vicinanze del parco "Potì". Fin qui un normalissimo fatto di cronaca se non fosse per la circostanza che questo episodio è il terzo che ha interessato il proprietario. In pratica gli sono state bruciate tre sue auto nell'arco di pochissimi anni. E qui nasce il giallo che i poliziotti del locale commissariato cercheranno di dipanare. Il proprietario è un dipendente amministrativo di Conserve Italia. L'episodio si è verificato poco dopo le ore 3 di ieri in via Irpinia, una delle vie che costeggiano il parco. Qui era regolarmente posteggiata in strada l'auto di Giovanni Rigliano quando ha un tratto ha preso fuoco. Qualcuno coperto dal buio della notte ha versato del liquido infiammabile e vi ha appiccato il fuoco. In men che non si dica le fiamme l'hanno avvolta distruggendola completamente. Sul posto è giunta un'autobotte dei vigili del fuoco di Brindisi e una volante del locale commissariato. I vigili del fuco hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la zona. Dall'immediata ricognizione della zona è apparsa subito chiara la traccia del dolo. Sconsolato il proprietario che ancora una volta ha visto andare in fumo una sua auto. Le indagini sono state immediatamente avviate. I poliziotti ancora una volta nella giornata di ieri hanno ascoltato il proprietario per cercare qualche traccia utile che possa far comprendere il movente. Naturalmente dolo vuol dire intimidazione che può nascere in ambito personale o di lavoro. Se l'ambito è personale individuare il movente è potenzialmente più facile. Diventa difficile se è da ricercare nell'ambito lavorativo dove la vittima rivestirebbe un ruolo aziendale non di poco conto. Potrebbe configurarsi, ad esempio, qualche ritorsione o estorsione. Tutte ipotesi che sono sul tavolo del commissario Rosalba Cotardo, che dirige l'inchiesta, che con i suoi uomini sta scandagliando in lungo e in largo la vita della vittima. Importante, infatti, è potergli dare serenità. E in questo senso c'è un leggero ottimismo tra gli investigatori. In loro aiuto vi sono alcune immagini di telecamere di videosorveglianza sia del parco sia della zona. Una di queste potrebbe aver ripreso il piromane in azione e dare una svolta alle indagini. Ci vuole solo un pizzico di fortuna per aiutare il lavoro degli investigatori. «Un attentato incendiario ha distrutto ieri notte l’autovettura del dipendente di Conserve Italia Giovanni Rigliano», è questo l'incipit della nota diramata dalle organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil che hanno condannato con fermezza l'atto intimidatorio. «Una intimidazione forte - hanno spiegato - che fa arretrare la comunità mesagnese sul terreno della legalità, della sicurezza e della civiltà in maniera insopportabile. Respingiamo, quindi, con ferma determinazione il vile attentato ed esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a Giovanni Rigliano, alla sua famiglia e a Conserve Italia». Le tre organizzazioni sindacali sono sicure che «le indagini stabiliranno la matrice dell’attentato ma l’ignoto attentatore deve sapere che i presidi democratici saranno fermi e determinati nella difesa della legalità, della civiltà e della sicurezza». La preoccupazione dei sindacati è che «se i mafiosi tornano a lanciare la loro sfida, magari pensando che la guardia sia stata abbassata nei loro confronti, le forze dell’ordine devono accettare questa sfida e vincerla. Non dimentichiamo i pericolosi precedenti intimidatori, sempre della stessa natura, che hanno visto vittima Giovanni». Infine, Cgil, Cisl e Uil hanno concluso: «Le persone perbene, i lavoratori onesti, i cittadini di Mesagne, meravigliosa città, il sindacato tutto ed i presidi democratici ed Istituzionali saranno al tuo fianco nel difendere un presidio produttivo straordinariamente importante per la nostra città, per la nostra economia, per i tanti lavoratori precari e per i disoccupati speranzosi di intraprendere il lavoro, la serenità dei lavoratori e delle loro famiglie, responsabili, probabilmente, di aver svolto con esemplare lealtà, trasparenza ed imparzialità un delicato impegno professionale».
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