Redazione

L’allungamento delle rotte dei trasporti marittimi verso oriente mette a rischio le consegne dei prodotti deperibili come la frutta e la verdura con la perdita di fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’inaugurazione di Fruit Logistica di Berlino, la principale fiera internazionale di settore, sulle difficoltà alla navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen contro le navi nel Mar Rosso con le difficoltà nei trasporti marittimi attraverso il canale di Suez e la necessità di circumnavigare il continente africano.

A rischio le esportazioni di prodotti agricoli e agroalimentari pugliesi che ammontano ad oltre 500milioni di euro verso i Paesi africani, indiani e orientali – denuncia Coldiretti Puglia - ma anche per circa 270 milioni di esportazioni di pummarola Made in Italy dirette in Asia nel 2023, tra pelati, polpe, passate e concentrato di pomodoro. La Puglia detiene la quasi totalità della produzione del pomodoro all’interno di una filiera del Sud Italia - riferisce Coldiretti Puglia - con 15.527.500 quintali di pomodoro da industria su una superficie di 17.170 ettari prodotti in Puglia. La provincia di Foggia è leader indiscussa del mercato e rappresenta il maggiore bacino di produzione nazionale – insiste Coldiretti Puglia - con una superficie media annua di 15.000 ettari e con una produzione di pomodoro da industria che si aggira intorno ai 14.250.000 quintali (1,4 milioni di tonnellate).

L’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette ad evitare il Canale di Suez a causa dei ripetuti attacchi terroristici stanno portando – sottolinea la Coldiretti regionale - ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi che arrivano fino a raddoppiare ma aumentano di circa due settimane anche i tempi di percorrenza.

L’agroalimentare può offrire 100mila posti di lavoro green entro i prossimi 10 anni in Puglia, ma va colmato il gap infrastrutturale logistico che fa perdere competitività alle imprese agricole e agroalimentari regionali. In questo scenario è importante il raddoppio delle risorse per l' agroalimentare con  la nuova versione del PNRR che ha incluso  le richieste di Coldiretti per il settore che ha dimostrato grande  capacità progettuale, con  il rifinanziamento di oltre 2 miliardi per i contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste. Si tratta del più grande stanziamento economico – conclude Coldiretti - destinato all’agricoltura,  considerando anche le risorse destinate alla logistica che aumenteranno la competitività delle imprese, consentendo di recuperare il gap con altri Paesi, ma ora è fondamentale che tali risorse vengano utilizzate fino all’ultimo da un modello di filiera risultato vincente bisognerà potenziare la struttura amministrativa di tutti gli uffici che dovranno dare attuazione a tale imponente piano che può segnare un vero punto di svolta per l’ulteriore rilancio del settore.

Per sostenere il trend di crescita dell’agroalimentare Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da porti, aeroporti, treni e cargo, cogliendo appieno l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle ambasciate anche nel contrasto all’italian sounding.

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Il Sindacato Cobas, alla presenza di tanti operai ed impiegati di Tecnogal e Leucci,  ha svolto  il sit in Martedì 6 Febbraio e dopo nella tarda mattinata ha incontrato il Signor Prefetto di Brindisi, Michele La Iacona; riunione dove ha partecipato oltre al Sindacato Cobas un gruppo di lavoratori e rappresentanti delle aziende coinvolte.

Una riunione durata quasi 2 ore dove la delegazione ha   esposto  la difficile situazione che si è venuta a creare per il territorio brindisino con l’affidamento della gara di manutenzione realizzata da Eni-Versalis ad aziende di fuori .

La proposta Cobas  esposta al Prefetto e da sottoporre successivamente ad Eni ed a Versalis  è quella di revocare   la assegnazione alle ditte di fuori e di assegnarlo invece ad un consorzio di ditte brindisine a prezzo di mercato.

Uno dei motivi fondamentali della richiesta Cobas è quella di fermare così la corsa al ribasso delle aziende pur di accaparrarsi gli appalti nel Petrolchimico .

Unitamente al fatto che ciò si configurerebbe come una sorta di piccolo risarcimento per un territorio che ha visto solo distruzione ,sfruttamento del territorio e dei nostri lavoratori.

 Abbiamo informato il Prefetto che nei prossimi giorni incontreremo il signor Sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, affinchè si possa alzare forte la voce della città sulle gare al ribasso ,cosa che avviene ormai da tanti anni .

Il Signor Prefetto di Brindisi, Michela la Iacona , ha  mostrato  interesse alle proposte del Cobas ed ha ascoltato dai lavoratori e dalle stesse aziende  le preoccupazioni  occupazionali relative soprattutto per l’indotto nelle officine esterne .

Ma d’altro canto non ritiene  superabili le condizioni odierne dell’appalto attraverso un intervento diretto della Prefettura, perché non ne ha la facoltà di carattere legale.

Seguirà attentamente le vicende occupazionale delle 100 unità presenti nel Petrolchimico e la loro legittimità alla continuità occupazionale; auspicando che alcune nuove aziende avendo personale in cassa integrazione non scatenino una guerra tra poveri.

Auspica in proposito la possibilità di percorsi alternativi da condividere che possano portare a migliori risultati  ,cosa di cui si è interessata personalmente .

La riunione si è conclusa con l’impegno della Prefettura a rivedersi qualora maturino condizioni nuove e quella del Cobas che non mollerà sugli obiettivi prefissi  fino all’ingresso delle nuove aziende stabilito per il 30 Aprile.

Per questo il Cobas ha già chiesto un incontro presso la task force occupazionale regionale guidata dal Presidente Leo Caroli, dove chiediamo di invitare i protagonisti della vicenda.

Mettiamo fine ai ricatti al nostro territorio.

Brindisi 07.02.2024

Per il Cobas Roberto Aprile e Cosimo Quaranta

Il Governo Meloni e, in particolare, il Ministro Fitto, con una attenta attività di analisi e rivisitazione attraverso la cabina di regia centralizzata, si può dire che abbiano fatto un miracolo che ha consentito l’approvazione UE della rimodulazione del PNRR, consentendo il rispetto degli impegni fino alla quinta rata e garantito un maggiore controllo sulle varie misure.

Nonostante ciò, la spinta del PNRR sugli investimenti in opere pubbliche nel corso del 2023 è comunque inferiore alle attese e, secondo i dati diffusi da ANCE, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Congiunturale 2024, ci sarebbero 9 miliardi di grandi opere a rischio.

Purtroppo i ritardi continuano ad accumularsi sia a causa delle carenze progettuali, ma anche per le difficoltà esecutive, tra intoppi e imprevisti, spesso dovuti alla eccessiva frettolosità ed al nostro complesso sistema burocratico.

Nel frattempo si attende il decreto legge chiamato ad attuare la rimodulazione del PNRR che, come noto, è slittato e che dovrà sciogliere un nodo fondamentale, quello delle coperture.

Sempre secondo i dati ANCE, la riduzione di cassa conseguente alla rimodulazione del PNRR approvata a dicembre, potrebbe generare rallentamenti nella realizzazione delle opere dovuti ai ritardi nei pagamenti alle imprese per le minori risorse a disposizione.

Il primo obiettivo del decreto sarà quello di provare a velocizzare proprio la fase esecutiva dei cantieri e portare i pagamenti il più in linea possibile con il resto dell’Unione Europea, ma al contempo, è indifferibile garantire monitoraggio costante e serrato della spesa e non solo degli impegni, come accaduto fino ad ora.

Ecco perché si ritiene che una soluzione per avere un controllo reale e costante della spesa, potrebbe essere la modifica delle modalità di emissione dei SAL (stato d’avanzamento lavori) che oggi è a raggiungimento di un importo minimo dei lavori che varia dal 10% al 20% del contratto con tempistiche spesso incerte, con l’obbligo di emissione dei “SAL mensili”, logicamente in deroga a bandi, contratti e capitolati in essere, con comunicazione alla cabina di regia del PNRR entro i 5 giorni successivi.

Solo l’adozione dei giusti correttivi atti a mantenere un costante monitoraggio della spesa reale, potrà consentire di mettere in atto ulteriori strumenti e/o misure per permettere una necessaria accelerazione degli investimenti del PNRR che, attualmente, assume un ruolo ancor più centrale per il sostegno all’economia e del settore delle costruzioni, a seguito del ridimensionamento del driver rappresentato dai bonus edilizi.

Le scadenze inderogabili del timing del PNRR, che hanno già determinato accelerazioni nelle fasi di aggiudicazione e consegna dei lavori, dovranno imporre una riduzione anche dei tempi per l’esecuzione ed i collaudi, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano.

Le imprese sono pronte e orientate al principio di risultato. Abbandoniamo i formalismi inutili, osiamo e non perderemo la grandissima opportunità di sviluppo e di ammodernamento della nostra bella Italia.

Angelo Contessa – Amministratore unico Consorzio stabile BUILD Scarl

Lotto, a Molfetta (BA) vinti oltre 23 mila euro. Puglia a segno con il Lotto. Nell’ultima estrazione, come riporta Agipronews, da segnalare una vincita di 23.750 euro a Molfetta, in provincia di Bari, frutto di tre ambi e un terno. L’ultimo concorso del Lotto ha distribuito premi per 4,6 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 133 milioni da inizio anno.

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"Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi condanna fermamente il comportamento tenuto dal vicesindaco Oggiano a Palazzo di Città. Riteniamo che il suo gesto di lasciare la sala e lanciare un provocatorio bacio alle manifestanti sia inaccettabile, irrispettoso e antidemocratico.
 
Indipendentemente dal merito della situazione in discussione, è fondamentale sottolineare che il confronto aperto e rispettoso rappresenta un principio cardine della democrazia. Il vicesindaco Oggiano, nel pieno della carica di Sindaco facente funzione, ha evitato scientemente il confronto diretto ed ha mancato di rispetto, non solo nei riguardi dei manifestanti e delle vittime di violenza presenti nel corteo, ma anche delle stesse Istituzioni che hanno il dovere di essere aperte all'ascolto delle esigenze dei cittadini.
 
Chiediamo al sindaco, al parlamentare cittadino D'Attis ed alle forze politiche di maggioranza al Comune di Brindisi di prendere posizione su questo comportamento, esprimendo chiaramente la propria condanna. Il silenzio su atti di tale portata equivale a una complicità verso comportamenti divisivi e antidemocratici perpetrati da chi, nella specifica situazione, svolgeva la funzione di sindaco.
 
La serietà e la responsabilità delle istituzioni richiedono un impegno chiaro contro ogni forma di comportamento che minacci il rispetto, la trasparenza e la partecipazione democratica. Auspichiamo che le autorità coinvolte si pronuncino senza indugi, dimostrando un impegno concreto nel garantire un clima di dialogo e rispetto nel confronto politico e sociale.
 
Il Partito Democratico Provinciale di Brindisi sostiene la richiesta di trasparenza e impegno nella tutela delle donne e dei minori vulnerabili, come espressa dalla Cgil Brindisi, e continuerà a vigilare sulle azioni intraprese per assicurare un futuro al Centro Antiviolenza "Crisalide" e al servizio essenziale che ha fornito alla comunità per 25 anni.
 
Rimaniamo aperti al dialogo e alla collaborazione costruttiva per affrontare le sfide sociali e promuovere un ambiente di rispetto reciproco all'interno della nostra comunità."
 

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Delirio a due: un piccolo capolavoro del Teatro dell'Assurdo, un irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior Eugène Ionesco, con Corrado Nuzzo e Maria di Biase il 9 e 10 febbraio (replica fuori abbonamento) è in scena, ore 21, al teatro comunale di Mesagne per la stagione teatrale organizzata dal Comune di Mesagne, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

Nella commedia domina il paradosso e il grottesco e la perenne, futile, incessante lite tra Lui e Lei, ridicole marionette umane imprigionate nella ragnatela di un ménage familiare annoiato e ripetitivo. Il tema del contendere è sempre e solo un pretesto: la chiocciola e la tartaruga sono o non sono la stessa bestia? Un grimaldello assurdo (ma che i due vivono come fondamentale) che fa da trampolino a un dialogo sempre più serrato, funambolico e bellicoso che presto raggiunge le vette di un nonsense da comica finale, di un tragicomico Helzapoppin domestico. E tutto ciò mentre all'esterno della casa infuria una misteriosa guerra civile che i due, sordi e ciechi alla realtà, quasi non percepiscono, impermeabili alle bombe che esplodono, alle sparatorie che echeggiano nella via, alle stragi, ai muri e ai soffitti che crollano. La potenza comica ed eversiva di Ionesco arriva in questa pièce a risultati geniali e tragicomici, e la naturalezza surreale con la quale l'autore costruisce dialoghi e situazioni di questo cinico gioco al massacro diventa a poco a poco un formidabile strumento di analisi e critica di una società ottusa e urlante, troppo spesso incapace di afferrare il senso di ciò che le accade intorno, addirittura compiaciuta dalla propria grettezza. In scena Corrado Nuzzo e Maria Di Biase prestano a “Delirio a due” la loro naturale bizzarria, il loro talento imprevedibile e mai convenzionale, il loro gusto per il capovolgimento improvviso che disegna una situazione che è la perfetta, amara metafora dell'oggi, dove riso e sorriso evidenziano ancor più la banalità quotidiana, il conformismo, le paure di una società inaridita e patologicamente insoddisfatta di sé.

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La manifestazione organizzata da CGIL, SPI e FUNZIONE PUBBLICA tenutasi questa mattina contro i tagli al Centro Anti Violenza, cui ATTIVA BRINDISI ha aderito unitamente a tutte le forze di minoranza, ha visto una copiosa partecipazione diassociazioni e gruppi politici. Un ringraziamento di cuore alle vittime di violenza per le toccanti testimonianze e alleoperatrici per la straordinaria attività svolta e per la capacità di recepire, assorbire e gestire quotidianamente dolori, drammi e tragedie che, in mancanza, le vittime sarebbero tristemente condannate ad affrontare da sole. Purtroppo, più forte delle grida di centinaia di manifestanti, oggi è risuonato il silenzio dell’Amministrazione Comunale, i cui rappresentanti hanno rifiutato di scendere dalPalazzo di Città, anche solo per un gesto di rispetto nei confronti di chi aveva lasciato lavoro e famiglie per far sentire la propria richiesta di aiuto. La conferenza stampa convocata dall’Amministrazione Comunale all’ultim’ora, senza volontà di aprire il contraddittorio anche solo a una delegazione dei partecipanti, ha ulteriormente inasprito gli animi e fatto precipitare una situazione già compromessa, mettendo a nudo serie criticità di chi governa la città nel gestire democraticamente la critica ed il dialogo. Ed infine il provocatorio bacio alle manifestanti con cui il Vice Sindaco ha sancito la ritirata dalla conferenza stampa di tutti i rappresentantidell’Amministrazione è stata una sconfitta per tutta la città, oltre che la conferma che a molti servirebbe anche solo un briciolo del coraggio dimostrato oggi da tutte le donne che hanno portato in piazza il proprio dolore.

Consigliere Comunale“ATTIVA BRINDISI”Diego Rachiero

Segue ina nota del consigliere  regionale del Pd, Maurizio Bruno:

“Quel bacio al volo carico di strafottenza e arroganza rivolto dal vicesindaco di Brindisi Massimiliano Oggiano, alle donne che protestano contro la chiusura del Centro Antiviolenza, è quanto di più volgare e squallido si possa immaginare.

“Mentre tutta Italia si interroga su come incrementare la sicurezza delle donne, sempre più vittime della violenza maschile, a Brindisi si decide di chiudere un Centro che le donne le protegge e accoglie da anni.

“Chiudere quel centro non significa solo cancellare un presidio contro la violenza nel nostro capoluogo.
Ma significa anche lasciare senza lavoro chi per quel Centro ha dato tutto.

“Questa mattina, Cgil, Pd, associazioni e movimenti hanno manifestato contro la chiusura.

“E l’amministrazione comunale, anziché esserci, anziché ascoltare le testimonianze tragiche di chi lì ha trovato protezione e calore, ha pensato bene di convocare una conferenza stampa tramite il suo vicesindaco Oggiano.

“E cos’ha fatto Oggiano per sbeffeggiare la platea che chiede solo di conservare quel presidio?
Ha pensato bene di sbeffeggiare quelle donne salutandole con un bacio.

“Le istituzioni comunali dovrebbero prendere non solo le distanze da un simile gesto, ma dissociarsi in ogni modo da un politico che usa simili provocazioni in un contesto tanto drammatico e delicato, quale è quello della violenza contro le donne.

“Non si può accettare la chiusura del Centro e non si può tollerare la volgarità di quel gesto.
Devono solo provare vergogna, se ancora ne sono capaci.”

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Il 9 febbraio 1974, per iniziativa di otto giovani mesagnesi, pieni di passione, di entusiasmo, di buona volontà e con la voglia di adoperarsi per lo sport e in particolare per il tennis, costituivano il Circolo Tennis Mesagne con rogito del notaio avv. Roberto Nicoletta.

Contestualmente alla stesura dello Statuto sociale, venivano designati gli incarichi nell’ambito degli 8 soci fondatori: Lelio Ostillio, presidente; Dino De Guido, vice presidente; Albino De Mauro, tesoriere; Antonio Guarini, consigliere; Bruno Guarini, consigliere; Vincenzo Leopardi, consigliere, Gino Sconosciuto, consigliere; Mario Semeraro, consigliere.

Sensibilizzati un centinaio di amici, che si erano avvicinati al tennis nei modi più diversi, veniva proposta una quota di iscrizione iniziale di £. 100.000 a famiglia, finalizzata a sostenere le prime spese per l’attuazione del progetto globale preparato attraverso un plastico dell’ing. Carmine Sconosciuto. Il 9 aprile 1975 veniva acquistato un suolo in c.da Palmitella con la benevola disponibilità di un caro amico di tutti, Nisio Carluccio, che vendeva il terreno a un prezzo ragionevole con pagamenti differenziati. Quindi si procedeva alla costruzione dei primi due campi in terra rossa, serviti da due piccoli spogliatoi e locale bar.Circolo_Tennis_Mesagne_febb_24_2.jpg

Proprio quando il progetto si avviava e pian piano si concretizzava, Dino De Guido, giovane e brillante avvocato, assistente di Criminologia presso l’Istituto di Diritto Penale dell’Università degli studi di Bari diretto dal prof. Renato Dell’Andro, uno dei primi ispiratori dell’iniziativa e vice Presidente in carica, concludeva a soli 28 anni la sua giovane, intensa esistenza, in seguito ad una tragica fatalità il 17 marzo 1976.

Il Circolo Tennis Mesagne, nell’Assemblea Ordinaria dei Soci del 2 Ottobre 1976, con affettuosa sensibilità, deliberava all’unanimità di intitolare il sodalizio a Dino De Guido che da allora si sarebbe chiamato Circolo Tennis “Dino De Guido” Mesagne.

Dino De Guido, purtroppo, non riusciva a presenziare alla inaugurazione del “suo” Circolo, con i suoi primi due campi in terra rossa, che avveniva il 31 ottobre 1976, con la benedizione dell’Arciprete don Daniele Cavaliere e la esibizione delle campionesse italiane juniores, le brindisine Elvy Intiglietta e Maria Fiume.

Dal 1977 ad oggi, il C.T. “Dino De Guido” si è dotato di sempre nuove strutture sino a diventare una realtà d’eccellenza nel panorama sportivo pugliese e nazionale: cinque campi da tennis in terra rossa di cui 1 campo coperto con una struttura tensostatica, 2 campi coperti con una struttura pressostatica, un campo polifunzionale (calcetto, tennis, pallavolo), 1 campo di padel, spogliatoi, palestra, sede sociale, segreteria, bar, anfiteatro.Circolo_Tennis_Mesagne_febb_24_1.jpg

Intensa l’attività agonistica e socio-culturale che ha svolto il sodalizio mesagnese in questo 50 anni. Innumerevoli sono stati gli eventi nazionali e internazionali organizzati dal “Dino De Guido” a cominciare dal lontano 1981 quando la Federazione Italiana Tennis affidò al circolo l’organizzazione della semifinale del Campionato europeo under 18 femminile della “Copa S.M. Reina Sofia” con la partecipazione delle squadre di Italia, Cecoslovacchia, Israele e Jugoslavia, attraverso tantissimi campionati europei giovanili.

Tantissimi in questi anni anche i successi dei tennisti del C.T. “Dino De Guido” Mesagne, giovani e meno giovani, nei campionati a squadre, nei tornei individuali a testimonianza dell’attenzione che sempre si è posta nei confronti della Scuola Addestramento Tennis, elemento determinante per la crescita di un Circolo Tennis.

E poi, i tanti riconoscimenti da parte delle istituzioni sportive pugliesi e nazionali i più importanti dei quali sono il conferimento da parte del CONI della Stella di Bronzo al Merito Sportivo nel 2005 e quella d’Argento nel 2015 a testimonianza delle benemerenze acquisite dal sodalizio in tanti anni di attività.

E al compimento dei 50 anni di grande operosità, sarà motivo di grande soddisfazione per tutta la famiglia del Circolo mesagnese, acquisire la più alta onorificenza, la Stella d’Oro al merito Sportivo. 

Il Consiglio di amministrazione del C.T. “Dino De Guido”, presieduto da Nicola De Guido, sta lavorando alacremente per definire un intenso programma di celebrazioni che saranno proposte lungo tutto il 2024.Circolo_Tennis_fine_anni_70_-_4.jpg

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Quanto accaduto oggi a Palazzo di Città rappresenta un fatto gravissimo che vede come protagonista una figura ingombrante ed ormai inaccettabile come quella del vice sindaco Oggiano. Aver rivolto in maniera provocatoria un bacio a donne vittime di violenza ed operatrici sociali rappresenta una provocazione inaccettabile che una persona sinceramente democratica e con ampia esperienza politica come il sindaco Marchionna non può accettare in maniera passiva. Da qui la richiesta di dimissioni immediate dello stesso vice sindaco.
 
Oggiano ha offeso platealmente (e davanti alla stampa) vittime di soprusi e testimoni di storie di violenza che funestano la nostra società. E tutto questo è accaduto proprio in un momento in cui in Italia si discute su come combattere questi fenomeni mettendo in campo ogni iniziativa possibile. A Brindisi, invece, si tagliano posti di lavoro, si riducono i servizi sociali e si offendono le donne con il bacio sessista del vice sindaco. Lo stesso personaggio politico che dai banchi dell’opposizione attaccava l’ex maggioranza di centro sinistra sul mantenimento di alcuni servizi sociali e che adesso, invece, resta stranamente inerme. Una politica, insomma, fatta di convenienze e di astuti silenzi intervallati da gesti violenti come può essere interpretato un bacio in quelle condizioni.
 
Lino Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali

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