da Confindustria giovani per unire le eccellenze del territorio. Molto più di una semplice cena. Dalle portate, ai vini, alle emozioni, la prima serata del format «Stasera cucino io» è stata un vero e proprio racconto che ha affondato le sue radici nella storia di un intero territorio. La bellezza e la bontà dei piatti preparati dagli chef de La «Distilleria» di San Pietro Vernotico, Alessio Gubello e Fabio Vetrugno, hanno ispirato il primo ospite: Angelo Maci. Accompagnato dai vini della sua cantina, il presidente di Due Palme ha svestito per un momento i panni dell’enologo e ha raccontato esperienze personali, ricordi legati a quei piatti tipici della tradizione salentina rivisitati dagli chef di casa. Un vero e proprio show, in un locale pieno di ospiti. L’idea di questa serie di serate si fonda proprio su un principio: mettere a proprio agio personalità di spicco del territorio, fuori dal loro contesto abituale, per raccontarsi in un modo diverso. E quale modo migliore se non davanti a un piatto e un calice di vino? È quanto emerge dalle parole di Alessandro Calisi, titolare del locale inaugurato lo scorso dicembre e presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. “Sul territorio ci sono tante eccellenze e l’idea è stata proprio quella di volerle unire tramite la nostra cucina. Vogliamo rappresentarle in una serata particolare, tramite i racconti degli uomini. Abbiamo deciso di partire con Angelo Maci – continua Calisi – perché rappresenta l’idea stessa dell’unione e della cooperazione. Nessuno sul territorio potrebbe farlo come lui. È stato un pioniere in questo e rappresenta una delle aziende cooperative più grosse che il Sud Italia possa vantare”. “Questa sera abbiamo raccontato la nostra storia contadina attraverso quella che si definisce cucina povera, a base di cereali – commenta Angelo Maci - Sono onorato che abbiano pensato a me per dare il via a questa serie di serate. Voglio fare i complimenti ad Alessandro e i miei auguri per questa avventura. Ho ricordi bellissimi in questa distilleria che era di Alfredo De Giorgi. Da ragazzino portavo io stesso le vinacce qui, sono ricordi emozionanti”. Ma come è nato il menù della serata, fatto di fave e cicorie, ceci, tria… “Chiacchierando con Angelo Maci si parlava delle tradizioni e del passato di questa terra – dice lo chef Alessio Gubello – il pane, le fave, le verdure, i cereali, i legumi, ci riportano sempre al Salento e alle origini contadine che non possono mai essere dimenticate, neanche a tavola. È il Salento stesso che viene elevato da queste tradizioni”.
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