i finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Brindisi, unitamente ai funzionari della locale Agenzia delle Dogane, hanno sottoposto a controllo un camion con targa bulgara proveniente dalla Grecia. Il mezzo, condotto da un cittadino bulgaro, attenzionato dal personale del Corpo nell’ambito di un’analisi sui flussi commerciali in entrata ed uscita dal porto di Brindisi, era diretto in provincia di Cosenza. Il controllo fisico della merce ha consentito di rilevare che il carico, costituito da 18.000 confezioni di olio di semi di girasole, per un totale di 22.880 litri, pur essendo stato prodotto in Bulgaria, riportava sulle etichette delle bottiglie due bandiere italiane. Sulla base dei riscontri effettuati e delle evidenze investigative acquisite, le fiamme gialle ed i funzionari doganali hanno sottoposto a sequestro penale l’intero quantitativo di olio di semi di girasole. Contestualmente, il conducente del mezzo, D.P. (50 anni), di nazionalità bulgara, è stato segnalato a piede libero all’A.G per il reato di cui all’art. 517 C.P. avendo lo stesso trasportato, per l’immissione in commercio, prodotti con nomi e segni distintivi nazionali in grado di indurre in inganno il compratore sull'origine, la provenienza e la qualità del prodotto. Sempre all’interno dell’area doganale, poi, nell’ambito dei controlli operati per tracciare la filiera alimentare e determinare il luogo di provenienza dei prodotti, i militari della Guardia di Finanza di Brindisi, sempre in collaborazione con il personale della locale Agenzia delle Dogane, hanno provveduto al respingimento di Kg. 21.800 di uova fresche, provenienti dalla Bulgaria e destinate ad un’azienda pugliese, in quanto prive della necessaria stampigliatura idonea ad indicarne sia l’origine o provenienza che la qualità igienico sanitaria in ottemperanza alla normativa comunitaria vigente. (art 18 del Regolamento CE n.178/2002, che disciplina in materia di sicurezza alimentare). Le operazioni di servizio rientrano nel più ampio contesto delle attività di intensificazione dell’azione di tutela del “made in Italy” e “sicurezza prodotti” svolta dalla Guardia di Finanza, quale forza di polizia economico finanziaria, a difesa del mercato nazionale.
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