Redazione

Di Maio ad Erchie, la città di Anna Mcina. “Il sì alla riduzione del numero dei parlamentari è un’occasione storica per avviare un processo di riforme che snellirà e migliorerà l’attività del nostro Parlamento, portando ad un risparmio di 300 mila euro al giorno, che potranno essere investiti nella sanità, nell’istruzione e nelle infrastrutture”. Lo ha affermato la deputata erchiolana del MoVimento 5 Stelle Anna Macina, che questo pomeriggio assieme al candidato sindaco di Erchie Mario Mancini, ha accolto in città il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio e la viceministro all’economia Laura Castelli. “Di questa riforma – continua – si discute da trent’anni nel nostro Paese ma nessuno è mai riuscito a realizzarla. Solo grazie all’impegno del MoVimento 5 Stelle è ad un passo dal diventare realtà. L’Italia è uno dei Paesi con il più alto numero dei parlamentari. I timori su una riduzione della democrazia fanno parte di una falsa e becera campagna di ‘terrorismo’ mediatico portata avanti da un establishment contrario al cambiamento”. 

Il candidato sindaco Mario Mancini, in merito alle dichiarazoni di Di Maio, ha affermato: “Quello del 20 e 21 settembre è un appuntamento importante sia per il nostro Paese che per Erchie. Abbiamo la possibilità di cacciare una classe politica cittadina camaleontica, che per anni ha cambiato solo i nomi dei candidati in lista senza però mollare le poltrone. Il risultato? Una città sotto scacco, immobile e ferma, la cui vivibilità oggi è minacciata da un impianto di compostaggio anaerobico a biogas di 80000 tonnellate, altro ‘regalo’ dell’amministrazione. Ambiente, attenzione al sociale e ai beni pubblici, lotta agli sprechi sono la stella polare che guiderà la nostra azione politica al Comune. Solo ciò può dare un futuro a questa città” conclude Mancini. In piazza era presente una nutrita rappresentanza del popolo pentastellato che ha accolto con soddisfazione e curiosità il membro del Governo nazionale, Finisce così la visita di Di Maio ad Erchie.

 

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 6 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.358 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 60 casi positivi: 22 in provincia di Bari, 4 nella provincia BAT, 4 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 14 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Bari.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 326.680 test.

4.126 sono i pazienti guariti.

1.167 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.856, così suddivisi:

2.113 nella Provincia di Bari;

472 nella Provincia di Bat;

714 nella Provincia di Brindisi;

1.426 nella Provincia di Foggia;

700 nella Provincia di Lecce;

382 nella Provincia di Taranto;

48 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Ritorna a Mesagne il truffatore seriale dello specchietto rotto. E’ accaduto ieri mattina in via Arco Ferraro quando un uomo a bordo di una vecchia Fiat Panda, di colore amaranto, ha fermato un anziano automobilista chiedendogli i danni relativi allo specchietto rotto durante la marcia. Il vecchietto, per niente intimorito, ha chiesto l’intervento della polizia locale per relazionare sul paventato sinistro. A quel punto il delinquente ha preferito mettersi in auto e scomparire. L’episodio si è verificato intorno alle ore 10 in via Arco Ferraro quando un uomo, con spiccato accento napoletano, ha lampeggiato più volte l’auto che aveva davanti fino a farla fermare. Il guidatore, un anziano signore, è sceso e gli ha chiesto i motivi di quell’insistenza a fermarsi. E lì che è scattata la truffa poiché ha appreso di aver rotto lo specchietto retrovisore della Fiat Panda. Una circostanza che l’anziano non ha accettato e, per tale motivo, ha chiesto l’intervento dei vigili urbani. Il truffatore, a quel, punto, messo alle strette ha preferito allontanarsi anziché aspettare l’arrivo della pattuglia. Purtroppo, in quei momenti di concitazione nessuno ha pensato di rilevare il numero di targa dell’auto pertanto non è facile risalire all’identità del truffatore. Intanto, la polizia locale ha avviato le indagini che sono tutt’altro che semplici. “Sono indagini difficili poiché questi mascalzoni, dopo aver tentato o messo a segno la truffa, si spostano in altri centri urbani, anche lontani tra loro diverse centinaia di chilometri proprio per non essere scoperti”, ha spiegato il comandante della polizia locale, Teodoro Nigro. In questi casi, quindi, è meglio prevenire. Come? Lo spiega alo stesso comandante dei vigili mesagnesi. “L’appello che faccio agli automobilisti – ha spiegato – è che una volta fermati è bene chiamare immediatamente una delle forze dell’ordine presenti sul territorio. Magari utilizzando il numero unico del 112. Coloro che esercitano tale attività illecita sono dei mascalzoni che vanno presi. Preziosa, in questo caso, è la collaborazione degli automobilisti per evitare questi soprusi e non divenire vittime di questi individui”. 

Un deplorevole fattaccio di cronaca si è verificato a Mesagne. Nello specifico un tentativo di sequestro di persona avvenuto in pieno giorno nella piazza centrale di Mesagne, quando alcuni uomini sono scesi da due auto e hanno bloccato un giovane trascinandolo verso i loro mezzi per portarlo via. Fortunatamente la presunta vittima si è divincolata ed è fuggita. Fatto altrettanto strano è che nessuno ha presentato una denuncia per i fatti accaduti. La polizia, infatti, ha avviato un’indagine dopo che il chiacchiericcio si è sparso per le vie della città. Su questa vicenda il gruppo consiliare del Partito democratico di Mesagne ha chiesto la convocazione dell’Osservatorio permanente sulla legalità. Strumento, per la verità, che era già stato convocato dal sindaco per il prossimo 15 settembre alle ore 16,30 nell’auditorium del castello Normanno-Svevo. Dunque, un tentativo di sequestro dii persona si è consumato nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, alias porta Grande, intorno alle ore 18,45. Nel cuore della città sono arrivate due auto: una Volkswagen Golf e una Mini Minor. Hanno frenato bruscamente davanti a un giovane e sono scesi alcuni individui che lo hanno boccato e trascinato verso le auto. Il giovane, però, ha iniziato a gridare e agitarsi fino a quando si è divincolato ed è fuggito facendo perdere le tracce nel dedalo di strade del centro della città. Il luogo e l’orario fanno pensare che più di qualcuno ha assistito alla scena. Fa riflettere, invece, che nessuno sia intervenuto o abbia composto il numero delle forze dell’ordine per denunciare i fatti. Omertà o superficialità? Segnale piuttosto brutto per una città che ha alzato virtualmente sul castello, cioè la parte alta della città, il vessillo della legalità. Successivamente, probabilmente a seguito del chiacchiericcio che si è sparso nella città, una volante è giunta sul posto. Gli agenti hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza e le stanno scandagliando alla ricerca di elementi utili alle indagini. Dalle prime indiscrezioni sembra che una delle auto sia intestate a un cittadino di Francavilla Fontana. È il terzo caso, per quello che ci è dato sapere, di fattacci di cronaca che si registrano in città. I primi due si erano verificati nei mesi scorsi davanti a un bar e nel parco Potì. Non si sa bene se il tentativo di sequestro è una propaggine di quei fatti oppure è un episodio differente. Nell’una o nell’altra ipotesi i fatti sono inquietanti. Intanto, il gruppo consiliare del Partito democratico ha chiesto la convocazione dell’Osservatorio permanente sulla legalità. “Ciò che si vuole segnalare è il pericolo concreto che la violenza, il sopruso, la giustizia “fai da te”, possano essere accettate come cose con le quali convivere senza che nessuno possa farci nulla, senza che nessuno possa o debba impicciarsi di questioni che non gli appartengono”, hanno spiegato i consiglieri comunali del Pd -. Tale assuefazione comporta un arretramento morale, civile e culturale della comunità per via del quale nessuno può sentirsi al sicuro e di fronte al quale non basterà lo sbrilluccichìo delle notti d’estate e un centro storico brulicante di gente tre mesi l’anno per trasmettere l’idea di una città avanzata, moderna, progredita”. Infine, i consiglieri hanno richiamato le istituzioni alle loro responsabilità: “È giusto che le forze dell’ordine e la magistratura facciano chiarezza sull’occorso, ma intanto la politica non può non svolgere un ruolo di fronte al reiterarsi di manifestazioni di efferata violenza”. 

 

 

 

 

I Carabinieri della Stazione di Cellino San Marco, a conclusione degli accertamenti, hanno arrestato, in flagranza di reato, un 45enne e una 60enne, entrambi del luogo, per furto aggravato di energia elettrica.

In particolare, nella mattinata di ieri, nel corso di mirati controlli, è stato accertato che i predetti, occupanti due distinte abitazioni, hanno sottratto energia elettrica mediante dispositivi abusivi by-pass tra la rete elettrica pubblica e impianti domestici, cagionando un danno complessivo quantificato in 28.000 euro circa. Gli impianti sono stati subito ripristinati e posti in sicurezza dai tecnici dell’ENEL intervenuti sul posto.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati subito messi in libertà, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

Di seguito il testo integrale del discorso pronunciato dal sindaco Riccardo Rossi in occasione delle celebrazioni religiose dei Santi Patroni:

Rivolgo un caro saluto a Sua Eccellenza l’Arcivescovo Domenico Caliandro, a tutte le autorità civili e militari e a tutte e tutti voi cari concittadini che siete qui nel nostro splendido Duomo e che ci seguite nella diretta predisposta per consentire a tutti di seguire la cerimonia religiosa.

L’emergenza Covid ha, da ben sei mesi, inciso profondamente nelle nostre vite, imponendo come regole principali per poterlo contrastare la prudenza, la responsabilità di ciascuno e soprattutto il distanziamento sociale. Regole che ovviamente impediscono di vivere anche i tradizionali festeggiamenti dei nostri Santi Patroni San Teodoro e San Lorenzo secondo le nostre bellissime e sentitissime manifestazioni religiose e civili, caratterizzate da una grandissima partecipazione popolare.

Nonostante tutto, abbiamo comunque voluto mantenere vivi alcuni riferimenti come il tosello con le statue dei Santi Patroni nel centro cittadino ed un percorso luminoso che simbolicamente unisce esso con il Duomo, dove ci troviamo per la celebrazione del Pontificale.  E’ il segno che non rinunciamo alla nostra storia e alle nostre tradizioni civili e religiose.

Viviamo un tempo difficile, il lockdown che abbiamo vissuto ha provocato ferite profonde nel tessuto sociale ed economico della nostra città come in tutto il Paese, le diseguaglianze sono aumentate ed interi settori produttivi - penso al commercio, ai precari spesso con partita Iva, ai professionisti, alle tantissime aziende con i loro lavoratori - si sono fermati ed i loro redditi azzerati. 

Accanto ai provvedimenti governativi per il parziale sostegno si è quindi manifestata a Brindisi una grandissima solidarietà. Tantissimi in silenzio hanno aiutato i loro parenti, i vicini di casa, gli amici colpiti da questa emergenza. Tantissimi hanno donato e con l’esperienza Brindisi Solidale, una rete nata tra parrocchie, associazioni di volontari ed amministrazione comunale, si è cercato di sostenere chi era in difficoltà. Sono stati giorni di intenso lavoro in cui possiamo dire è emerso il grande cuore della nostra comunità. Quel “Restare uniti” non era una frase vuota e di circostanza, chi in prima linea raccogliendo e distribuendo generi di prima necessità, chi donando e segnalando situazioni difficili; tutte e tutti abbiamo partecipato con generosità, manifestando vicinanza e solidarietà a chi era più colpito.

Sono anche i giorni in cui tanti con il loro lavoro hanno consentito alla gran parte di rispettare il lockdown, ovviamente i nostri medici e tutto il personale sanitario, le forze dell’ordine ed accanto a loro chi raccoglie i rifiuti, chi lavora in supermercati e farmacie, chi lavora nei trasporti e nella logistica, un esercito di lavoratori e lavoratrici spesso dimenticato; sono stati definiti gli invisibili. Colgo l’occasione per ringraziarli perché con coraggio e responsabilità hanno tenuto insieme l’intero paese.

Ci accingiamo oggi a vivere una nuova fase ad affrontare la ripresa autunnale con l’obiettivo di convivere con il Covid seguendo le regole che ci siamo dati. Oggi vi è una ripresa dei contagi in Italia ed in Puglia che preoccupa.

La nostra Provincia e Città in questo agosto fortunatamente sono le meno colpite e ad oggi abbiamo solo 2 persone positive in città, ma dobbiamo continuare ad essere prudenti e responsabili poiché intorno a noi la ripresa dei contagi diviene preoccupante. In questi mesi si è potenziato il nostro sistema sanitario con laboratori per l’effettuazione dei tamponi, con i 28 posti aggiuntivi di terapia intensiva che ovviamente speriamo di continuare a non utilizzare. Certo ancora c’è da fare ma affrontiamo l’autunno in una situazione migliore in termini di conoscenze, cure, organizzazione e strutture rispetto a quella di fine febbraio.

La prima grande sfida che affrontiamo è la riapertura della scuola. La scuola è, insieme alla sanità, la principale delle nostre istituzioni. Lì si costruisce il futuro, un futuro che non può essere sottratto ai nostri figli. La scuola deve aprire in sicurezza per questo, insieme ai dirigenti scolastici e tutto il mondo della scuola, abbiamo lavorato duramente quest’estate, in questi giorni si stanno completando tutti i lavori per realizzare nuove aule dove necessario, separare gli ingressi, razionalizzare gli orari di ingresso e uscita per consentire agli studenti di utilizzare il trasporto pubblico locale secondo quanto predisposto dalle linee guida governative.  Un impegno corale importante per trovarci pronti a quel 24 settembre data di riapertura delle scuole.

Un altro traguardo importante, cui giungeremo nei prossimi giorni, riguarda la chiusura dell’emergenza abitativa di Parco Bove. Abbiamo definito con tutte le istituzioni i passi e le procedure per chiudere questa pagina indecorosa per una città civile. Abbiamo per la prima volta definito una graduatoria per l’assegnazione delle case di edilizia pubblica.  Da oggi sarà possibile assegnare le case in piena trasparenza e legalità interrompendo fenomeni illegali in cui spesso prevale il più forte a scapito del più debole.

Nei prossimi giorni verranno assegnati i primi 50 appartamenti e sarà riqualificato tutto il piazzale di Parco Bove: un’opera anche altamente simbolica che chiude un’epoca e ne apre una nuova anche con i progetti di rigenerazione del quartiere Paradiso avviati alla fase esecutiva.  Così come con le opere di Street Art, di arte urbana si vuole riqualificare anche con l’arte e la cultura.

Siamo anche giunti al termine delle procedure per la realizzazione del Palaeventi per il quale attendiamo nei prossimi giorni la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea per un’opera da oltre 16 milioni di euro che potrà dare a Brindisi il Palaeventi più importante non solo di Puglia ma dell’intero Meridione.

E poi la sfida più grande è accompagnare la nostra città nel processo di trasformazione, anche qui vi è un evento altamente simbolico che è la chiusura della produzione di energia con il carbone:  miglioriamo la qualità dell’aria, liberiamo i polmoni da sostanze nocive. Qui la nuova sfida. Dobbiamo accompagnare questo processo, ormai irreversibile, con nuove attività che garantiscano ambiente e lavoro, che consentano di mantenere i livelli occupazionali, che diano una speranza ed un orizzonte nuovo per Brindisi.

Gli strumenti ci sono e sono tanti: dal Contratto Istituzionale di Sviluppo , al Recovery Fund, al Just Transition Fund. In questi mesi ne abbiamo parlato direttamente con il Presidente del Consiglio Conte, con i Ministri Provenzano e Boccia e con tantissimi altri esponenti del Governo. Stiamo cercando di costruire una rete importante che abbia la consapevolezza delle problematiche di Brindisi e che le assuma tra quelle prioritarie per il Paese. Le risposte sono incoraggianti, c’è una grande attenzione, i tavoli sono aperti.

Ora tocca a noi, tocca alla nostra comunità essere unita, superare i personalismi e le sterili contrapposizioni, lavorare insieme su progetti concreti che porteremo sui tavoli che contano perché su quei tavoli deve contare la città di Brindisi.

Voglio qui annunciare che già dalla prossima settimana convocherò tutte le organizzazioni datoriali e sindacali ed istituzionali per definire i progetti che vogliamo presentare per il Recovery Fund.

Auguro a tutte e tutti noi di vivere pienamente questi giorni, di riconoscere nei nostri Santi Patroni San Teodoro e San Lorenzo delle figure che possano ispirarci: il soldato che difende principi e valori e la conoscenza e sapienza per affrontare il futuro.

A Mesagne da qualche anno si va riscoprendo, sempre più sentita, l’antica tradizione del presepe che raccoglie nel tempo un numero crescente di appassionati. Risale al XV secolo il più antico presepe di Puglia che ha segnato l’inizio di una tradizione secolare che ha fatto scuola sino al punto da costituire un punto di riferimento come definizione di presepe salentino o più estesamente presepe pugliese.

L’Associazione culturale Eterogenea, che opera a Mesagne nel campo delle arti visive in tutte le sue espressioni sin dal 1996, ha inaugurato il 27 luglio 2017, nell’ambito delle sue esperienze, una sezione dedicata all’Arte Presepiale con una esposizione permanente a sostegno del diffuso interesse che questa antica tradizione popolare, tra storia, arte e cultura,  suscita nella città di Mesagne.

Dopo l’incoraggiante successo del 2019, a partire dal 21 settembre 2020 l’associazione Eterogenea ripropone il corso di arte presepiale il cui programma prevede la trattazione dei seguenti argomenti: ideazione e progettazione, proporzioni prospettiva, materiali e attrezzi da impiegare, lavorazione e rifinitura della struttura, stesura dei rivestimenti, colorazione e rifiniture, vegetazione e illuminazione e collocazione delle statuine.

Il corso si svolgerà nel rigoroso rispetto delle normative anti-covid 19 e sarà costituito da un modulo di 8 lezioni, da 2 ore ciascuna; l’obiettivo primario sarà quello di coniugare la tradizione con il recupero dei doni della natura.

La magia della costruzione di  un presepe è  un momento che si aspetta con entusiasmo e trepidazione ogni anno,  ed è proprio la natura ad offrire lo scenario per ricreare la notte di Betlemme. I nostri litorali, i nostri boschi, le  bellissime campagne del nostro territorio donano  elementi naturali insostituibili per ricreare microambienti costituiti da sughero, rami secchi, cortecce, rocce, muschi e licheni che contribuiscono a rendere il più possibile verosimile ed emozionante  il grande evento della nascita di Gesù.

  Ma il corso reca in sé un altro preciso intento: vuole essere una benevola sollecitazione a voler concepire il presepe come opera esposta nel contesto dei propri focolari domestici, non soltanto nel periodo natalizio, ma per tutto l’anno, prescindendo dalla devozione di ciascuno.

Per informazioni: 347 0080778 – 0831 1625458  e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Richiamata la delibera di Consiglio Comunale n. 37 del 18/08/2020 con la quale è stato approvato il nuovo Regolamento per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali, si comunica che, come da facoltà attribuita all’Ente dall’art. 9, comma 2 del medesimo Regolamento, la Giunta Comunale, con delibera n. 165 del 31/08/2020, ha inteso fissare, in fase di prima applicazione della novellata normativa regolamentare ed al fine di consentire una coerente ed adeguata istruttoria, al 20 settembre p.v. il nuovo termine per la presentazione delle istanze per l’accesso agli impianti sportivi comunali.
Detto termine sostituisce le scadenze precedenti e consente a tutte le società e ASD interessate di riproporre nuova istanza utilizzando i modelli predisposti alla luce delle novità intervenute.
Qualsiasi istanza avanzata precedentemente a tale data senza l’ausilio della modulistica prescritta è ritenuta dall’Ufficio non valida in considerazione del conseguito nuovo Regolamento. Scarica il regolamento: https://www.comune.mesagne.br.it/downloads/REGOLAMENTO%20IMPIANTI%20SPORTIVI_VERSIONE%20DEFINITIVA%20APPROVATA%20DA%20C%20C.pdf

Non solo oro e gioielli, ora con la crisi anche vini, formaggi e oli extravergine di alta qualità possono essere dati in pegno in cambio di prestiti. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione del decreto del Ministero delle Politiche Agricole che dà il via libera della misura del “pegno rotativo” sui prodotti agricoli e alimentari a denominazione d'origine protetta o a indicazione geografica protetta (Dop/Igp) recentemente introdotta dal decreto “Cura Italia”.

La Puglia vanta 5 oli extravergine di oliva DOP e l’IGP Olio di Puglia, 2 formaggi DOP canestrato e caciocavallo, oltre a 27 vini DOC, 4 DOCG e 6 IGP che generano nel settore vitivinicolo 1 miliardo di ero di fatturato a regime.

Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un tesoro diffuso particolarmente apprezzato a livello internazionale che fa gola anche alle banche interessate ad investire nella qualità e nel valore del Made in Italy.

Il pegno rotativo – precisa la Coldiretti - è infatti esteso dalla legge a tutti i prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine per supportare le attività aziendali necessari alla ripresa in una situazione in cui l’emergenza Covid ha tagliato il 10% dei consumi alimentari degli italiani nel 2020.

Le specialità alimentari - spiega la Coldiretti - possono essere date in pegno, a decorrere dal giorno in cui sono collocate nei locali di produzione e/o stagionatura e/o immagazzinamento in cambio di prestiti che vengono incassati mantenendo la proprietà del prodotto, che può essere sostituito senza ulteriori stipulazioni.

Una forma di finanziamento innovativa particolarmente adatta – precisa la Coldiretti - per alimenti che chiedono tempo per completare il ciclo produttivo come ad esempio l’invecchiamento dei vini, la stagionatura dei formaggi o l’affinamento dei salumi, la produzioni di oli extravergine di oliva.

Si tratta di specialità Made in Italy di alta gamma particolarmente colpiti dal crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica che trovano nella ristorazione un importante mercato di sbocco 

“I consumi alimentari dei pugliesi fanno segnare un calo del 10% nel 2020 – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - per effetto del crollo del canale della ristorazione che non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica”.

La spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 – aggiunge Coldiretti Puglia - nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese che hanno avuto un crollo maggiore secondo Confcommercio.

Il presidente Muraglia sostiene che “le quotazioni riconosciute ai produttori in molti settori non coprono più’ neanche i costi di produzione e mettono a rischio il sistema agroalimentare ‘made in’”. In gioco c’è un sistema assicurato in Puglia “grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare – insiste il presidente Muraglia - una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Se è vero che l’agricoltura sta tenendo duro di fronte alla crisi generale, non si può negare che molte filiere siano in profonda difficoltà dalla quale occorre uscire con una robusta iniezione di liquidità ma anche realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che valorizzino i primati del Made in Italy e garantiscano la sostenibilità della produzione in Puglia con impegni pluriennali”, conclude il presidente Muraglia.

Nel 2020 la Coldiretti stima in Italia una riduzione di ben 24 miliardi della spesa a tavola ma anche una diffusa difficoltà nelle esportazioni agroalimentari che hanno determinato spesso un aumento delle scorte di magazzino che ora possono essere date in garanzia per consentire il superamento della crisi.

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 5 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3163 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 55 casi positivi: 32 in provincia di Bari, 5 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto.

Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari e 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 323.322 test.

4.112 sono i pazienti guariti.

1.122 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.796, così suddivisi:

2.091 nella Provincia di Bari;

468 nella Provincia di Bat;

710 nella Provincia di Brindisi;

1.414 nella Provincia di Foggia;

686 nella Provincia di Lecce;

378 nella Provincia di Taranto;

48 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.