Seduta di audizioni in Commissione sanità presieduta da Mauro Vizzino.
L’internalizzazione del servizio 118 da parte dell’Asl di Lecce, è stato il primo punto affrontato, su richiesta del capogruppo Paolo Pagliaro (LPD). A fornire chiarimenti sullo stato dell’arte delle procedure adottate dall’Asl di Lecce, è stato il direttore amministrativo, il quale ha riferito che a seguito del lavoro svolto dal tavolo tecnico costituitosi appositamente, in cui sono stati valutati i costi e l’entità dell’efficacia e dell’efficienza, oggi si è nelle condizioni di dare esecutività all’atto definitivo con cui si darà seguito all’internalizzazione del servizio, che sarà affidato a SanitaService. L’Amministratore unico di SanitaService Luigino Sergio, ha aggiunto che successivamente, avvalendosi di un tempo necessario pari a quattro o sei mesi, saranno espletate le procedure per il reclutamento del personale e per l’acquisto dei mezzi di soccorso. A questo si deve aggiungere il tempo utile all’allestimento delle ambulanze.
Accogliendo la richiesta avanzata dai rappresentanti dell’Associazione Italiana Movimento OSS (AIMON), la Commissione si è resa disponibile all’ascolto della presidente nazionale e del coordinatore regionale di AIMON, i quali hanno evidenziato che l’obiettivo fondamentale da raggiungere è quello di ottenere dalle istituzioni, un’omogeneità di considerazione della professione sanitaria su tutto il territorio nazionale. Hanno chiesto in prima istanza l’applicazione della legge regionale pugliese approvata nel febbraio dello scorso anno, che consente l’istituzione presso la Giunta regionale dell’elenco telematico regionale degli operatori sociosanitari e degli enti accreditati per la formazione, pubblicato sul sito istituzionale della Regione Puglia e articolato in due sezioni. Una comprendente gli enti di formazione accreditati dalla Regione Puglia e gli istituti professionali a indirizzo sociosanitario, nonché i corsi attivi sul territorio riconosciuti secondo gli indirizzi operativi regionali, e un’altra contenente i nominativi di coloro che hanno conseguito, al termine di specifica formazione professionale, l’attestato e la qualifica di operatore sociosanitario e che abbiano presentato domanda di inserimento Gli OSS vorrebbero anche ottenere un riconoscimento della professione sanitaria che svolgono, avvalendosi della possibilità di far parte di un albo nazionale, che non sia però un elenco di nomi, ma utile a conoscere la realtà degli operatori e soprattutto l’identità degli enti formatori. Sul punto, l’assessore alla sanità Pierluigi Lopalco, ci ha tenuto a precisare che l’elenco previsto dalla norma regionale ha funzione meramente ricognitiva e l’inserimento nel medesimo non costituisce requisito per l’esercizio dell’attività, restando a tal fine ferma l’applicazione delle normative statali vigenti. L’assessore ha anche aggiunto che si tratta di una materia complessa e in divenire e da ciò ne deriva il ritardo nell’istituzione dell’elenco.
Altro punto oggetto di audizione ha riguardato la richiesta di informazioni rispetto all’istituzione della centrale operativa 118 nel territorio dell’ASL BT, avanzata dal consigliere Francesco Ventola (FdI). L’audizione si è resa necessaria a seguito del non conseguimento di quanto previsto da una norma approvata in sede di bilancio 2021. Per legge è stata infatti introdotta l’istituzione della sesta centrale operativa 118 la cui sede dovrà essere nel territorio di competenza della ASL BT. La Giunta regionale, entro sei mesi avrebbe dovuto provvedere all’attuazione, i cui oneri finanziari sono a carico del fondo sanitario regionale. Sulla questione è intervenuto il direttore generale dell’Asl BT, Alessandro Delle Donne, il quale ha ribadito l’utilità della centrale operativa 118 nel territorio della BAT e ha rilevato che l’azienda sanitaria ha provveduto all’esecuzione di tutti gli atti necessari. Tocca adesso alla Regione individuare la locazione. Sarà dunque l’assessore alla sanità Pierluigi Lopalco a stimolare gli uffici, affinchè si giunga ad una soluzione di carattere tecnico per l’avvio della centrale operativa.
Sempre su sollecitazione del consigliere Ventola è stata affrontata anche la problematica relativa alle cosiddette “zone carenti” per i territori di Canosa e di Trani, con l’implementazione di cinque medici per ciascuna città al fine di garantire efficacemente i LEA per i servizi del 118. Tale situazione – ha spiegato il dg dell’Asl BT – è frutto di provvedimenti della Giunta regionale con i quali è stata ridisegnata la rete dell’emergenza-urgenza, a seguito della quale furono istituiti i PTA di Trani e Canosa, senza provvedere ad alcun incremento delle unità. È necessario quindi il riconoscimento delle dotazioni organiche. La Commissione tornerà ad aggiornarsi.
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