Maxi-emergenze, presentato il Piano per l’organizzazione delle attività intraospedaliere
Identificare personale, competenze, procedure e risorse disponibili, prevedere il coordinamento delle azioni, descrivere le relazioni tra le diverse strutture, predisporre l’organizzazione per la protezione di utenti e lavoratori. Sono gli obiettivi del Peimaf (Piano emergenza interno massiccio afflusso di feriti) presentato oggi nella sala Appia della direzione generale della Asl Brindisi in una conferenza stampa.
All’incontro sono intervenuti il direttore generale Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza, Massimo Leone e Stefania Bello, dirigente medico dell’Unità operativa Gestione del Rischio clinico. Presenti anche, tra gli altri, il direttore del Pronto soccorso del Perrino, Nicola Carlucci, il direttore di Anestesia e Rianimazione, Massimo Calò, il direttore di Radiodiagnostica, Eluisa Muscogiuri, il direttore medico dell’ospedale di Ostuni, Francesco Paolo Lisena, il presidente dell’Ordine dei medici, Arturo Oliva.
“Il Peimaf - ha detto De Nuccio - è stato approvato il 13 maggio scorso. Speriamo di non doverlo mai attuare, ma è doveroso preparare questo piano, soprattutto in vista del vertice G7 in programma a giugno in provincia di Brindisi. Il documento è il risultato di un gruppo di lavoro costituito da professionisti, reparti e servizi della rete ospedaliera aziendale che sono coinvolti maggiormente nella fase organizzativa e operativa di una eventuale maxi-emergenza”.
“Il Peimaf – ha sottolineato Gigantelli – è uno strumento che va utilizzato in maniera corale e coordinata e si aggiunge al Piano di gestione del sovraffollamento in pronto soccorso e al Fast Track, adottati di recente dalla Asl. Il Piano è flessibile e con procedure chiare, per essere utilizzato in tutte le emergenze e divenire rapidamente operativo”.
“Il personale - ha aggiunto Carulli - seguirà corsi di formazione e parteciperà a simulazioni ed esercitazioni pratiche. In questo modo si potranno testare i contenuti del piano e gli operatori avranno l’opportunità di mettere in atto tutte le procedure definite”.
Stefania Bello ha evidenziato che “il contributo dell’Unità operativa Gestione del Rischio clinico è stato quello di condividere con tutti i professionisti interessati la metodologia delle procedure aziendali, con declinazione delle funzioni e delle responsabilità in capo a tutti gli attori che dovranno applicare il Piano. Questo ha permesso di meglio definire i rispettivi ruoli ancor più quando il personale sanitario coinvolto potrebbe essere di elevato numero in caso di necessità: si pensi al personale in turno, a quello reperibile e a quello richiamato in servizio”.
“L’ospedale, di fronte ad una maxi-emergenza - ha spiegato Leone - rappresenta l’ultimo anello della catena dei soccorsi e deve funzionare attraverso un’attenta gestione delle risorse. Per poter affrontare situazioni di carattere straordinario è necessario lavorare meglio anche nell’ordinario, perfezionando gli aspetti organizzativi. Il Peimaf - ha detto ancora Leone - si applica in tutte le Unità operative di Medicina d’Emergenza Urgenza della Asl Brindisi, negli ospedali di Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni, e riguarda, nella gestione intraospedaliera, tutti i reparti dei tre presidi”.
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