Settembre 24, 2024

Redazione

Con 26 milioni di euro di valore la Puglia si posiziona al primo posto della classifica della DOP Economy italiana della filiera dell’extravergine DOP e IGP, con l’export che ha segnato un balzo del 23%, performance di prestigio per la più grande fabbrica green del Sud Italia. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla basi del Rapporto Ismea Qualivita 2023 e dei dati Coeweb Istat, diffusa in occasione del confronto organizzato da UNAPROL Consorzio Olivicolo Italiano e Coldiretti ad Enoliexpo sulla sostenibilità e competitività della filiera olivicola – olearia.

“Il valore dell’olio Evo italiano è noto in tutto il mondo, per le sue qualità organolettiche, nutrizionali, funzionali e paesaggistiche. Per questo non può costare 3 euro a bottiglia e per questo nonostante l’aumento dei prezzi nel 2024 – ha aggiunto Granieri – i consumi di olio extravergine italiano sono cresciuti del 3% a dimostrazione del fatto che i consumatori apprezzano la qualità e il prodotto tracciato made in Italy”.

A proposito dei condimenti a base di olio di semi “abbiamo alzato la guardia verso quelle iniziative commerciali che, nell’attuale contesto di mercato, possono indurre ulteriore confusone nei consumatori, indirizzandoli all’acquisto di prodotti “poco sostenibili” di cui non è nota la provenienza e la tracciabilità e la stessa qualità del prodotto”, ha insistito Granieri nel sottolineare che “chiediamo attenzione anche per la diffusione dei “condimenti a base di olio”, a base di altri oli vegetali, fenomeno che ci ha portato a richiedere chiarimenti urgenti sia al MASAF che all’ICQRF sui metodi analitici previsti per l’analisi di congruità di tali condimenti rispetto a quanto dichiarato in etichetta e vengano nettamente separati sugli scaffali dalle bottiglie di olio Evo, che è un alimento – e non un condimento – alla base della dieta mediterranea”, ha concluso Granieri.

“L’azione di contrasto delle forze dell’ordine è importante in una situazione in cui sono straniere 3 bottiglie su 4 consumate in Italia”, aggiunge il presidente Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo nel sottolineare che “le frodi a tavola sono un crimine particolarmente odioso perché mettono a rischio la salute delle persone, si fondano sull’inganno e colpiscono soprattutto quanti dispongono di una ridotta capacità di spesa e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo”.

Da difendere c’è – continua Coldiretti Puglia – un patrimonio di biodiversità unico al mondo con l’ulivo in Puglia che è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato dove si producono anche 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia, con l’olivicoltura pugliese che è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d’Italia con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l’8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.

                                                                                                                     

Sull’aumento dei prezzi pesa proprio la scarsa raccolta all’estero, in particolare in Spagna che è il primo produttore ed esportatore in Italia e nel mondo. Quest’anno la Spagna - sottolinea Coldiretti regionale - dovrebbe attestarsi a circa 765 mila tonnellate, del 34% inferiore alla media degli ultimi quattro anni. Mentre in Turchia la produzione di olio dovrebbe scendere intorno alle 280 mila tonnellate, circa 100mila tonnellate in meno rispetto alla scorsa campagna. Crolla anche la Grecia – sottolinea la Coldiretti - con 200mila tonnellate previste rispetto alle 350mila dello scorso anno. Solo la Tunisia sembra in recupero con una produzione che può superare le 200 mila tonnellate, sopra le 180mila dell’ultima stagione, avvicinandosi alla media degli ultimi 5 anni che è di 228 mila tonnellate. Per questa situazione internazionale, con le scorte che si stanno esaurendo, il prezzo medio dell’olio extravergine d’oliva è arrivato a livelli record

Anche per sostenere l’economia ed il lavoro, il consiglio di Coldiretti è di scegliere le produzioni Made in Italy verificando attentamente l’etichetta. Infatti sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – denuncia Coldiretti Puglia – non sempre è messo in evidenzia e ben leggibile che si tratta di “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva per garantire ai consumatori una maggior consapevolezza su quello che acquistano.

E’ meglio quindi – insiste Coldiretti Puglia - guardare con attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive. In tale ottica i contratti di filiera con i fondi del Pnrr sono fondamentali per lo sviluppo di prodotti 100% italiani per dare opportunità di lavoro, sostenendo ambiente e cultura, con l’olio extravergine d’oliva che è una delle componenti fondamentali della Dieta Mediterranea e della cucina italiana – conclude Coldiretti - candidata a diventare patrimonio dell’Unesco come riconoscimento di un legame fra enogastronomia, storia, società e lavoro che rappresenta ormai un asset determinante per il Paese.

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La Guardia di Finanza di Ostuni al termine di alcune indagini ha scoperto una ditta operante nel campo alberghiero e della ristorazione che ha evaso il fisco per 213mila euro per il periodo che va dal 2021 al 2023.

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Radiologia interventistica, Amati e Vizzino: “Dovevano risolvere problema 52 giorni fa. Ancora nulla. Al più presto in Commissione. Non daremo tregua”

Comunicato stampa dei Consiglieri regionali Fabiano Amati e Mauro Vizzino.

“Sulla Radiologia interventistica del Perrino di Brindisi ancora niente. Eppure dovevano riattivarla e risolvere il problema 52 giorni fa. Invece abbiamo solo un protocollo di trasporto dei pazienti agli ospedali di Lecce e Taranto; in pratica ciò che già era, messo però su carta, lasciando fuori dall’assistenza i pazienti instabili non trasportabili e mettendo in difficoltà, come accade ogni giorno, anche gli ospedali di Lecce e Taranto. Il famoso protocollo, peraltro contestato - per i motivi detti - da tutti i radiologi interventisti e esperti di emergenza.
Per questi motivi abbiamo chiesto la convocazione sull’argomento della Commissione Sanità, con i burocrati regionali e aziendali, nonché i radiologi interventisti degli ospedali di Lecce e Taranto. 
Non daremo tregua e non ci stancheremo di suggerire due cose, salvo idee più efficaci: un provvedimento interaziendale, con indennizzo, per portare provvisoriamente a Brindisi qualche radiologo interventista, in grado di formare i radiologi attualmente in servizio o in via d’assunzione; un provvedimento aziendale di tipo organizzativo, a stralcio, per istituire l’unità operativa complessa di Radiologia interventistica, sopprimendone una delle tante inutili in funzione, così da rendere appetibile anche la sede di Brindisi”.

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Autorità Idrica Pugliese esprime soddisfazione per la giornata di sensibilizzazione e informazione organizzata questo pomeriggio a Mesagne dall’IRSA-CNR, intitolata “Il riuso delle acque reflue depurate – Una risorsa idrica alternativa per il territorio del Canale Reale”.

«Il clima cambia, il bivio è adattarsi o perire», così Luca Lopomo, componente del Consiglio Direttivo di AIP e Sindaco di Crispiano, che ha portato i saluti istituzionali: «Il tema del «climate change» è cruciale per il destino stesso dell’umanità: la siccità rappresenta uno dei maggiori fattori di minaccia della disponibilità di acqua al mondo. Questa azione, coerente con tutte le altre avviate dal nostro Ente insieme ad Acquedotto Pugliese, è allineata al target 6.3 dell’Agenda 2030 (“garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua”). Lo strumento del riuso delle acque reflue depurate garantisce inoltre efficacia e versatilità, poiché può essere utilizzato nei diversi settori produttivi ed anche a scopi civili diversi dal consumo. Autorità Idrica Pugliese è orgogliosa del contributo offerto in occasione di questo convegno, frutto di un lungo e prezioso lavoro dei nostri ingegneri e di una analisi attenta del contesto pugliese e dei suoi fabbisogni reali. La sfida è impegnativa, anche rispetto alla continua evoluzione del quadro normativo, AIP è certamente pronta a fare la propria parte, sia sul piano strategico e degli investimenti, sia sul versante della evoluzione tecnica ed economica della nostra Regione».

Il Direttore Generale Cosimo Ingrosso ha espresso compiacimento «per l’importante sinergia tra istituzioni e enti». «Questa iniziativa – ha dichiarato - rappresenta un’altra tappa del percorso in cui Regione, AIP, Comune, Consorzio di Torre Guaceto, con lo straordinario sostegno scientifico di IRSA-CNR e Politecnico di Bari, concorrono a prefigurare lo scenario di una Puglia moderna ed efficiente, competitiva nel contesto europeo».

L’ingegnere Rana, Dirigente in capo al Servizio Depurazioni e Recapiti, muovendo da una panoramica delle attività già messe in campo per sostenere gli ambiziosi propositi individuati dalla Regione Puglia in particolare con il vigente Piano Regionale di Tutela delle Acque, ha evidenziato «i punti di forza del riuso della risorsa idrica depurata per scopi plurimi (irriguo, industriale, ambientale e civile) e richiamato l’attenzione sull’opportunità di incentivare l’abbinamento tra domanda e offerta, sviluppando nuovi modelli  di governance dello sviluppo economico verso più efficaci obiettivi di sostenibilità ambientale». 

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Nei giorni scorsi, nell’ospedale Perrino di Brindisi, due nuovi pazienti sono stati sottoposti a un impianto di lente intraoculare telescopica per la degenerazione maculare evoluta. Il primo intervento era stato effettuato dall’équipe di Oculistica, diretta da Giuseppe Durante, nel mese di novembre scorso.

Durante la rimozione della cataratta viene inserita la lente che permette di utilizzare le aree sane della retina: le immagini sono ingrandite e proiettate su fotorecettori intorno alla macula, riducendo l’impatto della “macchia cieca” nella visione centrale.

“Dopo il primo intervento - spiega Durante - sono stati valutati circa 40 pazienti affetti da cataratta e maculopatia evoluta, e sono stati selezionati quelli che presentavano tutti i requisiti anatomici e funzionali richiesti per questo tipo di impianto”.

L’ospedale Perrino è tra i pochi centri di riferimento in Italia per l’impianto di lente telescopica e l’intervento è condotto in totale sicurezza per il paziente che viene seguito non solo per i controlli ma anche per la riabilitazione visiva.

“Il percorso di riabilitazione è fondamentale - spiega il responsabile dell'Unità operativa di Chirurgia vitreoretinica, Marco Leozappa, che esegue gli impianti - ma il cambiamento è significativo. Il paziente è in grado di riconoscere i volti delle persone, può leggere e guardare la tv: si ritorna quindi a una sensibilità visiva che ormai era stata persa a causa della maculopatia. Tutto questo porta naturalmente a un miglioramento della qualità della vita, a una maggiore autonomia in casa e fuori e anche a un minor carico su familiari e conviventi”.

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La Puglia invecchia più del resto d’Italia, con i nonni che in più di una famiglia su tre aiutano il bilancio domestico con una tendenza accentuata dalla crisi scatenata dalla pandemia e dall’impoverimento delle famiglie a causa dei fenomeni inflazionistici generati dalle guerre, con i fondi del PNRR che devono rappresentare un vero aiuto per gli anziani e le famiglie. E’ quanto emerso dall’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ISTAT sull’invecchiamento, diffusa in occasione del patto tra generazioni per un nuovo welfare sociale, a cui hanno partecipato Angelo Marseglia, presidente Associazione Coldiretti Pensionati Puglia, Donato Mercadante, delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa Puglia, Rita Tamborrino, responsabile regionale Donne Coldiretti Puglia, con gli interventi di Damiano Petruzzella, amministratore scientifico CIHEAM Bari e Vincenzo Paglia, presidente della  Pontificia Accademia per la Vita.

In Puglia il numero di anziani cresce più che nel resto d’Italia – aggiunge Coldiretti Puglia - con 891mila residenti con più di 64 anni, mentre i grandi anziani con 85 anni e più che passano da 96 mila a 131 mila con +36,1%, un patrimonio di esperienza da tutelare, perché oltre a sostenere il bilancio domestico in più di una famiglia su tre, l’esperienza degli over 70 può essere di grande aiuto per affrontare un momento di drammatica difficoltà come quella attuale.

Secondo il rapporto di Bankitalia sulle economie regionali alla Puglia sono stati destinati alle amministrazioni territoriali regionali 25,1 milioni di euro per gli anziani non autosufficienti, il 4,5 per cento delle risorse complessive, quando per il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Prestazioni i fondi avrebbero dovuto essere superiori del 50 per cento rispetto a quanto allocato.

Di contro su 425mila anziani over 70 in Puglia, 147mila vivono con pensioni minime di circa 516 euro, con uno scenario che si aggrava nelle aree rurali più difficili da presidiare – aggiunge Coldiretti Puglia - con la pandemia da Covid ed il caro bollette causato dalla guerra in Ucraina che hanno generato ansia e apprensione per il futuro e la salute nelle persone più vulnerabili e sensibili e gli anziani, in particolare quelli soli, con oltre il 30% dei nonni che vivono in povertà assoluta e necessitano di politiche di sostegno e socio-sanitarie.

“Va data piena attuazione alla legge sull’invecchiamento attivo, attraverso politiche integrate a favore delle persone anziane, valorizzando le loro esperienze professionali, formative e cognitive e programmando interventi nel campo della prevenzione, della cura e  della  tutela della salute. E’ grave il disagio avvertito dai nostri anziani, con una condizione già ai limiti della fascia di povertà per le pensioni minime e con uno Stato Sociale sempre meno attento ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie”, ha detto Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia.

Essenziale il ruolo degli anziani nelle aree rurali, con “la presenza di un pensionato in casa che viene considerata dal 40 per cento delle famiglie un fattore determinante per contribuire al reddito familiare, mentre il 35 per cento guarda ai nonni come un valido aiuto per seguire i bambini fuori dall’orario scolastico”, ha precisato Giorgio Grenzi, presidente dei Senior di Coldiretti, nel sottolineare che “c’è poi un 17 per cento che ne apprezza i consigli e l’esperienza ed un 4 per cento che si avvantaggia del loro sostegno lavorativo a livello domestico”.

“I network parentali sono fra i più importanti per garantire qualità e serenità di vita alle persone più avanti negli anni che spesso – ha insistito Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti –  devono affrontare patologie più o meno gravi per le quali l’aspetto psicologico è parte integrante della terapia riabilitativa insieme alla collaborazione degli oltre 350mila operatori di cooperative sociali e di assistenza che seguono milioni di famiglie affiancando il lavoro dei servizi pubblici.”

La presenza degli anziani all’interno della famiglia in generale, e di quella agricola in particolare, è stata considerata come una forma arcaica da superare mentre con la crisi – sostiene Coldiretti Puglia – si sta dimostrando fondamentale per affrontare le difficoltà economiche e sociali di molti cittadini. La solidarietà tra generazioni sulla quale si fonda l’impresa familiare è – aggiunge Coldiretti Puglia – un modello vincente per vivere e stare bene insieme e non un segnale di arretratezza sociale e culturale come è stato spesso affermato.

Le pensioni aiutano i bilanci per più di una famiglia su tre con la presenza dei nonni in casa che viene giudicata positivamente per il contributo economico e sociale che sono in grado di offrire in un momento di difficoltà.

Da qui la necessità di intervenire per tutelare gli anziani, patrimonio di esperienza e ausilio vitale nelle famiglie, recuperare il potere di acquisto delle pensioni più basse – afferma Coldiretti Puglia – eliminare ogni forma di discriminazione fra lavoratori dipendenti ed autonomi anche per quanto attiene gli assegni familiari, riconoscere un sostegno per le famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza, definire i livelli essenziali di assistenza, potenziare i servizi di prevenzione presso gli ambulatori di medicina generale allo scopo di assicurare, agli anziani a basso reddito, gli accertamenti diagnostici in forma ambulatoriale, con riduzione delle liste di attesa, dei ricoveri in ospedale e della spesa sanitaria.

La presenza dei nonni – sottolinea la Coldiretti regionale – è sempre più importante anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani verso abitudini più salutari nelle scuole e nelle case. Uno stile nutrizionale – ricorda Coldiretti – basato sui prodotti della dieta mediterranea come pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari che ha consentito – continua Coldiretti – una speranza di vita tra le più alte a livello mondiale pari a 80,8 per gli uomini e a 85,2 per le donne.

Va anche riconosciuto un sostegno alle famiglie che si fanno carico di accudire in casa gli anziani con disabilità e/o non autosufficienza. E’ evidente – conclude Coldiretti Puglia – l’insostenibilità sociale della situazione a carico dei coltivatori pensionati e delle loro famiglie, sui quali si vanno sempre più scaricando i disservizi e le insufficienze dell’intervento pubblico.

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Mentre il PD mesagnese dibatte, al proprio interno, su come collocarsi nelle prossime consultazioni elettorali, il MOVIMENTO LIBERO E PROGRESSISTA intende chiarire pubblicamente la propria posizione politica.
Il Movimento, composto dai gruppi LIBERI TUTTI, LaM e MESAGNE PROGRESSISTA, nella scorsa tornata elettorale, ha sostenuto con convinzione ed entusiasmo le scelte del Partito Democratico, in contrapposizione ad uno schieramento che insieme abbiamo qualificato e combattuto come trasformista e populista.
Dall’esito del dibattito interno al PD dipenderà la posizione del nostro Movimento che ancora oggi riafferma con coerenza la propria scelta politica compiuta 5 anni fa.
Se il PD di Mesagne, autonomamente, deciderà di allearsi all’attuale maggioranza, in modo altrettanto autonomo annunciamo pubblicamente il nostro voto contrario.
Nel caso in cui, invece, il PD dovesse confermare un atteggiamento di opposizione all’attuale maggioranza, ribadiamo la nostra disponibilità al confronto.
Il presente comunicato parte dall’esigenza di chiarire ufficialmente e pubblicamente la posizione del nostro Movimento che, fino a questo momento, non è stato consultato unitariamente dal PD.
Il Movimento Libero e Progressista

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Partiranno ad aprile i lavori per il rifacimento di circa 10 km di condotte idriche all'interno del centro abitato di San Michele Salentino, un intervento progettato da Acquedotto Pugliese e commissionato da Autorità Idrica. L'obiettivo è ridurre drasticamente le perdite di acqua potabile nel sottosuolo e risanare le strade dove esistono avvallamenti provocati dalle rotture delle vecchie condotte.
Per tre anni, le ruspe lavoreranno nelle strade del paese per realizzare nuove condotte creando quattro differenti distretti con la possibilità di gestirli in maniera differente. Per limitare al massimo i possibili disagi alla popolazione, il Comune ha incontrato i tecnici di Aqp e la società incaricata dei lavori, stabilendo una cabina di regia tra ufficio tecnico comunale, Polizia locale e direzione dei lavori. Questa collaborazione troverà la sinergia necessaria tra le richieste di Aqp e altre società concessionarie di servizi pubblici come Tim che ha già annunciato di attuare in paese un importante investimento per portare la fibra a 10 giga.
Sarà un lavoro di coordinamento a cui gli amministratori comunali non lesineranno attenzione e indicazioni chiare. I vertici tecnici di Aqp durante l’incontro, inoltre, hanno assicurato che i lavori terranno conto delle necessità dei privati e degli imprenditori locali, e verrà limitata l’interferenza con gli eventi estivi e invernali che il comune organizzerà.
Al centro della discussione durante l'incontro in Comune anche le vicende relative al ripristino della sede stradale dopo il passaggio delle nuove condotte. L'accordo raggiunto prevede il ripristino di tutte le strade interessate dai lavori con asfalto o basole, ove presenti, e il rifacimento della segnaletica orizzontale lì dove è stata recentemente ripristinata.
“È un momento storico per la nostra comunità - ha dichiarato il sindaco Giovanni Allegrini – poiché verranno finalmente rifatte le condotte idriche del centro grazie a un investimento commissionato da Autorità Idrica Pugliese. Per questo motivo intendo ringraziare pubblicamente il presidente Toni Matarrelli per questa attenzione. Il nostro comune riceverà il maggiore investimento percentuale sulle linee idriche, riducendo le perdite e i problemi legati allo smottamento delle strade e alle eventuali infiltrazioni nelle case. Ci saranno disagi durante i lavori, per questo chiedo collaborazione a tutti i miei concittadini rassicurandolo però che a fine lavori avremo per i prossimi decenni una rete idrica sicura e senza dispersioni”.
In questo momento di attesa per l'inizio dei lavori, l'invito del comune è a richiedere nuovi allacci quanto prima, evitando che gli operai di Aqp debbano riaprire la sede stradale una volta completati i lavori.

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Bene il decreto che assegna contributi alle aziende agricole che hanno subito i danni da peronospora in Puglia, con il 2023 che è stato un anno da dimenticare per la vendemmia che ha pagato il conto degli eventi estremi e degli attacchi di peronospora per cui è andato perso oltre 1/3 delle produzioni, con le quantità in alcuni areali crollate dal 40% fino al 90%, mentre sono aumentati in misura esponenziale i costi di produzione. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto del MASAF che concede aiuti compensativi  destinati a  indennizzare  i  danni  causati alle aziende agricole nelle aree colpite da infezione da plasmopara viticola, la peronospora della vite, che in Puglia nell’annata 2023 si sono verificati in  tutte le provincie.

In particolare a livello regionale la peronospora ha di netto tagliato i quantitativi di uva che hanno toccato mediamente il 40% - spiega Coldiretti Puglia -  in tutta la regione, con i costi di produzione per salvare il salvabile che sono stati numerosi e costosissimi, anche a causa dell’impraticabilità delle campagne colpite dai nubifragi.

I vigneti sono stati pesantemente attaccati dalla peronospora, una malattia fungina che causa gravi danni alle viti e compromette la capacità produttiva dei vigneti e, con essa, la tenuta economica delle aziende e delle strutture cooperative che operano nel comparto. I tecnici sul territorio – afferma Coldiretti Puglia - stanno raccogliendo le segnalazioni in tutte le province, con una conta dei danni a macchia di leopardo in alcuni vigneti del 60/70% con punte fino al 100% di prodotto perduto a causa degli attacchi della peronospora. Il settore ha bisogno di misure urgenti per fare fronte alla perdita di prodotto e quindi di valore, ma anche di giornate di lavoro con un effetto negativa sull’occupazione, conseguenze drammatiche per il settore sia dell’uva da tavola che dell’uva da vino.

La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola e, grazie all'enorme contributo pugliese, l'Italia è il primo produttore al mondo, con il 16% sulla produzione globale, ricorda Coldiretti Puglia nel sottolineare che anche rispetto all’uva da vino in Puglia il settore vitivinicolo – spiega Coldiretti Puglia – conta 30mila aziende agricole impegnate su 71mila ettari per la produzione di vini DOP e IGP e di altre tipologie, con un valore di 1,5 miliardi di euro ed un paniere di 38 Vini DOP e IGP che posiziona la Puglia al 5° posto delle regioni italiane per prodotti certificati nel settore del Vino DOP IGP per 407 milioni di euro di valore (92,7% del paniere IG del Paese).

Dal  Vigneto Italia nascono anche opportunità di lavoro per 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in campi, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse e di servizio. L’esercito del vino – rileva Coldiretti – spazia dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).

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