Marasco il quale, di fatto ha una maggioranza numericamente e soprattutto politicamente appesa a un filo, e una serie di domande che finora non hanno mai trovato risposte dall'assessore competente.
Il gruppo interforze di minoranza nel consiglio comunale di San Donaci va all'attacco, numeri e atti alla mano, del primo cittadino e la sua giunta, chiedendo in primis le dimissioni immediate dell'assessore alle finanze Valentina Fina, e mette la cittadinanza sandonacese davanti alle prospettive amministrative dell'ente.
La seduta consiliare del 6 maggio scorso, ha costituito il punto di svolta per gli equilibri interni all’assemblea, e i rapporti tra maggioranza e opposizione: il consigliere comunale Marco Lolli (tra i più suffragati alle ultime elezioni), uscito dalla maggioranza a settembre dello scorso anno, è entrato nel gruppo interforze di minoranza di cui fanno parte anche i consiglieri Antonella Vincenti, Maurizio Greco e Barbara Gioffreda.
Ed è qui che, di fatto, nasce il punto di non ritorno: “Il mutato quadro Istituzionale, che rileva come la attuale maggioranza di governo sia ormai minoranza elettorale a San Donaci – affermano i consiglieri -, deve far riflettere il sindaco Angelo Marasco riguardo alla prospettiva politica e di governo del Comune di San Donaci. Occorre voltare pagina, soprattutto per la inefficiente e inconsistente azione amministrativa registrata sino ad oggi”.
Secondo la battagliera esponente del centrosinistra, infatti “Il dibattito in consiglio sul bilancio di previsione 2021 ha, infatti, evidenziato i limiti, l’inadeguatezza e l’incapacità di governo di una giunta comunale sempre più in affanno, assente sul piano operativo con chiari ed evidenti limiti di programmazione e controllo dell’attività amministrativa. I numeri di questo bilancio di previsione non solo risultano inattendibili, tanto da mettere in discussione lo stesso equilibrio di bilancio, ma addirittura sono prova inconfutabile di errori politico amministrativi, nonché dei ritardi, delle inefficienze e della paralisi della macchina amministrativa, ed in particolare dei settori Ragioneria e Tributi”.
Spicca, tra le critiche mosse dall'opposizione che chiede un gesto di alta responsabilità politica all’assessora competente, l'incongruenza tra le entrate preventivate a fronte di una pressione fiscale elevata, e la reale riscossione dei tributi locali: “Errori politico amministrativi, ritardi, inefficienze e paralisi della macchina amministrativa che si scaricano pesantemente sui cittadini ed in particolare sui contribuenti Sandonacesi che, secondo i numeri di questo bilancio, sarebbero nella stragrande maggioranza evasori. Fermo restando l’altissima pressione fiscale che grava sui cittadini di San Donaci, per gli anni dal 2016 e precedenti e dal 2017 al 2020 si rilevano residui attivi di natura tributaria, ovvero somme accertate e non riscosse, per circa 4,2 milioni di euro, e addirittura 1,5 milioni euro relativi al solo 2020. Dunque, stante i dati di bilancio rispetto ad una previsione di entrata per Tari e IMU e tributi minori, di circa 2.500.000,00 euro, i contribuenti sandonacesi avrebbero pagato per tasse solo 1 milione di euro”.
Un popolo di evasori, quindi, freddi numeri alla mano? Secondo i rappresentanti del gruppo di minoranza non esiste proprio, e spiegano il perché: “Una enorme presunta evasione, che per noi è assolutamente inattendibile. Il risultato di tale situazione produrrà ogni anno, così come accaduto quest’anno con riferimento a tributi 2015, una montagna di avvisi di accertamento a carico dei cittadini Sandonacesi (circa duemila su 2.565 nuclei familiari). Considerati gli annullamenti registrati in questi anni, a seguito di prova dell’avvenuto pagamento dei tributi da parte dei contribuenti, appare assolutamente incomprensibile come gli F24 di pagamento di tali contribuenti non siano stati contabilizzati in entrata nei capitoli di Bilancio dei relativi tributi”.
E su questa problematica, da tempo, il gruppo interforze di minoranza ne ha fatto una battaglia politica di tutto punto, mettendo in affanno la giunta: “Considerato che tali pagamenti dei contribuenti sono somme effettivamente entrate in Tesoreria ed incassate abbiamo chiesto, senza ottenere risposta, in quale rivolo di bilancio sono andate a finire. Tutto ciò, prova il mancato aggiornamento in questi anni della banca dati tributaria del Comune sulla base dei versamenti effettuati dai contribuenti e dei fascicoli cartacei degli stessi, nonché l’assenza di un raccordo operativo tra il settore tributi ed il settore ragioneria, che, peraltro, non risulta avere preso atto dei suddetti annullamenti”.
Tradotto, secondo gli attuali consiglieri di opposizione, porterà conseguenze nefaste sulla spesa corrente, riducendo fortemente la capacità di spesa del Comune e la disponibilità di risorse finanziarie da impiegare per una riduzione delle aliquote tributarie e per investimenti sulle opere pubbliche, nei servizi, nella cultura e sui giovani: “Quindi, serve un'assunzione di responsabilità politica verso i cittadini, e l'unica strada possibile è chiara: le dimissioni dell’assessore al bilancio Valentina Fina”.
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Bobo Aprile (Cobas) a processo
Il Sindacato Cobas esprime soddisfazione per la consegna delle case alle famiglie di Parco Bove e ad altre ancora nella giornata di Lunedì 11 Maggio 2021 .
Martedì 12 Maggio 2021 invece si processa Roberto Aprile per istigazione a delinquere, articolo 414 comma 1 parte prima con una pena prevista da uno a cinque anni , per una frase pronunciata durante una riunione del “Comitato degli abitanti di Parco Bove” con il Sindaco di Brindisi Riccardo Rossi svolta nel Comune il 7 Luglio del 2020.
Roberto Aprile era stato chiamato dalle famiglie di Parco Bove lo scorso anno per dare loro una voce e nominato dagli stessi portavoce del Comitato , non come afferma un solerte poliziotto nel processo dove lo considera un intruso nella riunione del 7 Luglio 2020 al Comune di Brindisi.
Alla posizione espressa dal Comune di Brindisi in quella riunione di assegnare solo a 13 famiglie su 30 una casa c’era stata una frase di Roberto Aprile in cui affermava simbolicamente la volontà di resistere agli sfratti che si stavano programmando.
Roberto Aprile Martedì 11 Maggio alle ore 10,00 sarà dal giudice della udienza preliminare ma non patteggerà nulla perché non ha nessun motivo per patteggiare ;
il responsabile Cobas è fiero di aver condotto una lotta vincente con delle chiare linee guida della protesta fin dal primo momento ,che oggi sembrano essere invece il fiore all’occhiello della Amministrazione : assegnare le case ai residenti di Parco Bove ,radere al suolo Parco Bove , dare nuova vita al quartiere Paradiso, cancellare una vergogna abitativa.
Il Cobas ha sostenuto la lotta dei residenti di Parco Bove riuscendo a cancellare l’ultima vergogna di baracche esistenti nella nostra città , fatta di persone che si sono ammalate in quelle case fatiscenti, di una politica che li ha presi in giro per sessanta anni.
La difesa degli ultimi per il Cobas e di chi lo rappresenta oggi è una storia che viene da lontano, dalle occupazione di case nel 1973 a Sant’Elia , dalla lotta delle baracche alla Corea del 1978 a quelle di oggi di Parco Bove.
Non abbiamo nulla di cui rimproverarci , mentre c’è sempre qualcuno che cerca di trovare il pelo nell’uovo nel tentativo di bloccare le battaglie di civiltà….. ma i fiumi non si possono fermare .
Confederazione Cobas di Brindisi
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Covid. Calano i positivi a Mesagne. Oggi sono 209
Asl di Brindisi. Report vaccini di oggi in provincia
Nella Asl di Brindisi ieri sono state somministrate 3.500 dosi, mentre il target di oggi è di circa 2.300 vaccinazioni: seconde dosi per pazienti oncologici, over 80, personale della scuola e forze dell'ordine e prime e seconde dosi a cura dei medici di famiglia.
Sono 20.459 le dosi somministrate finora dai medici di medicina generale, di cui 6.173 (30,2%) in ambito domiciliare. Il 25,2% delle dosi (5.148) è stato somministrato a over 80, il 27,4% (5.613) a persone tra i 70 e i 79 anni, il 25,2% (5.161) a soggetti con età 60-69 anni e il 22,2% (4.537) a persone sotto i 60 anni di età. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (13.473; 65,9%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (5.308; 25,9%), dai caregiver (394; 1,9%) e da altre categorie (1.284; 6,2%).
Razzo cinese. Animali al pascolo in pericolo
RAZZO CINESE: COLDIRETTI PUGLIA, SOS PER 1,3MLN SUPERFICIE AGRICOLA E 500MILA MUCCHE E PECORE AL PASCOLO; ALLERTA ALLA POPOLAZIONE IN PUGLIA.
Sono oltre 1,3 milioni di superficie agricola utilizzata a 500mila tra mucche, pecore e cavalli al pascolo in Puglia, regione potenzialmente interessata dalla caduta del razzo i cui frammenti potrebbero colpire i campi, gli animali e anche sugli edifici nelle aree rurali. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento al monitoraggio della protezione civile sulle possibili conseguenze del rientro nell'atmosfera del secondo stadio del razzo cinese 'Lunga Marcia 5B'. L’Agenzia Spaziale Italiana ha previsto che la caduta dei frammenti è al momento prevista nella notte tra sabato 8 maggio e domenica 9 maggio in una fascia che ricomprende anche il territorio della regione Puglia.
Secondo l’allerta alla popolazione, i frammenti più piccoli non sono visibili da terra prima dell’impatto - riferisce Coldiretti Puglia – mentre quelli di grandi dimensioni potrebbero sopravvivere all’impatto. Poiché tali frammenti potrebbero contenere sostanze altamente tossiche (idrazina), chiunque avvisti tali frammenti dovrà tenersi a distanza di almeno 20 metri e segnalare il fatto alle autorità competenti.
In questa stagione peraltro – sottolinea la Coldiretti regionale- gli animali vengono lasciati liberi al pascolo in pianura o in montagna per garantirsi una migliore alimentazione.
A preoccupare – conclude la Coldiretti - è anche il rischio che oggetti pericolosi posano venire involontariamente ingoiati da greggi e mandrie, mentre i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti.
Mattinata convulsa quella di ieri per la polizia locale di Mesagne che ha messo in sicurezza la statale 7 dopo che qualcuno aveva abbandonato sulla carreggiata, incivilmente, un materasso che svolazzava tra le auto in marcia creando problemi reali di sinistri. Infine, hanno piantonato una grossa buca nella zona industriale dove le auto ci stavano finendo dentro con il rischio di scassare le stesse e chiedere il risarcimento danni al Comune.
L'intervento, alquanto pericoloso, si è svolto lungo la statale 7, nei pressi per lo svincolo per San Vito dei Normanni, dove qualcuno aveva abbandonato per strada un materasso che con il vento e le auto stava sobbalzando da una parte all’altra della carreggiata ostruendo la visuale alle auto. Qualche mezzo c’è finito sopra a rischio di uscire fuori strada. Gli agenti per mettere in sicurezza la statale hanno dovuto bloccare il traffico e togliere dalla carreggiata il materasso ormai ridotto a brandelli. Infine, i vigili sono intervenuti in via Aniceto Murri, nella zona industriale, dove una grossa buca creatasi nel manto stradale stava creando problemi alla viabilità. Gli agenti hanno piantonato la zona fino all’arrivo degli operai che l’hanno riempita con del pietrame e bitume.
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RIPRENDE L'ATTIVITÀ SPORTIVA DELLA SS. ANNUNZIATA MESAGNE
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