Redazione

Il candidato al Consiglio Regionale Carmine Dimastrodonato nella lista UDC-NUOVO PSI, con Raffaele Fitto Presidente, sarà presente Domenica 13 settembre al gazebo nella Villa comunale (spazio antistante il Bar Golden) dalle ore 10.00 alle ore 12.00 per le imminenti elezioni del 20 e 21 settembre per incontrare la cittadinanza.

Il presidente di ANCI Puglia Domenico Vitto, in rappresentanza dei Comuni pugliesi, ha sottoscritto oggi, con la Regione Puglia, un protocollo di intesa finalizzato a promuovere azioni volte al contenimento della diffusione del contagio da Covid -19 sul territorio pugliese attraverso l'attività delle Polizie Locali. L'iniziativa si avvale di una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro e si concretizzerà con la verifica del rispetto delle prescrizioni in materia di contrasto alla diffusione della pandemia e il controllo delle misure di profilassi per coloro che sono sottoposti a provvedimenti di isolamento fiduciario domiciliare. "Ringrazio la Regione perché ha tenuto fede all'impegno di sostenere i Comuni pugliesi nell'attività quotidiana di contrasto alla diffusione del virus - ha dichiarato Domenico Vitto, presidente regionale ANCI e sindaco di Polignano a Mare - . I controlli sul territorio sono indispensabili per tentare di fermare un nemico tanto invisibile quanto insidioso. Anzi, in questa seconda ondata, e lo dico in una giornata particolarmente complessa e delicata per il Comune che ho l'onore di guidare, il virus sta dimostrando di essere ancor più pericoloso. Per questo è doveroso, ancora una volta, richiamare tutti i cittadini a mantenere comportamenti virtuosi e rispettosi delle prescrizioni in materia di distanziamento sociale, che restano l'elemento fondamentale in questa battaglia contro il virus". Con il protocollo di intesa Regione-ANCI Puglia, firmato in data odierna dal presidente Michele Emiliano, approvato dalla Giunta regionale con DGR 1452 del 4 settembre scorso, la Regione Puglia si impegna a ristorare gli oneri del trattamento economico, sulla base della retribuzione per il lavoro straordinario, spettante al personale di Polizia Locale per le ore di lavoro espletate in funzione di attività di contrasto alla diffusione del virus e al rispetto delle prescrizioni nazionali e regionali. Le risorse complessivamente assegnate all’attuazione del Protocollo d’intesa ammontano a complessivi euro 1.500.000,00 (euro un milionecinquecentomila/00) a valere sulle risorse del bilancio della Regione Puglia dell’esercizio finanziario 2020. Le stesse saranno ristorate, previa istruttoria delle rendicontazioni da parte di apposito gruppo di lavoro misto Regione-ANCI Puglia, ai Comuni aderenti in proporzione alla popolazione residente per un coefficiente non superiore a euro 0.37 per abitante per ciascun Comune.

 

 

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Nella sua carriera vanta già dei trascorsi con il Mesagne, in seconda e prima categoria, vincendo entrambi i campionati. 
È cresciuto nelle giovanili del Brindisi, ha indossato le maglie del San Marzano, e per tre anni quella del Latiano. 
 
Con Giardino si arricchisce la presenza in squadra di giocatori mesagnesi.
Danilo difensore esterno, ma può ricoprire tutti i ruoli difensivi, e questa duttilità sarà utile durante il corso del campionato. Possiede corsa, un buon cross, e soprattutto è un calciatore che non si fa mai prendere dall'ansia e questo lo porta ad essere in campo un elemento di sicurezza e di fiducia.
 
Le sue parole :
"Sono contento di tornare a vestire la maglia della mia città.
Ho già giocato con il Mesagne un po' di anni fa, ma ero ancora giovane. 
Adesso però ritorno più maturo e pronto, grazie alle esperienze fatte in questi anni, e spero di  essere un protagonista sia in campo che nello spogliatoio, cercando di mettere a disposizione di tutta la squadra la mia determinazione e soprattutto di trasmettere la passione nel giocare con la maglia gialloblu".
 

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LATIANO – Sono iniziati nella mattinata di ieri, martedì 8 settembre, i lavori per il rifacimento del manto stradale sulla via rurale che collega la provinciale Mesagne-Latiano alla vecchia strada dell’ex macello cittadino. A darne notizia, il candidato Sindaco e consigliere comunale uscente Salvatore De Punzio, che ha accolto le istanze di tanti cittadini facendosi promotore presso il Comune di Mesagne, nel cui perimetro rientra l’intero percorso stradale, dell’iter procedurale che in questi giorni viene portato a compimento.

«Si tratta di un altro importante risultato raggiunto grazie al lavoro di mediazione condotto da me – dichiara Salvatore De Punzio – e dall’assessore all’urbanistica uscente Massimiliano Baldari. Voglio ringraziare pubblicamente il Sindaco di Mesagne Toni Matarrelli e il Consigliere regionale Mauro Vizzino, ai quali sono legato da un rapporto di amicizia e profonda stima, che si sono impegnati affinché l’intervento di riqualificazione fosse possibile.

La strada, situata in agro di Mesagne e ampiamente utilizzata anche e soprattutto dai cittadini di Latiano, dopo i numerosi incontri che ci sono stati per definire lo svolgimento dei lavori, sarà asfaltata interamente a spese del Comune di Mesagne. Posso anticipare – conclude De Punzio – che non sarà l’unica. Stiamo lavorando affinché lo stesso tipo di intervento possa riguardare altre strade rurali simili, percorse dai cittadini di entrambi i Comuni».

 

 

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Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni Si comunica che é deceduta la mamma del nostro vescovo, Caterina. I funerali, per desiderio della famiglia, si svolgeranno in forma privata. L’arcivescovo domanda ai sacerdoti e ai fedeli una preghiera di suffragio nelle rispettive comunità e dispensa da ogni visita di condoglianze.

Brindisi 9 settembre 2020

Il vicario generale mons. Fabio Ciollaro

l presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 9 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.611 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 99 casi positivi: 64 in provincia di Bari, 11 in provincia BAT, 4 in provincia di Brindisi, 11 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 1 fuori regione.

Non sono stati registrati decessi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 335.530 test.

4.158 sono i pazienti guariti.

1.414 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.139, così suddivisi:

2.273 nella Provincia di Bari;

498 nella Provincia di Bat;

726 nella Provincia di Brindisi;

1.463 nella Provincia di Foggia;

709 nella Provincia di Lecce;

418 nella Provincia di Taranto;

51 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota (2 casi sono stati eliminati dal database).

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 9.9.2020 è disponibile al link: undefined

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DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL:

Dichiarazione del Dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Il bollettino epidemiologico registra oggi 64 casi di positività al sars Cov 2- in provincia di Bari, di cui 27 fanno riferimento alla attività di sorveglianza del Dipartimento di prevenzione ancora in corso in una azienda di Polignano a Mare. Finora sono stati eseguiti 273 tamponi ai dipendenti dell’azienda interessata dal focolaio e ai contatti, dai quali è emersa la positività di 105 soggetti. A supporto della attività del Dipartimento – prosegue Sanguedolce – è stata allestita una tenda della Protezione civile a Polignano a Mare predisposta per effettuare tamponi a coloro che hanno avuto contatti sospetti, a quanti hanno avuto accesso all’azienda dal 1 settembre in poi e coloro che presentano sintomatologia simil influenzale. Alla tenda si può accedere – precisa dg – solo su prenotazione tramite la piattaforma web della ASL. La maggior parte degli altri casi riscontrati oggi – conclude Sanguedolce – sono contatti stretti di positivi già individuati e sotto sorveglianza, e si registrano ancora positività dai rientri in regione” La maggior parte degli altri casi riscontrati oggi – conclude Sanguedolce – sono contatti stretti di positivi già individuati e sotto sorveglianza, e si registrano ancora positività dai rientri in regione”.

Dichiarazione del Dg Asl Bt, Alessandro Delle Donne: “Sono 11 i casi positivi registrati oggi nella provincia Bat. Di questi 3 sono contatti stretti di casi positivi dei giorni scorsi, 4 sono sintomatici e sugli altri sono in corso le indagini del dipartimento di prevenzione”.

Dichiarazione del Dg Asl Br, Giuseppe Pasqualone: "Sono quattro i casi positivi in provincia di Brindisi. I primi due sono cittadini albanesi rientrati in Puglia nei giorni scorsi, il terzo è un cittadino afgano richiedente asilo, ricoverato nel reparto di Malattie infettive del Perrino. Il quarto è un rientro dalla Spagna: tutti i suoi familiari sono già stati sottoposti a tampone e sono risultati negativi".

Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “Le nuove positività registrate in data odierna in provincia di Foggia sono 11. Si tratta di: 8 contatti di casi già noti; 2 cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale;  1 persona sintomatica individuata grazie alla segnalazione del medico di medicina generale. Tutti sono stati già presi in carico dalla ASL che, attraverso il servizio di Igiene, sta effettuando le dovute indagini epidemiologiche”.

Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “Sono 5 i casi registrati oggi dalla Asl Lecce: 3 fanno parte dello stesso nucleo famigliare e su di loro sono in corso le indagini epidemiologiche, uno è un contatto stretto di un caso noto ed era già in isolamento, uno è un residente rientrato dalla Grecia”.

Dichiarazione del Dg Asl Ta, Stefano Rossi: “I casi Covid di Taranto sono da attribuire a contatti stretti di casi registrati positivi nei giorni scorsi.

Sono pazienti asintomatici seguiti costantemente dal dipartimento di prevenzione attraverso i tecnici e medici. I pazienti ricoverati presso reparto infettivi del Moscati sono 30. Al momento non vi è alcun ricovero presso la terapia intensiva”.

 

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Nuovo Rapporto UNICEF/OMS/UNDESA e Banca Mondiale sulla mortalità dei bambini: il numero di morti sotto i cinque anni a livello globale nel 2019 è sceso dai 12,5 milioni del 1990 a 5,2 milioni, ma il COVID-19 potrebbe invertire decenni di progressi.

  • Secondo i dati del nuovo Rapporto 2020 “Levels & Trends in Child Mortality”, nel 2019, sono morti ogni giorno 14.000 bambini prima di compiere 5 anni, rispetto ai 34.000 del 1990.
  • Nel 2019 ogni 13 secondi un neonato ha perso la vita; il 47% di tutti i decessi sotto i cinque anni è avvenuto nel periodo neonatale, rispetto al 40% del 1990.
  • Quasi 6.000 bambini in più potrebbero morire ogni giorno a causa di interruzioni nei servizi sanitari dovute al COVID-19.
  • Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo: in Italia nel 1990 per ogni 1.000 bambini nati vivi morivano 9,7 bambini con meno di 5 anni, nel 2019 ne sono morti 3,1 (- 68%).

 

9 settembre 2020 - Secondo le nuove stime sulla mortalità pubblicate dall'UNICEF, dall’OMS, dalla Divisione Popolazione del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite e dal Gruppo della Banca Mondiale, il numero di morti sotto i cinque anni a livello globale nel 2019 è sceso al punto più basso mai registrato, fino a 5,2 milioni rispetto ai 12,5 milioni del 1990. In media, nel 2019 sono morti ogni giorno 14.000 bambini prima di compiere 5 anni, rispetto ai 34.000 del 1990 e ai 27.000 del 2000.

                “Nonostante questi risultati, il bilancio globale delle morti fra bambini e giovani rimane immenso. Nel solo 2019, 7,4 milioni di bambini, adolescenti e giovani sono morti per lo più per cause prevenibili o curabili. Nel 2019, a livello globale, il 70% dei decessi di bambini e i giovani sotto i 25 anni si è verificato tra i bambini sotto i 5 anni, pari a 5,2 milioni di morti. Tra i decessi sotto i 5 anni, 2,4 milioni (47%) si sono verificati nel primo mese di vita, 1,5 milioni (28%) tra il 1° e l’11° mese di vita e 1,3 milioni (25%) tra l'età di 1-4 anni. Altri 2,2 milioni di decessi si sono verificati tra i bambini e i giovani tra i 5 e i 24 anni nel 2019, di cui il 43% durante il periodo adolescenziale, tra i 10 e i 19 anni”, ha detto Francesco Samengo, Presidente dellUNICEF Italia.

                Anche prima del COVID-19, i neonati erano a più alto rischio di morte. Nel 2019, ogni 13 secondi un neonato ha perso la vita, circa 6.700 ogni giorno. Il 47% di tutti i decessi sotto i cinque anni è avvenuto nel periodo neonatale, rispetto al 40% del 1990.

                Tuttavia, le indagini dell'UNICEF e dell'OMS rivelano che la pandemia di COVID-19 ha provocato gravi interruzioni dei servizi sanitari che minacciano di vanificare decenni di progressi duramente conquistati.

Con le gravi interruzioni dei servizi sanitari essenziali dovute al COVID-19, i neonati potrebbero essere a rischio di morte molto più elevato. Ad esempio, in Camerun, dove un neonato su 38 è morto nel 2019, l'indagine dell'UNICEF ha riportato un tasso stimato del 75% di interruzioni nei servizi per l'assistenza neonatale essenziale, i controlli prenatali, l'assistenza ostetrica e l'assistenza post-parto. A maggio, l’indagine iniziale della Johns Hopkins University ha mostrato che quasi 6.000 bambini in più potrebbero morire al giorno a causa di interruzioni dovute al COVID-19.

"La comunità globale è arrivata a un punto tale nell'eliminazione delle morti prevenibili di bambini che non bisogna permettere alla pandemia da COVID-19 di bloccare il nostro cammino", ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore Generale dell'UNICEF. "Quando ai bambini viene negato l'accesso ai servizi sanitari perché il sistema è sovraccarico, e quando le donne hanno paura di partorire in ospedale per timore di contagi, anche loro possono diventare vittime del COVID-19. Senza investimenti immediati per far ripartire i sistemi e i servizi sanitari in difficoltà, milioni di bambini sotto i cinque anni, soprattutto neonati, potrebbero morire".

Negli ultimi 30 anni, i servizi sanitari per prevenire o curare le cause di mortalità dei bambini – come le nascite premature, il basso peso alla nascita, le complicazioni durante il parto, la sepsi neonatale, la polmonite, la diarrea e la malaria – così come le vaccinazioni, hanno giocato un ruolo importante nel salvare milioni di vite.

Ora, i paesi di tutto il mondo stanno subendo interruzioni nei servizi sanitari per la salute infantile e materna  – come le visite mediche, le vaccinazioni e le cure prenatali e post-parto – a causa della scarsità di risorse e di un generale disagio nell'utilizzo dei servizi sanitari dovuto alla paura di contrarre il COVID-19.

Un'indagine dell'UNICEF condotta durante l'estate in 77 Paesi ha rilevato che quasi il 68% di questi ha segnalato almeno qualche interruzione nei controlli sanitari per i bambini e nei servizi di vaccinazione. Inoltre, il 63% dei Paesi ha riportato problemi nei controlli prenatali e il 59% nelle cure post-parto.

Una recente indagine dell'OMS, basata sulle risposte di 105 Paesi, ha rivelato che il 52% dei Paesi ha riportato interruzioni nei servizi sanitari per i bambini malati e il 51% nei servizi per il trattamento della malnutrizione.

Interventi sanitari come questi sono fondamentali per fermare le morti prevenibili di neonati e bambini. Per esempio, secondo l'OMS, le donne che ricevono cure da ostetriche professioniste, formate secondo gli standard internazionali, hanno il 16% di probabilità in meno di perdere il loro bambino e il 24% in meno di avere un parto prematuro.

"Il fatto che oggi il numero di bambini che arrivano a festeggiare il loro primo compleanno sia maggiore di qualsiasi altro momento della storia è un chiaro segnale di ciò che si può ottenere quando il mondo pone la salute e il benessere al centro della propria risposta", ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell'OMS. "Ora, non dobbiamo permettere che la pandemia di COVID-19 faccia regredire i notevoli progressi raggiunti per i nostri figli e per le generazioni future. Piuttosto, è tempo di usare ciò che sappiamo funzionare per salvare vite umane e continuare a investire in sistemi sanitari più forti e resilienti”.

ITALIA - “In Italia i tassi di mortalità fra i bambini e gli adolescenti sono in forte diminuzione dal 1990, e questo è un dato estremamente positivo. Nel 1990 per ogni 1.000 bambini nati vivi morivano 9,7 bambini con meno di 5 anni, nel 2019 ne sono morti 3,1, una riduzione ben del 68%. Per quanto riguarda la mortalità neonatale, la riduzione è andata di pari passo, con un calo del 70% dai 6,4 morti entro i 28 giorni dalla nascita per ogni 1.000 bambini nati vivi nel 1990 agli 1,9 del 2019. Si riduce anche la mortalità fra gli adolescenti: nel 1990 morivano 3,7 fra i 10 e i 20 anni ogni 1.000 che avevano raggiunto i 10 anni di età, mentre nel 2019 questo numero si è fermato a 1,6, una riduzione del 58%. Sono dati confortanti, ma su cui dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione”, ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dellUNICEF Italia.


Sulla base delle risposte dei Paesi che hanno partecipato alle indagini dell'UNICEF e dell'OMS, i motivi più comunemente citati per le interruzioni dei servizi sanitari sono stati: i genitori che evitano i centri sanitari per paura di contagi; le restrizioni ai trasporti; la sospensione o la chiusura di servizi e strutture; un minor numero di operatori sanitari a causa di ricollocamenti o la paura di contagi dovuta alla mancanza di dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti; e maggiori difficoltà finanziarie. Afghanistan, Bolivia, Camerun, Repubblica Centrafricana, Libia, Madagascar, Pakistan, Sudan e Yemen sono tra i Paesi più colpiti.

7 di questi 9 Paesi hanno avuto nel 2019 un alto tasso di mortalità al di sotto dei 5 anni nel 2019 di oltre 50 decessi ogni 1000 nati vivi. In Afghanistan, dove 1 bambino su 17 è morto prima di raggiungere i 5 anni di età nel 2019, il Ministero della Salute ha riportato una significativa riduzione delle visite alle strutture sanitarie. Per paura di contrarre il virus del COVID-19, le famiglie stanno non stanno dando priorità alle cure pre-natali e post-parto, accrescendo il rischio per le donne in stato di gravidanza e i neonati.

Questi rapporti e indagini evidenziano la necessità di agire con urgenza per ripristinare e migliorare i servizi di assistenza al parto e le cure prenatali e postparto per le madri e i neonati, compresa la presenza da parte di personale sanitario qualificato che si occupi delle cure alla nascita. È importante anche lavorare con i genitori per alleviare le loro paure e rassicurarli.

"La pandemia di COVID-19 ha messo n grave pericolo anni di progressi a livello globale per porre fine alle morti prevenibili dei bambini", ha dichiarato Muhammad Ali Pate, Direttore globale per la salute, la nutrizione e la popolazione della Banca Mondiale. "È essenziale proteggere i servizi salvavita che sono stati fondamentali per ridurre la mortalità dei bambini. Continueremo a lavorare con i governi e i partner per rafforzare i sistemi sanitari per garantire a madri e bambini i servizi di cui hanno bisogno".

"Il nuovo rapporto dimostra i progressi in corso in tutto il mondo nella riduzione della mortalità dei bambini", ha dichiarato John Wilmoth, Direttore della Divisione Popolazione del Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite. "Se da un lato il rapporto evidenzia gli effetti negativi della pandemia di COVID-19 sugli interventi fondamentali per la salute dei bambini, dall'altro richiama l'attenzione sulla necessità di porre rimedio alle vaste disuguaglianze nelle prospettive per la sopravvivenza e la buona salute di un bambino".

 

 

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L’agricoltura pugliese ha bisogno di una robusta iniezione di liquidità perché l'emergenza Covid-19, che pure sta confermando il valore strategico del settore agroalimentare, ne sta però mettendo a nudo tutte le fragilità Con un Piano Marshal da attuare attivando subito la Misura 21 del PSR Puglia. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, denunciando che In periodo di emergenza Covid 19 si sono fermati gli ordini di olio extravergine dai canali Ho.Re.Ca. e si sono rarefatti gli ordini dal mercato estero per i problemi della logistica e delle barriere, i magazzini di stoccaggio in Puglia risultano pieni al 31 agosto 2020 di 51 milioni di litri d’olio extravergine, il 149% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sulla base dei dati di ‘Frantoio Italia’ dell’Ispettorato Centrale Repressioni Frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche Agricole.

“Serve una stretta per attivare il piano straordinario per l’emergenza Covid nelle campagne in Puglia con un contributo forfettario fino a 7mila euro per agricoltore e 50.000 per le piccole medie imprese agroalimentari”, ribadisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Per tutelare l’immenso della filiera olivicola pugliese che vale 600 milioni di euro si propone l’attivazione della Misura 21 perché il settore ha registrato una perdita di fatturato tangibile soprattutto nel mese di aprile.

“In Puglia la Misura 21 vale 32 milioni di euro, pari al 2% dell’intero ammontare del PSR Puglia 2014-2020, di risorse non ancora impegnate – incalza il presidente Muraglia - da destinare ai settori che maggiormente hanno risentito della crisi, dall’agriturismo, al vitivinicolo, dal florovivaismo al lattiero-caseario all’olio”.

Il settore florovivaistico ha perso durante il lungo lockdown milioni di euro di fiori andati al macero e piante rimaste invendute – aggiunge Coldiretti Puglia – quello agrituristico è stato bloccato per la chiusura delle strutture ricettive e l’incoming, mentre si sono registrate punte fino al 90% di mancate vendite di vino per la chiusura di ristoranti e bar, con un rinvio del 30% degli ordini dall’estero.

“Se è vero che agricoltura, industria di trasformazione e distribuzione hanno tenuto duro – dice ancora il presidente Muraglia - non si può negare che molte filiere siano in profonda crisi. Come Coldiretti abbiamo lanciato l'allarme sui rischi che si corrono dal settore vitivinicolo al florovivaismo, dal lattiero – caseario all’olivicoltura fino alla pesca. Sono migliaia le attività e quei servizi forniti al settore dell'Horeca che hanno bisogno vitale di interventi concreti. Ma è Sos anche per molte attività che rientrano tra quelle che integrano la produzione, meglio note come "attività connesse". L'agriturismo in primis, ma non solo, ci sono anche le masserie didattiche. Le nostre imprese non possono essere lasciate sole, devono essere sostenute. Sono fondamentali sul piano economico e sociale”, insiste il presidente Muraglia.

Coldiretti Puglia sin da subito ha attivato il tavolo di crisi, dove è emerso uno scenario di fortissima criticità che va affrontato con tutti gli strumenti e tutte le risorse a disposizione facendo convergere interventi tempestivi di livello regionale, nazionale e comunitario per dare sostegno ad ogni segmento dell’attività produttiva agricola e agroalimentare.

In gioco c’è un sistema assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare – aggiunge Coldiretti Puglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà – conclude Coldiretti Puglia - dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali.

 

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Al via il primo corso di idoneità per la guida di droni ad uso professionale: sarà avviata nei prossimi giorni la formazione di due unità del corpo di Polizia locale di Mesagne, che saranno istruite per utilizzarli. Lo strumento servirà a migliorare il controllo del territorio urbano e rurale e per monitorare il traffico e i sinistri stradali. I droni saranno utili per osservare i fenomeni di abbandono illegale di rifiuti nelle campagne, in risposta alle tante segnalazioni dei cittadini residenti e come efficace supporto alle verifiche che si effettuano in aree residenziali e di valore storico.

“E’ da intendersi come un servizio aggiuntivo a favore del territorio, che ha come obiettivo quello di arginare fenomeni di inciviltà e svolgere con maggiore efficienza i servizi di pronto soccorso e di assistenza alla popolazione”, ha spiegato il sindaco, Toni Matarrelli. Un occhio "vigile", dunque, dotato di telecamere ad alta definizione e ad infrarossi per le riprese notturne. Attraverso appositi monitor sarà possibile registrare le immagini per condividerle e, all’occorrenza, intervenire. “Gli agenti di Polizia locale saranno dotati di nuovi palmari per rilevare la ricostruzione dei sinistri stradali che, come i recenti fatti di cronaca ci segnalano, sono spesso gravi ed interessano le strade provinciali di collegamento con i Comuni limitrofi”, ha commentato il responsabile del locale comando, Teodoro Nigro.

L’obiettivo è quello di formare una squadra specializzata che, col tempo, dotata di nuovi supporti tecnologici, rappresenterà un valido ausilio di lavoro intersettoriale - per l’area urbanistica e i lavori pubblici - anche in tema di protezione civile per l’osservazione dei fenomeni di assembramento che le misure anticovid impongono, in una città sempre più caratterizzata da importanti flussi turistici.

 

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“La situazione degli edifici scolastici a Latiano è la cartina di tornasole dell’incapacità amministrativa della coppia Maiorano-De Punzio”. Così il candidato sindaco Claudio Ruggiero sulla situazione generale dell’edilizia scolastica della città.

“Analizzando gli eventi degli ultimi cinque anni, voglio ricordare l’attacco perpetrato dall’amministrazione ai danni della nuova scuola materna di via Scazzeri quando si pensò di destinarla a caserma dei Carabinieri strappandola ai bambini e alle famiglie. La loro incapacità di trovare una soluzione alternativa fu bloccata fortunatamente solo grazie alla forza e alla costanza dei genitori e della società civile latianese.

Peggio ancora sono riusciti a fare in Consiglio comunale e in giunta quando hanno privato la collettività latianese della Scuola Media Croce Monasterio promettendo che “avremmo avuto un istituto superiore con indirizzo specifico a Latiano” e, contestualmente, “che le risorse risparmiate sarebbero servite a ottimizzare la situazione degli altri edifici”.

In quella occasione il presidente del Consiglio comunale dichiarò in una assemblea pubblica con i genitori e la scuola “di far diventare la Bartolo Longo una cittadella dell’istruzione”.

A fine mandato, però, la realtà parla un linguaggio diverso: una scuola media completamente chiusa; l’indirizzo specifico della scuola superiore, non approvato dal colleggio dei docenti del Palumbo con la conseguente permanenza a Brindisi dell’Istituto lasciando a Latiano una semplice succursale (eppure questo importante obiettivo era stato raggiunto dalla giunta Zizzi quando ero vicesindaco, dopo che per 30 anni non era stato fatto nulla); della cittadella dell’istruzione nemmeno l’ombra con la Bartolo Longo che è ancora dopo anni un cantiere incompleto e i lavori sul primo plesso fermi da troppo tempo. Infine, grazie alla “(in)capacità amministrativa” tanto decantata, abbiamo perso le mense scolastiche in loco per le scuole elementari, da sempre fiore all’occhiello per qualità e gestione.

È giunto il momento di cambiare e completare immediatamente i lavori al primo plesso della Bartolo Longo. Occorre attivare un’azione efficace ed efficiente per sbloccare la situazione della palestra crollata e dare finalmente un refettorio e una mensa dignitosa alla Bartolo Longo, destinando i locali adiacenti alla palestra mettendo a disposizione le risorse provenienti dal Recovery Fund. In questo modo si potrà tornare a cucinare in loco con la possibilità di far fronte alle esigenze anche delle classi a tempo pieno della scula “Filippo Errico”.  

È finito il tempo in cui si inseguivano le emergenze o addirittura si creavano interventi propagandistici a pochi mesi dalle elezione. Quando amministreremo questa città il primo impegno sarà quello di lanciare gli Stati Generali della Scuola, coinvolgendo le autorità scolastiche, le rappresentanze dei genitori e gli enti di grado superiore (Provincia e Regione) per fare un bilancio, individuare le esigenze e programmare gli interventi che ci consentiranno di ottimizzare le risorse. Siamo convinti che solo dando un luogo dignitoso ai docenti per svolgere al meglio il loro lavoro, possiamo rilanciare la scuola e avviare insieme alle istituzione scolastiche una rete di collaborazione che consenta anche di ottimizzare i servizi alle famiglie e far fronte in maniera mirata alle situazioni di disagio e svantaggio”.

Claudio Ruggiero