Redazione
Vino: Coldiretti Foggia, prezzi uve in caduta libera; stop speculazioni in campagna
In caduta libera i prezzi delle uve da vino in provincia di Foggia, soprattutto nell’area di Torremaggiore, San Severo, Lucera, dove la vendemmia 2020 è ottima in termini di qualità. E la denuncia di Coldiretti Foggia che chiede maggiori controlli all’interno della filiera per mettere un freno alle speculazioni in atto.
“Non accettiamo che le uve da vino divengano ‘ostaggio’ di speculatori che stanno riconoscendo in campagna prezzi al ribasso, per poi rivendere il prodotto a costi maggiorati. Va il nostro plauso a quanti, in questo momento di ripartenza, assicureranno i corretti rapporti all’interno della filiera, perché le speculazioni in un momento di criticità come quello attuale risultano particolarmente deplorevoli. Serve senso di responsabilità dal campo alla tavola, solidarietà e non cannibalizzazione”, denuncia Pietro Piccioni, delegato confederale di Coldiretti Foggia.
Le quotazioni riconosciute ai produttori non coprono più’ neanche i costi e mettono a rischio il sistema agroalimentare nazionale. Occorre evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettono il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera ai quali va il plauso della Coldiretti in una situazione in cui quasi 4 cantine su 10 (39%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ hanno registrato un deciso calo dell’attività.
“Al contempo occorre intervenire rapidamente per dare liquidità alle cantine con la Misura 21 del PSR Puglia, sostenere gli accordi di filiera, le esportazioni, alleggerire le scorte, ridurre i costi e tagliare la burocrazia – conclude Piccioni – con il preciso dovere di ripensare per la vendemmia in corso ad uno strumento per il settore che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati”.
La vendemmia 2020 è influenzata anche dalle misure di sicurezza anti contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri che – spiega Coldiretti Puglia – in passato contribuivano in modo significativo alla raccolta delle uve. Infatti il necessario vincolo della quarantena per i Paesi più a rischio ha frenato gli arrivi di lavoratori dall’estero e in questo contesto – sostiene la Coldiretti – almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili per la vendemmia con una radicale semplificazione del voucher “agricolo”.
“E’ fondamentale garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori che devono poter continuare a produrre per difendere la sovranità alimentare del Paese in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali”, conclude Piccioni.
Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all’anno, subito dopo il Montepulciano d’Abruzzo DOC, conclude Coldiretti Puglia che segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.
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Xylella, Ruggiero: “Gli agricoltori latianesi utilizzino il contributo per il reimpianto degli olivi”
ruggiero“La Xylella fastidiosa ha creato ingenti danni al nostro patrimonio agricolo ed è, quindi, arrivato il tempo di utilizzare i fondi regionali per sostituire gli olivi danneggiati”. Lo dichiara il candidato sindaco Claudio Ruggiero richiamando il bando dedicato alla rigenerazione olivicola del Salento pubblicato di recente dal Dipartimento regionale Agricoltura. “La Regione Puglia ha messo a disposizione circa 40 milioni di euro dal ‘Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia’ con cui sarà possibile intervenire su ulteriori 7.000 ettari olivetati che andranno a sommarsi a quelli, di pari numero, per i quali è già stato dato il via libera per intervenire. Chi deciderà di utilizzare i fondi di questo bando potrà attivare il processo di ripristino delle condizioni produttive e paesaggistiche delle aree colpite da Xylella fastidiosa favorendo la sostituzione degli olivi danneggiati con piante resistenti.
È una occasione economica importante poiché possono accedere agli aiuti non solo gli imprenditori agricoli ma anche i semplici proprietari dei terreni localizzati nelle aree salentine colpite dal batterio tra cui la nostra Latiano”.
“I piccoli proprietari – si legge nel bando - potranno concorrere anche in forma associata, candidandosi attraverso le cooperative e Organizzazioni di Produttori (OP) olivicole di riferimento. Ai progetti selezionati verrà concesso un contributo determinato sulla base di un valore forfettario stimato per le attività di ripristino delle piantagioni olivicole. Nel caso di imprenditori agricoli il contributo assegnato sarà pari al 100% del valore di riferimento mentre, nel caso di soggetti non economici, l’aiuto si abbasserà in funzione dell’estensione delle superfici soggette a reimpianto, riducendosi fino al 50% del totale.
Anche la presentazione delle domande di aiuto – continua il bando - viene notevolmente semplificata grazie alla messa a disposizione di un portale dedicato che agevolerà di molto anche l’attività di verifica e la successiva erogazione degli aiuti. Aiuti che non potranno comunque superare l’importo di 200 mila euro se presentati da soggetti singoli e di 2 milioni se presentati in forma associata”.
“Latiano - conclude Claudio Ruggiero - non può assistere inerme a questa tragedia che sta colpendo le nostre campagne. Approfittare degli aiuti per il reimpianto degli olivi vuol dire tramandare alle future generazioni quell’esperienza e quel sapere antico che potevano essere interrotte a causa del batterio”.
Claudio Ruggiero
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Referendum taglio parlamentari – Aresta (M5S): “un si per il cambiamento”
A margine dell’incontro con la stampa e i cittadini di Mesagne tenutosi oggi presso la Villa Comunale della città, il deputato Giovanni Luca Aresta ha rivolto agli elettori un ragionato appello al SI al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020.
Questo è il testo dell’appello:
“Da anni assistiamo ad uno scollamento tra istituzioni e cittadini, far finta di non vedere questo scollamento sarebbe da irresponsabili. La cosiddetta antipolitica si nutre di questo malessere ma rimanere asserragliati su procedure e numeri che hanno fatto il loro tempo, non è una risposta efficace. Quando abbiamo deciso di mettere mano al numero dei parlamentari abbiamo scelto di puntare sulla modernizzazione dell’istituzione parlamentare e di valorizzare al massimo la rappresentanza democratica. Non sempre – e purtroppo la storia della nostra Repubblica è lì a dimostrarlo – un numero alto di parlamentari significa maggiore rappresentatività.
Con il Si al referendum approviamo una riforma che migliora le cose e allo stesso tempo avviamo un percorso virtuoso che vuole riscattare la politica agli occhi dei cittadini.
Da giurista con una forte impronta democratica, sono molto legato alla Costituzione e se questa riforma ne rappresentasse davvero un sabotaggio dei suoi valori fondanti, come una parte dello schieramento del No va sostenendo, non starei certamente da questa parte.
Il numero dei parlamentari – è utile ricordarlo – non venne deciso dai Costituenti, ma nel 1963. Per l’Italia del boom economico, in rapida crescita e con un forte divario tra Nord e Sud del Paese, era giusto avere una rappresentanza larga e capillare. Oggi siamo nel 2020, al tempo di internet e dei grandi mezzi di comunicazione, il rapporto stesso tra eletto ed elettore è cambiato. Non possiamo avere lo sguardo rivolto al passato, dobbiamo immaginare il futuro in cui i termini democrazia e partecipazione trovino nuove declinazioni e tornino ad essere il “sale” della politica.
Per noi questa riforma è il primo passo. Se venisse respinta difficilmente potremo mettere mano al Rosatellum, la legge elettorale voluta da Renzi e Salvini nella scorsa legislatura, fatta di liste bloccate e candidati decisi nel chiuso delle stanze dei partiti. Il successo del referendum imporrà una nuova legge elettorale nella quale siano pienamente garantiti il pluralismo e la rappresentanza delle idee e dei territori. Imporrà inoltre di mettere le mani ai regolamenti parlamentari. La vittoria referendaria apre una nuova breccia nelle incrostazioni della politica, inaugura una fase di riforme orientate alla qualità e all’efficienza e dà ai cittadini la possibilità di realizzare ciò che hanno sempre chiesto: meno e meglio! Col referendum si inizia quindi a spostare il “potere” dai partiti ai cittadini.
Nel rivolgermi agli elettori chiedo di recarsi in tanti e tante alle urne per esprimere un SI consapevole e informato. Vi chiedo di sostenerci in questa lotta per il cambiamento. Insieme possiamo costruire una democrazia più moderna e matura. Il 20 e 21 settembre possiamo iniziare a disegnarla insieme.”
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Vizzino. Bene il riconoscimento dei diritti del 118
Il miglioramento della qualità della sanità pubblica pugliese passa anche attraverso il riconoscimento dei diritti di chi mette a repentaglio ogni giorno la propria vita per salvare quella altrui.
Finisce 0 a 0 l'amichevole tra il Mesagne e il Ceglie
Finisce 0 a 0 l'amichevole tra il Mesagne ed il Ceglie.
Turnazione h24 nel blocco operatorio. Vittoria della Cgil e dei lavoratori. No all’opportunismo politico
La turnazione h24 all’interno del blocco operatorio del Perrino è un grande traguardo raggiunto dalla FP CGIL e da tutti i lavoratori che hanno creduto in noi. Dopo anni di battaglie contro la mala gestio si è riusciti ad eliminare ogni sorta di disparità tra le varie equipe. È assurdo che all’indomani di questa vittoria sindacale, qualcuno si arroghi strumentalmente la “vittoria” per scopi meramente politici. La funzione pubblica CGIL, invece, dice no a questa forma di sciacallaggio mediatico intriso di una stucchevole demagogia. La storia, come sempre, fa giustizia di tutte le frettolose e illusorie interpretazioni da parte di coloro che invece di difendere il diritto dei lavoratori pensano a farsi la campagna elettorale.
La scrivente O.S. è stata antesignana nel proporre il predetto provvedimento rispondente al principio di efficacia-efficienza nell’ottica di uniformare il sistema secondo gli attuali modelli organizzativi. Mentre qualcuno alzava la bandiera della retorica, noi eravamo sul pezzo: documenti, media e tavoli con la direzione, il tutto per salvaguardare la dignità dei lavoratori e la salute e la sicurezza dei cittadini utenti. Il volersi appropriare delle vittorie altrui per scopi elettorali è un chiaro segno dell’inefficienza e della scarsa considerazione che si ha verso i lavoratori. Atteggiamenti di Salviniana memoria che fanno del populismo e della demagogia le loro uniche armi.
I fatti sono le uniche verità è dicono che la FP CGIL ha chiesto e ottenuto la turnazione h24 all’interno del blocco operatorio.
Al netto di quanto sopra espresso e nella consapevolezza che se pur tardivamente si è giunti ad un positivo epilogo, resta il rammarico che tale obbiettivo non sia stato raggiunto nei tempi congrui in quanto nell’ambito del blocco operatorio non ci sono stati virtuosi elementi di discontinuità organizzativa, causata probabilmente da qualche ir-responsabile che continua ad albergare in tale delicato contesto lavorativo producendo malpractice e i cui effetti si riverberano sulla qualità gestionale. È giunto il momento che la Direzione Generale assuma i provvedimenti conseguenziali nei confronti di tutti quei soggetti che hanno responsabilità su tale avversata gestione. Questa è una delle tante battaglie che ci ha visto protagonisti, e si vuole condividere esclusivamente con i lavoratori. Sono loro gli unici a poter esprimere soddisfazione per quanto sopra rappresentato.
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Covid - 19. Oggi 76 casi positivi in Puglia, 3 in provincia di Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 12 settembre 2020 in Puglia, sono stati rilevati 3.764 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 76 casi positivi: 47 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi; 2 in provincia BAT, 12 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto,1 provincia non nota.
NON sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 346.764 test.
4.198 sono i pazienti guariti.
1.599 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.367, così suddivisi:
2.383 nella Provincia di Bari;
515 nella Provincia di Bat;
739 nella Provincia di Brindisi;
1.509 nella Provincia di Foggia;
716 nella Provincia di Lecce;
451 nella Provincia di Taranto;
52 attribuiti a residenti fuori regione;
2 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Si mette un appio al collo e chiede soldi ad amici e parenti. Denunciato
I Carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà, per procurato allarme, un 45enne del luogo. L’uomo, nella mattinata dell’11 settembre, ha inviato a conoscenti e amici, attraverso l’applicazione “messenger”, una richiesta di aiuto economico con allegata fotografia che lo ritraeva con un cappio al collo, inducendo una sua amica a contattare la citata Stazione Carabinieri.
I militari, intervenuti presso l’abitazione del 45enne, lo hanno trovato in buona salute intento a compiere atti di vita quotidiana, acclarando come lo stesso avesse pubblicato tale foto solo per ottenere del denaro per fare fronte a una sua presunta situazione debitoria e senza alcun reale intento suicida.
Arrestati dai carabinieri per calunnia
A Brindisi, presso la locale casa circondariale, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Fasano hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, nei confronti di ANGELINI Francesco, 42enne e ABIUSO Bartolomeo, 31enne, entrambi di Fasano, attualmente detenuti. In particolare, i due, a seguito di attività d’indagine condotta nei mesi di giugno e luglio 2020 dal citato reparto, sono ritenuti responsabili del reato di calunnia aggravata continuata in concorso, per aver incolpato, pur sapendolo innocente, dapprima con una istanza diretta all’Autorità Giudiziaria e successivamente in sede di interrogatorio reso dinanzi al P.M., un fasanese, malato terminale e poi deceduto, delle condotte più gravi che vengono loro contestate dalla Procura della Repubblica di Brindisi, per le quali sono allo stato ristretti. Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati nuovamente associati presso la casa circondariale di Brindisi.
Mesagne. La riqualificazione del borgo passa attraverso l'ex palazzo Murri
Diventa realtà il recupero e la riqualificazione dell’ex palazzo Murri posto nel centro storico di Mesagne. Dopo diversi lustri in cui era stato lasciato in uno stato di fatiscenza l’immobile è stato acquistato da un imprenditore di Latiano che lo ristrutturerà per farne un’oasi ricettiva. Il progetto è stato presentato ieri mattina in Comune dal sindaco Toni Matarrelli e dall’amministratore unico della Cea, l’azienda che eseguirà il restauro, l’ingegnere Anna Chiara Contessa. Quindi la riqualificazione del borgo passa attraverso l'ex palazzo Murri.
Questa operazione permetterà di aprire alla pubblica fruibilità corte Figheroia, finora off limits perché sbarrata da un muro, e di riqualificare l’intero centro storico. Dunque, il recupero di uno stabile del Settecento e la riapertura di un’antica strada dell’antico borgo è un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. È stato presentato ieri nella sala consiliare del Comune di Mesagne il progetto di “Riqualificazione urbana e ri-destinazione e recupero conservativo del fabbricato di Corte Figheroia”, in prossimità di piazza dei Commestibili, tra via Manfredi Svevo, vico dei Caputo e via Luca Antonio Resta. L’intervento servirà a recuperare un complesso privato di immobili in stato di abbandono, noto tra i mesagnesi come “palazzo Murri". Così, un angolo suggestivo dell'antico borgo sarà rigenerato e ridestinato; di tale intervento beneficerà un’area pubblica da anni interdetta al passaggio da un cancello e un muro, Corte dei Figheroia, che tornerà ad essere fruita e valorizzata.
Intanto, nei prossimi giorni gli organi istituzionali consiliari saranno chiamati ad esprimersi sulla proposta, per sancire con atto formale l’interesse pubblico dell’intervento. Interessante l’area di investimento. Il palazzotto, infatti, ha una superficie complessiva di circa 2.500 metri quadrati così ripartiti: 1500 metri quadrati di copertura e giardino al piano terra; 500 metri quadrati al primo piano oltre a 500 metri quadrati di terrazze. A gongolare ieri mattina era innanzitutto il sindaco Matarrelli che con quest’operazione urbanistica riqualifica una parte importante dell’antico borgo. “È un progetto molto importante – ha esordito il primo cittadino – poiché riqualifica l’intera area storica. Il progetto, di particolare interesse pubblico, sarà portato in Consiglio comunale per l’approvazione”. Poi Matarrelli ha chiarito: “A Mesagne la burocrazia non sarà mai un ostacolo per chi vuole investire e per i cittadini.
Questo perché la nostra Amministrazione ha la volontà di rendere la città sempre più dinamica. Da parte nostra – ha proseguito il sindaco – stiamo investendo risorse importanti per rendere il centro storico appetibile. Abbiamo avviato un lavoro di recupero significativo che darà impulso al rinascimento del centro storico”. L’amministratore unico della Cea, l’ingegnere Annachiara Contessa ha, quindi, spiegato nel dettaglio il progetto che ha, tra le altre cose, la caratteristica di integrarsi con gli immobili del centro storico con una particolare attenzione all’ambiente e ai materiali che saranno utilizzati per il recupero. “Il nostro antico borgo – ha concluso il sindaco Matarrelli – ha diversi immobili interessanti su cui c’è l’attenzione di vari imprenditori ad investire nella nostra città. In questo modo potremo recuperare quel patrimonio storico che oggi necessità di restauri conservativi”. La Cea ha assicurato che dalla data di approvazione della delibera impiegherà circa 11 mesi per ristrutturare il tutto.
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