In tale contesto si sono susseguite fasi concitate, un congiunto zio della donna si è opposto al trasferimento della minore e della neonata presso la comunità, dopo aver urlato a squarciagola la sua disapprovazione ha prelevato dall’orto una zappa e brandendola con aria minacciosa si è diretto verso gli astanti.
L’uomo ha così continuato ad urlare dicendo che avrebbe ucciso tutti e comunque che avrebbe impedito che la neonata e la madre fossero condotte in altro luogo. Uno dei due militari intervenuti ha cercato di attirare su di sè le attenzioni dell’uomo alla ricerca dello scontro fisico, che ad un certo punto ha abbandonato la zappa per terra e si è lanciato in direzione del Carabiniere che rapidamente per rendere inoffensivo l’aggressore ha utilizzato il dispositivo spray di “Oleoresina di Capsicum”, spruzzandolo in direzione dell’uomo, neutralizzandone pertanto l’azione.Quindi, la minore e l’infante sono state successivamente accompagnate nella Comunità educativa dall’assistente sociale e dal tutore nominato dal Tribunale. Il dispositivo spray a base di oleoresina di capsicum, integra gli strumenti di protezione del personale, incrementandone i livelli di sicurezza garantendone, in caso di necessità, la possibilità di un uso calibrato.
Il citato dispositivo, oltre a costituire uno strumento di dissuasione e autodifesa, contiene un principio attivo naturale a base di “oleoresina capsicum”, e costituisce un valido supporto per l’operatore impegnato nei servizi di e “non ha l’attitudine a recare offesa alla persona”, in quanto contiene una miscela complessiva pari a 20 ml con una percentuale di oleoresina capsicum, disciolto, non superiore al 10% e una concentrazione massima totale di capsaicina e capsaicinoidi pari a 2,5%. Pertanto non vi sono rischi per coloro i quali vengono attinti, il principio attivo alla base è la capsaicina, derivato dai frutti delle piante del genere Capsicum, tra cui il peperoncino. In particolare, la sostanza produce una rapida irritazione di cute, occhi e vie aeree primarie, determinando un’incapacità di reazione per un tempo di circa 10/15 secondi ai quali può seguire una fase di iperattività (conseguente al disagio fisico percepito) della durata di circa 30 secondi.
Lo strumento, deve essere legittimamente impiegato al profilarsi di un’azione violenta o una resistenza attiva, rivolta verso l’operatore e/o altre persone coinvolte nel contesto operativo, allorché ogni tentativo di negoziazione, mediazione o dissuasione verbale sia fallito. Pertanto, nel rispetto del principio di proporzionalità tra offesa e difesa, il dispositivo rappresenta un valido strumento volto a neutralizzare temporaneamente un comportamento aggressivo ed evitare che venga portato a conseguenze ulteriori. Il personale del Comando Provinciale, sulla scorta delle disposizioni ricevute superiormente, ha provveduto ad addestrare il personale dipendente e a distribuire il dispositivo ai reparti deputati ai servizi di controllo del territorio, Stazioni ed Aliquote Radiomobili.