Redazione
Nuova convenzione con il Cinema Teatro Italia
Dal 1999 il Cinema Teatro Italia di via Santa Cesarea rappresenta un punto di riferimento culturale per l’intera comunità di Francavilla Fontana. Tanti i nomi di attori famosi e di giovani talenti che in questi 20 anni hanno calcato le tavole del suo palco regalando al pubblico emozioni e spunti di riflessioni.
Nel pieno dell’emergenza epidemiologica, mentre la prevenzione del contagio impone la chiusura dei teatri e dei cinema, l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana ha deciso di avere fiducia in un futuro in cui quei luoghi torneranno ad avere una centralità nella vita sociale. Per questa ragione è stata stipulata una nuova convenzione che disciplinerà i rapporti con il Cinema Teatro per i prossimi 10 anni.
“In questi giorni di grande amarezza e apprensione per le sorti della cultura messa in ginocchio dalla pandemia, abbiamo pensato di alzare lo sguardo e vedere oltre questa quotidianità fatta di bollettini e chiusure – spiega l’Assessora alla cultura Maria Angelotti – il teatro e il cinema sono due elementi fondamentali per la crescita culturale generale e individuale. Per questo non ci siamo tirati indietro e ci siamo spinti ad una estensione della durata contrattuale.”
Il nuovo accordo prevede un prolungamento della durata della convenzione, che passa da 6 a 10 anni, e l’adeguamento delle tariffe agli indici ISTAT.
“Qualche anno fa un esponente di primo piano del Governo disse che con la cultura non si mangia – dichiara il Sindaco Antonello Denuzzo – purtroppo questo messaggio si è radicato nella mentalità di molti cittadini che valutano gli aspetti culturali come superflui. La pandemia ci ha insegnato che senza cultura si muore perché non si acquisisce la capacità di comprendere in maniera adeguata le informazioni. Noi crediamo fortemente nel valore della cultura e con questa convenzione, che prevede un maggiore investimento di risorse comunali, poniamo le basi per una rinascita del sistema culturale cittadino che dovrà fornire le coordinate per comprendere il mondo dopo la pandemia.”
In base alla nuova convenzione il Comune avrà la possibilità di utilizzare il teatro per l’organizzazione di iniziative culturali rivolte alla cittadinanza per 26 giorni all’anno.
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Ha fruttato diverse migliaia di euro un furto perpetrato da alcuni individui in un’abitazione di Mesagne. I malviventi per aprire la cassaforte hanno utilizzato la fiamma ossidrica con il rischio di incendiare i mobili presenti. Mentre fuggivano sono stati visti dai proprietari che hanno lanciato l’allarme. Sul posto sono giunte alcune gazzelle dei carabinieri che si sono messi, inutilmente, alla ricerca dei delinquenti. Febbrili le indagini degli uomini dell’Arma per cercare di individuare i ladri che hanno agito a colpo sicuro.
Da come si sono mossi, infatti, si pensa che i malviventi conoscessero bene le abitudini della famiglia, l’abitazione e i valori presenti. In aiuto alle indagini potrebbero giungere alcune immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona. Anche se i ladri le hanno bypassate scegliendo un percorso sicuro. Dunque, altro episodio di criminalità a Mesagne compiuto con estrema spavalderia da due individui incappucciati. Scenario dei fatti è, ancora una volta, il rione Materdomini. Precisamente un’abitazione a primo piano dove vive una famiglia con figli piccoli. Come spesso accade la signora, intorno alle ore 18,30, ha deciso, insieme ai suoi figlioli, di scendere al pian terreno, nell’abitazione dei nonni. Una gioia per i bimbi poter giocare con loro.
Così, mentre la famigliola si trovava presso i nonni al piano superiore sono arrivati, dal giardino, due individui. Hanno forzato l’ingresso e sono entrati in casa. Una volta dentro si sono diretti nella camera da letto, hanno spostato due quadri che occultavano la cassaforte di famiglia. Con loro avevano una fiamma ossidrica. Hanno acceso il cannello e iniziato a lavorare sul forziere. Le scintille hanno raggiunto il copriletto e hanno rischiato che lo stesso si incendiasse. Sono bastati solo pochi minuti e la serratura è saltata, i ladri hanno aperto il portello. A quel punto hanno tolto la federa a un cuscino e hanno iniziato a razziare tutto il contenuto. Dentro al sacchetto improvvisato sono finiti dei candelabri, diversi monili e valori che la famiglia custodiva gelosamente nella cassaforte. Tuttavia, questo lavoro non lo hanno fatto in silenzio tanto che i bimbi che si trovavano al pian terreno hanno detto alla mamma che sentivano dei passi in casa loro. Rumori che anche il resto della famiglia ha udito. Si sono affacciati alla finestra, che dà sul giardino, e hanno notato due uomini incappucciati che fuggivano con il sacco tra le mani. I ladri, giunti davanti al cancello, lo hanno aperto e sono scappati. È stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunti i carabinieri. I militari hanno effettuato un sopralluogo e ascoltato la testimonianza della signora particolarmente colpita dall’evento criminale.
I militari si sono messi alla ricerca di questi individui, probabilmente un terzo fungeva da palo all’esterno, senza riuscire a trovare nulla. Sono state avviate le indagini che sembrano essere piuttosto articolate, anche se partono da un dato certo: i malfattori conoscevano bene la famiglia. Se non personalmente attraverso un basista. Forse lo stesso fantomatico uomo che da anni segnala ai ladri le abitazioni del rione Materdomini in cui perpetrare furti remunerativi.
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Mons. Giuseppe Satriano è Arcivescovo di Bari
I boatos si inseguivano da tempo, ieri sera fino a tarda ora i telefoni hanno squillato invano nella Curia Arcivescovile di Bari per avere una qualunque conferma. Dovrebbe essere a minuti l’annuncio dalla Santa Sede che indica in mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati, già vicario della diocesi di Brindisi- Ostuni , soprattutto ex parroco della chiesa Matrice di Mesagne, il nuovo arcivescovo di Bari-Bitonto, successore del proficuo, intenso lavoro di mons. Francesco Cacucci apprezzato da ben 3 Pontefici.
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Da venerdì Emiliano chiude le scuole in Puglia
Da venerdì il Presidente della regione Puglia chiude le scuole. In diretta durante un collegamento in tv su Sky il governatore Michele Emiliano ha dichiarato la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado in Puglia. Il nuovo provvedimento sarà comunicato all'Ufficio Scolastico regionale e al Governo.
«Abbiamo dovuto prendere una decisione difficile, quella di sospendere la didattica in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado": lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su Sky Tg24 durante la trasmissione «I numeri della Pandemia». "Nelle scuole primarie abbiamo numeri pesantissimi, restano escluse dal provvedimento le scuole per l’infanzia, dove la frequenza non è obbligatoria», ha aggiunto. «Abbiamo verificato - ha concluso - che l’aumento dei contagi è coinciso con la riapertura delle scuole. “Da venerdì 30 ottobre 2020 è sospesa l’attività didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado”: lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano annunciando un’ordinanza sulla scuola che sarà emanata in serata. “Le attività in presenza – spiega Emiliano - saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali. La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. L’impegno encomiabile dei bambini, degli studenti e di tutto il personale scolastico non è stato un argine sufficiente a tenere il virus fuori dalle nostre scuole. Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico. Questa decisione tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi. Ci auguriamo che i dati epidemiologici consentano al più presto il ritorno alla didattica in presenza”.
Covid - 19. Oggi 772 casi positivi in Puglia, 39 in provincia di Brindisi, 13 morti di cui 1 a Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 28 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 6.437 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 772 casi positivi: 359 in provincia di Bari, 39 in provincia di Brindisi, 86 in provincia BAT, 117 in provincia di Foggia, 39 in provincia di Lecce, 127 in provincia di Taranto, 4 attribuiti a residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 13 decessi: 3 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 537.592 test.
6.217 sono i pazienti guariti.
9.437 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 16.353, così suddivisi:
6.883 nella Provincia di Bari;
1.732 nella Provincia di Bat;
1.120 nella Provincia di Brindisi;
3.808 nella Provincia di Foggia;
1.173 nella Provincia di Lecce;
1.518 nella Provincia di Taranto;
118 attribuiti a residenti fuori regione.
1 caso di provincia di appartenenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
L’assessore alle Politiche della Salute, Pier Luigi Lopalco, dichiara: “Il numero giornaliero dei casi in costante aumento delinea uno scenario preoccupante. Sebbene infatti molti di questi casi di positività si riferiscano a soggetti che non hanno particolari problemi di salute, una percentuale comunque consistente nei prossimi giorni dovrà avvalersi di cure mediche, aumentando ulteriormente la pressione sul sistema ospedaliero. Stiamo lavorando incessantemente su due fronti: per rafforzare le attività di contact tracing sul territorio e per preparare il sistema ospedaliero ad accogliere la progressiva ondata di casi. Ai cittadini rinnoviamo il nostro appello a limitare al minimo indispensabile ogni contatto sociale e di rispettare rigorosamente le norme di igiene”.
A Mesagne sono 6 attualmente i casi positivi.
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Da venerdì si brinda con il vino Novello
Ancora poche ore e poi si potranno stappare le bottiglie di vino Novello 2020 il cui prodotto si preannuncia a 5 stelle. Infatti, bisognerà attendere venerdì 30 ottobre per immettere in commercio questo nettare di Bacco primogenito di una vendemmia straordinaria. Il vino Novello è un prodotto realizzato grazie una tecnica vinificatrice specifica che si basa sulla macerazione carbonica delle uve non pigiate che sono fatte fermentare senza pigiatura degli acini, trasformando così meno zuccheri della frutta in alcol cosa. Questa tecnica tiene basso il valore alcolico del vino che ne verrà prodotto, conferendogli il classico gusto fruttato e amabile classico del vino novello. Diverse le aziende, tra cantine e privati, in provincia di Brindisi che producono il novello. Tra queste primeggiano le Cantine due Palme di Cellino San Marco il cui novello “Beddu”, non ha bisogno di presentazioni, è una tradizione che si rinnova ogni anno e che non accenna a perdere appeal, soprattutto nei giovani. Un brand lanciato 4 anni fa, con una proposta di sole 6.000 bottiglie, che quest’anno è diventata una sfida di 25.000 pezzi che saranno appena sufficienti a coprire le richieste di mercato in vista dell’atteso appuntamento di San Martino. “In tantissimi hanno già prenotato le proprie bottiglie attraverso il canale e-commerce o direttamente in cantina”, ha spiegato Antonella Maci, dirigente della C2P - bottiglie che, come da disposizioni ministeriali, potranno essere commercializzate e degustate solo a partire dal 30 ottobre”.
Il successo di Beddu Due Palme trova la propria conferma nella capacità dell’azienda, guidata dal presidente Angelo Maci, di rinnovarsi soprattutto nel packaging, nelle campagne marketing, andando incontro alle esigenze dei clienti più trendy e attenti alle mode del periodo, pur mantenendo invariato il fattore qualitativo che da più di 30 anni rappresenta il vero leitmotiv del sodalizio cellinese. «Sono molto soddisfatto - ha dichiarato il presidente Maci - della crescita commerciale di Beddu; sono felice che i nostri consumatori ripongano in noi tanta fiducia da prenotare le proprie bottiglie sul web; questo è sicuramente il frutto di un’annata strepitosa che ha permesso di ottenere un prodotto senza eguali. Ma è anche il riconoscimento di un lavoro certosino che svolgiamo con amore e passione da più di 30 anni».
Quest’anno, a causa delle restrizioni dovute alle misure adottate dal governo per l’emergenza Covid-19, Due Palme ha annullato il consueto appuntamento di presentazione della nuova annata del novello. Pronta a partire con la vendita anche la Cantina sociale di Sandonaci che quest’anno ha prodotto 6 mila bottiglie di “Natìo”. “Siamo particolarmente euforici per la qualità di novello prodotto – ha spiegato il presidente Marco Pagano – si tratta di un buon prodotto ottenuto con il metodo classico della macerazione carbonica. Possiamo dire che le bottiglie prodotte sono state quasi tutte già prenotate”. Soddisfatto il presidente delle Cantine di San Pancrazio, Oronzo Pati, per la qualità del novello: “Questo vino è ottenuto da uve sane dei nostri soci attentamente selezionate. La produzione è stata di 3.500 bottiglie che raggiungeranno il mercato nazionale”. Lo scenario di degustazione del vino novello quest’anno, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, si fa, insomma, più intimo e familiare, senza perdere il suo gusto che tanto piace ai giovani. L’abbinamento con i piatti tipici della tradizione salentina e le famose caldarroste è d’obbligo. In alto i calici, quindi, in una perfetta fusione tra innovazione e tradizione. È arrivato il primogenito dell’ultima vendemmia.
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Dal teatro alla scena, Michele Sinisi incontra i giovani
LECCE - Il fascino di Amleto, il talento di Michele Sinisi, l’attenzione dei giovani studenti che vogliono capirne di più e avvicinarsi al teatro. Sono tanti i temi emersi nel secondo degli incontri del progetto di formazione del giovane pubblico a Lecce dal titolo “Dal testo alla scena – adattamenti e regie delle compagnie della scena pugliese”, ciclo di incontri promosso nell'ambito della Stagione teatrale del Comune di Lecce dal Teatro Pubblico Pugliese e il DAMS – Università del Salento, con l’obiettivo di unire lo studio della Storia del teatro alla messa in scena dei testi e alla conoscenza delle realtà teatrali pugliesi.
Il percorso prevede alcuni approfondimenti (profusi attraverso la piattaforma Microsoft Teams dell'Università del Salento) su autori consigliati nel programma di Storia del teatro, docente Francesco Ceraolo. Protagonisti sono registi e attori che racconteranno il loro percorso con l’ausilio di video dei loro spettacoli.
Lunedì 26 ottobre è stata la volta di Michele Sinisi, attore e regista, che ha puntato l’attenzione su Amleto di William Shakespeare, nello spettacolo di Elsinor Centro di Produzione Teatrale, di e con Michele Sinisi. Si tratta di un monologo di Michele Sinisi in cui Amleto si trova in una stanza e vive in completa solitudine la sua storia. I fatti, i personaggi sono caduti davanti ai propri occhi e malgrado il suo volere e i suoi desideri deve confrontarsi con questi e prendere delle decisioni. La tragedia sta nel fatto che deve comunque risolvere la sua storia da solo, deve stare lì a parlare con personaggi che, pur portando sulla scena le dinamiche che noi tutti conosciamo del testo, sono però assenti.
“E’ stato un incontro molto positivo, in cui ho avuto l’opportunità di riportare la mia esperienza su Amleto, dal punto di vista personale e professionale – commenta Michele Sinisi -. Avvicinare i giovani al mondo del teatro credo sia fondamentale, soprattutto in un momento come questo. Io poi ho un ottimo rapporto con il Teatro Pubblico Pugliese, con cui ho complicità di vedute progettuali e di idee, per cui mi presto sempre molto volentieri. Ringrazio il professor Ceraolo, che per me è stata una bella scoperta, e gli studenti che sono stati molto attenti e partecipi”. Sinisi vive come tutti gli operatori culturali questo nuovo momento “sospeso” per via delle nuove chiusure da Covid-19 che riguardano anche i teatri. Ma non è il momento di arrendersi: “Dobbiamo prendere coscienza che il mondo è cambiato – sottolinea l’attore e regista – e misurarci con questi cambiamenti. La pandemia ha aperto dentro di noi delle parentesi lunghe con cui dobbiamo confrontarci”.
Mercoledì 4 novembre, sempre dalle 16 alle 18, ultimo appuntamento con la Compagnia Vico Quarto Mazzini: Michele Altamura, attore, e Gabriele Paolacà, regista. Si parlerà dello spettacolo “Sei personaggi in cerca d’Autore” di Pirandello nella produzione messa in scena da Vico Quarto Mazzini, con Michele Altamura, Alice Conti, Simonetta Damato, Filippo Paolasini, Gabriele Paolacà, regista di Gabriele Paolacà.
Lavorano in nero percependo il reddito di cittadinanza
I Carabinieri della Stazione di Erchie, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 29enne e un 36enne, entrambi di Sava (TA), per omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio. In particolare, il 24 luglio scorso, i due, già percettori di reddito cittadinanza, sono stati sorpresi a svolgere attività lavorativa in nero, per conto di un’impresa edile, omettendo di comunicare al competente INPS le variazioni del reddito percepito. Per i medesimi è stata avanzata proposta di sospensione del beneficio.
XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, PER CALAMITÀ 2016 REGIONE TRASFERISCA RISORSE A COMUNI; PAGAMENTI ENTRO DICEMBRE PER NON PERDERE RISORSE. Bisogna scongiurare il rischio di perdere 68 milioni di euro per le calamità 2016 e 2017 causate dalla Xylella che la Regione Puglia deve trasferire senza indugi ai Comuni, in modo che possano attivare le verifiche del caso. Ne ha discusso Coldiretti Puglia con il commissario di ARIF Francesco Ferraro nel corso del consiglio direttivo dell’Organizzazione che ha chiesto una vera e propria linea Maginot contro la Xylella per salvare gli ulivi pugliesi dalla malattia che ha infettato 21 milioni di piante, un terzo dei monumentali, con un danno stimato per difetto di oltre 1,6 miliardi di euro.
“Le ragionerie dei Comuni chiuderanno i battenti il 7 dicembre prossimo, i tempi sono troppo stretti, resi ancora più stringenti dall’emergenza Covid. La Regione deve trasferire immediatamente le risorse alle amministrazioni comunali per la liquidazione degli importi alle aziende danneggiate, solo allora i Comuni potranno attivare le verifiche di DURC, anagrafica tributaria e antimafia”, ha affermato il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Intanto, ARIF giovedì prossimo procederà alle verifiche di 15 pratiche – aggiunge Coldiretti Puglia - dove sia stata riscontrata la sussistenza di anomalie rispetto a taluni beneficiari “in supero”, ovvero potenzialmente destinatari di ristoro, alla luce dei provvedimenti istruttori pervenuti, da due o più municipalità.
“Il Decreto attuativo relativo alle indennità compensative contempla le annualità 2017, 2018 e 2019, ma il provvedimento – dopo ampio pressing di Coldiretti Puglia – ha ricompreso anche l’annualità 2016, per cui è possibile utilizzare il regime di esenzione del 2015, con una dotazione finanziaria di 32.6 milioni di euro, utilizzando parte delle risorse del Piano per le calamità e destinandole agli interventi compensativi. Ma serve di fare in fretta, perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre 2020, sennò andranno perse”, ha insistito il presidente Muraglia.
Pertanto, è indispensabile e urgente che i 120 Comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto – insiste Coldiretti Puglia - considerato che le istruttorie sono state completate, ricevano le risorse da liquidare alle aziende agricole e procedano senza indugio alle verifiche di DURC, anagrafica tributaria e antimafia delle aziende ricadenti dell’area delimitata per cui è stato riconosciuto lo stato di calamità.
La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.
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Pd Brindisi: “In Consiglio comunale confronto serrato e franco ma proficuo per il futuro di Brindisi”
L’ordine del giorno del consiglio comunale che si è svolto martedì 27 ottobre, è stato ricco di argomenti e interessanti spunti ed ha animato un serrato ma proficuo dibattito tra maggioranza e minoranza che ha favorito l’individuazione di soluzioni condivise su questioni importanti per tutta la città. Il confronto, infatti, ha fatto emergere la bontà delle proposte e delle scelte dell’Amministrazione comunale e riconosciuto la giusta rilevanza alle questioni trattate su cui si è potuto discutere con ritrovata serenità.
Il masterplan per la rigenerazione urbana, redatto a seguito di un finanziamento regionale, ha permesso di individuare il quartiere Sant’Elia come area obiettivo per favorire finanziamenti pubblici di recupero e riqualificazione delle periferie. Una notizia doppiamente positiva poiché proprio il Partito Democratico di Brindisi, qualche giorno addietro, aveva auspicato che il bando per le periferie del Ministero delle Infrastrutture, di prossima emanazione e destinato ai comuni capoluogo, potesse focalizzarsi sul quartiere Sant’Elia.
La mozione per l’intitolazione della piazza al Presidente della Repubblica, antifascista e partigiano Sandro Pertini ha rimediato ad un grave debito di riconoscenza della città per l’uomo e per il politico che ha speso la propria vita per la giustizia, la legalità e, in generale, per il bene della collettività. Non è stata individuata una piazza qualsiasi, ma uno spazio che è stato “ostaggio” dell’illegalità nel cuore del rione Paradiso e che ora rappresenta la speranza per tante famiglie brindisine che per anni sono state costrette a vivere in condizioni di precarietà nelle baracche di Parco Bove che potranno avere nuova vita grazie ad una convenzione sottoscritta, e votata sempre in consiglio comunale, con Arca Nord che così potrà realizzare, usufruendo di fondi regionali, nuovi alloggi per continuare ad alleviare il disagio abitativo in città.
Sempre all’unanimità si è inteso andare incontro alle esigenze di numerosi cittadini che da tempo chiedevano la possibilità di erigere cappelle gentilizie in memoria dei loro cari, attivando tutte le procedure per favorirne la realizzazione in un’area cimiteriale appositamente individuata.
Il confronto serio e scevro da convenienze politiche sui grandi temi che intrecciano il futuro e lo sviluppo della città, porta sempre dei risultati. Infatti sull’investimento per la realizzazione di un impianto di stoccaggio di GNL che Edison intende compiere a Brindisi è emersa una posizione chiara ed univoca di tutto il consiglio comunale. Sostegno unanime, quindi, all’investimento e richiesta di individuazione immediata da parte dei tecnici comunali, dell’autorità di sistema portuale e di Edison di ogni possibile soluzione praticabile per l’ubicazione dell’impianto di stoccaggio tale da non vincolare e penalizzare le infrastrutture e i traffici esistenti.
In conclusione auspichiamo che la maturità dimostrata, per larga parte del confronto in consiglio comunale, possa caratterizzare sempre il dibattito politico in città, che per il delicato momento storico che stiamo attraversando, non ha bisogno di sobillatori o sterili strumentalizzazioni ma necessita di serietà e risolutezza nell’affrontare ogni questione.
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