Redazione

Fasano. Sorpresi durante la cessione di uno zaino contenente 23 panetti di hashish, per un peso di 2,3 Kg, arrestati. A Fasano, i Carabinieri della Sezione Operativa della locale Compagnia hanno tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti FANIZZA Domenico, 39enne in atto affidato in prova al servizio sociale, ALTOBELLO Umberto, 39enne e BENTIVOGLIO Tommaso, 30enne in atto sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, tutti di Fasano. In particolare, le indagini dei militari operanti hanno consentito di accertare come il BENTIVOGLIO abbia ceduto, in una via del centro abitato, al FANIZZA e all’ALTOBELLO, che ivi erano in attesa, uno zainetto contenente 23 panetti di hashish per un peso complessivo di 2,3 Kg.. il Bentivoglio è stato quindi dichiarato in stato di arresto anche per violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Al termine delle formalità di rito, FANIZZA è stato tradotto presso la casa circondariale di Bari, BENTIVOGLIO presso la casa circondariale di Brindisi e ALTOBELLO presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria. (Foto archivio)

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Crescono dell’8,8% nel 2020 le vendite dei prodotti agroalimentari con il termine ‘Puglia’ in etichetta, un successo frutto della battaglie condotte sul fronte della garanzia della tracciabilità, dell’origine e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dello studio dell’Osservatorio Immagino 2020 condotto da GS1 e Nielsen che parla delle crescita importante e dell’affermazione dell’italianità a cui hanno contribuito i vini IGP, la pasta di semola, le mozzarelle, le ciliegie e le passate di pomodoro che hanno tirato la volata delle vendite proprio perché made in Puglia.

“La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell’agroalimentare – spiega il Presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta e il brand ‘Puglia’ ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all’etichetta e all’acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia”.

Altro segmento in forte espansione nell’area del lifestyle è quello del “veggie”, con un aumento del 7,2% dei prodotti in vendita rispetto a giugno 2019 – afferma Coldiretti Puglia - e i prodotti biologici, con la spinta salutista determinata dalla lunga emergenza epidemiologica causata dal Covid che ha fatto crescere del 4% i consumi di prodotti biologici acquistati dai consumatori. La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, con 266mila ettari coltivati e 9380 operatori, una incidenza del 20% delle superficie biologiche sul totale, dove – aggiunge Coldiretti Puglia - sono aumentati nel 2020 i consumi familiari di alimenti biologici.

“Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento – insiste il presidente Muraglia - di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. E’ necessario al contempo che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore”.

L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia – denuncia Coldiretti – per cui occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – insiste Coldiretti - anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.

In Puglia è cresciuta di un ulteriore 1% la superficie biologica e dell’1,1 di produttori e preparatori, dopo un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati.

La grande richiesta dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.

“Altro punto centrale del nostro progetto sul biologico – continua il presidente Muraglia – è l’attenzione alla sicurezza alimentare nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni)”.

Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.

La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Codiv e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti – conclude Coldiretti Puglia - in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.

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Emergenza epidemiologica: oggi a Mesagne si registrano 2 nuovi  contagi e si contano 4 guariti. Sono 67 le persone attualmente positive, 4 di loro sono ricoverate in ospedale, una è in condizioni critiche.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, domenica 7 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 8751 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 765 casi positivi: 332 in provincia di Bari, 28 in provincia di Brindisi, 52 nella provincia BAT, 132 in provincia di Foggia, 75 in provincia di Lecce, 149 in provincia di Taranto, 1 caso di residenza non nota. 4 casi di residenti fuori regione sono stati riclassificati e attribuiti.

Sono stati registrati 8 decessi: 1 in provincia di Bari, 5 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1374908 test.

74.425 sono i pazienti guariti.

51.266 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 129.090, così suddivisi:

49.109 nella Provincia di Bari;

14.159 nella Provincia di Bat;

9.332 nella Provincia di Brindisi;

26.949 nella Provincia di Foggia;

10.950 nella Provincia di Lecce;

17.902 nella Provincia di Taranto;

566 attribuiti a residenti fuori regione;

123 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Erchie. Viola le prescrizioni del divieto di avvicinamento alla persona offesa, disposti i domiciliari. I Carabinieri della Stazione di Erchie hanno eseguito un’ordinanza di sostituzione della misura coercitiva del divieto di avvicinamento alla persona offesa con quella della custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti di un 33enne di Torre Santa Susanna. Il provvedimento è scaturito in seguito alle reiterate violazioni delle prescrizioni imposte cui l’uomo era sottoposto. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione.

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Mattinata con intensi controlli in corso ad opera di alcune pattuglie appartenenti al Comando la Polizia Locale di Mesagne. L'osservata alta circolazione veicolare, nonostante la giornata festiva, unitamente al permanere delle stringenti regole anti covid in regione ancora "arancione" ha inteso, in sintonia con le direttive emanate dalla locale Prefettura per il tramite della Autorità Provinciale di pubblica sicurezza, controllare veicoli e persone presenti in alcuni punti di snodo viario dell importante centro messapico. Oltre 30 i veicoli controllati. Due le sanzioni elevate per mancato uso delle cinture di sicurezza. Due le sanzioni per il mancato rispetto del distanziamento in luogo pubblico spesso individuato dinanzi ad esercizi commerciali unitamente al non regolare uso della mascherina. Si ricorda che in Puglia classificata, di diceva, di colore arancione, è fatto divieto spostarsi dal proprio comune se non per comprovati motivi lavorativi di salute e di necessità. Molto spesso non solo alcuni automobilisti non giustificano con esattezza il motivo del loro spostamento vieppiu in giornata festiva, ma appaiono ancora poco informati. Il comando pur comprendendo il perdurante e grave disagio diffuso tra la popolazione a causa del perdurare della pandemia, intende aumentare i controlli nell obiettivo di poter contribuire a limitare il diffondersi del contagio che , si registra, è ancora attivo con significativi numeri di contagiati come peraltro sottolineato in più occasioni pubbliche dal Sindaco di Mesagne Toni Matarrelli.
I controlli hanno riguardato anche la vasta area cimiteriale risultata al momento scarsamente frequentata.

Erchie. Vende on–line una polizza assicurativa inesistente, denunciato per truffa. I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti scaturiti dalla querela presentata da un 38enne del luogo, hanno denunciato in stato di libertà un 40enne di Napoli per truffa. In particolare, l’uomo si è fatto consegnare 510,00 euro mediante un bonifico postepay, quale pagamento della stipula di un contratto assicurativo RC per un motociclo, con una compagnia rivelatasi inesistente.

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FASANO - Continua la campagna di monitoraggio anti Covid-19 nelle scuole di Fasano. Ieri mattina, nell’aula Covid del plesso “Giustino Fortunato”, sede decentrata di Montalbano dell’Istituto comprensivo “Galileo Galilei” di Pezze di Greco sono stati eseguiti 140 tamponi antigenici rapidi ad alunni, insegnanti e personale scolastico. Lo screening ha dato per tutti esito negativo.

In particolare, a sottoporsi al test sono stati 76 alunni della scuola primaria «Don Milani», 43 studenti della scuola Media “Giustino Fortunato”, 19 docenti e 2 componenti del personale scolastico.

I tamponi sono stati eseguiti dai volontari disponibili tra il personale infermieristico con il supporto e la collaborazione di cinque volontari della Protezione civile della associazione “C.B. Quadrifoglio” di Montalbano.

«Ringrazio gli assessori Cinzia Caroli e Angela Carrieri, e i volontari della Protezione civile per il monitoraggio effettuato con dedizione, professionalità e impegno – dice il sindaco Francesco Zaccaria –. Un ringraziamento va anche a tutto il personale scolastico e ai piccoli studenti per la pazienza e la disciplina. Lo screening nelle scuole di Fasano prosegue in maniera puntuale e costante ed è un’ulteriore precauzione che, anche se non risolve ogni problema, garantisce un monitoraggio continuo per tentare di limitare il più possibile la diffusione del contagio».

L’attività di screening continuerà nei prossimi giorni e proseguirà il monitoraggio avviato a metà gennaio con 1500 test rapidi (anche questi tutti negativi) e fortemente voluto dall’amministrazione comunale.

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In fumo 12 milioni di euro con le chiusure imposte nel primo fine settimana di febbraio a 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 876 agriturismi in Puglia con un effetto negativo a valanga sull’agroalimentare regionale per la riconferma della Puglia in zona arancione per la terza settimana consecutiva. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia, per cui è necessaria una robusta iniziazione di liquidità e provvedimenti di sostegno al lavoro per garantire che le aziende sopravvivano alla crisi. “Le misure più restrittive colpiscono 4 milioni di pugliesi che risiedono nella zona arancione, con pesanti effetti sulle attività produttive che trainano l’economia regionale. Gli effetti della limitazione delle attività di ristorazione  si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con cali di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato”, ribadisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

La spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese. I consumi alimentari dei pugliesi fanno segnare un calo del 10% per effetto del crollo del canale della ristorazione – insiste Coldiretti Puglia - che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica, mentre  si sono ingenerate le speculazioni sui prezzi dei beni di prima necessità, che vanno fermate per difendere la capacità degli pugliesi di rifornire le dispense di casa con cibo e bevande e garantire un giusto compenso agli agricoltori.

In zona arancione sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. E’ consentita - precisa la Coldiretti - solo la consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali.

In Puglia si produce un PIL del valore di 69 miliardi di euro – aggiunge Coldiretti Puglia – con importanti segmenti economici che fanno da volano ad occupazione ed investimenti, dall’industria al commercio fino all’agricoltura che in queste aree rappresenta una realtà strategica del sistema produttivo. La spesa media mensile in Puglia è di 1.996 euro a famiglia – continua Coldiretti Puglia – mentre per la spesa alimentare i pugliesi spendono 453 euro a nucleo familiare per la tavola.

In complesso – sottolinea Coldiretti Puglia - quasi 22000 ristoranti, bar, mense e pizzerie  e gli agriturismi operanti in Puglia sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro che ora è praticamente azzerato, con i pesanti effetti che si trasferiscono direttamente – conclude Coldiretti Puglia - lungo tutta la filiera a causa del taglio delle forniture di alimenti e bevande colpendo le aziende agricole ed alimentari per le quali è necessario prevedere adeguati ristori.

“Complessivamente nel 2020 la ristorazione ha quasi dimezzato il fatturato (-48%) e gli agriturismi hanno vissuto un crack senza precedenti – tuona Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti - con la perdita di fatturato di 60 milioni di euro. Servono in tempi stretti sostegni economici agli agriturismi e a tutte le imprese lungo la filiera agroalimentare per dare liquidità ad aziende che devo sopravvivere all’emergenza Covid, come interventi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per salvare l’economia ed il lavoro”. Servono dunque ristori immediati e un piano nazionale che metta in campo “tutte le azioni necessarie anche da parte dei Comuni che devono venire incontro agli agriturismi con l’abolizione della tassa sui rifiuti che per le chiusure imposte evidentemente non sono stati prodotti – insiste il presidente De Miccolis - per non far cessare per sempre attività come gli agriturismi che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico”.

Per effetto delle limitazioni imposte alla ristorazione è a rischio un sistema agroalimentare che in Puglia è assicurato grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle – conclude Coldiretti Puglia - più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta dalle consegne a domicilio e dall’asporto.

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Lunedì 8 febbraio  è la giornata internazionale dell’epilessia, una patologia che in Italia interessa 500 mila persone e 65 milioni nel mondo.

Si celebra questa giornata per sensibilizzare e per sottolineare che il futuro di questa importante patologia neurologica vada costruito ogni giorno, passo dopo passo, con il supporto di tutti noi. Un gesto solidale, infatti, può diventare contagioso e fare la differenza nella vita delle tante  persone affette da questa patologia, in passato ne ha sofferto anche Napoleone, Alessandro Magno, Dostoewkij,  ecc.
Chi ne è affetto è spesso vittima di pregiudizi e discriminazioni a livello morale e ha limitazioni in vari ambiti: scuola, lavoro sport. Anche l’amministrazione della città di Mesagne è sensibile verso questa patologia e infatti il Castello,  lunedi 8 febbraio,  in occasione della giornata internazionale dell’epilessia si illuminerà di viola, il colore simbolo della lotta all’epilessia. L’obiettivo è quello di accendere una luce speciale contro le false credenze e lo stigma e sensibilizzare verso una patologia molto diffusa.

Il viola è il colore dello stigma ed è il simbolo di una duplice battaglia, contro la malattia e contro gli effetti collaterali di natura sociale.

Si vuole accendere una luce speciale contro le false credenze e contro lo stigma. Un altro importante obiettivo è quello di educare a soccorrere chi è colto improvvisamente da “crisi”,  per evitare cadute o traumi,  posizionando qualcosa di morbido sotto la testa e girando sul fianco il paziente, evitando di aprirgli la bocca e di somministrare farmaci.

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